n. 139 del 14.09.2011 periodico (Parte Seconda)

Procedura di verifica (screening) relativa al progetto di variante alla S.P. n. 6 "Zenzalino" - Lavori di realizzazione della nuova tangenziale di Molinella, quale collegamento tra la S.P.6 "Zenzalino" e la S.P.5 "San Donato", presentato dal Comune di Molinella (BO) (Titolo II L.R. 18 maggio 1999, n. 9)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

(omissis)

delibera:

a) di escludere, ai sensi dell’art. 10, comma 1 della legge regionale 21 maggio 1999, n. 9, e successive modifiche e integrazioni, in considerazione dei modesti impatti attesi, il “progetto di variante alla S.P. n. 6 “Zenzalino” – Lavori di realizzazione della nuova tangenziale di Molinella, quale collegamento tra la S.P.6 “Zenzalino” e la S.P.5 “San Donato”, presentato dal Comune di Molinella, dalla ulteriore procedura di VIA, con le seguenti prescrizioni già riportate al punto 7:

1. per minimizzare gli impatti durante le fasi di cantiere andranno messe in atto le azioni di mitigazione previste nel progetto e nella relazione di screening;

2. prevedere l’installazione di “sottopassaggi” dimensionalmente e numericamente adeguati, con apposite barriere di convogliamento, per assicurare che la fauna minore (anfibi, rettili, microfauna invertebrata) possa attraversare la strada, seguendo le modalità di corretta progettazione ed esecuzione in collaborazione con tecnici naturalisti abilitati;

3. al fine limitare gli impatti dovuti all’attività dei mezzi di cantiere andranno utilizzati macchinari rispondenti alle normative, dotati di tutti gli accorgimenti utili per limitare il rumore e le emissioni in atmosfera;

4. durante le fasi di cantiere dovrà essere garantita la continuità e l’efficienza del reticolo di drenaggio delle acque superficiali al fine di evitare difficoltà di scolo delle acque e formazione di ristagni a monte dell’infrastruttura;

5. dovranno essere raccolte le acque reflue prodotte direttamente o indirettamente dai lavori di costruzione stradale per evitare ogni possibile apporto di inquinanti nei corpi acquiferi superficiali e sotterranei;

6. per limitare le emissioni diffuse e puntuali di polveri derivanti dalla movimentazione dei materiali di co­struzione e dalla circolazione dei mezzi di cantiere si ritiene necessario:

- prevedere la umidificazione dei depositi tempora­nei di terre, dei depositi di materie prime ed inerti delle piste di cantiere e delle aree di cantiere non impermeabilizzate, soprattutto quando queste si trovino nelle vicinanze di abitazioni;

- limitare la velocità di transito dei mezzi sulle piste di cantiere a 30 km/h;

- per il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricoper­tura dei cassoni con teloni;

- prevedere impianti di lavaggio per la pulizia delle ruote dei mezzi in uscita dai cantieri;

7. provvedere all’impermeabilizzazione delle aree di cantiere adibite a deposito o lavorazioni potenzialmente inquinanti ed alla raccolta separata delle acque meteoriche di dilavamento che andranno sottoposte ad adeguato trattamento;

8. per le operazione di getto dei calcestruzzi si dovrà provvedere alla predisposizione di vasche a tenuta per la raccolta delle acque di esubero che andranno opportunamente smaltite;

9. per l’approvvigionamento degli inerti da costruzione e per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dai lavori di cantiere andranno utilizzati siti regolarmente autorizzati sulla base di quanto disposto dagli specifici strumenti di pianificazione di settore vigenti, privilegiando quelli più idonei alla minimizzazione degli impatti legati al traffico;

10. per il ripristino delle aree di cantiere andrà riutilizzato il terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si avrà cura di accumulare separatamente dalle altre tipologie di materiale in spessori adeguati e di provvedere alla sua manutenzione per evitarne la morte biologica;

11. il progetto delle opere a verde dovrà comprendere le operazioni di manutenzione degli impianti per almeno tre anni dalla messa a dimora e il reimpianto delle fallanze nel primo anno di manutenzione; 

12. deve essere definito il bilancio movimenti terra tra inerti scavati e riportati; con la individuazione anche delle eventuali aree di stoccaggio del materiale scavato;

13. nel caso in cui sia previsto il riutilizzo dei materiali di risulta degli scavi al di fuori del cantiere, il progetto esecutivo dovrà contenere apposito elaborato a firma del progettista in cui si dimostri la sussistenza dei requisiti previsti dal’art. 186, del DLgs 152/06 e s.m.i.;

14. gli interventi di regimazione delle acque superficiali e di drenaggio dovranno essere adeguatamente progettati in fase definitiva, e saranno raccordati in un sistema di raccolta adeguato, in modo da permetterne l’allontanamento delle acque ed evitare eventuali ristagni;

