n.151 del 05.06.2013 periodico (Parte Seconda)

Procedura di screening per il progetto di estrazione di materiali sabbiosi ricadenti nell’area denominata 2A del polo estrattivo del Comune di Codigoro (FE) in località Caprile (progetto rientrante nell'allegato B.3.2 della L.R. n. 3/12). Ditta Bellagamba Gabriele. Avviso di avvenuta decisione

L’Autorità competente, Comune di Codigoro, comunica la decisione relativa alla procedura di verifica (screening) concernente il progetto di ampliamento e recupero finale dell’area di cava denominata 2A del polo estrattivo del Comune di Codigoro (FE) in località Caprile.

Il progetto è stato presentato dalla ditta Bellagamba Gabriele.

Il progetto è localizzato in Codigoro, loc. Caprile presso il Polo estrattivo intercomunale.

Il progetto interessa il territorio del comune di Codigoro e la provincia di Ferrara.

Ai sensi del Titolo II della L.R. n. 9 del 18/5/99 e s. m. e i. l’Autorità competente, con atto di Giunta comunale n. 62 del7/5/2013 ha assunto la seguente decisione:

di escludere, ai sensi dell’art. 10, comma 1 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, come integrata dal D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, come modificato dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4, e in ultima riformata dalla L.R. 3/2012, in considerazione dei limitati impatti attesi, “il progetto di estrazione di materiale sabbioso in ampliamento al lago di cava di proprietà della Ditta Bellagamba Gabriele, ricadente nel Polo Estrattivo del Comune di Codigoro (loc. Caprile) sub area 2A (progetto rientrante nell'allegato B.3.2 della L.R. n. 3/2012)” da svolgersi nel Comune di Codigoro (FE) ad opera della Ditta Bellagamba Gabriele da ulteriore procedura di V.I.A. e a condizione che siano rispettate le seguenti prescrizioni:

  • la ditta definisca univocamente il valore del piano di campagna in quota assoluta dalla quale calcolare l’approfondimento dello scavo che potrà raggiungere la quota massima di - 5,00 m dal piano di campagna così individuato;
  • In tutti i casi in cui sia prevista la realizzazione di piezometri (non quindi pozzi ad uso derivativo di acqua), il R.R. 41/2001 prevede che, qualora le perforazioni siano finalizzate a sondaggi per il controllo del livello piezometrico della falda e della qualità dell'acqua o siano funzionali all'abbassamento della falda freatica per l'esecuzione di opere, con esclusione delle perforazioni finalizzate ad interventi di sistemazione idrogeologica, la Ditta invii al Servizio Tecnico di Bacino Po di Volano e della Costa una comunicazione corredata da:

a. relazione tecnica generale;

b. progetto di massima delle perforazioni da realizzare;

c. cartografia idonea ad individuare la localizzazione della perforazione (corografia su carta tecnica regionale in scala 1:10000 e planimetria catastale).

  • Analoga comunicazione dovrà essere effettuata all'ISPRA di Via Vitaliano Brancati, 48 -00144 Roma su apposita modulistica qualora la profondità delle opere superi i 30 metri.
  • Gli interventi, eventualmente progettati, di chiusura di piezometri esistenti sono stabiliti dall'art. 35 del R.R. 41/2001 -recepito dalla L.R. 6/2004 - per cui la perforazione, al cessare dell'utilizzo, deve essere dotata, secondo le prescrizioni del Servizio, di dispositivi di sicurezza passivi, quali cementazione e tamponamenti della colonna in opera, che impediscano l'inquinamento della falda e che garantiscano il confinamento permanente dell'acqua nel sito originario.

