n. 58 del 14.04.2010 Periodico (Parte Seconda)

Parere su "Piano Stralcio per il rischio idrogeologico. Adozione del progetto di variante cartografica e normativa all'area a rischio di frana (art. 12) denominata "Bellavista" in comune di Bertinoro in provincia di Forlì-Cesena", adottato con deliberazione n. 4/1 del 29 luglio 2009 del Comitato Istituzionale dell'Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

  • il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante “Norme in materia ambientale”;
  • il decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, recante “Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente”, come convertito dalla legge 27 febbraio 2009, n. 13;

Considerato che:

  • l’art. 63, comma 1, del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. istituisce le Autorità di bacino distrettuale; lo stesso articolo al comma 3 dispone la soppressione delle Autorità di bacino previste dalla Legge 18 maggio 1989, n. 183, e s.m.i. a far data dal 30 aprile 2006 e l’esercizio delle relative funzioni alle Autorità di bacino distrettuale; al comma 2 dispone l’emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per il trasferimento delle funzioni e per il regolamento del periodo transitorio;
  • l’art. 170, comma 1, del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. stabilisce che, limitatamente alle procedure di adozione e approvazione dei piani di bacino, continuano ad applicarsi le procedure previste dalla L. 183/1989 e s.m.i., fino all’entrata in vigore della Parte terza del decreto medesimo;
  • l’art. 170, comma 2-bis, del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. dispone la proroga delle Autorità di bacino di cui alla L. 183/1989 e s.m.i., fino alla data di entrata in vigore del D.P.C.M., di cui al sopracitato art. 63;
  • l’art. 2 del D.L. 208/2008, convertito dalla L. 13/2009, fa salvi altresì gli atti posti in essere dalle Autorità di bacino dal 30 aprile 2006;

Visti pertanto:

  • l’art. 16 della L. 183/1989 e s.m.i., che individua i bacini di rilievo regionale;
  • l’art. 17 della L. 183/1989 e s.m.i., che individua il valore, le finalità ed i contenuti del Piano di bacino, ed in particolare il comma 6-ter, che prevede che i piani di bacino idrografico possano essere redatti ed approvati anche per sottobacini o per stralci relativi a settori funzionali;
  • l’art. 20 della L. 183/1989 e s.m.i., che stabilisce le modalità di approvazione dei piani di bacino regionali;
  • l’art. 19, comma 1, e l’art. 18, comma 9, della L. 183/1989 e s.m.i., che prevedono in particolare che le Regioni si esprimano sulle osservazioni presentate al Progetto di Piano di bacino;
  • l’art. 1-bis del decreto-legge n. 279/2000, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 365/2000, relativo alla procedura per l’adozione dei progetti di piano stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico;
  • l’art. 12, comma 13, della Normativa del Piano Stralcio di Bacino per il Rischio Idrogeologico dei Bacini Regionali Romagnoli (di seguito denominato P.S.R.I.) approvato con propria deliberazione n. 350 del 17 marzo 2003;

Premesso che:

  • con deliberazione n. 4/1 del 29 luglio 2009 del Comitato Istituzionale dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, ha adottato il “Progetto di Variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12) denominata “Bellavista” in Comune di Bertinoro in Provincia di Forlì – Cesena” (di seguito denominato Progetto di variante);
  • l’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli ha trasmesso alla Regione Emilia - Romagna, con nota prot. n. 497 del 3 agosto 2009, il Progetto di variante per gli adempimenti di competenza regionale di cui all’art. 20 della L. 183/1989 e s.m.i.;
  • l’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli ha dato notizia dell’avvenuta adozione del Progetto di variante, ai sensi dell’art. 20 della L. 183/1989 e s.m.i., sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna (Parte Seconda) n. 152 del 26 agosto 2009;
  • con il medesimo comunicato pubblicato sul Bollettino Ufficiale l’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli ha reso noto che gli atti relativi al Progetto di variante erano depositati presso il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica della Regione Emilia-Romagna, il Servizio Ambiente e Sicurezza del territorio della Provincia di Forlì - Cesena, il Comune di Bertinoro e presso la sede della Autorità di bacino medesima, ai fini della consultazione per 45 giorni dopo l’avvenuta pubblicazione sul Bollettino Ufficiale;
  • entro i successivi 45 giorni dal termine del periodo di consultazione potevano essere inoltrate osservazioni al Progetto di variante, secondo le modalità di cui ai commi 7 e 8 dell’art. 18 della L. 183/1989 e s.m.i.;