15. al fine di evitare fenomeni di inquinamento dei corpi acquiferi e dei suoli andrà realizzato il sistema di trattamento delle acque di prima pioggia, con bacini di raccolta adeguatamente dimensionati dotati di disoleatore e dissabbiatore; gli impianti dovranno essere dotati di pozzetto con saracinesca per la chiusura in caso di sversamenti accidentali;

16. si concorda col parere positivo espresso dalla Provincia di Bologna acquisito al prot. n. PG/2011/0173032 del 15/7/2011, circa la scelta dell’alternativa progettuale volta a realizzare la rotatoria non in asse stradale ma decentrata (dx stradale) rispetto alla viabilità provinciale;

17. dovrà quindi essere effettuato una “traslazione” della rotatoria sulla Via S. Donato che porterà l’intera area di sedime della nuova rotatoria nel territorio del Comune di Molinella, non interessando più il territorio del Comune di Argenta;

18. dovrà essere realizzato un impianto di Pubblica illuminazione sulla porzione della via S. Donato in territorio di Argenta, che diventerà, con la nuova soluzione progettuale, una strada di servizio alle abitazioni che poi dovranno accedere alla nuova variante alla strada provinciale;

19. dovrà inoltre essere realizzato un impianto di Pubblica illuminazione anche a servizio delle intersezioni stradali di nuova realizzazione;

20. la realizzazione dell’impianto di illuminazione stradale dovrà essere conforme alla L.R. 19/03 “Norme in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso e di risparmio energetico” e alle specifiche tecniche definite nei relativi strumenti di attuazione (Direttiva approvata con delibera di G.R. 2263/05 e Circolare approvata con determina del Direttore generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa n. 14096 del 12 ottobre 2006 e successive modifiche ed integrazioni);

21. prevedere l’utilizzo di “asfalto fonoassorbente” come previsto nello studio di impatto acustico presentato;

22. il rispetto dei limiti di legge attestato nella valutazione previsionale di impatto acustico andrà verificato mediante opportune misure fonometriche ad opera in esercizio, nei suoi diversi stralci di attuazione; in caso di superamento dei limiti si dovrà prevedere la realizzazione di opere di mitigazione acustica;

23. inoltre, come da parere della Provincia di Bologna acquisito al prot. n. PG/2011/0173032 del 14/7/2011, dalle analisi effettuate è emerso che la realizzazione della rotatoria sulla SP 5 San Donato, decentrata rispetto alla sede della strada, porta alla costruzione di una variante alla stessa viabilità provinciale a monte ed a valle della nuova intersezione con conseguente abbandono del vecchio sedime;

24. questa soluzione, conseguendo un ammodernamento del tratto di strada provinciale in oggetto con affrancamento dalle alberature presenti sulla sede attuale e dai numerosi accessi che dovranno essere raggruppati in una intersezione unica, correttamente posizionata e regolamentata, è considerata migliorativa;

25. la scelta di questa soluzione progettuale dovrà però attenersi alle seguenti condizioni da prevedersi in fase di progettazione definitiva:

- iniziare la variante alla provinciale (lato San Pietro Capofiume) utilizzando un raccordo stradale idoneo al rango della viabilita in oggetto (raggio di curvatura uguale o superiore a 500 ml), avendo tuttavia cura di lasciare, in corrispondenza dell’ultimo accesso del nucleo abitato a nord (km 31+127 sx) un relitto stradale praticabile sulla vecchia sede pari all’attuale larghezza della carreggiata stradale (circa 6,00 ml);

- la variante alla SP 5 sarà di categoria C1 (DM 5/01) ed avrà le stesse caratteristiche stradali e tipologiche di quelle prescritte per la variante alla SP 6 “Zenzalino” cosi come indicato nella tavola “Sezioni Tipo” del Progetto Preliminare;

- la rotatoria avrà diametri 24 metri quello interno e ≥ 75 metri quello esterno; per le caratteristiche tipologiche si rimanda allo stesso elaborato di cui sopra;

- il relitto stradale ex San Donato dovrà essere declassato e ceduto alla viabilità comunale a carico dei Comuni di Molinella e Argenta; tutti gli accessi resteranno invariati su detto ramo stradale; il collegamento con la nuova provinciale avverrà tramite un nuovo raccordo da realizzarsi nei pressi della rotatoria per ottenere spazio sufficiente a consentire le svolte anche dei mezzi pesanti;

- spostare il sedime della rotatoria verso est rendendolo al massimo tangente con l’attuale sede viabile in modo da rendere disponibile l’intero relitto stradale per l’accoglimento di tutti gli accessi privati compresi quelli posti al km 31+271 e 31+294 che potranno essere cosi convogliati nel sopra descritto raccordo di ingresso nella nuova provinciale;

- garantire, mediante idoneo posizionamento della rotatoria, e prestando attenzione alla modalità di inserimento dell’ingresso sud, la possibilità di realizzare il “quarto braccio” in direzione Argenta, ai fini liberare il centro abitato di Molinella da quel flusso di traffico di rilevanza provinciale; verificare che il posizionamento della rotatoria garantisca, anche in presenza del quarto braccio, la possibilità di traslare l’accesso 31+294 nei pressi del km 31+275 in modo da non intercludere la porzione di terreno con il fabbricato adibito a magazzino di cui tale accesso e al servizio (Comune di Argenta, foglio 65 mappale 20);

