n.250 del 09.08.2022 (Parte Seconda)

Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l'eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale (Sus scrofa) nel territorio dell'Emilia-Romagna

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

- il testo unico delle leggi sanitarie, approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, e successive modifiche;

- la legge 23 dicembre 1978, n. 833, recante «Istituzione del Servizio sanitario nazionale»;

- il Regolamento (UE) 2016/429 relativo alle malattie animali trasmissibili e che modifica e abroga taluni atti in materia di sanità animale («normativa in materia di sanità animale»);Il Regolamento Delegato UE 2020/689 che integra il regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme relative alla sorveglianza, ai programmi di eradicazione e allo status di indenne da malattia per determinate malattie elencate ed emergenti

- il Regolamento (UE) 2018/1882 relativo all’applicazione e controllo delle malattie elencate e che stabilisce un elenco di specie o gruppi di specie che comportano un notevole rischio di diffusione di tali malattie elencate;

- il Regolamento (UE) 2020/687 che integra il Regolamento (UE)2016/429 per quanto riguarda le norme relative alla prevenzione e al controllo di determinate malattie elencate;

- il Regolamento Delegato (UE)2020/689 che integra il Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme relative alla sorveglianza, ai programmi di eradicazione e allo status di "indenne" della malattia per determinate malattie elencate ed emergenti;

- il Regolamento (UE) 2021/605 che stabilisce misure speciali di controllo della peste suina africana come modificato dal Regolamento di esecuzione (UE) 2022/440 della Commissione del 16 marzo 2022 che ha inserito quali zone soggette a restrizione II i comuni delle Regioni Piemonte e Liguria insistenti nella zona infetta e quali zone soggette a restrizione I i comuni dell'area al confine con la zona infetta, compresi i comuni di Ottone e Zerba della provincia di Piacenza;

- il Decreto Legislativo 20 febbraio 2004, n. 54," Attuazione della direttiva 2002/60/CE recante disposizioni specifiche per la lotta contro la peste suina africana";

- il D.M. 7 marzo 2008 "Organizzazione e funzioni del Centro nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali e dell'Unità centrale di crisi";

- il vigente Piano nazionale per le emergenze di tipo epidemico pubblicato sull’apposita sezione del sito istituzionale del Ministero della Salute dedicata alla risposta alle emergenze;

- il Piano di sorveglianza e prevenzione in Italia per la Peste suina africana per il 2022 inviato alla Commissione europea per l’approvazione ai sensi dell’art. 33 del Regolamento (UE) 2016/429 e successivi regolamenti derivati;

- il decreto legge 17 febbraio 2022, n. 9 convertito con modificazioni dalla Legge 7 aprile 2022 n. 29 «Misure urgenti per arrestare la diffusione della peste suina africana (PSA)» il cui art. 1 prevede che al fine di prevenire e contenere la diffusione della peste suina africana (PSA) sul territorio nazionale, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano adottino il Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale (Sus scrofa);

- l’ordinanza del Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana del 25 marzo 2022, n. 4/2022, recante “Misure di controllo e prevenzione della Peste suina africana»;

- il Manuale delle emergenze da Peste Suina Africana in popolazioni di suini selvatici – rev. n. 2 del 21/4/2021;

- il Manuale operativo pesti suine – rev. 2, gennaio 2020, relativo agli interventi nei suini domestici;

- la legge 11 febbraio 1992, n. 157 «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio»;

- la Legge Regionale 15 febbraio 1994, n. 8 “Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria” e successive modifiche e integrazioni;

- la legge 6 dicembre 1991, n. 394 “Legge Quadro sulle Aree Protette”;

- la Legge Regionale 17 febbraio 2005, n. 6 “Disciplina della formazione e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della rete natura 2000”;

- la Delibera di Giunta regionale dell’Emilia-Romagna 977/2020 «Recepimento del “Piano di sorveglianza e prevenzione in Italia della peste suina africana e piano di eradicazione in regione Sardegna per il 2020”, approvazione linee guida per l’applicazione del piano in regione Emilia-Romagna. Costituzione del Nucleo di Coordinamento Tecnico Regionale»;

