n. 52 del 28.03.2012 periodico (Parte Seconda)
Approvazione delle linee guida per la riqualificazione ambientale dei canali di bonifica in Emilia-Romagna
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Viste:
- la L.R. 2 agosto 1984, n. 42, recante come oggetto “Nuove norme in materia di Enti di Bonifica. Delega di funzioni amministrative” e s.m.;
- la L.R. 23 aprile 1987, n. 16 recante come oggetto “Disposizioni integrative della L.R. 2 agosto 1984, n. 42 “Nuove norme in materia di Enti di Bonifica. Delega di funzioni amministrative””;
Richiamato l’art. 1 della sopracitata L.R. 42/84 con cui si stabilisce che la Regione Emilia-Romagna riconosce, promuove ed organizza l'attività di bonifica come funzione essenzialmente pubblica ai fini della difesa del suolo e di un equilibrato sviluppo del proprio territorio, della tutela e della valorizzazione della produzione agricola e dei beni naturali, con particolare riferimento alle risorse idriche;
Premesso che:
- la Regione Emilia-Romagna delinea la strategia di sviluppo del territorio regionale mediante il Piano territoriale regionale (PTR), strumento di programmazione con il quale assume tra i propri obiettivi anche la qualificazione e la valorizzazione delle risorse ambientali, mediante la definizione di strategie integrate per il capitale ecosistemico e paesaggistico, ovvero mediante un progetto innovativo e condiviso dei rapporti fra ambienti trasformati ed ecosistema, ecologicamente funzionale e rispettoso della capacità di rigenerazione delle risorse naturali;
- la Regione Emilia-Romagna persegue il raggiungimento di adeguati livelli di sicurezza territoriale attraverso la pianificazione dell'uso del territorio e la programmazione degli interventi nei settori della difesa del suolo, della costa e della bonifica, svolgendo in particolare attività finalizzate a migliorare i livelli di sicurezza idraulica ed idrogeologica del territorio, in un'ottica di salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio e nel quadro della pianificazione di bacino, strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa ed alla valorizzazione del suolo e alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisico-ambientali;
- in attuazione dei principi generali e dei nuovi obiettivi dell’azione comunitaria in materia di protezione delle acque e degli ambienti acquatici dell’Unione Europea, elaborati nell’approccio integrato ed interdisciplinare della Direttiva Quadro per le Acque 2000/60/CE, ed in particolare dell’obiettivo concreto del raggiungimento, per tutti i corpi idrici, almeno di uno Stato Ecologico Buono, che rifletta buone condizioni di biodiversità e naturalità, stato chimico-fisico e quantitativo, applicato a tutti i corpi idrici, compresi quelli artificiali, la Regione Emilia-Romagna ha approvato il Piano di Tutela delle Acque (2005);
- per il territorio di competenza della Regione Emilia-Romagna l'Autorità di Bacino del fiume Po, l’Autorità di Bacino dell’Arno e l'Autorità di Bacino del fiume Tevere hanno coordinato e redatto i recenti Piani di Gestione dei Distretti Idrografici, ai sensi dell’art. 117 del DLgs 152/06, rispettivamente per i Distretti Idrografici Padano, Appennino Settentrionale e Appennino Centrale, sviluppandoli insieme alle Regioni, agli enti locali, alle associazioni e in generale a tutti i portatori di interesse rappresentativi nel settore ambientale, fino ai singoli cittadini;
- sia il Piano di Tutela sia i Piani di Gestione individuano, tra le misure prioritarie, quelle finalizzate alla rinaturalizzazione delle acque; in particolare il primo contempla azioni puntuali finalizzate alla rinaturalizzazione di corpi idrici per ripristinare processi di autodepurazione e apporto alle falde, e, nell’ambito delle misure per il risparmio idrico nel settore agricolo attraverso la gestione delle infrastrutture per l’adduzione e la distribuzione, prevede che i Consorzi di bonifica e di irrigazione concorrano alla realizzazione di azioni di salvaguardia ambientale e di risanamento delle acque, anche al fine della loro utilizzazione irrigua, della rinaturalizzazione e della fitodepurazione, attuando azioni volte al raggiungimento anche per i canali di bonifica di un “Potenziale Ecologico Buono”, analogo allo “Stato Ecologico Buono” fissato per i corsi d’acqua naturali;
Considerato che la gestione dei canali di bonifica può concorrere allo sviluppo sostenibile del territorio in una logica di integrazione con le politiche poste in essere dalla Regione ponendo in essere misure tese a perseguire il risparmio delle risorse naturali e la riproducibilità;
