n.27 del 01.02.2023 periodico (Parte Seconda)

Oggetto n. 6107 - Risoluzione sul contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione. A firma dei Consiglieri: Pompignoli, Soncini, Marchetti Francesca, Caliandro, Montalti, Sabattini, Bulbi, Daffadà, Rontini, Piccinini, Mumolo, Gerace, Mori, Zamboni, Bondavalli, Fabbri, Amico, Pillati, Paruolo, Mastacchi

L'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna

Premesso che

- in data 24 ottobre 2022 si è tenuta una seduta della Commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali in congiunta con la Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità in cui è stata presentata un’informativa sul “Programma regionale di contrasto ai Disturbi dell'alimentazione e della nutrizione: dati epidemiologici, economici e progetti regionali”;

- nel corso della stessa seduta si è svolta un’audizione sulla "Rete regionale di contrasto ai Disturbi dell'alimentazione e della nutrizione” in cui sono intervenuti la Dott.ssa Marinella Di Stani (Psichiatra AUSL Romagna e Coordinatrice Tavolo Regionale DCA dell'Emilia-Romagna) sul tema della "Rete regionale di assistenza, organizzazione dei Servizi e i percorsi clinici in Regione Emilia-Romagna"; il Prof. Giacomo Biasucci (Professore Associato di Pediatria dell'Università di Parma e Direttore dell'Unità Operativa di pediatria e neonatologia dell'Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza) sul tema "Problematiche clinico assistenziali dei soggetti in età evolutiva (0-18) con disturbi della nutrizione e alimentazione"; il Dott. Giuseppe Benati (Direttore del Dipartimento Cure Primarie e Medicina di Comunità Forlì-Cesena e Direttore del Programma nutrizione clinica e dietologia dell'AUSL della Romagna) sul tema "Interventi e trattamenti riabilitativi nutrizionali e dietologici".

Considerato che

- nei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA) si intersecano diverse problematiche di tipo biologico, psichico, familiare e socio-culturale che necessitano di trattamenti specializzati da parte di équipe che lavorano in modo integrato e che questi disturbi sono drammaticamente in aumento, con episodi di esordio in età pediatrica allarmanti;

- la recente esperienza pandemica ha acuito queste problematiche laddove si innestavano in vissuti fragili;

- l’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente pubblicato un approfondimento sui disturbi dell’alimentazione ai tempi del Covid-19, nell’ambito di un progetto per il contrasto alla malnutrizione in tutte le sue forme promosso dal Ministero della Salute (Notiziario ISS numero 1 anno 2020);

- c’è grande attenzione per i DNA, sia per l’impatto che hanno sulle persone e sulle loro famiglie, sia perché i soggetti interessati sono prevalentemente adolescenti e preadolescenti, soprattutto di genere femminile, quindi donne e ragazze;

- recenti fatti di cronaca hanno evidenziato come vi sia una correlazione multifattoriale con tale fenomeno anche nel mondo delle attività sportive.

Considerato inoltre che

- nel 2018, il Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie - CCM del Ministero della Salute ha finanziato il Progetto MA.NU.AL. per la messa a regime di una mappatura formale nazionale delle strutture pubbliche e convenzionate collocate sul territorio nazionale che si dedicano ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione;

- la Deliberazione della Giunta Regionale n. 1298 del 2009 ha dato avvio alla costruzione di una rete partendo dalle Ausl, che si è andata progressivamente sviluppando, traducendo in concreto i principi della L.R. 19 del 2018 sulla “Promozione della salute, del benessere della persona e della comunità e prevenzione primaria”;

- nel 2022 la Regione Emilia-Romagna ha stanziato 820 mila euro, ripartiti tra le aziende sanitarie del territorio, per sostenere il programma di assistenza ai giovani tra i 12 e i 25 anni con disturbi del comportamento alimentare e per supportarne l’assistenza residenziale nelle strutture accreditate “in Volo” di Parma e “residenza Gruber” di Bologna. In particolare: all’Ausl Romagna vanno 200.984 euro; Ausl Bologna 191.197 euro; Ausl di Piacenza 115.330 euro; Ausl Modena 104.468 euro; Ausl Reggio Emilia 81.644 euro; Ausl Parma 64.152 euro; Ausl Ferrara 42.816 euro e Ausl Imola che ha ricevuto risorse per 19.404 euro;

- con l’intesa del 21 giugno 2022 il Ministero ha chiesto alle Regioni di realizzare dei progetti ad hoc. La Regione Emilia-Romagna ha presentato il progetto “Linee di intervento per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) in Emilia-Romagna ed il progetto è stato approvato con un finanziamento di 1.887.500 euro.

Tenuto conto che

- in Emilia-Romagna, nel 2021, sono stati 2.008 i pazienti presi in carico per disturbi del comportamento alimentare, tra Centri di salute mentale (1.379 persone) e Neuropsichiatrie dell’infanzia e dell’adolescenza (629), con un aumento del 27,5% rispetto all’anno precedente (1.575). Alcune situazioni si sono aggravate tanto da richiedere il ricovero ospedaliero: complessivamente 856 persone di tutte le età, di cui 701 donne (l’81,9%);

- sul totale degli assistiti presso i Centri di salute mentale 1.264 sono di sesso femminile (91,7%) e 115 di sesso maschile (8,3%), presso i Servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza le femmine sono 587 (91,7%) e i maschi 42 (6,7%). Per quanto riguarda le fasce d’età, oltre due terzi degli assistiti (1.396, pari al 69,5%) si concentra tra i 12 e i 30 anni, con un incremento del 51,9% complessivo e del 124,4% tra i minori, rispetto al 2016, complice anche la pandemia da Covid che si è fatta sentire con forza sulla salute mentale, in particolare sui disturbi alimentari, rendendone l’esordio più precoce;