- tutti gli accessi di cui sopra sono a servizio di numerose abitazione poste in Comune di Argenta; vista la modifica delle condizioni, è consigliabile opera di informazione e sensibilizzazione dei cittadini interessati;

- nessun maggior onere dovrà conseguire all’Amm.ne Provinciale di Bologna a seguito della realizzazione della nuova variante alla SP 5 “San Donato”;

- le Amministrazioni comunali interessate dall’intervento e la Provincia procederanno ad individuare atti idonei al passaggio dei tratti in variante alla SP 5 “San Donato” alla viabilità provinciale già al termine della prima fase di realizzazione delle opere relative alla “Tangenziale di Molinella”;

26. per quanto riguarda la rotatoria in corrispondenza di Via Viola, nello studio di Screening è presentata l’alternativa progettuale volta al mantenimento della rotatoria prevista funzionale alla realizzazione del I stralcio anche nella situazione definitiva a seguito della completa realizzazione dell’intervento oggetto della presente procedura ambientale;

27. si conferma la funzionalità di questa rotatoria alla realizzazione del I stralcio delle opere in oggetto al solo fine di collegamento con la viabilità locale, come intersezione provvisoria;

28. si conferma pertanto la soluzione progettuale preliminare che prevede la prosecuzione dell’asse della variante alla SP 6 “Zenzalino” senza intersezioni con Via Viola;

29. in particolare, Via Viola manterrà il collegamento con il centro abitato tramite la realizzazione della nuova viabilità locale che si attesta in Via Murri;

30. infine, come da parere del Consorzio di Bonifica acquisito al prot. n. PG/2011/0170707 del 14/7/2011, in virtù delle interferenze della tangenziale in oggetto con il canale Scacerna ed il Canale Bonello, andranno rispettate le seguenti prescrizioni:

- per quanto riguarda lo Scolo Bonello di Molinella: andrà realizzato un manufatto di attraversamento mediante scatolare di dimensioni 3X2 con cavalcafosso per una lunghezza pari a 5 ml sia monte che a valle e rivestimento in pietrame calcareo/trachitico, eventualmente stuccato nelle fughe, dell’intero alveo per uno sviluppo di 5 ml sia monte che a valle del manufatto con raccordo con la sezione idraulica dei canale;

- per quanto riguarda lo Scolo Scacerna andrà realizzato un manufatto di attraversamento mediante scatolare di dimensioni 2X1,5 con cavalcafosso per una lunghezza pari a 5 ml sia monte che a valle e rivestimento in pietrame calcareo/trachitico, eventualmente stuccato nelle fughe, dell’intero alveo per uno sviluppo di 5 ml sia monte che a valle del manufatto con raccordo con la sezione idraulica del canale;

- andrà realizzata una canalizzazione Dn 200 e relativo pozzetto d’utenza per eventuale futura fornitura di acqua di superficie alle urbanizzazioni previste all’interno della cintura della tangenziale (es. irrigazione zone verdi);

- andrà effettuato lo spostamento del canale - compreso tra la progr. 1197 e la progr. 1625 riportate negli elaborati del progetto precedentemente citato (L 428 ml) a nord della tangenziale; la sezione del nuovo canale dovrà prevedere una larghezza del fondo di 3 m, una pendenza delle scarpate pari a 2/3 e dovrà essere ubicata in modo tale da garantire una distanza di almeno di 10 metri dal ciglio del fosso di guardia; inoltre, si fa presente che sarà necessario acquisire l’area iscrivendo al demanio il sedime del nuovo canale e avviando contestualmente l’eventuale sdemanializzazione dell’area del vecchio canale, previo parere del Servizio Tecnico Bacino Reno; tale procedura dovrà essere espletata dall’ente competente alla realizzazione dell’opera e con oneri a proprio carico;

- si rammenta che la nuova viabilità determina la trasformazione del suolo da permeabile ad impermeabile e che di conseguenza è necessario prevedere la laminazione di 500 mc*Ha di superficie afferente e garantire uno scarico in uscita dal sistema di laminazione di 8 I/sec *Ha di superficie afferente;

31. resta fermo che la realizzazione del progetto in esame è subordinata al rilascio da parte delle autorità competenti di tutte le autorizzazioni ed i pareri necessari ai sensi delle vigenti disposizioni di legge;

b) di trasmettere la presente delibera al proponente Comune di Molinella, alla Provincia di Bologna, alla Provincia di Ferrara, al Comune di Argenta, all’ARPA e all’AUSL; 

c) di pubblicare per estratto, ai sensi dell’art. 10, comma 3, della Legge regionale 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente partito di deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna; 

d) di pubblicare il presente atto sul sito WEB della Regione Emilia-Romagna.

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina