n.172 del 13.06.2018 periodico (Parte Seconda)
Approvazione del piano di prelievo del capriolo in selezione - Stagione venatoria 2018 -2019
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Richiamate:
- la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" e successive modifiche ed in particolare l’art. 18 nel quale vengono indicate le specie cacciabili, i periodi di attività venatoria e viene demandata alle Regioni l’approvazione del calendario venatorio per i territori di competenza;
- la Legge Regionale 15 febbraio 1994 n. 8 recante “Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria” e successive modifiche e integrazioni;
- la Legge Regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni” che disciplina e ripartisce le funzioni amministrative tra Regione, Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni nel quadro delle disposizioni della Legge 7 aprile 2014 n. 56 ed in particolare l'art. 40, che individua le funzioni della Regione, delle Province e della Città metropolitana di Bologna in materia di protezione della fauna selvatica ed esercizio dell'attività venatoria, stabilendo, fra l'altro, che la Regione esercita le funzioni di programmazione e pianificazione nonché tutte le funzioni amministrative in applicazione della normativa comunitaria, statale e regionale, con esclusione delle attività di vigilanza, di applicazione delle sanzioni amministrative e l'introito dei relativi proventi e le attività collegate all'attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica, che restano confermati alle Province e alla Città metropolitana di Bologna;
- le deliberazioni di Giunta regionale:
- n. 2185 del 21 dicembre 2015 con la quale si è provveduto, tra l'altro, ad istituire dal 1 gennaio 2016, presso la Direzione Generale Agricoltura, economia ittica, attività faunistico-venatorie, i Servizi Territoriali Agricoltura, caccia e pesca per ciascun ambito provinciale a fronte delle nuove funzioni di competenza regionale definite dagli artt. 36-43 della citata L.R. n. 13/2015;
- n. 2230 del 28 dicembre 2015 con la quale, tra l'altro, è stata fissata al 1 gennaio 2016 la decorrenza delle funzioni amministrative oggetto di riordino ai sensi dell'art. 68 della predetta L.R. n. 13/2005 tra le quali quelle relative al settore “Agricoltura, protezione della fauna selvatica, esercizio dell'attività venatoria, tutela della fauna ittica ed esercizio della pesca nelle acque interne, pesca marittima e maricoltura”;
Considerato che la modifica dell'assetto dell'esercizio delle funzioni in materia di protezione della fauna selvatica ed attività faunistico-venatorie di cui alla citata Legge Regionale n. 13/2015 ha imposto una revisione dell'intero articolato della citata Legge Regionale n. 8/1994;
Vista la Legge Regionale n. 1 del 26 febbraio 2016 “Modifiche alla Legge Regionale 15 febbraio 1994, n. 8 'Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria” in attuazione della Legge Regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città Metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni” e della Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, con la quale si è proceduto ad una razionalizzazione della materia in relazione all’accentramento a livello regionale dell'esercizio di tali funzioni sopra esplicitato, ed in particolare l'art. 60 recante “Disposizioni finali in ordine al subentro delle funzioni da parte della Regione Emilia-Romagna” che prevede al comma 1 che i Piani faunistico-venatori provinciali hanno efficacia fino alla data di approvazione del Piano faunistico-venatorio regionale;
Richiamati in particolare della sopracitata Legge Regionale n. 8/1994, come modificata dalla predetta Legge Regionale n. 1/2016:
- l’art. 3 che attribuisce alla Regione la competenza all'esercizio di funzioni di programmazione e pianificazione ed individua, quali strumenti delle medesime, la Carta regionale delle vocazioni faunistiche del territorio, il Piano faunistico-venatorio regionale ed i piani, i programmi ed i regolamenti di gestione faunistica delle aree protette di cui alla L.R. n. 6/2005;
- l’art. 56 relativo alla gestione venatoria degli ungulati, il quale, pur demandando la disciplina della materia ad apposito regolamento, al comma 2 dispone quanto segue:
- il prelievo venatorio degli ungulati, con eccezione del cinghiale, è consentito esclusivamente in forma selettiva secondo le indicazioni e previo parere dell’ISPRA;
- i limiti quantitativi, la scelta dei capi ed eventuali prescrizioni sul prelievo vengono approvati annualmente dalla Regione, su proposta degli organismi direttivi di ogni Ambito Territoriale di Caccia (ATC) e dei concessionari delle aziende venatorie, attraverso l’adozione di piani di prelievo, ripartiti per distretto e per Azienda faunistico-Venatoria (AFV), sulla base delle presenze censite in ogni ATC o azienda venatoria regionale;
- i tempi e le modalità del prelievo sono stabiliti dal calendario venatorio regionale;