Visti inoltre:

- il «Working document SANTE/2021/10502: Guidelines for the Union co-funded programmes of eradication, control and surveillance of animal diseases and zoonoses for the years 2021-2022» che stabilisce le linee guida per i programmi di eradicazione controllo e sorveglianza delle malattie animali e delle zoonosi cofinanziati dall’Unione Europea per il biennio 2021-2022;

- il dispositivo dirigenziale del Ministero della Salute prot. n. 0000583 dell’11 gennaio 2022-DGSAFMDS-P con il quale è stata istituita la zona infetta ai sensi dell’articolo 63, paragrafo 1 del Regolamento delegato (UE) 2020/687;

- l’ordinanza del Ministro della Salute di intesa con il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, del 13 gennaio 2022 «Misure urgenti per il controllo della diffusione della Peste suina africana a seguito della conferma della presenza del virus nei selvatici» (GU serie generale numero 10 del 14 gennaio 2022);

- la Decisione di esecuzione (UE) 2022/62 della Commissione del 14 gennaio 2022, relativa ad alcune misure di emergenza contro la Peste suina africana in Italia;

- il decreto del Direttore generale della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci veterinari del Ministero della Salute n. 1195 del 18 gennaio 2022 «Misure di controllo e prevenzione della Peste suina africana»;

- l’ordinanza del Presidente della Giunta Regionale n. 82 del 19 maggio 2022 «Provvedimenti urgenti per la prevenzione della peste suina africana»;

- la propria deliberazione n. 1248 del 28 luglio 2008 «Linee guida per la gestione e il controllo sanitario dell’allevamento di suini all'aperto. Criteri di biosicurezza»;

- la propria deliberazione n. 1763 del 13 novembre 2011 «Approvazione del piano di sorveglianza e di monitoraggio sanitario nella fauna selvatica» aggiornato con nota del Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità pubblica prot. 404566 del 28/4/2021;

- La determina del Dirigente del Settore prevenzione collettiva e sanità pubblica n. 1190 del 25 gennaio 2022 «Emergenza peste suina africana. ulteriori indicazioni inerenti le misure di biosicurezza previste dal dispositivo del direttore generale direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari protocollo 0001195-18/01/2022-dgsaf-mds.p. ».

Preso atto che l’ordinanza n. 4 del Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana del 25 marzo 2022 prevede all’art. 4 specifiche misure di controllo nei Comuni della zona soggetta a restrizione I;

Dato atto che l’ordinanza del Presidente della Giunta regionale n. 82 del 19/5/2022, sopra richiamata, dispone una serie di misure a contenimento della possibile diffusione della peste suina africana sul territorio della Regione Emilia-Romagna e, in particolare, nei territori dei comuni della provincia di Piacenza compresi zona soggetta a restrizione I, confinante con la zona infetta (zona soggetta a restrizione II);

Preso atto altresì che a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo 17 febbraio 2022 n. 9 che prevede che le Regioni e Province Autonome redigano un «Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie Cinghiale (Sus scrofa)» (PRIU), ISPRA e CEREP hanno inviato una specifica nota alle Regioni indenni dalla malattia, trattenuta agli atti dei Servizi competenti, contenente, fra le altre, le seguenti indicazioni:

- il PRIU deve essere redatto nell’ottica di ridurre il rischio di introduzione dell’infezione e migliorare la gestione del cinghiale nel territorio di competenza per facilitare l’eventuale applicazione delle misure previste in caso di emergenza da PSA;

- l’obiettivo generale del piano è la gestione e il controllo della specie Cinghiale (Sus scrofa) al fine di attenuare il rischio di introdurre la malattia in territori indenni

- Ferme restando le differenze in termini di obiettivi, il PRIU potrà essere predisposto in modo da integrarsi con eventuali piani di prelievo selettivo e di controllo numerico già autorizzati e in corso di realizzazione;