Constatato che il Progetto di variante in esame è costituito da:

  1. Elaborato cartografico: “Nuova Zonizzazione 2009
  2. Elaborato cartografico: “Tavola di confronto
  3. Normativa: “Art. 12 quater - Perimetrazione delle aree a rischio di frana sottoposte a specifici approfondimenti geognostica. – Lott. Bellavista in Comune di Bertinoro

Preso atto che non è stata avanzata alcuna richiesta di consultazione del Progetto di variante presso le sedi di deposito e consultazione, così come risulta dai registri appositamente predisposti in ottemperanza al comma 7 dell’art. 18 della L. 183/1989 e s.m.i. e acquisiti agli atti del Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica;

Dato atto che non sono pervenute osservazioni alla Regione Emilia-Romagna;

Accertato che:

  • che, ai sensi del comma 9 dell’art. 18 della L. 183/1989 e s.m.i., la Regione, entro i successivi 30 giorni dalla scadenza del periodo di osservazioni, avrebbe dovuto esprimersi sulle osservazioni e formulare un parere sul Progetto di variante;
  • detto parere è stato sostituito dal parere espresso dalla Conferenza programmatica, di cui ai commi 3 e 4 dell’art. 1-bis del D.L. 279/2000, convertito dalla L. 365/2000;

Dato atto che:

  • il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica ha effettuato l’istruttoria del Progetto di variante ed ha predisposto la proposta del suddetto parere regionale in merito al “Progetto di Variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12) denominata “Bellavista” in Comune di Bertinoro in Provincia di Forlì – Cesena”, in seguito denominato Parere istruttorio regionale, come riportato nell’Allegato A;
  • l’Assessore alla Sicurezza territoriale. Difesa del Suolo e della Costa. Protezione Civile, con nota prot. PG/2010/57192 del 03/03/2010, ha convocato la Conferenza programmatica, come previsto dal comma 3 dell’art. 1-bis del D.L. 279/2000, convertito dalla L. 365/2000;
  • la Conferenza programmatica, che si è svolta in data 5/03/2010, sulla base del parere istruttorio regionale, si è espressa sul Progetto di variante; tutti gli interventi dei presenti alla Conferenza sono stati verbalizzati e il verbale, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, è riportato nell’Allegato A1;

Riscontrato che:

  • la proposta di modifica cartografica dell’area a rischio di frana denominata “Capoluogo – Lott. Bellavista”, nel Comune di Bertinoro, oggetto del Progetto di variante, è stata elaborata sulla base dell’analisi di adeguati elaborati tecnici forniti dal Comune (“Analisi della pericolosità geomorfologica con proposta di perimetrazione aree a rischio frana, di un terreno sito in località Bertinoro” e relativi allegati, del novembre 2008 a firma dei dott. geoll. C. Fabbri e L. Ugolini), comprendenti i dati di numerose indagini geognostiche realizzate in precedenza sull’area nonché nuove elaborazioni e rilevamenti geologici;
  • sono stati inoltre effettuati specifici sopralluoghi a cura di tecnici dell’Autorità di bacino e della Regione per la verifica dello stato attuale dei luoghi;

Considerato che:

  • il Progetto di variante si inserisce adeguatamente nel percorso tracciato dal P.S.R.I., aggiornandone e integrandone il quadro conoscitivo e i contenuti, a seguito dell’attività di verifica e di approfondimento derivato dalla disponibilità di dati e di rilievi più recenti e completi;
  • la nuova proposta di perimetrazione, completa di relativa normativa, è maggiormente rispondente ai diversi gradi di pericolosità esistenti nell’area in esame;

Preso atto che la Conferenza programmatica, come risulta dal verbale (Allegato A1), ha condiviso il Parere istruttorio regionale (Allegato A) ed ha espresso parere favorevole sul Progetto di variante;

Ritenuto dunque necessario ed urgente prendere atto del succitato parere e trasmetterlo all’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli per il completamento dell’iter di approvazione dei Progetto di variante, così come previsto dalla L. 183/1989 e s.m.i.;

Richiamate:

  • la Legge Regionale 26 novembre 2001, n. 43 e s.m., avente ad oggetto “Testo Unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna”;
  • la propria deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 concernente “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera n. 450/2007” e s.m.;

Dato atto del parere allegato;

Su proposta dell’Assessore alla Sicurezza territoriale. Difesa del Suolo e della Costa. Protezione Civile, Marioluigi Bruschini,

a voti unanimi e palesi

delibera:

  1. di prendere atto delle risultanze della Conferenza programmatica tenutasi il 5/03/2010 e di trasmetterne il verbale all’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, riportato nell’Allegato A1 alla presente deliberazione, da cui si evince che la Conferenza programmatica ha condiviso il parere istruttorio regionale, riportato nell’Allegato A, ed ha espresso parere favorevole sul “Progetto di Variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12) denominata “Bellavista” in Comune di Bertinoro in Provincia di Forlì – Cesena” del Piano Stralcio di Bacino per il Rischio Idrogeologico dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, approvato con deliberazione del Comitato Istituzionale n. 4/1 del 29 luglio 2009;
  2. di precisare che i citati allegati A e A1 sono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
  3. di inviare copia del presente atto deliberativo, completo di tutti gli allegati, all’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, per gli adempimenti di competenza;
  4. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

ALLEGATO A

5 Marzo 2010

Sala riunioni 2° piano della Direzione generale all’Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa della Regione Emilia-Romagna - Via dei Mille 21 - BOLOGNA

Conferenza programmatica (art. 1bis D.L. 279/2000, convertito in L. 365/2000)

Parere in merito al “Progetto di Variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12) denominata “Bellavista” in Comune di Bertinoro in Provincia di Forlì – Cesena”, adottato con deliberazione n. 4/1 del 29/07/2009 del Comitato Istituzionale dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli

Premessa

Il Piano Stralcio di Bacino per il Rischio Idrogeologico dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli (di seguito denominato P.S.R.I.), adottato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino con deliberazione n. 3/2 del 3 ottobre 2002, è stato approvato dalla Regione Emilia-Romagna con deliberazione di Giunta n. 350 del 17 marzo 2003.

Il Comitato Istituzionale dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, con deliberazione n. 4/1 del 29 luglio 2009, ha adottato il «Progetto di variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12) denominata “Bellavista” in Comune di Bertinoro in Provincia di Forlì – Cesena”» del P.S.R.I. (di seguito denominato Progetto di variante).

L’iter di adozione e di approvazione del suddetto Progetto di variante deve essere inquadrato nel contesto normativo di riferimento attualmente vigente rappresentato da:

  1. Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”;
  2. il decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, recante “Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente”, come convertito dalla Legge 27 febbraio 2009, n. 13.

Il D.Lgs. 152/2006, all’art. 63:

  • istituisce le Autorità di bacino distrettuale (comma 1);
  • sopprime le Autorità di bacino previste dalla L. 183/1989, a far data dal 30 aprile 2006, e dispone l’esercizio delle relative funzioni alle Autorità di bacino distrettuale (comma 3);
  • dispone l’emanazione di un D.P.C.M. per il trasferimento delle funzioni e per la regolamentazione del periodo transitorio (commi 2 e 3).

Il medesimo D.Lgs. 152/2006, all’art. 170, comma 1, stabilisce che, limitatamente alle procedure di adozione e approvazione dei piani di bacino, continuino ad applicarsi quelle previste dalla L. 183/1989 e s.m.i. fino all’entrata in vigore della parte terza del decreto (relativa alla difesa del suolo e alla gestione delle risorse idriche e contenente l’art. 63).

