n.220 del 01.08.2017 (Parte Prima)
Oggetto n. 5042 - Ordine del giorno n. 2 collegato all’oggetto 4865 Progetto di legge d’iniziativa della Giunta recante: "Disposizioni collegate alla legge di assestamento e prima variazione generale al Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2017-2019". A firma dei Consiglieri: Taruffi, Prodi, Caliandro, Calvano, Boschini
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
la legge 12/2000 detta i principi secondo i quali il sistema fieristico regionale deve svilupparsi e organizzarsi, nel rispetto delle prerogative di enti pubblici e soggetti privati che compongono la compagine societaria. Nella legge si sostiene la necessità di un ruolo attivo dei soci pubblici per sviluppare un sistema che la legge stessa descrive come “strumento fondamentale della politica regionale di sviluppo economico e di internazionalizzazione delle attività produttive”.
Il 28 settembre 2016 l’Assemblea legislativa ha approvato una risoluzione con la quale ha dato indirizzi chiari e precisi circa il futuro occupazionale ed il piano industriale per il rilancio del sistema fieristico di Bologna.
L’assunto di base era che il sistema fieristico bolognese e regionale rappresenta un volano indispensabile al sistema economico e delle P.M.I. della Regione.
La società di studi economici Nomisma ha stimato che l’indotto diretto e indiretto del quartiere fieristico bolognese sul territorio è superiore agli 800 milioni di euro annui.
Dall’andamento di BolognaFiere dipendono anche le prospettive dei quartieri fieristici di Modena e Ferrara.
La Regione, che allo stato detiene circa il 10% di BolognaFiere, ha quindi ritenuto di sostenere con forza il rilancio del sistema fieristico bolognese e l'aumento di capitale destinato a favorire nuovi investimenti, affinché BolognaFiere possa continuare a essere competitiva con i più importanti sistemi fieristici nazionali ed europei.
Considerato che
il Gruppo societario BolognaFiere SpA ha un fatturato annuo di oltre 100 milioni di euro e si colloca in Italia al secondo posto dopo la fiera di Milano e nel mondo al sedicesimo posto per capacità espositiva e al ventiseiesimo per fatturato.
Il piano industriale della società si articola sulle principali quattro attività del Gruppo: i marchi fieristici (tra cui il principale per fatturato globale è Cosmoprof con 56,4 milioni), il quartiere fieristico (per il quale sono previsti investimenti in strutture sia immobiliari sia tecnologiche pari a circa 94 milioni nei prossimi 8/9 anni), infine la fornitura di allestimenti fieristici e l’attività congressuale; tali attività costituiscono un importante potenziale di sviluppo per BolognaFiere.
La dirigenza e gli interventi di sostegno del pubblico hanno saputo impostare un piano di riqualificazione pluriennale del quartiere e salvaguardare le manifestazioni, rilanciando nel complesso l’immagine dell’ente, tutelando i livelli occupazionali.
Sottolineato che
è necessario che gli impegni assunti sulla tutela dei livelli occupazionali vengano mantenuti col necessario confronto e coinvolgimento delle organizzazioni sindacali.
Occorre favorire lo sviluppo del sistema fieristico regionale nelle diverse sedi allo scopo di poter fare economie di scala e mantenere alta la competitività del sistema nei confronti dei nuovi competitivi poli fieristici nazionali ed esteri.
I soci pubblici di BolognaFiere sono stati determinanti nel rilancio e nella ricapitalizzazione della società ed hanno svolto un ruolo essenziale a vantaggio delle imprese e dell’occupazione legate direttamente o indirettamente dall’ente fieristico bolognese.
Evidenziato che
per queste ragioni è opportuno confermare il ruolo e la presenza dei soci pubblici nella compagine sociale di BolognaFiere.
Le disposizioni combinate dello Statuto e della L.R. 12/2000 fanno sì che le decisioni strategiche della società siano vincolate ad ampie maggioranze qualificate (due terzi) su temi inerenti ad esempio il patrimonio immobiliare, la cessione di marchi, la costituzione, acquisizione e cessione di partecipazioni e la eventuale modificazione dell’oggetto sociale e delle finalità della Società.
È inoltre opportuno, alla luce della funzione strategica di BolognaFiere per il territorio, che i soci pubblici mantengano una significativa presenza e funzione di indirizzo, proporzionata all’investimento nella società, anche attraverso la stipula in futuro di adeguati patti parasociali.
Ritenuto che
i soci pubblici siano tenuti a salvaguardare il patrimonio comune rappresentato da BolognaFiere, patrimonio su cui sono chiamati a vigilare, pur operando in regime di libero mercato, consentendone lo sviluppo in armonia con il territorio e la cittadinanza e sempre indirizzando la loro azione al benessere della collettività.
Sia auspicabile dunque, per la più efficace tutela del patrimonio comune rappresentato da BolognaFiere e per la condivisione di obiettivi strategici, pervenire da parte dei soci pubblici all’esercizio congiunto di un ruolo propositivo all’interno della società.
Rilevato che
già in passato gli enti pubblici territoriali (Comune, Provincia e Regione) soci di BolognaFiere hanno stretto un accordo di sindacato per il perseguimento di obiettivi comuni.
Tutto ciò premesso e considerato
impegna la Giunta regionale a
operare perché la quota di capitale pubblico non scenda al di sotto delle quote che garantiscono l’efficace indirizzo.
Promuovere, nel caso in cui le quote detenute dai soci pubblici dovessero scendere al di sotto della quota di controllo, l’elaborazione congiunta e l’adesione di tutti i soci pubblici di Fiere Internazionali di Bologna S.p.a. a impegni programmatici comuni per la guida e lo sviluppo della società.
Verificare costantemente l’implementazione del piano industriale per il rilancio del sistema fieristico di Bologna, perché indispensabile al territorio, al sistema delle imprese locali e dell’occupazione connessa in modo diretto e indiretto, facendo partire nel più breve tempo possibile la realizzazione del restyling del quartiere fieristico.
Sostenere con ogni azione utile il percorso di confronto tra azienda e sindacati per la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 26 luglio 2017