- il modello organizzativo attuale proposto dalla Regione Emilia-Romagna è quello dei Programmi PDTA (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) delle Aziende Usl e delle Aziende Ospedaliero-Universitarie, in una logica di “rete” tra servizi e con la persona “al centro” della cura. Il modello prevede in ogni territorio provinciale una équipe interdisciplinare come nucleo del sistema di cura, responsabile della continuità e coerenza dei trattamenti e dei rapporti con i centri specializzati e con le strutture della rete dei servizi sanitari (salute mentale e pediatria/medicina interna). Un modello che integra la componente pubblica e quella privata accreditata;

- le persone con anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata e altri disturbi del comportamento alimentare, sia minorenni che maggiorenni, sono assistite da équipe multiprofessionali costituite da psicologi psicoterapeuti, medici psichiatri, medici nutrizionisti, dietisti, infermieri e medici neuropsichiatri infantili;

- i trattamenti per la cura - sia della componente fisica che di quella psichica del disturbo - avvengono con trattamento ambulatoriale (prevalentemente), riabilitazione psico-nutrizionale in day hospital o in residenza, ricovero ospedaliero per emergenze metaboliche. Tra le prerogative del servizio offerto vi è anche un’attenzione alle famiglie dei pazienti, specie se minorenni, con attività di sostegno al fine di rendere i genitori co-terapeuti accanto ad una stretta collaborazione con le associazioni di volontariato.

Tenuto conto che

- dal 2021 è funzionante, in Regione Emilia-Romagna, la nuova cartella socio-sanitaria unica regionale informatizzata dei Servizi del DSM-DP, denominata CURE. Per tre anni, professionisti del DSM-DP, esperti nei settori ICT, programmazione, farmaceutica e medicina legale hanno collaborato e fornito indicazioni sulla progettazione della cartella clinica. I primi risultati sono stati: l’integrazione dei servizi, l’uso di nomenclatori condivisi, come ad esempio i trattamenti o le prestazioni, la gestione facilitata dei PDTA o percorsi, l’uso di testistica per le attività di outcome e assessment. L’aspetto più importante del progetto è aver definito la centralità dell’assistito nel processo di cura, attraverso la cooperazione dei diversi servizi, pubblici o privati, che intervengono nell’ambito delle proprie competenze;

- nel corso di formazione di base dei Medici di medicina generale è previsto un modulo sui disturbi dell’alimentazione. Visto l’acuirsi dei fenomeni DNA e l’importanza della loro intercettazione precoce, tale corso dovrebbe auspicabilmente essere inserito nella formazione obbligatoria ogni anno così come analogamente dovrebbe essere prevista un’adeguata informazione per i pediatri di libera scelta.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta regionale

- a promuovere su tutto il territorio regionale l’utilizzo della nuova cartella socio-sanitaria unica regionale informatizzata CURE, come strumento di condivisione del progetto terapeutico-riabilitativo tra l’équipe DNA e il coinvolgimento dell’assistito/famiglia;

- a far sì che sulla base delle Linee di intervento per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA), venga sollecitato l’utilizzo uniforme dei Programmi PDTA (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) in tutte le Aziende USL della Regione;

- a considerare l’opportunità di attivare, ove possibile, i gruppi di auto-mutuo-aiuto quale strumento di sostegno delle famiglie e persone coinvolte dalle problematiche legate ai DNA, anche con il coinvolgimento dei soggetti della rete regionale;

- a potenziare programmi di trattamenti integrati EBM medico-nutrizionale, psicologico/psicoterapeutico, psichiatrico/neuropsichiatrico e riabilitativo psico-nutrizionale, per cogliere anche le eventuali compresenze di patologie concomitanti;

- a dare un significativo impulso alla realizzazione di un coordinamento autonomo delle associazioni di utenti e familiari che si occupano di DNA, al fine di verificare della progettualità realizzata dalla Regione Emilia-Romagna e dalle AUSL;

- oltre alla formazione obbligatoria per i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, valutare il coinvolgimento dei medici di Medicina del lavoro, in quanto i DNA possono sopraggiungere o ripresentarsi in età adulta in relazione a problematiche lavorative;

- a prevedere che nelle “Linee di intervento per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) in Emilia-Romagna” vengano altresì coinvolti in percorsi formativi adeguati le associazioni sportive, le università e il mondo scolastico;

- a prendere in esame, unitamente alle rappresentanze degli Enti Locali, la progettazione e la realizzazione di: campagne di sensibilizzazione e servizi di informazione sulle tematiche dei disturbi alimentari e dei problemi relativi alla salute mentale tra giovani e giovanissimi;

- laddove le risorse economiche e in termini di personale medico lo permettano, valutare un potenziamento sul territorio dei servizi;

- a valutare il rafforzamento del personale dedicato, con attenzione particolare ai neuropsichiatri infantili, nei distretti in cui è articolata la rete di supporto ai DNA;

- a valutare il coinvolgimento dell’ordine degli psicologi per la promozione di corsi, rivolti agli psicologi scolastici, dedicati ai temi dei disturbi del comportamento alimentare.

Approvata all’unanimità dalla Commissione IV Politiche per la Salute e Politiche Sociali nella seduta del 12 gennaio 2023.

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