Il comma 2-bis dell’art. 170 del medesimo decreto, così come modificato dall’art. 1 del D.L. 208/2008, dispone la proroga delle Autorità di bacino di cui alla L. 183/1989 e s.m.i., fino alla data di entrata in vigore del D.P.C.M. per il trasferimento delle funzioni e per la regolamentazione del periodo transitorio.

L’art. 2 del D.L. 208/2008, infine, fa salvi gli atti posti in essere dalle Autorità di bacino dal 30 aprile 2006.

Pertanto la Regione, considerato che il D.P.C.M. di cui al comma 2-bis dell’art. 170 del D.Lgs. 152/2006 non è stato ancora emanato, sulla base della normativa sopracitata, ritiene di sottoporre il Progetto di variante all’esame della Conferenza programmatica seguendo le procedure previste dalle LL. 183/1989 e 365/2000.

Procedure relative al parere regionale sul Progetto di variante

Per quanto detto in premessa l’esame del Progetto di variante avviene sulla base dell’iter individuato dal combinato disposto dell’art. 20, comma 1, dell’art. 19, comma 1, e dell’art. 18, comma 9, della L. 183/1989, così come integrato e modificato dall’art. 1-bis del decreto-legge 12 ottobre 2000, n. 279, convertito dalla Legge 11 dicembre 2000, n. 365.

Dell’adozione del Progetto di variante è stata data notizia nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna (Parte Seconda) n. 152 del 26/08/2009.

Da questa data, il Progetto di variante è stato depositato presso la medesima Autorità, il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica della Regione Emilia-Romagna, il Servizio Ambiente e Sicurezza del Territorio della Provincia di Forlì - Cesena, il Comune di Bertinoro, per essere sottoposta a consultazione e ad eventuali osservazioni.

Nel termine dei 45 giorni successivi alla data di pubblicazione non sono pervenute alla Regione Emilia-Romagna osservazioni al Progetto di variante.

Ai sensi del comma 3 dell’art. 1-bis del D.L. 279/2000, convertito in L. 365/2000, la Regione ha indetto l’odierna Conferenza programmatica.

Sulla base dell’istruttoria effettuata dai Servizi regionali competenti in materia, la Regione ha predisposto il presente parere che viene proposto alla discussione della Conferenza.

La Giunta Regionale si esprimerà, attraverso una specifica deliberazione, sul Progetto di variante, prendendo atto delle risultanze della Conferenza programmatica e del parere espresso dalla stessa.

Contenuti del Progetto di variante

Il Progetto di variante in esame è costituito da:

1. Elaborati cartografici di perimetrazione:

a. “Nuova Zonizzazione 2009”

b. Tavola di confronto

2. Normativa: “Art. 12 quater - Perimetrazione delle aree a rischio di frana sottoposte a specifici approfondimenti geognostica. – Lott. Bellavista in Comune di Bertinoro”

Il Progetto di variante è stato elaborato dalla Segreteria Tecnica dell’Autorità di bacino, con il contributo di servizi tecnici regionali (Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica e Servizio Tecnico di Bacino Romagna), sulla base di una specifica richiesta in tal senso avanzata dalla competente Amministrazione comunale con nota n. 8284 del 21.06.09.

In sintesi il Progetto di Variante in esame procede ad una nuova perimetrazione dell’area a rischio di frana denominata “Capoluogo – Lott. Bellavista” sulla base di adeguata documentazione tecnica fornita dal Comune di Bertinoro, per cui sono ricorse le condizioni previste dall’art. 12 comma 13 della Normativa del Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico; ai sensi del suddetto art. 12 tale modifica costituisce variante al Piano stesso.

Nella Tavola “Perimetrazione aree a rischio di frana (art. 12 quater) - Località: Capoluogo - Lott. Bellavista” è rappresentata la “Nuova zonizzazione 2009”, che costituisce la variante cartografica proposta e sostituisce la precedente tavola contenuta nell’elaborato “Perimetrazione delle aree a rischio di frana in scala 1:5.000 e 1:10.000” del P.A.I.

La tavola di confronto permette la visualizzazione immediata della variazione dei confini della perimetrazione e dei limiti delle vigenti zone 1 e 2.

