n.424 del 09.12.2020 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 1799 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a redigere, in coordinamento con le altre Regioni interessate, un nuovo Accordo che preveda un piano straordinario di azioni fortemente integrate, in grado di accelerare i risultati in materia di qualità dell’aria e attuando concretamente un modello di sviluppo green, capace di creare buona ricchezza e nuovi posti di lavoro. A firma dei Consiglieri: Zappa-
terra, Rossi, Mori, Tarasconi, Caliandro, Daffadà, Bondavalli, Costi, Paruolo, Rontini, Fabbri, Maletti, Costa, Bulbi, Sabattini, Taruffi, Pigoni, Mumolo, Amico, Montalti, Pillati, Soncini, Zamboni

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che

la Regione Emilia-Romagna ha posto la transizione green come priorità del Programma di Mandato e sarà oggetto del nuovo Patto per il Clima ed il Lavoro, costruito con le istituzioni regionali, le forze economiche e sociali ed il terzo settore.

Consapevoli che

il Bacino Padano è una delle aree più inquinate d‘Europa, nonostante gli sforzi congiunti delle 4 regioni Padane e l’impegno in questa direzione dell’Emilia-Romagna;

le serie storiche evidenziano come nel corso degli ultimi decenni la qualità dell’aria sia costantemente migliorata nel caso dei principali inquinanti, ciò nonostante, si segnala il permanere di una situazione di criticità per il particolato fine e l’ozono;

la configurazione geografica e le caratteristiche meteoclimatiche tipiche della pianura padana sono tali per cui quest’area è di fatto un unico bacino omogeneo, nel quale il PM10 e l’ozono tendono a diffondersi in modo uniforme e in condizioni di stabilità atmosferica, ad accumularsi;

con la sentenza del 19 dicembre 2012 (causa C-68-11), la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha condannato l’Italia per non aver provveduto, negli anni 2006 e 2007, ad assicurare che le concentrazioni di materiale particolato PM10 rispettassero i valori limite fissati dalla direttiva 1999/30/CE in numerose zone e agglomerati del territorio italiano;

la Commissione europea ha avviato due procedure di infrazione nei riguardi dell’Italia per la non corretta applicazione della direttiva 2008/50/CE, in riferimento ai superamenti continui e di lungo periodo dei valori limite del materiale particolato PM10 e del biossido di azoto sul territorio italiano;

 i superamenti oggetto di tali procedure di infrazione interessano anche una serie di zone localizzate in Emilia-Romagna e in generale nel bacino padano.

Preso atto che

la Regione Emilia-Romagna ha siglato, già dal 2017, con il Ministero dell’Ambiente e le altre regioni interessate (Lombardia, Piemonte, Veneto), l'Accordo di bacino padano, per l’attuazione di misure congiunte ed il miglioramento della qualità dell’aria, per massimizzare l’efficacia delle politiche di prevenzione e contenimento dell’inquinamento atmosferico, su cui sono già state prese importanti iniziative dalla Regione Emilia-Romagna, con:

- il programmato rinnovo al 100% sostenibile della flotta di veicoli del trasporto pubblico locale;

- il controllo ed incentivi sugli impianti di riscaldamento eco-sostenibili nelle abitazioni;

- l’iniziativa che prevede la messa a dimora di 4 milioni di alberi, uno per ogni abitante, con le risorse fino ad ora disponibili.

Valutato che

le quattro regioni sopracitate sono caratterizzate da alta densità abitativa (23 milioni di residenti), forte presenza di attività industriali, agricole e produttive in genere, ed assicurano più del 50% del PIL nazionale e possono costituire il motore del rilancio economico nell’ottica della reale sostenibilità e di una buona qualità dell‘aria;

il “Report COVID-19 - studio preliminare degli effetti delle misure covid-19 sulle emissioni in atmosfera e sulla qualità dell’aria nel bacino padano” di giugno 2020, redatto nell’ambito del progetto europeo LIFE-IP PREPAIR, evidenzia gli effetti delle disposizioni per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, in termini di drastico calo delle emissioni dovute al trasporto veicolare, nonché alla sospensione di altre attività antropiche, che hanno portato ad una riduzione delle emissioni di NOx dell’ordine del 40%, sufficienti per il raggiungimento degli obiettivi europei sugli ossidi di azoto, mentre non altrettanto sufficienti, nelle condizioni meteorologiche di stagnazione tipiche della pianura Padana, a garantire il rispetto dei valori limite sulle emissioni di PM10;

i risultati del Report COVID-19 sembrano quindi confermare la necessità di aggiornare e potenziare piani di qualità dell’aria delle Regioni del bacino del Po, incentrati su interventi plurisettoriali e multi-inquinanti a larga scala.

