n.314 del 02.10.2019 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 8873 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale circa le azioni da porre in essere per promuovere l’immissione di specie antagoniste non autoctone rispetto alla cimice asiatica, e per prevedere indennizzi a favore delle aziende danneggiate dalla stessa. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Bargi, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
premesso che
la Halyomorpha Halys, meglio conosciuta come la “Cimice marmorata asiatica”, è un vero e proprio flagello per le colture ortofrutticole italiane, soprattutto in Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli e Campania;
questo insetto altamente polifago può attaccare più di 300 specie di piante, in particolare meli, peri, kiwi, ma anche alberi di pesco e albicocca, ciliegi e piante da vivai, con conseguenze economiche disastrose. Ad oggi la conta dei danni è stimata in circa 250 milioni e può comportare la chiusura di numerose attività ortofrutticole;
la cimice marmorata asiatica è molto pericolosa anche perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all'anno con 300 - 400 esemplari alla volta. La diffusione improvvisa di questi insetti, che in Italia non hanno antagonisti naturali, è favorita dall’innalzamento delle temperature e dalla loro polifagia, potendosi spostare su numerosi vegetali coltivati e spontanei;
gli interventi di lotta su scala globale sono ad oggi incentrati essenzialmente sull'utilizzo di prodotti chimici, con utilizzo di principi attivi a largo spettro, che si sono però rivelati fondamentalmente inefficaci; questi prodotti hanno di conseguenza gravi ricadute sui sistemi produttivi colpiti dalla cimice;
la lotta in campagna può avvenire anche attraverso l’ausilio di protezioni fisiche, come le reti antinsetto, a difesa delle colture che però hanno un’efficacia sì superiore a quella della sola lotta chimica ma non rappresentano una soluzione percorribile in tutti i casi in quanto risultano alquanto onerose e possono comportare difficoltà operative nella gestione del frutteto.
Impegna la Giunta regionale
a continuare le azioni intraprese per la soluzione di questo grave problema e a perseguire l’impegno di attivarsi nel più breve tempo possibile perché sia avviata la procedura finalizzata all’immissione di specie antagoniste naturali non autoctone rispetto alla cimice asiatica prevista dal DPR n. 102 del 5 luglio 2019, sia attraverso una sua pronta richiesta di attivazione da parte della Regione Emilia-Romagna appena entrerà in vigore lo stesso DPR, sia sollecitando il Governo nazionale affinché emani al più presto, nel giro di pochi giorni dall’entrata in vigore della nuova stesura dell’art. 12 del DPR n.357/97, il decreto che definisce i criteri di immissione e acceleri sulla successiva autorizzazione all’immissione richiesta dalle Regioni interessate.
A riconoscere al livello nazionale l’eccezionalità dell’evento con conseguente costituzione di un esauriente fondo straordinario di sostegno e di indennizzo per le aziende agricole danneggiate dalla cimice asiatica.
Approvata all’unanimità dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 18 settembre 2019