Ritenuto pertanto opportuno, al fine di rispettare le compatibilità ambientali, in coerenza con gli obiettivi della programmazione regionale, fornire precisi indirizzi per la progettazione e per la esecuzione degli interventi necessari alla gestione dei canali di bonifica, al fine di contenerne al massimo l'impatto ambientale, definendo principi e metodi applicando i quali gli interventi possano essere progettati e realizzati anche in funzione della salvaguardia e della promozione della qualità dell'ambiente e tali da non compromettere le funzioni biologiche dell'ecosistema in cui vengono inseriti e da arrecare il minimo danno possibile alle comunità vegetali ed animali presenti, rispettando contestualmente i valori paesaggistici e culturali del contesto di riferimento;
Richiamata la determinazione del Direttore generale Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa n. 8262 del 21 giugno 2004 con cui è stato approvato il programma di lavoro per la realizzazione del documento tecnico – scientifico funzionale all’emanazione, da parte della Regione, delle Linee guida per la riqualificazione ambientale dei canali di bonifica in Emilia-Romagna;
Dato atto:
- che con la medesima determinazione 8262/04 e sulla base di tale programma di lavoro è stato conferito al Centro Italiano di Riqualificazione fluviale (CIRF) da Mestre l'incarico di consulenza per la realizzazione del documento di cui al precedente alinea, la cui elaborazione richiedeva specifiche e comprovate competenze non presenti nei ruoli regionali;
- che le attività previste dal progetto di lavoro sono state assistite da funzionari del Servizio Difesa del Suolo e della Costa e Bonifica, con funzioni di orientamento dell’attività e di verifica dei risultati, nonché di coordinamento tra i contenuti delle Linee guida e le attività di pianificazione e gestione del settore;
- che sono state svolte periodiche consultazioni con i Consorzi di bonifica e con l’URBER per acquisire pareri e suggerimenti in merito ai contenuti delle Linee guida;
Viste le “Linee guida per la riqualificazione ambientale dei canali di bonifica in Emilia-Romagna”, allegate quale parte integrante al presente atto;
Riscontrato che le Linee guida in questione:
- forniscono un insieme di indirizzi che permettono di raggiungere buoni livelli di qualità ambientale, ecologica e paesaggistica nell’esecuzione delle pratiche di gestione dei canali di bonifica, delle loro pertinenze e delle opere accessorie, pur nel contesto limitativo posto dall’attuale stato dei luoghi e senza trascurare le garanzie di sicurezza idraulica e di buona pratica di gestione e fornitura dei servizi attesi;
- declinano una forma di gestione sostenibile che costituisce il migliore risultato ottenibile in termini di qualità e di prestazioni ambientali in un contesto fortemente antropizzato;
- hanno comunque anche lo scopo di offrire agli amministratori, ai tecnici ed agli operatori di settore e del territorio in generale indirizzi e modelli da applicare e da tenere a guida nell’esercizio delle diverse funzioni ed attività inerenti la gestione del reticolo idrico;
Tutto ciò premesso, dato atto, considerato e valutato;
Richiamate le seguenti proprie deliberazioni:
- n. 1057 del 24 luglio 2006, concernente “Prima fase di riordino delle strutture organizzative della Giunta regionale. Indirizzi in merito alle modalità di integrazione interdirezionale e di gestione delle funzioni trasversali” e s.m.;
- n. 1633 del 27 novembre 2006 “Modifiche all’assetto delle Direzioni generali della Giunta e del Gabinetto del Presidente”;
- n. 2416 del 29 dicembre 2008, concernente “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti la delibere 999/08. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/07” e s.m.;
- n. 2060 del 20 dicembre 2010 "Rinnovo degli incarichi di Direttore Generale della Giunta Regionale in scadenza al 31 dicembre 2010";
Dato atto del parere allegato;
Su proposta dell’Assessore alla Sicurezza Territoriale, Difesa del Suolo e della Costa. Protezione Civile e dell'Assessore all'Agricoltura, Economia Ittica, Attività Faunistico Venatoria;
a voti unanimi e palesi;
delibera:
1. di approvare le Linee guida per la riqualificazione ambientale dei canali di bonifica in Emilia-Romagna, allegate al presente atto;
2. di stabilire che le Linee guida per la riqualificazione ambientale dei canali di bonifica in Emilia-Romagna costituiscano strumento di riferimento e supporto, nonché di orientamento omogeneo, da applicare nella gestione di tutte le pertinenze dei corsi d’acqua artificiali del reticolo idrografico regionale, quando ne ricorrano le condizioni morfologiche ed ambientali;
3. di stabilire che le Linee guida per la riqualificazione ambientale dei canali di bonifica in Emilia-Romagna costituiscano strumento di riferimento anche per la gestione dei corsi d’acqua naturali, pur con i necessari adeguamenti;
4. di disporre la pubblicazione integrale del presente atto nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna;
5. di pubblicare integralmente la presente delibera sul sito web della Regione Emilia-Romagna.