n.373 del 13.12.2013 (Parte Prima)

Oggetto n. 4451/1 - Ordine del giorno proposto dai consiglieri Marani, Donini, Mazzotti e Naldi sulla gestione del patrimonio abitativo pubblico. (Prot. n. 49839 del 12 dicembre 2013)

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

la crisi economica ha significativamente aumentato il numero di nuclei familiari che vivono in condizioni di disagio abitativo, rendendo ancora più grave il problema della carenza di alloggi ERP, già insufficienti nel decennio scorso. L’emergenza abitativa si è trasformata oggi - per effetto della crisi, principalmente, ma anche per l’azzeramento progressivo dei trasferimenti statali - in emergenza sociale: sempre più diffuso il disagio abitativo di persone e nuclei familiari, che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato. Occorre ripristinare gli investimenti pubblici, dopo anni di latitanza del Governo centrale, per incrementare l’offerta abitativa di edilizia residenziale pubblica e per soddisfare la domanda di alloggi in locazione a canone concordato o calmierato.

Per rispondere a questa emergenza, occorre rilanciare una efficace politica di interventi pubblici e privati nel settore abitativo, da attuarsi prioritariamente attraverso il recupero e l’efficientamento del patrimonio edilizio esistente, limitando il consumo del territorio e creando le condizioni che favoriscano una maggiore mobilità nell’utilizzo del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Occorre inoltre che si costruisca una filiera dell’abitare che consenta soluzioni di edilizia sociale a canone concordato o calmierato dando attuazione agli obiettivi individuati nella pianificazione urbanistica regionale. Per realizzare appieno l’obiettivo di incrementare il patrimonio di alloggi sociali è necessaria infatti una integrazione delle diverse forme di edilizia sociale, che garantisca unitarietà del sistema dell’offerta con criteri trasparenti nelle assegnazioni.

La drammatica situazione occupazionale e l’impoverimento delle famiglie impongono misure di equità nell’utilizzo del patrimonio di edilizia residenziale pubblica.

Evidenziato che

l’alloggio pubblico deve essere considerato quindi un’opportunità offerta dal sistema di Welfare per supportare situazioni di disagio abitativo e sociale anche transitorie.

La legge regionale 24/2001 demanda ad un atto amministrativo successivo, da approvarsi da parte dell’Assemblea legislativa regionale con il quale definire i limiti di reddito per l’accesso e la permanenza negli alloggi ERP e la determinazione dei canoni d’affitto.

Impegna la Giunta a sottoporre

all’Assemblea legislativa un atto teso a

- proseguire nell’impegno già assunto negli ultimi anni per ottimizzare la gestione del patrimonio abitativo pubblico rendendo disponibili le risorse economiche e gestionali necessarie a garantirne il pieno utilizzo, affinché nessun alloggio resti sfitto;

- perseguire l’equità favorendo i processi di mobilità nell’utilizzo degli alloggi ERP attraverso una riduzione della forbice tra il reddito di accesso all’ERP e quello di permanenza;

- applicare il canone concordato ai sensi della legge 431/1998 per il periodo di permanenza nell’alloggio con reddito superiore ai limiti fissati;

- definire modalità più semplici di calcolo dei canoni e maggiormente flessibili nel determinare la progressione reddituale, superando così l’eccessiva rigidità delle attuali fasce. In particolare il canone oggettivo dovrà costituire il parametro di riferimento sul quale determinare gli abbattimenti in relazione alla situazione reddituale dell’assegnatario;

- mantenere una fascia di protezione per l’area di maggior disagio, adeguando gli strumenti di controllo per renderli maggiormente efficaci nel contrasto all’infedeltà dichiarativa.

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana dell'11 dicembre 2013.

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