Vengono inoltre indicate ai sensi del D.Lgs. 31/2001 le seguenti prescrizioni:

  • estrazione degli eventuali manufatti di emungimento (pompa, colonna di emungimento e accessori);
  • se vi sono ostruzioni queste devono essere eliminate e l'eventuale camicia deve essere rimossa o forata per assicurare anche il riempimento di ogni cavità tra camicia e terreno;
  • riempimento del pozzo con materiale impermeabile mediante iniezione dal fondo;
  • realizzazione di uno strato di almeno 2,00 metri di argilla nel tratto superiore del pozzo fino a piano campagna;
  • realizzazione di una soletta superficiale in cemento.
  • Si sottolinea il rischio idraulico cui può essere soggetta l'opera in esame la quale dovrà essere realizzata a regola d'arte onde evitare influenze sulla stessa rete idraulica primaria, tenendo conto delle disposizioni di cui al DPR 128/1959. Si ricorda che qualsiasi prelievo di acqua sotterranea è soggetto ad apposita domanda di concessione ai sensi del R.R. 41/2001.
  • Nel caso di destinazione finale dell'area quale invaso permanente in comunicazione con la falda dovrà essere chiesta apposita autorizzazione al Servizio scrivente ai sensi della D.C.R. 3109/1990 per i bacini di accumulo di competenza della Regione Emilia-Romagna, tenendo conto, altresì, che l'opera è soggetta a deposito sismico ai sensi della DGR 687/2011 prima dell'inizio dei lavori (per il superamento limiti dimensionali di cui al punto A.2.2., "Laghetti o invasi con rilevato o sbarramento di altezza fuori terra minore di 2 m e volume minore di 5.000 metri cubi").
  • Sia garantita una distanza di sicurezza non inferiore a m.l. 20,00 tra le condotte idriche esistenti e la zona di estrazione.
  • Identificare univocamente la quota assoluta in metri sul livello del medio mare del caposaldo utilizzato (Ponte Quaiotto) adeguando di conseguenza tutte le quote presenti nella documentazione dell’istanza (rilievo topografico, piezometri di monitoraggio ecc.)
  • Garantire l’efficienza del sistema di raccolta delle acque meteoriche dilavanti l’area di cava attraverso manutenzione periodica dei fossi di guardia.
  • Lo scavo deve avvenire con tecniche che non prevedano in alcun modo l’emungimento né l’allontanamento dell’acqua di falda dalla cava.
  • Evitare i rischi di contaminazione da sostanze tossiche provenienti dal dilavamento dei terreni delle aree agricole circostanti o di superfici eventualmente contaminate da cause accidentali - (Rif. punto n. 3).
  • Adottare tutte le misure idonee atte ad evitare sversamenti accidentali di carburanti e/o oli (Rif. punto n. 4).
  • Proseguire il monitoraggio in essere per le acque sotterranee in corrispondenza dei tre piezometri denominati Pz07, Pz08 e Pz09, integrato con almeno uno tra i 3 nuovi piezometri esistenti ma non monitorati (preferibilmente Pz11 o Pz12).
  • Durante l’attività di cava e per almeno tre anni seguenti il termine dell’estrazione dovrà essere mantenuto il monitoraggio semestrale delle caratteristiche quali-quantitative delle acque di falda e del bacino di cava (in particolare piezometria, pH, temperatura, conducibilità, metalli, composti inorganici quali Cloruri, Solfati, Nitriti, Nitrati e Azoto ammoniacale).
  • Oltre a quanto riportato nel punto precedente si prescrive di integrare il monitoraggio sulla matrice acque (di lago e sotterranee) con la ricerca di metalli pesanti quali Pb, Ni e Cr totale e Cr VI;
  • Nel caso in cui i punti 3 e 4 precedenti siano disattesi, prevedere il monitoraggio di inquinanti organici quali idrocarburi totali e idrocarburi policiclici aromatici (IPA).
  • Relativamente alle acque di lago di cava, in presenza di più bacini non collegati tra loro, effettuare un prelievo per ognuno di essi.
  • I risultati del monitoraggio per la matrice acqua dovranno essere trasmessi tempestivamente ad ogni campagna semestrale al Comune di Codigoro e alla Provincia di Ferrara e conservati presso la Ditta a disposizione degli Organi di controllo;
  • Si ritiene opportuno che il monitoraggio delle acque sotterranee e di lago prosegua secondo le specifiche tecniche operative e modulistiche riportate nei successivi punti 12, 13, 14, 15;
