n.192 del 02.07.2014 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 5492 - Risoluzione circa le azioni da porre in essere per contrastare, stanziando anche le relative risorse, la disoccupazione e l'inoccupazione giovanile. A firma dei Consiglieri: Barbati, Riva

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

ai sensi dell’art. 1, comma 2, del D.Lgs. 21 aprile 2000, n. 181, recante "Disposizioni per agevolare l’incontro fra domanda ed offerta di lavoro", per "disoccupato" si intende il soggetto che "dopo aver perso un posto di lavoro o cessato un’attività di lavoro autonomo, [sia] alla ricerca di una nuova occupazione"; secondo la medesima disposizione, per "inoccupato" si intende, invece, la persona che "senza aver precedentemente svolto un'attività lavorativa, [sia] alla ricerca di un’occupazione";

come noto, la crisi occupazionale e il periodo di congiuntura economica ad essa connessa hanno determinato, tra l’altro, un allarmante innalzamento del tasso di disoccupazione e inoccupazione giovanile, in progressivo aumento sia a livello nazionale che regionale come comprovato dai dati statistici appresso riportati;

secondo i più recenti dati Istat disponibili (1 aprile 2014), a livello nazionale risultano occupati 923 mila giovani tra i 15 e i 24 anni, 13 mila in meno rispetto al mese di gennaio 2014 e 107 mila in meno rispetto all’anno 2013;

secondo il medesimo report, a livello nazionale, il numero di giovani tra i 15 e i 24 anni disoccupati - intendendo come tali coloro che hanno effettuato una ricerca attiva di lavoro, senza esito alcuno - è pari a 678 mila, in aumento del 4,2 per cento rispetto al dato registrato a febbraio dello scorso anno (+27 mila);

secondo una recente ricerca curata dal medesimo Istituto di statistica, dati particolarmente allarmanti riguardano anche i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni: nel quarto trimestre del 2013, a livello nazionale, in tale classe di età si sono registrati 1 milione e 240 mila disoccupati.

Rilevato che

con specifico riferimento alla disoccupazione giovanile in ambito regionale rileva il recente report (marzo 2014) curato dall’Assessorato Scuola, Formazione professionale, Università e Ricerca, Lavoro, recante "L’occupazione in Emilia-Romagna nel 2013", elaborato sulla base di dati Istat ed Eurostat;

in linea generale, il report conferma quanto riportato sopra in relazione ai dati nazionali precisando che "La situazione relativa al mercato del lavoro regionale sembra ulteriormente deteriorarsi nel corso del 2013": si consideri che, il numero di disoccupati (comprese tutte le fasce di età) è passato da 110 mila nel 2011 a 150 mila nel 2012, per arrivare a 179 mila nel 2013 (un aumento di 69 mila disoccupati in tre anni);

come rilevato dallo studio regionale, è opportuno considerare che una concausa determinante l’ulteriore deterioramento del livello occupazionale (anche giovanile) rilevato nel 2013 è rappresentata dalle ripercussioni economiche conseguenti al sisma del maggio 2012: citando una ricerca condotta ad aprile 2013 dalla Banca d’Italia, il report regionale precisa che, nell’area colpita dal terremoto (coinvolti 59 comuni e 600 mila cittadini pari al 14 per cento della popolazione regionale), si "stima una perdita di lavoro dipendente pari a 4.800 posti";

il report regionale riporta, per quanto rileva specificamente in tal sede, che i tassi di disoccupazione giovanile (under 30) hanno progressivamente raggiunto un incremento di valore "senza precedenti", a causa soprattutto della crisi economica che dal 2009 ha depresso soprattutto la forza lavoro giovanile;

particolarmente significativi in tal senso i dati per classi di età in valori percentuali, che comprovano come il tasso di disoccupazione giovanile in Emilia-Romagna sia più che triplicato negli ultimi cinque anni: nei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, il tasso di disoccupazione è salito dall’11,1 per cento del 2008 al 33,3 per cento nel 2013; per la classe di età 15-29 anni, si è passati dal 7 per cento del 2008 al 21,8 per cento del 2013; per i giovani tra i 18 e i 29 anni, il tasso di disoccupazione registrato nel 2008 era pari al 6,5 per cento salendo nel 2013 al 21,3 per cento;

parimenti allarmanti sono i dati riportati nella ricerca regionale relativi ai giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non sono né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o di formazione: dai 92 mila del 2011 ai 94 del 2012, fino ai 112 mila del 2013, vale a dire un incremento di 18 mila giovani in tre anni.

