n.239 del 03.08.2022 (Parte Prima)
Oggetto n. 5552 - Ordine del giorno n. 4 collegato all'oggetto 5063 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Disposizioni in materia di cooperative di comunità". A firma del Consigliere: Amico
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
la cooperativa di comunità è un modello di innovazione sociale dove i cittadini sono produttori e fruitori di beni e servizi, è un modello che crea sinergia e coesione in una comunità, mettendo a sistema le attività di singoli cittadini, imprese, associazioni e istituzioni e rispondendo così ad esigenze plurime di mutualità.
La cooperativa di comunità è una pratica che al momento non detiene una fattispecie giuridica a sé stante, se non quella di essere una cooperativa come normata specificamente dal Codice Civile per gli articoli che vanno dal n. 2511 al n. 2548.
È del tutto evidente, anche all’indomani dei due anni di emergenza sanitaria attraversati, come la cooperazione rivesta un ruolo primario nel sistema socioeconomico: la sua resilienza, la capacità di crescita e la propensione del movimento a rispondere a bisogni nuovi e in aumento sono caratteristiche che la contraddistinguono.
Evidenziato che
il modello della cooperativa di comunità ha avuto origine sul territorio emiliano-romagnolo e, nel corso degli anni, ha assunto una rilevanza sempre maggiore per gli interventi in aree montane e periferiche, in quanto in grado di coniugare la propria missione mutualistica e di produzione lavoro con le esigenze della comunità presso cui ha preso vita.
La cooperazione è in effetti, dal punto di vista definitorio e storico, un modello organizzativo generato dal basso, attraverso l’iniziativa di cittadini autoorganizzati, per rispondere ai fallimenti del mercato e integrare l’offerta di servizi da parte dell’ente pubblico. La cooperazione è una forma volontaria di azione coordinata e collaborativa tra soggetti che hanno un obiettivo diverso dal profitto.
È inoltre utile ricordare come nell’evoluzione storica della forma cooperativa siano progressivamente nate tipologie di cooperative atte a risolvere di volta in volta problemi collettivi diversi: i problemi della marginalità di alcune aree territoriali (con la conseguente capacità delle cooperative di rispondere ai bisogni di credito, di consumo, di occupazione delle stesse comunità); il problema crescente della carenza di servizi sociali o della scarsa qualità e diversificazione dei servizi offerti dal pubblico (che ha promosso la nascita negli anni ‘70 delle cooperative sociali); il problema della fornitura di energia nei territori limitrofi e della sua fornitura a prezzi non monopolistici (che ha stimolato lo sviluppo di cooperative di utenza).
Considerato che
forme auto-organizzate di cittadini hanno cominciato a riconoscersi come cooperative di comunità poiché vedono come tratto distintivo il coinvolgimento dei cittadini nella rigenerazione del proprio territorio, assegnando a queste organizzazioni il compito di soddisfare interessi diffusi mantenendo una chiara funzione sociale.
Il termine comunità rientra spesso nella missione delle cooperative, indipendentemente dalla loro forma, e il settimo principio cooperativo parla esplicitamente dell’interesse delle cooperative per la comunità. La comunità è in sintesi un portatore di interesse fondamentale per le cooperative, che alla comunità offrono spesso i loro servizi, che nella comunità sviluppano relazioni e fiducia, che sulla comunità riversano le loro ricadute sociali ed economiche, facendo quindi della comunità il soggetto della loro funzione sociale.
Sottolineato che
mutualità e funzione sociale non si presentano come un ossimoro, quanto piuttosto come elementi definitori delle imprese cooperative quando queste intendano rispondere ai bisogni, anche eterogenei, della comunità in cui operano, in particolare quando si collocano in territori marginalizzati per rispondere a problemi collettivi.
L’impatto occupazionale è un dato significativo attraverso cui misurare efficacia e sostenibilità dell’impresa cooperativa, anche di comunità.
Tale impatto è un indice importante attraverso cui le attività delle cooperative di comunità definiscono la propria missione di contrasto all’impoverimento del territorio in cui operano, nonché sviluppo e risposta ai bisogni dei soci e dell’interesse collettivo.
Le attività di impresa della cooperativa di comunità interagiscono fortemente con i sistemi di governo locali con tutte quelle forme di autorganizzazione dei cittadini che intendono associarsi secondo l’Art. 18 della Costituzione e che recentemente trovano nel D. Lgs. 117/2017, cosiddetto Codice di Terzo Settore, norme di riferimento che le mettono in relazione dell’interesse generale.
Tutto ciò considerato, sottolineato e valutato,
si impegna e impegna la Giunta regionale
a considerare, nella redazione dei bandi rivolti alle cooperative di comunità, l’importanza dell’aspetto occupazionale, in relazione alla forza lavoro impiegata nello svolgimento delle proprie attività.
A promuovere presso le amministrazioni locali forme di raccordo con le attività delle cooperative di comunità e con i soggetti di rappresentanza del Terzo settore per il perseguimento degli obbiettivi della collettività e dell’interesse generale.
Approvato all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 27 luglio 2022