- Il piano deve interessare l’intera superficie regionale e, pertanto, ricomprendere il territorio venabile, pubblico e privato, e le aree a divieto di caccia ai sensi della l. 394/91 e della l. 157/92»;

Atteso che, con nota del Settore Prevenzione collettiva e sanità pubblica prot. 368378 del 12/4/2022 è stato richiesto all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (di seguito ISPRA) e al Centro di Referenza Nazionale per le malattie da Pestivirus (di seguito CEREP), il parere in relazione alla proposta di PRIU della Regione Emilia-Romagna, redatta congiuntamente dalla Direzione Generale cura della persona salute e welfare, settore prevenzione collettiva e sanità pubblica e dalla Direzione Generale agricoltura, caccia e pesca, settore attività faunistico-venatorie, caccia e pesca;

Preso atto della nota inviata da ISPRA, con prot. 24407/2022 del 2/5/2022 acquisita con prot. regionale n. 427655 del 2/5/2022, con cui lo stesso ente e CEREP hanno trasmesso congiuntamente i pareri tecnici di competenza, richiedendo alla Regione Emilia-Romagna alcune integrazioni alla proposta di PRIU;

Dato atto che, con nota prot. n. 653584 del 21 luglio 2022, è stato richiesto a ISPRA e a CEREP il parere in relazione alla nuova proposta di PRIU, modificata e integrata secondo quanto richiesto dai medesimi nei pareri sopra menzionati, richiedendo contestualmente ad ISPRA un parere relativo alla possibilità di integrare il vigente “Piano regionale di controllo del Cinghiale” approvato con propria deliberazione n. 1973/2021, nonché, qualora i soggetti gestori lo ritengano opportuno, i Piani approvati dalle Aree Protette Nazionali, Interregionali e Regionali, prevedendo la possibilità di ricorrere, oltre alle catture, al tiro selettivo a alla girata, e limitatamente alle ore diurne, anche ad azioni di prelievo collettive con l’utilizzo di mute ridotte (composte da 2 o 4 cani) nelle quali gli ausiliari coinvolti abbiano conseguito uno specifico brevetto ENCI per coppia o muta che ne certifichi la selettività e l’addestramento;

Dato atto che con nota inviata da ISPRA, con prot. 182536 del 26/7/2022 acquisita con prot. regionale n. 664913 del 26/7/2022, lo stesso Istituto e CEREP hanno congiuntamente trasmesso i nuovi pareri di competenza, esprimendo parere favorevole subordinato al recepimento delle indicazioni fornite in tema di «obiettivi specifici del piano» relativi alla gestione del cinghiale, riassumibili come di seguito riportato:

- considerata l’assenza di una formulazione in termini quantitativi dei prelievi non articolati per le diverse forme di prelievo (caccia: braccata, girata, prelievo selettivo; controllo: girata, tiro da appostamento catture) e per i diversi ambiti geografici (es. parchi nazionali, parchi e riserve regionali, ZRC, oasi), si invita ad effettuare una revisione in tal senso degli obiettivi futuri in base agli esiti del primo anno di gestione nell’ambito del PRIU e secondo le indicazioni contenute nel documento tecnico del 21 aprile 2021 sulla «Gestione del cinghiale e peste suina africana Elementi essenziali per la redazione di un piano di gestione».

- per quanto concerne l’attuazione di interventi di controllo con coppie o mute specificatamente abilitate insieme al loro conduttore, attraverso brevetti ENCI, considerando la necessità di ridurre al minimo il disturbo arrecato alla specie per evitare di favorirne la mobilità sul territorio, si raccomanda:

- il ricorso a mute di non più di 3 ausiliari abilitati come muta dall’ENCI;

- la massima attenzione nel ricorrere a questa forma di prelievo e una specifica valutazione dei rischi connessi in relazione all’area d’intervento;

- nel caso di interventi in aree protette, l’adozione di tutte le opportune limitazioni temporali e spaziali stabilite dagli enti gestori, volte a limitare il disturbo alle altre componenti delle zoocenosi e, in particolare, alle specie di interesse conservazionistico.

