n.137 del 12.05.2021 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 2922 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo italiano affinché, d'intesa con gli altri Paesi dell'Unione Europea, prema sulla Commissione Europea e sugli Organismi sovranazionali per attuare la soluzione più adeguata, facendosene portavoce durante la presidenza del G20, per incrementare la produzione e la distribuzione dei vaccini anti COVID-19. A firma dei Consiglieri: Costa, Rossi, Iotti, Mori, Pillati, Mumolo, Zappa-
terra, Montalti, Tarasconi, Caliandro, Marchetti Francesca, Costi, Fabbri, Daffadà, Sabattini, Rontini, Bulbi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

dall’analisi dell’andamento economico del periodo pandemico emerge una chiara e stretta correlazione tra l’andamento della curva epidemiologica relativa alla trasmissione del virus Covid-19 e l’economia, le prospettive attuali rimangono strettamente dipendenti sia dall’evoluzione della pandemia, sia dalle misure adottate per contrastare l’aumento dei contagi;

la diffusione e somministrazione dei vaccini anticovid può influenzare in modo determinante la ripresa della normalità e secondo il Fondo Monetario Internazionale può influire di conseguenza positivamente sull’andamento economico;

per il Fondo Monetario internazionale "È necessario agire rapidamente per un ampio accesso ai vaccini e medicinali" contro il Covid per "correggere le profonde disuguaglianze che esistono al momento", lo afferma il capo economista del Fmi, Gita Gopinath, sottolineando che “la pandemia non è finita fino a quando non è finita ovunque";

attualmente aziende farmaceutiche con sede negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna sono i maggiori produttori di vaccini anti Covid-19 ed entrambi sono sempre più orientati a privilegiare il mercato interno e di conseguenza a ridurre le forniture negli altri mercati come, ad esempio, in Unione Europea, che pur avendo potenzialmente tutte le capacità per produrre il vaccino, soprattutto in Italia e Germania, viene rifornito in modo oggettivamente esiguo;

è recente la notizia riportata dalle agenzie stampa del dimezzamento delle forniture che vorrebbe attuare una delle suddette aziende all'Unione europea rispetto al contratto nel secondo trimestre. Lo ha reso noto un funzionario dell'Ue alla Reutersche è direttamente coinvolto nei colloqui con l’azienda farmaceutica.

Considerato che

secondo la BBC, nell’aggiornamento al 20 febbraio, sono 86 le nazioni che hanno iniziato le campagne vaccinali e pubblicato i dati di diffusione nel mondo. Di queste, 56 sono ad alto reddito, 30 a medio reddito. Mentre nessuna delle 29 nazioni a basso reddito e delle 50 a reddito medio basso ha potuto permettersi, finora, l’acquisto di vaccini contro Covid-19;

dai predetti dati emerge, dunque, che vi è l’elevato rischio che milioni di persone non abbiano la possibilità di essere sottoposte a vaccinazione, e che continuino a rappresentare un veicolo di trasmissione del virus Covid-19, non solo per il proprio Paese di appartenenza, ma anche per tutti gli altri Paesi mondiali.

Preso atto che

i brevetti sui vaccini, che tutelando il giusto diritto alla proprietà intellettuale, costituiscono un volano per ricerca e innovazione, determinano tuttavia dei limiti nell’accesso alle cure;

l’emergenza pandemica in corso è tale per cui l’accesso alla vaccinazione del maggior numero possibile di persone non risponde solo ai principi etici di universalità, equità e uguaglianza ma anche a una precisa strategia di prevenzione;

è una necessità incombente vaccinare gran parte della popolazione mondiale prima che l’agente patogeno, mutando, diventi resistente, vanificando in tal modo gli sforzi finora effettuati per arrivare in tempi celeri alla creazione dei vaccini anti Covid-19.