Sottolineato che

l’inquinamento dell’aria è un costo insostenibile rispetto alla speranza di vita, rispetto alla qualità della vita e rispetto alla dimensione economica, come chiaramente dimostrato anche da recenti studi per i quali l’inquinamento dell’aria determina costi rilevanti per i cittadini europei, ed ancora maggiori in molte realtà italiane, in particolare nelle regioni del bacino padano.

Ritenuto che

è necessario, pertanto, accelerare con risorse aggiuntive e consistenti, gli obiettivi dell’Accordo quadro tra le 4 regioni (abbattimento emissioni agendo su trasporto pubblico e privato, efficienza energetica e fonti rinnovabili, agricoltura, rigenerazione urbana), favorendo un approccio integrato, che porti avanti azioni trasversali su tutti i settori e su larga scala.

Considerato che

data l’importanza e l’urgenza della situazione, l’accordo quadro tra le 4 regioni deve assumere i caratteri di una vera e propria transizione green inserito nel piano nazionale, in grado di favorire l’innovazione e la conseguente creazione di posti di lavoro, per uno sviluppo sostenibile, in linea con l’Agenda 2030.

Impegna la Giunta

1. a redigere, in coordinamento con le altre Regioni interessate, un nuovo Accordo che preveda un piano straordinario di azioni fortemente integrate, in grado di accelerare i risultati in materia di qualità dell’aria e attuando concretamente un modello di sviluppo green, capace di creare buona ricchezza e nuovi posti di lavoro;

2. ad agire per tali finalità anche sui capisaldi già individuati dall’ Accordo di Programma 2017 firmato tra le 4 Regioni e il Ministero dell’Ambiente:

- trasporto pubblico e mobilità sostenibile, rafforzando con risorse importanti la sostituzione del parco autobus circolante, con mezzi non inquinanti, prevedendo ulteriore rafforzamento con attenzione soprattutto ai percorsi casa/lavoro e casa/scuola;

- promozione a livello regionale, mediante la concessione di appositi contributi, della sostituzione di una o più tipologie di veicoli oggetto dei divieti di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), con veicoli a basso impatto ambientale con priorità per i veicoli che garantiscono minori emissioni di PM, NOx e CO2 (quali quelli ad alimentazione elettrica);

- completamento delle ciclovie interregionali e promozione e sostegno della mobilità ciclo – pedonale e della micromobilità elettrica;

- riduzione della necessità di spostamenti lavorativi ricorrendo a smartworking, telelavoro e videoconferenze, quali modalità sostanziali sia in ambito pubblico che privato;

- efficienza energetica e ricerca sulle fonti rinnovabili, sulle tecnologie abilitanti e sulle reti distributive;

- impianti a biomassa ad alta efficienza per uso domestico, attraverso il completamento del catasto degli impianti, il potenziamento dei controlli sulla corretta gestione e manutenzione degli stessi ed incentivi per il loro rinnovo;

- agricoltura per ridurre le emissioni di ammoniaca e migliorare le tecniche di applicazione dei fertilizzanti;

- rigenerazione urbana e processi di rimboschimento;

- modifiche normative e regolamentari, atte ad accelerare i processi di cambiamenti green;

- monitoraggio puntuale delle performances nella qualità dell’aria nel processo di attuazione, al fine di apportare miglioramenti ai processi che si attiveranno, attraverso il gruppo tecnico scientifico istituito nell’ambito del progetto di bacino padano PREPAIR;

3. a coinvolgere le città ed i comuni del Bacino Padano, le associazioni sindacali, imprenditoriali, sociali ed i cittadini al fine di accompagnare il piano per creare una cultura diffusa sulla sostenibilità, che non può prescindere anche dai comportamenti individuali o da gruppi sociali;

4. ad agire nei confronti del Governo affinché assuma, come nel caso dell ‘EX Ilva, il Green Deal del Bacino Padano come priorità del Recovery Fund e su cui concentrare anche altre risorse straordinarie.

Impegna la Presidente dell’Assemblea Legislativa

a trasmettere al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Ambiente, ai Presidenti delle Assemblee Regionali di Piemonte, Lombardia e Veneto il presente documento, per quanto di competenza.

Approvata a maggioranza dalla Commissione III Territorio, Ambiente, Mobilità nella seduta del 18 novembre 2020.

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