Visto il Regolamento Regionale del 27 maggio 2008, n. 1 "Regolamento per la gestione degli ungulati in Emilia-Romagna" e in particolare l'art. 11 del medesimo il quale dispone:
- al comma 1 che i piani di prelievo in forma selettiva di cervidi e bovidi e i relativi censimenti, articolati per specie, sesso e classi di età, debbono essere presentati per l’approvazione almeno quarantacinque giorni prima della data di inizio del prelievo venatorio dal Consiglio direttivo dell’ATC su proposta della Commissione tecnica, dai titolari delle Aziende faunistico-venatorie e dagli Enti di gestione dei Parchi;
- al comma 2 che sui piani di abbattimento venga acquisito il parere dell’ISPRA anche attraverso appositi protocolli di intesa;
- al comma 4 che l'Amministrazione competente approva i piani di prelievo degli ungulati, articolati per distretti ed istituti, verificandone la conformità alle indicazioni contenute nei propri strumenti di pianificazione;
- al comma 5 che l'Amministrazione competente, previa verifica della corretta esecuzione degli adempimenti gestionali previsti per le aree contigue ai Parchi e per le Aziende faunistico-venatorie, provvede all'assegnazione della quota dei capi da prelevare nelle medesime;
Vista inoltre la Carta delle Vocazioni Faunistiche della Regione Emilia-Romagna, approvata con delibera del Consiglio regionale n. 1036 del 23 novembre 1998 e successivamente aggiornata con deliberazioni dell’Assemblea Legislativa n. 122 del 25 luglio 2007 e n. 103 del 16 gennaio 2013, che in particolare:
- ha determinato, applicando all’intero territorio regionale i modelli multicriterio e statistico multivariato integrati tra loro, una presenza potenziale della specie capriolo, individuando due classi di densità: classe 1, >0 e < 18 ind/Kmq; classe 2, >= 18 ind/Kmq;
- ha ottenuto la classificazione del territorio utilizzando 3 categorie di vocazione, ottenute in base alla probabilità di appartenenza alla classe 2, segnatamente:
- alla categoria di minore idoneità vengono attribuite le celle con probabilità non superiore al 50% di appartenere al gruppo 2;
- alla categoria di idoneità intermedia vengono attribuite le celle con probabilità compresa tra il 50% e il 75% di appartenere al gruppo 2;
- alla categoria di massima idoneità vengono attribuite le celle con probabilità superiore al 75% di appartenere al gruppo 2;
- ha definito inoltre l’area non vocata ovvero a vocazione nulla per la specie capriolo identificandola approssimativamente in tutta la Pianura Padana, tenendo conto di alcune caratteristiche biologiche della specie come la dispersione giovanile e la mobilità, indicando le strategie più efficienti (censimenti e prelievo venatorio con metodologie specifiche) al fine di ottenere l'obiettivo di densità zero;
- ha previsto di non limitare il prelievo, predeterminando delle soglie massime nel numero di capi abbattibili individualmente, al fine soprattutto di conseguire l'obiettivo di rimozione degli animali in dispersione;
Visti, altresì, i vigenti Piani Faunistico-venatori provinciali di Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Modena, Reggio-Emilia, Parma, Ravenna, Piacenza;
Preso atto delle richieste presentate dai soggetti gestori di cui al soprarichiamato art. 56, comma 2, della L.R. n. 8/1994, trattenute agli atti dei Servizi Territoriali Agricoltura caccia e pesca e relativi al prelievo selettivo del capriolo;
Richiamata la propria deliberazione n. 792 adottata in data odierna recante “Calendario venatorio regionale – Stagione 2018/2019.” che consente il prelievo in selezione del capriolo, secondo quanto stabilito nel seguente prospetto estratto dall'Allegato B approvato con il citato provvedimento:
TEMPI DEL PRELIEVO | SESSO | CLASSI D'ETÀ |
1° giugno 2018 - 15 luglio 2018 16 agosto 2018 - 30 settembre 2018 |
M | I e II |
1° gennaio 2019 - 15 marzo 2019 |
F M e F |
I e II 0 |
in aree non vocate (Piano Faunistico Venatorio) |
SESSO | CLASSI D'ETÀ |
1° giugno 2018 - 15 luglio 2018 16 agosto 2018 - 30 settembre 2018 |
M | I e II |
1° gennaio 2019 - 15 marzo 2019 |
M e F | Tutte |
Dato atto che la sopracitata deliberazione n. 792/2018 prevede inoltre nell’Allegato 1, punto 4.5, che la caccia agli ungulati, nelle zone a nord della linea pedecollinare individuata nell’Allegato H, possa essere praticata, per motivi di sicurezza, solo da punti di sparo adeguatamente sopraelevati utilizzando sia strutture quali altane (preferibilmente mobili) e tree-stands, sia elementi di paesaggio (come argini);
Atteso che le amministrazioni provinciali di Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Modena, Reggio Emilia e Piacenza avevano provveduto alla sottoscrizione dei protocolli di cui al soprarichiamato art. 11, comma 2, del R.R. n. 1/2008 mentre per i territori di Parma e Ravenna gli uffici regionali dei Servizi Territoriali Agricoltura, caccia e pesca hanno proceduto all’acquisizione del parere ISPRA sul piano di prelievo di cui al presente atto rispettivamente con parere protocollo n. 34547/T-A27-T-A29B del 22 maggio 2018, acquisito in atti e registrato al PG/2018/0370979 in pari data per i prelievi nel territorio di Parma e con parere protocollo n. 33303/T-A27-T-A29B del 15 maggio 2018, acquisito in atti e registrato al PG/2018/351892 in pari data con riferimento al prelievo nelle sole Aziende Faunistiche Venatorie di Ravenna;
