n.314 del 02.10.2019 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 8690 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad inserire nelle prossime procedure concorsuali adeguati strumenti di valorizzazione dell'esperienza per le lavoratrici e i lavoratori non a tempo indeterminato già in servizio, anche andando oltre quanto già previsto con il sistema delle riserve; ad aprire, a valle delle selezioni pubbliche previste per i prossimi mesi, una stagione di procedure espressamente dedicate al superamento del precariato nell'Ente, utilizzando anche gli istituti dei Concorsi per la stabilizzazione e dei cosiddetti Corsi-concorsi, oltreché in virtù di quanto già previsto dal D.Lgs. 75/2017 e s.m.i. (cd "Legge Madia"), dalla LR 43/2001 e s.m.i. e da ogni altra normativa attualmente vigente in materia di accesso alla Pubblica Amministrazione. A firma dei Consiglieri: Bertani, Piccinini
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
sta per aprirsi una nuova stagione concorsuale, in considerazione degli spazi d’azione resi disponibili anche per le Regioni a seguito della Legge finanziaria dello Stato per il 2019;
i prossimi concorsi possono indubbiamente rappresentare uno strumento per contribuire alla fuoriuscita dal precariato che, con un’ampia articolazione di contratti e con numeri consistenti, è stato utilizzato negli ultimi anni anche presso la Regione Emilia-Romagna;
un nutrito gruppo di lavoratrici e lavoratori precari dell’Ente ha segnalato in più occasioni la preoccupazione per le annunciate modalità concorsuali che rischiano di non conseguire tale obiettivo anche a causa dei test preselettivi generalizzati e del solo istituto della riserva;
alla luce della probabile partecipazione di decine di migliaia di candidati ai suddetti concorsi si corre il rischio, in assenza di strumenti di valorizzazione dell’esperienza dei lavoratori che hanno prestato servizio in questi anni, di una dispersione di professionalità, competenze e memoria storica, con esiti dannosi ed antieconomici per una macchina pubblica che deve affrontare nuove importanti sfide.
Considerato che
esistono precedenti portati avanti nel recente passato da altri Enti ed amministrazioni regionali che hanno tenuto conto di questi elementi, tra cui a titolo esemplificativo i bandi di concorso della Agenzia regionale per il Lavoro dell’Emilia-Romagna per profili professionali da C e da D attualmente aperti, per i quali non sono stati posti particolari sbarramenti nei confronti delle diverse formazioni universitarie e si sono riconosciuti punteggi di merito sia per la valorizzazione dei titoli che per l’esperienza pregressa in Enti pubblici per il lavoro (art. 9 di entrambe le procedure);
le possibilità discrezionali lasciate alle Amministrazioni sono sufficientemente ampie da consentire un’adeguata valorizzazione del lavoro in Regione svolto dai lavoratori precari;
la valorizzazione del servizio prestato attraverso il riconoscimento di un apposito punteggio rappresenta anzitutto un principio normativo, pacificamente riconosciuto quale corollario di diritto tanto a livello statale che regionale, come stabilito ad esempio dal D.lgs. 165/2001 “Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche” che all’art. 35, commi 3 bis e 3 ter riporta:
3-bis. Le amministrazioni pubbliche (…) possono avviare procedure di reclutamento mediante concorso pubblico:
a) con riserva dei posti, nel limite massimo del 40 per cento di quelli banditi, a favore dei titolari di rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato che, alla data di pubblicazione dei bandi, hanno maturato almeno tre anni di servizio alle dipendenze dell'amministrazione che emana il bando;
b) per titoli ed esami, finalizzati a valorizzare, con apposito punteggio, l'esperienza professionale maturata dal personale di cui alla lettera a) e di coloro che, alla data di emanazione del bando, hanno maturato almeno tre anni di contratto di lavoro flessibile nell'amministrazione che emana il bando.
3-ter. (…) Le disposizioni normative del comma 3-bis costituiscono principi generali a cui devono conformarsi tutte le amministrazioni pubbliche;
in conformità alle norme ordinarie, la normativa della Regione Emilia-Romagna recepisce il principio generale della valorizzazione dell’esperienza professionale acquisita, prevedendolo in più punti del regolamento regionale n. 3 del 2/11/2015 “Regolamento in materia di accesso all’impiego regionale”.
Impegna la Giunta
ad inserire nelle prossime procedure concorsuali adeguati strumenti di valorizzazione dell’esperienza per le lavoratrici e i lavoratori non a tempo indeterminato già in servizio, anche andando oltre quanto già previsto con il sistema delle riserve, nel rispetto delle prerogative contrattuali dei soggetti della rappresentanza;
a proseguire - a conclusione delle selezioni pubbliche previste per i prossimi mesi, superata l’attuale fase di emergenza nella gestione del turnover - nell’impegno per il superamento del precariato nell’Ente, utilizzando anche gli istituti dei Concorsi per la stabilizzazione e dei cosiddetti Corsi-concorsi, oltreché in virtù di quanto già previsto dal D.Lgs. 75/2017 e s.m.i. (cd “Legge Madia”), dalla LR 43/2001 e s.m.i. e da ogni altra normativa attualmente vigente in materia di accesso alla Pubblica Amministrazione.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 17 settembre 2019