n.292 del 19.08.2020 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 413 - Risoluzione per impegnare la Giunta a intervenire presso il Governo affinché, nei prossimi provvedimenti finanziari legati all’emergenza Coronavirus siano previste misure di tutela e di sostegno del reddito dei lavoratori stagionali di tutti i settori collegati a quello turistico. A firma dei Consiglieri: Rossi, Zappa-
terra, Bessi, Costa, Caliandro, Bulbi, Rontini, Costi, Mumolo, Sabattini, Daffadà, Tarasconi, Fabbri, Montalti

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

migliaia di lavoratori stagionali del settore turistico risultano esclusi dalle misure previste dal decreto-legge 18 del 2020 “Cura Italia”, attualmente in fase di conversione parlamentare: un’amplia platea di lavoratori stagionali, come gli addetti al commercio, i lavoratori dei parchi tematici e in alcuni casi anche del settore balneare o agricolo, ad oggi, è infatti esclusa dalle tutele previste per gli stagionali del turismo nel decreto Cura Italia, che rappresenta la prima risposta alla crisi economica e lavorativa legata all’emergenza Coronavirus.

A Rimini, la ‘filiera corta’ dell’offerta turistica impegna ogni anno migliaia di dipendenti: a causa dei divieti e delle chiusure connesse all’emergenza, il settore del turismo e tutta la filiera collegata hanno già subito un duro colpo, costretti ad uno stop forzato e senza previsioni certe di ripartenza.

I dipendenti stagionali, che proprio in questi giorni avrebbero dovuto iniziare le loro attività, in questo momento sono senza reddito, senza una prospettiva di occupazione e con un sussidio di disoccupazione il più delle volte esaurito da tempo: sono oltre 400mila i lavoratori stagionali del turismo e delle imprese termali che rischiano di non avere un’opportunità di lavoro nella imminente stagione, fortemente compromessa per gli effetti dell’emergenza COVID-19, e che, in condizioni normali, avrebbe visto l’avvio delle assunzioni tra il mese di marzo e luglio 2020.

Considerato che

l’articolo 29 del D.L. n. 18 del 2020 riconosce per il mese di marzo 2020 un’indennità di 600 euro ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della disposizione (17 marzo 2020) e che non siano titolari di pensione né titolari di rapporto di lavoro dipendente alla suddetta data di entrata in vigore.

Tuttavia, la vigente formulazione della norma, con il suo riferirsi solo ai dipendenti stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, non contiene una completa individuazione della platea dei lavoratori interessati.

La successiva circolare esplicativa INPS n. 49 del 30 marzo 2020 reca le tabelle che indicano le attività economiche riconducibili ai settori del turismo e degli stabilimenti termali, tra cui non risultano però, ad esempio, i lavoratori stagionali del commercio, come ad esempio i commessi, i dipendenti di una parte delle cooperative e imprese balneari, gli stagionali dei parchi di divertimento e parchi tematici, i lavoratori con contratto a termine stagionale così come individuati dai Contratti Nazionali di Lavoro e dalla contrattazione di secondo livello; i lavoratori somministrati e i lavoratori nei servizi esternalizzati che operano, durante la stagione, nelle attività afferenti al settore turistico.

Sottolineato che

la Giunta ha annunciato l’apertura del confronto con le parti sociali e le associazioni, sia del comparto turismo sia di quello altrettanto strategico dell’agricoltura, per definire possibili interventi di sostegno sulla base delle misure nazionali, anche con la disponibilità a intervenire con risorse regionali.

Sono state formulate anche alcune proposte per far ripartire il settore, dal bonus vacanze, agli aiuti agli stagionali, alle proroghe dei pagamenti per le imprese.

Evidenziato che

il settore turistico costituisce una vera e propria industria del settore produttivo del nostro Paese ed è un volano importantissimo per l’economia della Regione e di molte imprese: la crisi del medesimo si ripercuote su molte lavoratrici e lavoratori che oggi si trovano a non essere ricompresi in alcun provvedimento di tutela.

Si tratta di un settore per definizione trasversale, che ha un impatto che si estende a tanti settori della nostra economia che, in conseguenza di quanto sta accadendo per via del coronavirus, rischiano di risentire pesantemente (anche) della crisi di viaggi e vacanze: oltre a essere costituito da ricettività, trasporti e intermediazione, il turismo ha infatti ricadute significative sui servizi culturali e sul commercio.

Sull’industria turistica occorre pertanto una visione strategica per ripartire dopo l’emergenza: con ogni probabilità, il turismo dei prossimi mesi sarà comunque più “povero”, per la crisi generalizzata della nostra economia e forse anche più breve, visto che molte aziende hanno chiesto ai propri dipendenti di utilizzare giornate di ferie in questo momento critico; occorre pertanto una forte azione di sostegno a tutti i livelli.

Dato atto che

il c.d. “Decreto Rilancio” (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34) ha previsto alcune importanti misure a favore dei lavoratori del turismo, quali ad esempio:

- il riconoscimento per gli stagionali del turismo e degli stabilimenti termali già beneficiari per il mese di marzo 2020 dell’indennità di 600 euro, dell’erogazione di un’indennità di pari importo anche per il mese di aprile 2020; la medesima indennità è riconosciuta ai lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nei medesimi settori a determinate condizioni;

- il riconoscimento ai lavoratori dipendenti stagionali del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI, alla data di entrata in vigore del Decreto, di una indennità per il mese di maggio 2020 pari a 1.000 euro (e la medesima indennità è riconosciuta ai lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nei medesimi settori a determinate condizioni);

- il riconoscimento di una indennità pari a 600 euro per i mesi di aprile e maggio 2020 ai lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali, che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

- a intervenire presso il Governo affinché, nei prossimi provvedimenti finanziari legati all’emergenza Coronavirus siano previste misure di tutela e di sostegno del reddito dei lavoratori stagionali di tutti i settori collegati a quello turistico, quali:

a) una misura di protezione consistente nella possibilità, in caso di necessità, anche per i dipendenti stagionali che saranno assunti per la stagione estiva e primaverile, di essere ammessi a fruire del trattamento di cassa integrazione in deroga;

b) l’estensione dell’indennità una tantum di 600 euro a tutte le tipologie di lavoro stagionale contemplate dalla legge e a tutti i lavoratori a tempo determinato che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del decreto-legge n. 18 del 2020.

- A tenere in considerazione l’impatto complessivo dell’emergenza Coronavirus sul settore turistico e su tutto il suo indotto e, considerato che si allargherà la platea del bisogno, nei prossimi provvedimenti finanziari legati all’emergenza Coronavirus, a chiedere al Governo di rafforzare gli strumenti di sostegno al reddito.

- A sollecitare il Governo a dare attuazione alle importanti misure di sostegno previste, nel decreto Cura Italia e nel decreto Rilancio ed in ogni eventuale provvedimento successivo, a sostegno dei lavoratori stagionali del turismo e di tutti i settori a questo collegati, garantendo la rapida erogazione delle misure di sostegno previste ai soggetti che ne abbiano diritto.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 30 luglio 202

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