n. 86 del 07.07.2010 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 5 - Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Mazzotti, Cevenini, Marani, Costi, Pagani, Carini, Mori, Ferrari, Pariani, Montani, Casadei, Luciano Vecchi, Moriconi, Alessandrini, Zoffoli, Piva e Montanari per impegnare la Giunta a promuovere azioni volte a porre in essere la piena tutela, la valorizzazione, la riorganizzazione ed il sostegno economico della scuola
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Preso atto che
Nel corso della Conferenza Regionale per il Sistema Formativo svoltasi il 27 aprile in Regione, l’Ufficio Scolastico Regionale ha comunicato ufficialmente i dati degli organici per l’anno scolastico 2010-2011, in forza dei quali saranno 1.193 i docenti in meno in Emilia-Romagna il prossimo anno scolastico, un numero che si somma ai 1.636 insegnanti già tagliati nell’anno 2009-2010.
Rilevato che
Nonostante il Ministero lo abbia presentato come uno dei tagli più bassi a livello nazionale pari al 3%, dal momento che non ha tenuto conto della crescita della popolazione scolastica in Regione - oggi la più alta a livello nazionale - in realtà si tradurrà in un defalcamento di circa il 5%;
Siamo dinanzi alla assurda logica dei tagli lineari e della chiusura al confronto per verificare le esigenze concrete dei territori;
L’Emilia-Romagna è da tempo al di sopra di tutti i parametri quantitativi determinati dal Ministero, in rapporto al dimensionamento, al numero alunni/classe e alunni/docente, e la qualità della sua scuola è riconosciuta;
Non sono ancora disponibili tutti i dati sugli effetti di dettaglio dei tagli sui singoli territori, ma sicuramente i cittadini avranno meno servizi scolastici (particolarmente colpita sarà la scuola dell’infanzia) e meno tempo scuola (tempo pieno, tempo prolungato) ed è a rischio concreto la sopravvivenza delle scuole di montagna, la cui presenza è la base stessa dell’esistenza dei centri abitati, già fortemente debilitata dalle previsioni del Decreto Legge presentato dal Ministro Mariastella Gelmini, recante “Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università” e approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 agosto 2008, nel delineare i criteri per il dimensionamento delle scuole;
A tutto questo si associa la riduzione del personale non docente e l’insufficienza delle risorse per la gestione ordinaria della scuola;
Ribadito che
E’ sbagliato in generale disinvestire sulla scuola ed è politicamente e>socialmente drammatico che si inventino processi di razionalizzazione di spesa che puniscono le situazioni più virtuose;<p>
La decisione assunta dal Ministro avviene impedendo ogni confronto parlamentare, istituzionale, sociale con il mondo della scuola, con le famiglie, con gli enti locali e lascia intravedere all’orizzonte un anno scolastico difficile, anche alla luce della partenza di una riforma della scuola superiore affrettata e non accompagnata dai necessari provvedimenti di sostegno (formazione dei docenti, libri di testo, accordi sulle qualifiche professionali);
Tale processo di riorganizzazione è imposto con una scadenza troppo repentina che impedisce di elaborare soluzioni tampone per sopperire ai disagi causati da tali scelte agli studenti ed alle loro famiglie, sottraendo a Regioni e Province il compito precipuo di programmazione degli indirizzi nella scuola secondaria superiore;
Chiede ai parlamentari e alle forze sociali dell’Emilia-Romagna
Di attivarsi per sostenere l’obiettivo di una scuola forte e qualificata, base dei diritti di cittadinanza e condizione per lo sviluppo economico e di utilizzare tutti gli strumenti disponibili per la difesa delle strutture scolastiche dei centri montani della nostra regione;
Di attivarsi presso il Ministero per rivedere quanto al momento determinato, autorizzando un numero maggiore di docenti;
Esprime apprezzamento
Per la posizione espressa dal Presidente della Giunta regionale Vasco Errani;
Impegna la Giunta regionale
A proseguire gli sforzi intrapresi in sede politica;
Ad attivarsi perché l’Ufficio Scolastico Regionale e gli Uffici Scolastici Provinciali rappresentino al Ministero la legittimità ed il fondamento della richiesta indicata;
Ad assicurare alle scuole il proprio sostegno per un migliore funzionamento;
Ad assicurare ai cittadini l’iniziativa politica perché la scuola sia un terreno prioritario di investimento e qualificazione;
A promuovere nella fase di riorganizzazione della rete scolastica il più ampio accordo con Province e Comuni;
A tenere in primaria considerazione la presenza di strutture scolastiche su tutto il territorio e a evitare l’impoverimento di strutture scolastiche delle aree montane.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 23 giugno 2010