n.344 del 27.12.2017 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 5712 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni, anche presso il Governo ed il Parlamento, volte a modificare, già in sede di Legge di Bilancio 2018, le norme relative al ‘Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell'usura e dei reati intenzionali violenti', al fine di un adeguato riconoscimento di indennizzi alle vittime di violenza di genere e femminicidio, arrivare prima del termine della attuale Legislatura all'approvazione della legge per gli orfani di femminicidio nonché agli interventi normativi atti a tutelare le donne vittime di stalking e atti persecutori, promuovendo inoltre la proposta di una legge quadro nazionale di attuazione della Convenzione di Istanbul. A firma dei Consiglieri: Mori, Marchetti Francesca, Prodi, Bagnari, Lori, Zoffoli, Tarasconi, Campedelli, Mumolo, Sabattini, Torri, Taruffi, Caliandro, Rossi Nadia, Ravaioli, Rontini

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

Secondo le ultime stime ISTAT sono quasi tre milioni e mezzo le donne italiane vittime di stalking almeno una volta nella vita e oltre due milioni quelle perseguitate da un ex partner;

tali numeri, già di per sé impressionanti, non fotografano la realtà odierna degli atti persecutori di uomini contro le donne dal momento che molte non denunciano per paura o per sfiducia negli strumenti di Giustizia;

il femminicidio, con almeno 114 donne uccise da uomini per motivazioni di genere nel 2017, se pure in calo rispetto allo scorso anno, rappresenta un fenomeno non emergenziale ma strutturale e la punta estrema di un iceberg fatto di atti quotidiani di sopraffazione e di una cultura patriarcale ancora molto radicata;

sono portati all’evidenza delle cronache casi, anche molto recenti, di donne perseguitate che pure avevano denunciato ma non sono state protette adeguatamente e sono state uccise dai loro ex mariti o partner;

nella presente legislatura Governo e maggioranza parlamentare hanno adottato misure importanti di contrasto e a tutela delle donne vittime di violenza domestica e di genere, dalla ratifica nel 2013 della Convenzione di Istanbul alla legge dello Stato contro il femminicidio, nonché all’erogazione dei fondi ai centri antiviolenza;

Evidenziato che

La ratifica da parte del nostro Paese, sopra ricordata, della Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, meglio nota come «Convenzione di Istanbul», responsabilizza le Istituzioni italiane, ad ogni livello, a integrare tutte le politiche con coerenza ed efficacia sull’obiettivo di superare questa inaccettabile violazione dei diritti umani;

la violenza contro le donne necessita di una strategia integrata e multidisciplinare di interventi promossi in modo organico ed uniforme su tutto il territorio nazionale;

Considerato che

Al fine di interrompere la procedura di infrazione comunitaria conseguente alla condanna dell’Italia, da parte della Corte di Giustizia Europea, per non aver istituito un Fondo di ristoro patrimoniale a favore di chi subisce reati violenti alla persona compresi femminicidi e violenze sessuali, il Parlamento ha posto rimedio con la Legge 7 luglio 2016 n. 122 e, dopo un anno, il Governo ha emanato il Decreto attuativo che ne indica e quantifica gli indennizzi a favore delle vittime nell’ambito del ‘Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura e dei reati intenzionali violenti’;

tale Decreto attuativo interministeriale del 31 agosto 2017 ha individuato cifre tabellari di indennizzo inadeguate imputate al predetto Fondo unico (ove l’erogazione degli indennizzi alle vittime di violenza di genere appare residuale rispetto agli altri reati), nonché criteri troppo limitativi per l’accesso allo stesso riconoscimento;

la Conferenza nazionale delle Commissioni regionali di Pari Opportunità ha espresso disappunto per l’impianto di quantificazione tabellare ed accesso agli indennizzi;

Sottolineato che

È vero che non ci può essere indennizzo adeguato per le donne uccise o violate nella loro profonda intimità e dignità di essere umani, ma è altrettanto vero che il riconoscimento di indennizzi assolutamente inadeguati da parte dello Stato può indebolire il contrasto culturale e la deterrenza rispetto a questa odiosa violenza;

pur connotandosi come strumento di indennizzo emergenziale, che non esaurisce il ristorno alle vittime di reato, questo Fondo ha un forte valore simbolico, dissuasivo da una parte e di riconoscimento della dignità delle donne, nonché di incoraggiamento alla denuncia, dall’altra, il che porta a riflettere sull’opportunità di adeguarne anche la denominazione agli obiettivi di contrasto e prevenzione della violenza di genere; 

su questo fronte permangono anche altre criticità del sistema di garanzia da non sottovalutare, su cui è urgente un intervento normativo, quali le condotte riparatorie che possono portare all’estinzione dei reati di persecuzione (all'articolo 612-bis del codice penale), la remissività della querela nello stalking, i tempi lunghi nella gestione delle relative denunce, a cui va aggiunta la mancata approvazione da parte del Senato della legge, già approvata a marzo dalla Camera, che tutela i figli delle vittime di femminicidio dal punto di vista legale ed economico e aumenta le pene per i colpevoli;

Preso atto che

Il Governo attraverso le dichiarazioni del Ministro della Giustizia si è impegnato ad adeguare indennizzi e criteri di erogazione;

Tutto ciò premesso e considerato,

Impegna la Giunta regionale

A presidiare i temi nelle sedi nazionali competenti, con l’impegno di sollecitare il Governo e il Parlamento italiani in particolare per:

- modificare già in sede di Legge di Bilancio 2018 le norme relative al ‘Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura e dei reati intenzionali violenti’, al fine di un adeguato, tempestivo e dignitoso riconoscimento di indennizzi a alle vittime di violenza di genere e femminicidio;

- arrivare prima del termine della attuale Legislatura all’approvazione della legge per gli orfani di femminicidio adottata dalla Camera, nonché agli interventi normativi atti a tutelare con efficacia le donne vittime di stalking e atti persecutori;

- promuovere nelle sedi nazionali competenti la proposta di una legge quadro nazionale di attuazione della Convenzione di Istanbul che al pari della legge regionale n. 6 del 2014, affronti il contrasto alle discriminazioni di genere a tutto campo, investendo in particolare sulla prevenzione dei femminicidi.

A promuovere nell’ambito della presa in carico multidisciplinare delle vittime di violenza e stalking un supporto psicologico specifico che sostenga la vittima nell’affrontare il percorso e il grave stato di ansia connesso alla condotta.

Approvata all’unanimità dalla Commissione per la parità e per i diritti delle persone nella seduta del 13 dicembre 2017.

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