Rilevato che, rispetto al piano di prelievo di che trattasi, il parere reso da ISPRA per il territorio di Ravenna è favorevole, mentre per il territorio di Parma è condizionato al recepimento delle indicazioni fornite con la citata nota del 22 maggio 2018 Prot. 34547/T- A27-T-A29B;
Preso atto che nel piano di prelievo del capriolo proposto per il territorio di Parma sono state recepite le indicazioni suggerite da ISPRA nel soprarichiamato parere assunto agli atti del competente Servizio Territoriale Agricoltura, caccia e pesca con protocollo PG/2018/0370979 del 22 maggio 2018;
Considerato che il Servizio Territoriale agricoltura caccia e pesca di Ravenna ha richiesto il prescritto parere ISPRA in data 3 maggio 2018 con nota registrata al PG/2018/313226 anche per il prelievo nei territori afferenti agli Ambiti Territoriali di Caccia e che alla data odierna non è pervenuto alcun parere;
Ritenuto pertanto di rinviare ad un successivo atto l’approvazione del piano di prelievo negli Ambiti Territoriali di Caccia del territorio di Ravenna, una volta acquisito il prescritto parere da parte di ISPRA;
Verificate, da parte del Servizio Attività faunistico-venatorie e pesca la conformità alle indicazioni contenute nei vigenti strumenti di pianificazione nonché la corretta esecuzione degli adempimenti gestionali previsti per le aree contigue ai Parchi e per le Aziende faunistico-venatorie;
Ritenuto di provvedere all’approvazione del piano di prelievo in selezione del capriolo, così come indicato nell’Allegato 1 al presente atto, quale parte integrante del medesimo, al fine di consentire il rispetto dei tempi di prelievo previsti nel sopra citato Calendario venatorio regionale di cui alla deliberazione n. 792/2018;
Visto il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e successive modifiche;
Richiamata la propria deliberazione n. 93 del 29 gennaio 2018 recante “Approvazione Piano triennale di Prevenzione della corruzione 2018-2020”, ed in particolare l’allegato B) “Direttiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2018-2020”;
Vista la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e successive modifiche ed in particolare l’art. 37, comma 4;
Richiamate infine le proprie deliberazioni:
- n. 2416 del 29 dicembre 2008 recante “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007" e successive modifiche ed integrazioni, per quanto applicabile;
- n. 56 del 25 gennaio 2016 recante “Affidamento degli incarichi di direttore generale della Giunta regionale, ai sensi dell'art. 43 della L.R. 43/2001”;
- n. 270 del 29 febbraio 2016 “Attuazione prima fase della riorganizzazione avviate con Delibera 2189/2015”;
- n. 622 del 28 aprile 2016 "Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/2015";
- n. 702 del 16 febbraio 2016 “Approvazione incarichi dirigenziali conferiti nell'ambito delle Direzioni Generali – Agenzie – Istituto, e nomina dei responsabili della prevenzione della corruzione, della trasparenza e accesso civico, della sicurezza del trattamento dei dati personali, e dell'anagrafe della stazione appaltante”;
- n. 1107 del 11 luglio 2016 "Integrazione delle declaratorie delle strutture organizzative della Giunta regionale a seguito dell'implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/2015";
- n. 121 del 6 febbraio 2017 “Nomina del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza”;
- n. 468 del 10 aprile 2017 recante “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;
Viste, infine, le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;
Dato atto che il Responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;
Dato atto inoltre dei pareri allegati;
Su proposta dell'Assessore all'Agricoltura, Caccia e Pesca, Simona Caselli;
A voti unanimi e palesi
delibera:
1) di richiamare integralmente le considerazioni formulate in premessa che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente dispositivo;
2) di approvare il piano di prelievo del capriolo in selezione nella regione Emilia-Romagna per la stagione venatoria 2018-2019, così come riportato nell’Allegato 1 al presente atto quale parte integrante e sostanziale del medesimo;
3) di rinviare ad un successivo atto l’approvazione del piano di prelievo negli Ambiti Territoriali di Caccia del territorio di Ravenna, una volta acquisito il prescritto parere da parte di ISPRA;
4) di dare atto che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte in narrativa;
5) di disporre infine la pubblicazione in forma integrale della presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna, dando atto che il Servizio Attività faunistico-venatorie e pesca provvederà a darne la più ampia diffusione anche sul sito internet E-R Agricoltura e Pesca.