Preso atto inoltre che

l’articolo 31 del Trade - Related Aspects of Intellectual Property Rights (TRIPs) prevede il diritto, per gli Stati membri del World Trade Organization (WTO), di disporre, per legge, in condizioni di emergenza, l’uso del brevetto senza autorizzazione del titolare, pagando una congrua royalty;

l’attivazione di tale procedura permetterebbe di produrre un maggior numero di vaccini e anche di esportarli in Paesi che non hanno le strutture per fabbricarli in proprio. Le condizioni di emergenza ci sono, e l’obbligatorietà della licenza sarebbe circoscritta alla durata della pandemia;

non si tratta di un esproprio, quanto piuttosto della possibilità di forzare la mano a un’azienda che non venga incontro alle esigenze di salute di una nazione, obbligandola a cedere la licenza di produzione del farmaco, in cambio di un’equa compensazione economica;

prima di imporre la licenza obbligatoria, gli Stati sono tenuti a richiedere formalmente alle aziende un’autorizzazione immediata alla produzione dei vaccini, sempre dietro pagamento di un corrispettivo; nel caso le aziende titolari dei brevetti neghino il consenso, si può imporre una licenza obbligatoria;

oltre a tale possibile procedura, altre strade percorribili sono:

- quella invocata da India e Sudafrica, che lo scorso ottobre hanno chiesto al Wto una moratoria sui brevetti legati a farmaci e vaccini contro COVID-19, in virtù della grave emergenza pandemica che l’intero pianeta si trova ad affrontare. L’opzione è prevista dall’accordo di Marrakesh,che ha sancito la nascita del Wto, in presenza di circostanze eccezionali e per un periodo di tempo circoscritto;

- quella di spingere le aziende a consorziarsi con altre aziende, che hanno le strutture adeguate e le necessarie specializzazioni, per implementare la produzione dei vaccini anti Covid-19 e fronteggiare in tal modo la difficoltà di produrre i quantitativi richiesti.

Evidenziato che

per cercare di spingere all’azione le istituzioni Ue è stata lanciata la petizione “Nessun profitto sulla pandemia”, che chiede all’Europa di appoggiare la moratoria sui brevetti, di introdurre norme che garantiscano il controllo pubblico di vaccini e terapie sviluppate con soldi pubblici (come nel caso dei vaccini Covid, finanziati generosamente con fondi pubblici sia in Ue che negli Usa), e invita gli stati dell’Unione Europea ad utilizzare le licenze obbligatorie previste dall’articolo 31 dei Trips;

il primo dicembre 2020 è cominciato ufficialmente l'anno di Presidenza italiana del G20. Nel corso dell'anno, si terranno numerosi incontri ministeriali ed eventi speciali; l’Italia come detentrice della Presidenza del G20, ha la possibilità di farsi portavoce di un progetto che permetta, in deroga alle ferree regole della proprietà intellettuale, di ampliare ed aumentare la partenership tra Stati al fine di aumentare la produzione di vaccini anti Covid-19 e garantire che gli stessi possano essere somministrati a tutti i cittadini del mondo indipendentemente dal livello di reddito del proprio Paese di appartenenza nel rispetto delle norme vigenti e dei trattati delle autorità sanitarie competenti.

Valutato che

la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha affermato pubblicamente la volontà di dare all'Europa un ruolo più importante nel campo della salute, con l'intenzione di creare una nuova Agenzia per la ricerca biomedica in fase avanzata, sul modello della statunitense Biomedical Advanced Research and Development Authority, un’organizzazione di ricerca e sviluppo su nuovi farmaci, dispositivi e tecnologie innovative in campo biomedico, che raccolga i migliori ricercatori e coordini il lavoro dei più avanzati laboratori d’Europa;

la creazione di tale ente consentirebbe di catalizzare risorse pubbliche e private e di promuovere, attraverso finanziamenti adeguati, la realizzazione di ricerche, di soluzioni diagnostiche e terapeutiche, con l’obiettivo di arrivare preparati alla gestione di emergenze epidemiche e pandemiche.

Impegna la Giunta regionale

a sollecitare il Governo italiano affinché, d'intesa con gli altri Paesi dell'Unione Europea, prema sulla Commissione Europea e sugli Organismi sovranazionali per attuare la soluzione più adeguata, tra quelle menzionate, facendosene portavoce durante la presidenza del G20, per incrementare la produzione e la distribuzione dei vaccini anti Covid-19.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 27 aprile 2021

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