n.1 del 07.01.2021 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 2179 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a sostenere iniziative volte al contrasto della violenza sulle donne. A firma dei Consiglieri: Stragliati, Montevecchi, Pelloni
L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna
Premesso che
dai dati dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, tra marzo e giugno 2020, in Emilia-Romagna, sono state 804 le chiamate al numero 1522, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2019;
per l’anno 2020 è disponibile da parte della Direzione centrale della polizia criminale il numero delle vittime registrato fino al mese di luglio. Considerando l’intera popolazione, il numero degli omicidi volontari evidenzia un calo generale rispetto all’analogo periodo del 2019, quando si sono registrati 161 omicidi, a fronte dei 131 del 2020. Il numero delle vittime di sesso femminile, tuttavia, aumenta passando da 56 a 59, effetto soprattutto dovuto all’aumento degli omicidi delle donne del mese di gennaio 2020 (Fonte Istat);
si rileva che a fronte di una flessione del 19% degli omicidi, nel semestre, la percentuale delle vittime donne si incrementa del 5% (fonte Dipartimento della pubblica sicurezza, Direzione centrale della polizia criminale, Servizio analisi criminale).
Preso atto che
il periodo del lockdown ha influito positivamente sul numero totale degli omicidi ma non sugli omicidi con vittime di sesso femminile, i cui valori oscillano in maniera indipendente dal periodo di confinamento, spiega il report che analizza i dati dall’inizio di gennaio alla fine di giugno. Mentre nel 2019 le vittime donne costituivano il 35% degli omicidi totali, nel primo semestre del 2020 l’incidenza delle stesse si attesta al 45%;
in Italia, secondo l’Istat, il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza, specialmente all’interno di rapporti affettivi che si sono deteriorati;
questo vuol dire che in Italia poco meno di sette milioni di donne tra i sedici e i settant’anni hanno subìto violenza, tra cui quella fisica (20,2%) o sessuale (21%); dalle forme meno gravi come lo strattonamento o la molestia a quelle più gravi come il tentativo di strangolamento o lo stupro (5,4%) (Fonte Istat - Dati riferiti all’anno 2014).
Considerato che
si nota comunque che con l’entrata in vigore della Legge 19 luglio 2019 n. 69, c.d. “Codice Rosso”, le donne vittime di violenza hanno trovato la forza e il coraggio per denunciare le violenze subite anche, tra le mura domestiche. Una norma che abbrevia i tempi delle denunce delle donne che hanno subito maltrattamenti, violenze sessuali, atti persecutori e lesioni aggravate.
Evidenziato che
i casi di femminicidio sono all’ordine del giorno, infatti il tasso negli ultimi dati disponibili risalenti al 2019 risulta di 0,36 per centomila donne (Dati Istat 2019);
sono sempre più numerose le città dove parchi, giardini, vialetti, piazze vengono dedicati alle donne barbaramente strappate alla vita da chi diceva di amarle;
la violenza sulle donne continua a rappresentare un vero e proprio allarme sociale, che necessita di un massiccio intervento culturale, senza il quale non assisteremo ad alcuna inversione di tendenza.
Tutto ciò premesso e considerato
impegna la Giunta regionale
a sostenere iniziative volte al contrasto della violenza sulle donne e le associazioni competenti in merito del territorio regionale che sono impegnate in questa battaglia;
ad avviare procedure per intitolare vie/piazze/strade alle vittime di femminicidio, secondo criteri condivisi, ispirati a principi di imparzialità, un modo per aprire un dibattito pubblico su una strage privata che in Italia purtroppo continua indisturbata.
Approvata all’unanimità dalla Commissione per la parità e per i diritti delle persone nella seduta del 17 dicembre 2020.