Il Progetto di variante, suddivide il territorio in tre zone a diverso grado di pericolosità così definite:

Zona 1b – corrisponde all’area con pericolosità molto elevata, è definita come la zona dove sono in atto dissesti significativi;

Zona 2b - corrisponde all’area con pericolosità elevata, è definita come la zona di possibile coinvolgimento o dove risulta elevata la probabilità che si possano attivare fenomeni di dissesto;

Zona 3b - corrisponde all’area con pericolosità media, è definita come la zona la cui pericolosità può essere mitigata a seguito di opportuni interventi di difesa del suolo;

Per ognuna delle tre Zone è stata elaborata una specifica normativa riferita all’art. 12 quater delle Norma del P.S.R.I..

Valutazioni sul Progetto di variante

La proposta di modifica cartografica dell’area a rischio di frana denominata “Capoluogo – Lott. Bellavista”, nel Comune di Bertinoro,” è stata elaborata sulla base dell’analisi di adeguati elaborati tecnici forniti dal Comune (“Analisi della pericolosità geomorfologica con proposta di perimetrazione aree a rischio frana, di un terreno sito in località Bertinoro” e relativi allegati, del novembre 2008 a firma dei dott. geoll. C. Fabbri e L. Ugolini), comprendenti i dati di numerose indagini geognostiche realizzate in precedenza sull’area nonché nuove elaborazioni e rilevamenti geologici. Sono stati inoltre effettuati specifici sopralluoghi a cura di tecnici dell’Autorità di bacino e della Regione per la verifica dello stato attuale dei luoghi.

La nuova proposta di perimetrazione, completa di relativa normativa, è maggiormente rispondente ai diversi gradi di pericolosità esistenti nell’area e pertanto si esprime condivisione sul Progetto di variante.

ALLEGATO A1

CONFERENZA PROGRAMMATICA

Verbale della Conferenza del 5 marzo 2010 svoltasi presso la sala riunioni 2° piano della Direzione Generale all’Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa della Regione Emilia-Romagna - Via dei Mille 21 - Bologna

Sono presenti in rappresentanza dell’Ente di appartenenza:

Piermario Bonotto - Regione Emilia-Romagna - Responsabile Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica

Stenio Naldi - Segretario Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli

Cristina Baldelli - Provincia di Forlì cesena – Servizio Ambiente e Sicurezza del Territorio

Alessandro Faggiotto - Comune di Bertinoro – Servizio Edilizia Privata

Sono inoltre presenti:

Oscar Zani - Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli

Monica Guida - Regione Emilia-Romagna - Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica

Franco Ghiselli - Regione Emilia-Romagna - Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica

Stefano Quagliere - Regione Emilia-Romagna - Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica

Luca Ugolini - Tecnico incaricato Comune di Bertinoro

Luciano Farnedi - Tecnico incaricato Comune di Bertinoro

La riunione è presieduta dall’ing. Piermario Bonotto, Responsabile del Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica della Regione Emilia-Romagna, delegato dal Prof. Marioluigi Bruschini, Assessore alla Sicurezza territoriale. Difesa del Suolo e della Costa. Protezione civile.

L’ing. Bonotto apre i lavori della Conferenza, che ha come oggetto il Parere, ai sensi al comma 4 dell’art. 1-bis del D.L. 279/2000, convertito con L. 365/2000, in merito al>“Progetto di Variante cartografica e normativa all’area a rischio di frana (art. 12) denominata “Bellavista” in Comune di Bertinoro in Provincia di Forlì – Cesena”, adottato con deliberazione n. 41 del 29/07/2009 del Comitato Istituzionale dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli e passa la parola a Ghiselli, del Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica.

Ghiselli spiega ai presenti il contesto normativo nel quale deve essere inquadrato l’iter di adozione e approvazione del Progetto di variante. (adeguatamente illustrato nel Parere istruttorio regionale riportato nell’Allegato A).

L’odierna Conferenza programmatica è parte integrante dell’iter di approvazione, è stata convocata dalla Regione come adempimento formale ad esprimere parere sul Progetto di variante, come richiesto del comma 4 dell’art. 1-bis del D.L. 279/2000, convertito con L. 365/2000, e vi partecipano la Provincia di Forlì – Cesena ed il Comune di Bertinoro, interessato dal Progetto di variante.