Considerato che

la disoccupazione ingenera nei giovani conseguenze di diversa natura, di ordine personale e sociale;

il giovane disoccupato che abbia condotto un’attiva ricerca di lavoro con esito negativo soffre, infatti, di una situazione di estremo disagio, che può portare alla degradazione della persona finanche al compimento di gesti estremi: uno studio curato da Link Lab - Laboratorio di Ricerca Socio-Economica dell’Università degli Studi Link Campus University di Roma ha rilevato che, nel corso del 2013, dei 149 suicidi per ragioni economiche registrati a livello nazionale il 38,9 per cento è rappresentato da soggetti disoccupati;

oltre alle condizioni di sofferenza personale, lo stato di disoccupazione involontaria obnubila le prospettive di vita dei giovani, incapaci per ragioni economiche di realizzarsi nella costruzione del proprio futuro anche familiare, incapaci di acquistare una propria abitazione, incapaci di acquisire un’effettiva indipendenza;

in altri e più semplici termini, la disoccupazione giovanile (ma non solo) rappresenta una piaga sofferente della persona, un costo umano e sociale in progressivo aggravamento.

Evidenziato che

la Regione Emilia-Romagna ha adottato diversi provvedimenti diretti a fronteggiare la crisi occupazionale giovanile, anche in attuazione del "Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva", siglato nel 2011 dalla Regione con Upi, Anci, Uncem e Lega Autonomie, Unioncamere, associazioni imprenditoriali, organizzazioni sindacali regionali, Abi e rappresentanti del terzo settore;

solo per limitarsi agli interventi regionali più recenti, con delibera n. 513 dello scorso 14 aprile, la Giunta ha disciplinato l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2014;

ancora più in particolare, con delibera n. 413 del 10 aprile 2012, la Giunta ha approvato il "Piano per l’accesso dei giovani al lavoro, la continuità dei rapporti di lavoro, il sostegno e la promozione del fare impresa", prevedendo misure per l’inserimento e la stabilizzazione nel mondo del lavoro dei giovani fino a 34 anni; per vero, gli interventi banditi ai sensi del Piano sono esauriti e in fase meramente gestionale;

con delibera n. 1094 del 2 agosto 2013, la Giunta ha altresì approvato il programma denominato "Staffetta generazionale" rivolto, tra l’altro, ai giovani disoccupati o inoccupati di età compresa tra i 18 e i 29 anni: sommariamente, il programma prevede la promozione e la realizzazione di interventi di inserimento lavorativo di giovani, con contratto a tempo pieno e indeterminato; si precisa, anche a fini di completezza, che gli interventi previsti nell’ambito di tale programma sono ancora attivi, dato che il termine ultimo per presentare la domanda di ammissione da parte dei giovani interessati scadrà il prossimo 30 giugno 2014;

dallo scorso 1 maggio 2014, a seguito di apposita convenzione sottoscritta con il Ministero del Lavoro, è attivo in Emilia-Romagna il progetto europeo denominato "Garanzia giovani", finalizzato ad assicurare ai giovani, di età compresa tra i 15 e i 29 anni, che non studiano e non lavorano nuove opportunità per acquisire competenze ed entrare nel mercato del lavoro: il progetto, finanziato con 74 milioni di euro a valere sul Fondo Sociale Europeo (FSE), prevede tra l'altro la promozione di colloqui di orientamento, di tirocini, di percorsi formativi e di istituti di inserimento lavorativo;

oltre a tali interventi, la Regione opera mediante la sistematizzazione di interventi e bonus occupazionali variamente denominati e disciplinati.

Visti

la L.R. 1 agosto 2005, n. 17, recante "Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro" ed in particolare l’art. 16 relativo alle azioni "volte a prevenire situazioni di crisi occupazionale e ad attenuarne gli effetti negativi sui lavoratori, sul sistema produttivo e sul territorio";

il decreto legge 20 marzo 2014, n. 34, recante "Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese" (attualmente in fase di conversione in legge), finalizzato - tra l’altro - a semplificare la disciplina in materia di contratto a termine e di apprendistato.

Impegna la Giunta

a fronte dei dati citati che - nonostante gli interventi già attivati dalla Regione - comprovano un aggravamento dello stato di disoccupazione e inoccupazione giovanile nell’ambito della realtà regionale, a implementare le politiche e le azioni istituzionali orientate a favorire la formazione professionale, l’accesso al lavoro e il sostegno del reddito dei giovani che si trovano involontariamente in una situazione di disoccupazione o inoccupazione;

a stanziare le risorse necessarie per il perseguimento degli obiettivi indicati nella precedente alinea e comunque a favore delle azioni a sostegno dei giovani disoccupati e inoccupati, a tal fine valutando anche l’opportunità di razionalizzare quelle spese poste a carico del bilancio regionale ma che non soddisfano direttamente bisogni della collettività.

Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 10 giugno 2014

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