  • I Rapporti di Prova devono contenere le seguenti informazioni: (Rif. punto n. 12).
    • data prelievo;
    • prelevatore/Ditta prelievo;
    • tipologia campione/matrice e codice di identificazione del punto di prelievo;
    • luogo prelievo;
    • nome cliente;
    • data inizio e fine analisi;
    • elenco dei parametri ricercati, per ognuno dei quali va indicato: il valore della concentrazione rilevata, l’unità di misura, il metodo analitico utilizzato dal laboratorio, il limite di quantificazione del metodo, i limiti normativi di riferimento;
  • Si richiede un verbale di campionamento per ogni campione, contenente almeno le seguenti informazioni: (Rif. punto n. 13).
    • codice d’identificazione del punto di prelievo;
    • data e ora di prelievo;
    • profondità e posizione del prelievo rispetto alla riva per le acque di lago;
    • piezometria per le acque sotterranee;
    • eventuali osservazioni del tipo: situazioni anomale riscontrate nel punto di campionamento, e tutte quelle informazioni che gli operatori ritengono utili per interpretare al meglio i risultati analitici.
  • Per ogni piezometro utilizzato vanno riportate le caratteristiche costruttive, quali la tipologia, la profondità, il diametro, la finestratura, etc.; l’ubicazione dei piezometri va georeferenziata su idonea cartografia - (Rif. punto n. 14).
  • Le campagne di misura vanno accompagnate da una descrizione delle tecniche e condizioni operative di campionamento seguite (es. spurgo dei piezometri, torbidità, etc.), e una descrizione della strumentazione utilizzata - (Rif. punto n. 15).
  • Il progetto specifica che non viene prodotto materiale non commercializzabile in quanto tutto il materiale derivante dall’attività estrattiva è costituito da sabbia; nel caso in cui venga prodotto il “cappellaccio” dall’attività di escavazione dei terreni superficiali di copertura, nelle successive fasi autorizzative si dovrà ottemperare ai disposti del Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n. 117 recante “Attuazione della direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE.
  • Il progetto definitivo deve contenere una planimetria progettuale contenente l’ubicazione della vasca di decantazione.
  • Gli eventuali rifiuti provenienti dall’attività di vagliatura vanno gestiti e smaltiti ai sensi del D.Lgs 152/2006 s.m.i.
  • Per quanto riguarda la componente acustica si indicano le seguenti prescrizioni:
    • poiché le valutazioni previsionali sono state effettuate per il solo periodo diurno, l’attività dovrà essere svolta solo nel predetto periodo;
    • predisporre adeguata schermatura acustica nelle zone di confine secondo le indicazioni e con le disposizioni del Tecnico acustico incaricato, seguendo quanto riportato nella documentazione integrativa datata 25/03/2013;
    • rispettare i limiti di classificazione acustica per le aree attigue che rientrano in classe III.

di dare atto che la Ditta Bellagamba Gabriele ha dichiarato con apposita autocertificazione, conservata agli atti, che il costo del progetto è quantificato in €. 1.105.000,00 e che pertanto la medesima Azienda ha provveduto a versare la somma di €. 500,00 per le spese istruttorie della procedura di verifica screening, ai sensi dell’art. 28 della L.R. 03/2012;

di pubblicare per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell’art. 10, comma 3 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, il presente partito di deliberazione;

di pubblicare integralmente sul sito web del Comune, ai sensi dell’art. 20, comma 7 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, come modificato dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4, il presente atto;

di dichiarare, con separata votazione, espressa in forma palese, l’immediata eseguibilità dell’atto ex art. 134, comma 4, del D.Lgs. 267/2000, stante l’urgenza di provvedere alla conclusione del procedimento in essere entro i termini di legge.

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