La Regione prenderà atto di quanto emerso in Conferenza e trasmetterà il parere della Conferenza all’Autorità di bacino con deliberazione di Giunta Regionale, a cui sarà allegato il verbale della seduta odierna contenente le posizioni dei partecipanti. In questa sede sarà inoltre illustrato e distribuito ai presenti il parere elaborato in sede istruttoria dagli uffici regionali, precedentemente inviato per conoscenza.

Ghiselli comunica anche che non sono pervenute alla Regione osservazioni al Progetto di variante.

Passa quindi la parola a Zani, dell’Autorità di Bacino, che illustra il contenuto della proposta di variante.

Zani spiega che l’area era stata inserita nel Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico (P.S.R.I.) dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, approvato nel 2003, con associata una normativa molto rigida e vincolante, ispirata ad incentivare la delocalizzazione delle opere esistenti.

Con la recente Variante al Titolo III “Assetto idrogeologico” delle Norme del P.S.R.I., si è deciso di rendere la normativa più adeguata alle specifiche caratteristiche di ogni singolo territorio.

A tale scopo, utilizzando la gran mole di dati resi disponibili sia dai Servizi tecnici che dall’amministrazione comunale, è stato possibile, rilevato anche l’interesse del Comune nel rendere fruibile una zona di Verde pubblico altrimenti inutilizzata, definire un quadro aggiornato delle pericolosità e degli usi compatibili.

L’area è stata quindi suddivisa in tre zone, definite a pericolosità molto elevata, elevata e media.

La zona 1b, a pericolosità molto elevata ha una normativa paragonabile con quella della precedente zona 1, con in aggiunta un comma (“comma e”), con riguardo alla realizzazione di manufatti tecnici al servizio di reti tecnologiche, impiantistiche e di trasporto di energia. Per la zona 2b a pericolosità elevata, le differenze con la vigente normativa della zona 2, si limitano al comma i, riguardante gli interventi di ampliamento degli edifici esistenti alla data di adozione del Progetto di Variante. Viene quindi introdotta una nuova zona 3b a pericolosità media, che prevede la possibilità di interventi edilizi di nuova urbanizzazione con specifiche prescrizioni e limitazioni. Altre prescrizioni, valide per tutte le zone, sono espresse dai commi 6 – 8 della Normativa.

Ghiselli riprende la parola, sottolineando, in particolare, l’importanza del comma 8, riguardante il piano di controllo e manutenzione delle opere infrastrutturali, con riferimento alla definizione di una obbligatoria scansione temporale dei controlli.

Naldi sottolinea che, in funzione delle particolari condizioni in cui si opera, anche i materiali da utilizzare per le opere infrastrutturali e di monitoraggio, dovranno essere accuratamente selezionate.

Ghiselli passa quindi ad illustrare il parere istruttorio regionale (Allegato A), che è favorevole, in quanto la nuova proposta di zonizzazione, completa di relativa normativa, è maggiormente rispondente al grado di pericolosità esistente.

Interviene Baldelli, Provincia di Forlì – Cesena, precisando che è stato fatto un incrocio con le nuove tavole del PTCP attualmente adottato e controdedotto e che non vi sono discordanze, in quanto il rilievo dei dissesti era stato condiviso nell’ambito del Tavolo di Lavoro tra enti sul dissesto provinciale (Regione/Provincia/AdB), conclusosi nel 2008. Chiede quindi alla Regione di inserire la nuova zonizzazione, che il PTCP prevede sovraimposta al dissesto, tra gli argomenti dell’espressione dell’intesa regionale sul PTCP in fase di approvazione.

Faggiotto, per il Comune di Bertinoro, esprime soddisfazione per la nuova zonizzazione che dopo un blocco di molti anni, permetterà di riqualificare di una vasta area e di operare con maggiore tranquillità nell’esistente edificio scolastico.

Guida, del Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica, chiude quindi la Conferenza programmatica che condivide il parere istruttorio regionale presentato ed esprime parere favorevole sul Progetto di variante.

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