n.242 del 04.08.2021 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 3603 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare, presso il Mise, una soluzione in merito alla liquidazione della Manifattura Riese e relativi posti di lavoro e favorire la creazione di percorsi di ricollocamento e reingresso nel mondo del lavoro, con specifica attenzione all’occupazione femminile, nei settori produttivi maggiormente colpiti dalla crisi pandemica, in particolare, nell’area tra Reggio Emilia e Modena. A firma dei Consiglieri: Bondavalli, Amico

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

Manifattura Riese, storica azienda emiliana della moda, fondata oltre mezzo secolo fa, a cui fa capo il brand Navigare, è stata posta in liquidazione e contestualmente, dando corso a strategie gestionali impattanti sulla tutela dell’occupazione, sono state avviate le procedure per il licenziamento collettivo di 82 dipendenti, la maggior parte donne, ad oggi rimasti 75 a seguito di dimissioni.

Considerato che

pochi mesi fa, il trasferimento dell’azienda da Rio Saliceto alla nuova sede di Carpi (Modena), nel cuore del distretto della moda emiliano, tra soggetti imprenditoriali rilevanti come Liu-Jo e Twin Set, avrebbe dovuto costituire il primo passo di un piano di rilancio, invece essa è stata posta in liquidazione in bonis. Una decisione assunta subito dopo la cessione dell'azienda da parte del fondo Consilium, che nel 2015 aveva rilevato l'80% delle quote dalla famiglia Brunetti, rimasta all'interno della compagine societaria con una partecipazione di minoranza;

nel 2019 Manifattura Riese aveva fatturato 23,7 milioni di euro, mentre tra il 2020 e i primi tre mesi del 2021, a causa della crisi pandemica, del lockdown e delle chiusure forzate degli oltre dieci negozi monomarca dislocati in Italia (molti in outlet village), l’azienda è arrivata a subire una perdita del 70% dei ricavi, rendendo vano ogni sforzo per la ripresa, con la conseguente decisione di chiudere i battenti;

entro il 25/7/2021 dovrebbero essere avviate le procedure per il licenziamento collettivo di 82 dipendenti, rimasti 75 a fronte di dimissioni, decisione comunicata ai sindacati il 10/5/2021 mezzo pec, quando, con il passaggio di mano dell’azienda dal Fondo Consilium a Luchi Fiduciaria, avvenuta il 26/4/2021, la nuova proprietà ha riferito, oltre che ai sindacati anche ai legali e ai consulenti dell'azienda, di non essere intenzionata a mantenere in attività Manifattura Riese, posta in liquidazione già il 29/4/2021.

Dato atto che

l’Assessorato regionale al Lavoro ha convocato prontamente un tavolo di confronto istituzionale per fermare la procedura di liquidazione, sottoponendo alla discussione anche l’eventualità del ricorso alla cassa integrazione straordinaria per salvare i posti di lavoro, con l'obiettivo di verificare tutte le possibili soluzioni alternative alla chiusura e ai conseguenti licenziamenti.

Evidenziato che

la Manifattura Riese, avviando la procedura di liquidazione e di licenziamento collettivo e ignorando di fatto, con un grave e inaccettabile rifiuto, qualsiasi confronto per trovare soluzioni alternative, come richiesto dalle Organizzazioni Sindacali, dai Sindaci di Carpi e Rio Saliceto e dall'Assessorato regionale al Lavoro, ha confermato e ribadito che la soluzione più idonea per evitare il fallimento sia quella di chiudere e che l’interesse della proprietà è rivolto totalmente al marchio e non al rilancio della storica azienda emiliana e al mantenimento dei relativi posti di lavoro, per lo più occupati da donne;

l’Assessorato regionale al Lavoro e le Organizzazioni Sindacali Confederali hanno richiesto l’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico, soggetto deputato a prendere in carico la vertenza, per evitare che la proprietà agisca con le procedure di liquidazione e licenziamento già disposte.

Sottolineato che

attualmente, l’azienda, a dispetto dalla messa in liquidazione e dell’apertura della procedura di licenziamento degli 82 dipendenti, di cui la maggioranza donne, continua la sua attività, sia mediante i punti di vendita aperti sia con la preparazione del campionario autunno-inverno del brand Navigare e l’operato sul piano commerciale e amministrativo, prevedendo l’organizzazione del lavoro nei punti vendita stessi anche oltre il 25/7/2021, data in cui terminerebbe la procedura di confronto sui licenziamenti;

fin dal marzo del 2020, si è riscontrato nel settore della moda, caratterizzato da una forte occupazione femminile, e in altri settori produttivi profondamente colpiti dalla crisi pandemica, un preoccupante e marcato svantaggio di genere per quanto riguarda l’occupazione, le nuove assunzioni o i reingressi al lavoro.

Impegna la Giunta regionale

a continuare ad attivarsi presso il Mise, rispetto alle sollecitazioni giunte anche dalle Istituzioni Pubbliche e dalle Organizzazioni Sindacali, affinché venga delineata una soluzione alla vertenza in merito alla liquidazione della Manifattura Riese (marchio Navigare) in una vicenda che comporta la perdita di posti di lavoro e di occupazione femminile;

ad attivarsi, coerentemente con quanto previsto negli obiettivi contenuti nel Patto per il Lavoro e per il Clima, con specifica attenzione all’occupazione femminile, per favorire la creazione di percorsi celeri di ricollocamento e di reingresso nel mondo del lavoro delle categorie di lavoratori e lavoratrici dei settori produttivi maggiormente colpiti dalla crisi pandemica, con particolare riferimento ad un’area del territorio regionale, quella della pianura posta ai confini tra Reggio Emilia e Modena, recentemente interessata da diverse situazioni di crisi aziendali e conseguenti perdite di posti di lavoro.

Approvata all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 19 luglio 2021

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