n.406 del 21.12.2018 (Parte Prima)
Oggetto n. 7680 - Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 7300 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: “Regolamentazione del commercio sulle aree pubbliche. Modifiche alla legge regionale 25 giugno 1999, n. 12 e alla legge regionale 24 maggio 2013, n. 4”. A firma dei Consiglieri: Delmonte, Marchetti Francesca, Facci, Tagliaferri, Galli, Torri, Taruffi, Prodi, Rontini, Molinari, Soncini, Boschini, Poli, Mori, Paruolo, Bessi, Rossi, Montalti, Campedelli, Serri, Lori, Caliandro, Calvano, Bagnari
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
l'odierna modifica alla legge regionale 12/1999 si propone di porre fine ad un periodo di incertezza nella gestione dei mercatini degli hobbisti, caratterizzato dal sovrapporsi di normative settoriali talora interpretate in un senso distorsivo della concorrenza.
Il nuovo dettato normativo, nel ricondurre in maniera esplicita la figura dell'hobbista a quella di operatore commerciale, seppure non professionale, si propone in particolare di superare l'erronea commistione fra questa specifica attività di vendita e l'esercizio connesso al riuso, la cui regolamentazione è rintracciabile all'interno del corpus normativo statale in materia di ambiente. A ciò contribuirà anche l’impegno assunto dalla Giunta regionale di procedere all’immediata sospensione dell’efficacia della DGR 151/2014, spesso soggetta, negli anni scorsi, ad una scorretta applicazione.
Evidenziato che
il testo votato oggi è il frutto di un lungo percorso di ascolto e della mediazione fra esigenze opposte ed egualmente lecite: da un alto la necessità - manifestata soprattutto dai piccoli comuni - di creare occasioni di rivitalizzazione dei centri storici attraverso la realizzazione di eventi incentrati sulla presenza di mercatini degli hobbisti e, dall'altro, l'esigenza espressa dai commercianti professionisti che tali occasioni non sfocino in fenomeni di concorrenza sleale. Va detto, a tale proposito, che sarebbe auspicabile che gli introiti provenienti dal rilascio dei tesserini e dall'attività di vigilanza fossero reinvestiti dai Comuni alla rivitalizzazione degli stessi centri storici.
La migliore esplicitazione di regole e vincoli, l'aumento delle partecipazioni consentite e, contestualmente, la maggiore incisività richiesta ai controlli, rappresentano un importante punto di caduta i cui effetti saranno quantificabili fra due anni tramite l'attività di monitoraggio che la norma pone in capo all'Osservatorio regionale del commercio, e con periodicità triennale all'Assemblea legislativa attraverso specifica previsione di una clausola valutativa. Tuttavia è chiaro fin da ora che restano ancora aperte alcune questioni centrali che dovranno trovare soluzione.
Rilevato che
pur disapplicando la DGR 151/2014, a livello statale non si è mai concluso in Conferenza Unificata l'Accordo - richiesto dal DL 208/2008 - tra Ministero dell'Ambiente, regioni, province e comuni, con cui regolamentare la tipologia del riuso.
Anche la disciplina dei cd. "creativi", cioè di chi "venda o esponga per la vendita le proprie opere d'arte, nonché quelle dell'ingegno a carattere creativo", esclusa dalle regole del commercio dalla legge statale, non trova nella medesima una sia pur minima regolamentazione, sicché ad oggi ogni misura è affidata ai Regolamenti dei singoli Comuni e non è difficile che si possa creare confusione fra questa fattispecie e quella degli operatori commerciali non professionali.
A livello regionale, va poi sottolineato il permanere di alcuni aspetti critici il cui superamento potrà portare grande beneficio alla trasparenza del settore. Ci si riferisce in primo luogo alle modalità ed alla puntualità dei controlli: in prospettiva, la semplificazione e la digitalizzazione delle procedure -attualmente non ancora proponibili per i costi economici, gestionali ed organizzativi implicanti - potrà portare ad un più puntuale ed efficace monitoraggio della correttezza dei comportamenti.
Sempre su questo tema, occorre pensare ad attività formative specifiche per la Polizia locale - oggi gravata da una pluralità di compiti variegati - ed a modalità che consentano di trasmettere le informazioni suscettibili di utilizzo ai fini dell'accertamento delle imposte dirette e indirette all'Agenzia delle Entrate, con la quale ANCI Emilia-Romagna ha già in attivo una Convenzione sul tema.
Infine, poiché i mercatini in oggetto sono spesso gestiti da soggetti esterni per conto dei Comuni, è opportuno che le modalità di affidamento garantiscano la massima trasparenza dello stesso e che gli affidatari si preoccupino di verificare la correttezza della gestione stessa.
Impegna la Giunta
a procedere all'immediata sospensione dell'efficacia della DGR 151/2014.
Ad evidenziare al Governo ed alle altre Regioni la necessità di giungere, in Conferenza unificata, all'Accordo per la regolamentazione delle attività legate al riuso.
A esaminare con ANCI la possibilità di definire Linee Guida per i Comuni al fine di uniformare la regolamentazione della vendita di opere dell'ingegno creativo sull'intero territorio regionale, ma anche per determinare omogeneamente le modalità di affidamento dell'organizzazione e gestione dei mercatini a soggetti esterni e di verifica del loro operato.
A ribadire ai Comuni l'utilità di destinare alla rivitalizzazione dei centri storici gli introiti provenienti dal rilascio dei tesserini e dall'attività di vigilanza, nonché di trasmettere all'Agenzia delle Entrate le informazioni suscettibili di utilizzo ai fini dell'accertamento delle imposte dirette e indirette, fine per il quale è già vigente una Convenzione fra ANCI ER e l'Agenzia stessa.
A verificare l'opportunità di condividere con i comuni un percorso di semplificazione e digitalizzazione delle procedure, nonché di strutturare congiuntamente iniziative formative rivolte al personale di Polizia locale.
Approvato all’unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 18 dicembre 2018