- nell’ambito delle azioni riconducibili ai “metodi ecologici, si suggerisce la rapida attivazione di percorsi formativi finalizzati alla formazione di binomi conduttore-cane idonei per la ricerca di carcasse di cinghiali nelle aree di interesse (aree di possibile arrivo della malattia e aree in cui la malattia si è manifestata);

Preso atto dell’avvenuto recepimento nell’allegata proposta di PRIU, da parte della settore attività faunistico-venatorie, caccia e pesca, delle indicazioni fornite nel parere sopra citato;

Ritenuto pertanto di adottare il «Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale (sus scrofa) nel territorio dell’Emilia-Romagna», di cui all’allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, che potrà essere modificato, previo parere ISPRA-CEREP, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica;

Ritenuto altresì di integrare il citato “Piano regionale di controllo del cinghiale”, approvato con deliberazione n.1973/2021, integrando il punto 3.4 dello stesso “Metodi di intervento e modalità attuative”, ed in particolare il punto C. “Azioni collettive” aggiungendo, dopo il punto 2. il punto 2 bis “il controllo è effettuato anche con azioni di prelievo collettive con l’utilizzo di mute di non più di 3 cani abilitati nelle quali gli ausiliari coinvolti abbiano conseguito uno specifico brevetto ENCI per coppia o muta che ne certifichi la selettività e l’addestramento;

Richiamati in ordine agli obblighi di trasparenza:

- il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e successive modifiche e integrazioni;

- la propria deliberazione n. 111 del 31 gennaio 2022 "Piano Triennale di prevenzione della corruzione e trasparenza 2022-2024, di transizione al Piano Integrato di attività e organizzazione di cui all'art. 6 del D.L. n. 80/2021";

- la determinazione dirigenziale n. 2335 del 9 febbraio 2022 del Servizio Affari Legislativi e Aiuti di Stato "Direttiva di Indirizzi Interpretativi degli Obblighi di Pubblicazione previsti dal Decreto Legislativo n. 33 del 2013. Anno 2022";

Vista la Legge Regionale 26 novembre 2001, n. 43 "Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna" e successive modifiche ed integrazioni, ed in particolare l'art. 37, comma 4;

Richiamate le proprie deliberazioni:

- n. 468 del 10 aprile 2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;

- n. 324 del 7 marzo 2022 "Disciplina organica in materia di organizzazione dell’Ente e gestione del personale";

- n. 325 del 7 marzo 2022 "Consolidamento e rafforzamento delle capacità amministrative: riorganizzazione dell’Ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale";

- n. 426 del 21 marzo 2022 "Riorganizzazione dell’Ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale. Conferimento degli incarichi ai Direttori generali e ai Direttori di Agenzia";

Viste, infine, le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni, predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;

Dato atto che il Responsabile del Procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta dell'Assessore alle Politiche per la Salute, dell’Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca e dell’Assessore alla montagna, aree interne, programmazione territoriale, pari opportunità;

A voti unanimi e palesi

delibera

1 di adottare il «Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e nella specie cinghiale (Sus scrofa) nel territorio dell’Emilia-Romagna - PRIU», di cui all’allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, che potrà essere modificato, previo parere di ISPRA e CEREP, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica;

2 di integrare il “Piano regionale di controllo del cinghiale”, di cui alla propria deliberazione n.1973/2021, prevedendo al punto 3.4 “Metodi di intervento e modalità attuative”, ed in particolare al punto C. “Azioni collettive”, l’inserimento del punto 2 bis “il controllo è effettuato anche con azioni di prelievo collettive con l’utilizzo di mute di non più di 3 cani abilitati nelle quali gli ausiliari coinvolti abbiano conseguito uno specifico brevetto ENCI per coppia o muta che ne certifichi la selettività e l’addestramento;

3 di disporre, infine, la pubblicazione in forma integrale della presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico.

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