n.5 del 10.01.2018 periodico (Parte Seconda)

Individuazione del centro di riferimento regionale per la chirurgia endoscopica dell'orecchio presso l'Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA 

Richiamato l'art. 2 del D.Lgs. 502/1992, così come successivamente integrato e modificato, che prevede, al comma 2, che spettano alle Regioni la determinazione dei principi sull'organizzazione dei servizi e sull'attività destinata alla tutela della salute delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, nonché le attività di indirizzo tecnico, promozione e supporto nei confronti delle medesime;

Premesso che la Regione Emilia-Romagna, attraverso la propria L.R. 29 del 2004 e successive modifiche “Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale”, nell’esercizio dell’autonomia conferitale dalla riforma del Titolo V della Costituzione, definisce i principi ed i criteri generali di organizzazione e di funzionamento del Servizio sanitario regionale;

Visti e richiamati il Piano Sanitario Regionale 1999-2001, approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 1235/1999, il Piano Sociale e Sanitario Regionale 2008-2010, approvato dall’Assemblea legislativa con deliberazione n. 175/2008, la cui validità è stata prorogata per gli anni 2013 e 2014 con delibera assembleare n. 117/2013 e il Piano Sociale e Sanitario 2017-2019, approvato dall’Assemblea legislativa con deliberazione n. 120/2017, i quali ribadiscono come il sistema delle cure ospedaliere sia basato su organizzazioni ad elevata qualificazione, organizzate, per quanto attiene l’alta specialità, secondo il modello Hub e Spoke, per garantire trattamenti sicuri e di qualità, cui compete la selezione dei pazienti e il loro invio a centri di riferimento quando una determinata soglia di gravità clinico-assistenziale viene superata;

Viste e richiamate altresì:

- la DGR 556/2000, recante approvazione di linee guida per l’attuazione del Piano Sanitario Regionale 1999-2001 in riferimento al ruolo della rete ospedaliera regionale;

- la DGR 1267/2002 recante approvazione di linee guida per l’organizzazione delle aree di attività di livello regionale secondo il modello Hub and Spoke, in attuazione del Piano Sanitario Regionale 1999/2001;

Premesso che:

Le malattie otorinolaringoiatriche possono schematicamente essere suddivise in due grandi gruppi:

- malattie di bassa complessità, come quelle riguardanti le tonsilliti, le otiti, le faringiti, le malattie da raffreddamento, che spesso necessitano di esclusivo trattamento medico o a volte di chirurgia di poco impegnativa;

- malattie di alta complessità come i tumori della laringe e in generale delle prime vie aero digestive superiori, i tumori della base cranica, le malattie croniche dell’orecchio medio e interno;

Dato atto che nell’ambito di questo secondo gruppo:

- rientrano patologie che, se pur a minore incidenza, richiedono competenze diagnostiche, attrezzature, esperienze chirurgiche, collaborazioni multidisciplinari che vanno dalla neurochirurgia, alla chirurgia maxillo facciale, alla anatomia patologica, alla neuroradiologia, alla oncologia medica, alla radioterapia, alla chirurgia toracica;

- è ricompreso il settore delle malattie dell’orecchio medio e interno (che comprende anche l’area della base cranica) per le quali sono oggi disponibili tecniche di chirurgica endoscopica innovativa che consentono di trasformare in interventi mini invasivi, trattamenti chirurgici tradizionalmente di maggior peso per il paziente e con esiti immediati e a distanza che presentano potenziali effetti negativi sulla qualità della vita. Gli approcci mini invasivi riducono inoltre il carico assistenziale, in termini di durata della degenza e trattamenti medici post operatori;

Considerato che nell’ambito della chirurgia mininvasiva lo sviluppo costante di nuove tecnologie, la miniaturizzazione degli strumenti, le dettagliate e sempre più precise conoscenze anatomiche, l’affinamento delle tecniche diagnostiche stanno portando e porteranno sempre di più alla necessità di un ulteriore avanzamento e progresso tecnologico e di qualità della tecnica chirurgica;

Considerato che:

- presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena è attiva la Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria che, negli ultimi 10 anni, ha sviluppato una significativa attività di ricerca e ha trattato casistiche rilevanti di pazienti operati con tecnica chirurgica endoscopica dell’orecchio e base cranio;

- in tale ambito l’equipe dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena è divenuta negli anni un centro di riferimento nazionale ed internazionale sia dal punto di vista assistenziale che della ricerca e della didattica;

Ritenuto opportuno individuare un Centro di riferimento regionale per il trattamento chirurgico endoscopico delle patologie dell’orecchio medio e interno e base cranio al fine di assicurare ai pazienti l’inquadramento nei percorsi diagnostico-terapeutici ed assistenziali più appropriati rispetto al quadro clinico presente e garantire omogeneità di trattamento su tutto il territorio regionale concentrando le funzioni chirurgiche di alta complessità presso tale centro;

Analizzata l’offerta di prestazioni ed i volumi di attività erogata dai diversi centri a livello regionale;

Considerato che la struttura individuata presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena risulta maturato nel corso degli anni una rilevante esperienza clinica, oltre ad avere la disponibilità di tutte le professionalità e competenze necessarie ai fini assistenziali;

Ritenuto quindi opportuno identificare presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, nella struttura sopra evidenziata, il Centro di Riferimento regionale per la chirurgia endoscopica dell’orecchio.

Richiamati:

- la L.R. 12 maggio 1994, n. 19 “Norme per il riordino del ser-vizio sanitario regionale ai sensi del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, modificato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517“e successive modifiche;

- la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e successive modificazioni;

- il D.Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” così come modificato dal D.Lgs. n. 97/2016;

Vista la propria deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007”, e successive modifiche;

Richiamate altresì le proprie deliberazioni:

- n. 89 del 30 gennaio 2017 "Approvazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2017-2019”;

- n. 486 del 10 aprile 2017 “Direttiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal d.lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2017- 2019”;

- n.468 del 10 aprile 2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;

Richiamate infine le proprie deliberazioni n. 193/2015, n. 628/2015, n. 270/2016, n. 622/2016, n. 702/2016, n. 1107/2016, n. 1681/2016, n. 2344/2016 e n. 477/2017 relative all’organizzazione dell’Ente Regione e alle competenze delle Direzioni generali e dei dirigenti;

Dato atto del parere allegato;

Su proposta dell’Assessore alle Politiche per la Salute;

A voti unanimi e palesi

delibera:

1. di individuare, presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, per le ragioni in premessa esposte e come nelle premesse specificato, il Centro di riferimento regionale per la chirurgia endoscopica dell’orecchio;

2. di assegnare al Centro le seguenti funzioni/obiettivi:

Integrare le diverse professionalità afferenti al Centro

Promuovere la didattica e la ricerca nel settore specifico

Costituire riferimento per la casistica regionale di maggiore complessità prevedendo in tali casi le modalità di interfaccia con gli altri centri al fine di bilanciare le esigenze di centralizzazione/prossimità in relazione ai bisogni di ciascun paziente

Definire PDTA e protocolli condivisi a livello di rete volti ad una gestione appropriata dei percorsi di centralizzazione e gestione pre e post-intervento

Promuovere valutazioni multidisciplinari dei casi finalizzate a definire le più appropriate scelte terapeutiche

Promuovere attività di audit clinico

3. di riservare a successivo atto di questa Giunta la definizione dell’ammontare del finanziamento all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena per l’attività del Centro, da determinarsi anno per anno in relazione ai costi previsti;

4. di dare atto che per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte narrativa;

5. di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna (BURERT).

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