n.245 del 08.08.2022 (Parte Seconda)

Approvazione del progetto COMBI - Conoscere e Monitorare la Biodiversità (2022/2024) (CUP E43C22000600006) e degli schemi di accordo di collaborazione istituzionale con Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale (ISPRA), Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Università degli Studi di Ferrara, Università degli Studi di Parma, Università degli Studi dell’Insubria, Comune di Ferrara-Museo di storia naturale (art. 15 Legge 241/1990 e art. 5, comma 6 D.Lgs. 50/2016)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

- la Direttiva 92/43/CEE del Consiglio europeo del 21 maggio 1992 (di seguito Direttiva “Habitat”), relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche;

- la Direttiva 2009/147/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 (di seguito Direttiva “Uccelli”), concernente la conservazione degli uccelli selvatici;

- il DPR n. 357/97 "Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche";

la Legge regionale 14 aprile 2004, n. 7 recante “Disposizioni in materia ambientale. Modifiche ed integrazioni a Leggi regionali”, e in particolare il Titolo I;

- la Legge regionale 17 febbraio 2005, n. 6 “Disciplina della formazione e della gestione del sistema regionale delle Aree naturali protette e dei Siti della Rete Natura 2000”;

- la legge regionale 31 luglio 2006, n. 15 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”, che attua in parte la Direttiva Habitat per quanto riguarda la tutela delle specie;

Visti inoltre:

- il Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio;

- il Programma di Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna per il periodo 2014-2020 (di seguito per brevità indicato come PSR) attuativo del Regolamento (UE) n. 1305/2013, nell’attuale formulazione (Versione 11.1) approvata con Decisione della Commissione Europea C(2021) 6321 final del 23 agosto 2021, successivamente acquisita con delibera di Giunta regionale n. 1353 del 30 agosto 2021, con la quale vengono aggiornate le disposizioni applicative di alcune Misure ed attribuite sia le risorse residue della programmazione 2014-2020, sia quelle aggiuntive riferite alle annualità 2021 e 2022;

- il Tipo di Operazione 7.6.01 “Attività di studio dello stato di conservazione della biodiversità” del PSR 2014-2020 – attuata direttamente dalla Regione sia attraverso acquisizione di servizi sia tramite accordi tra pubbliche amministrazioni - che risponde al fabbisogno della Regione di aggiornare il quadro conoscitivo della biodiversità per l’attuazione delle direttive 92/43/CEE “Habitat” e 2009/147/CE “Uccelli”;

- la deliberazione n. 2218 del 20 dicembre 2021 che approva il nuovo Programma operativo dell’Operazione 7.6.01 del PSR 2014-2020;

Richiamati:

- la legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi) e in particolare l’articolo 15 il quale prevede che amministrazioni pubbliche possano sempre concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune;

- il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei contratti pubblici) e in particolare l’articolo 5, comma 6 il quale stabilisce che un accordo concluso esclusivamente tra due o più amministrazioni aggiudicatrici non rientra nell’ambito di applicazione di tale codice, quando sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni:

a) l’accordo stabilisce o realizza una cooperazione tra le amministrazioni aggiudicatrici o gli enti aggiudicatori partecipanti, ivi compresi in tale categoria i soggetti privati di interesse pubblico ovvero i soggetti comunque tenuti all’applicazione del codice appalti, finalizzata a garantire che i servizi pubblici e le attività di interesse pubblico che essi sono tenuti a svolgere siano prestati nell’ottica di conseguire gli obiettivi che essi hanno in comune;

b) l’attuazione di tale cooperazione è retta esclusivamente da considerazioni inerenti all’interesse pubblico;

c) le amministrazioni aggiudicatrici o gli enti aggiudicatori partecipanti svolgono sul mercato aperto meno del 20 per cento delle attività interessate dalla cooperazione;

- la deliberazione n. 1081/2021 con cui la Regione ha siglato un Accordo quadro con le Università degli studi di Bologna, di Ferrara, di Parma (oltre a quella di Modena e Reggio-Emilia) al fine di rafforzare il rapporto di collaborazione da tempo instaurato e sancire la compatibilità degli ambiti di ricerca ed analisi in materie oggetto delle rispettive attività istituzionali, con particolare riferimento alle tematiche dell’Ambiente, del Territorio e dei Trasporti;

Considerato che:

- l’art. 11 della Direttiva “Habitat” impone agli Stati membri la realizzazione di attività di monitoraggio dello stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario, sul territorio di competenza;

- l’art. 17 della sopra richiamata Direttiva “Habitat” richiede agli Stati membri di inviare, ogni 6 anni, un report sullo stato di conservazione di habitat e specie di interesse comunitario, oltre che su informazioni relative alle pressioni e minacce a loro carico;

- l’art. 7 del DPR 357/97 stabilisce che le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, sulla base delle linee guida per il monitoraggio stabilite dal Ministero dell’Ambiente, disciplinino l’adozione delle misure idonee a garantire la salvaguardia e il monitoraggio dello stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario;

Dato atto che:

- la Regione Emilia-Romagna, nell’ambito delle funzioni esercitate ai sensi dell’art. 7 del DPR 357/97, del Titolo I della Legge regionale 14 aprile 2004, n. 7 nonché delle Leggi regionali 17 febbraio 2005, n. 6 e 31 luglio 2006, n. 15 in materia di tutela della biodiversità, è da anni impegnata nell’attuazione delle Direttive comunitarie “Habitat” e “Uccelli”;

- è interesse della Regione procedere al monitoraggio della biodiversità regionale anche al fine di adempiere ai propri ampi compiti istituzionali tra cui quelli connessi agli obblighi di Reporting ex art. 17 Direttiva “Habitat” e art. 12 Direttiva “Uccelli”, alle procedure di valutazione di incidenza (VIncA), agli aggiornamenti dei Formulari standard e delle misure di conservazione e, infine, all’eventuale esigenza di istituire nuovi siti della Rete Natura 2000 o semplicemente adeguare quelli esistenti;

- al fine di adempiere agli obblighi previsti dalla sopra richiamata normativa comunitaria, si rende necessario aggiornare il quadro conoscitivo regionale sulla biodiversità tramite il monitoraggio di specie animali e vegetali di interesse conservazionistico, con particolare riguardo alle specie di interesse comunitario;

Ritenuto di:

- realizzare, nell’ambito della già citata Operazione 7.6.01 del PSR, un programma di aggiornamento del quadro conoscitivo regionale della biodiversità in relazione alle specie faunistiche e floristiche di interesse conservazionistico, con particolare attenzione alle specie di cui alle Direttive “Habitat” e “Uccelli”, al fine di definire i criteri per l’attuazione di efficaci azioni di tutela e conservazione;

- elaborare un Piano regionale per il monitoraggio della biodiversità la cui base è data dal patrimonio conoscitivo ampio, diffuso e debitamente aggiornato con i dati quali-quantitativi ottenuti con l’attività sopra indicata;

Visti, in ordine alla modalità di acquisizione degli aggiornamenti sopra citati, i già richiamati art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e l’art. 5, commi 6 e 7 del D.lgs. 18 aprile 2016, n. 50 "Codice dei contratti pubblici";

Visto il progetto tecnico-scientifico COMBI – COnoscere e Monitorare la BIodiversità (2022/2024) - (CUP E43C22000600006), allegato 1 parte integrante e sostanziale del presente atto, messo a punto dal competente Settore Aree protette, foreste e sviluppo zone montane – Area biodiversità, in collaborazione con alcuni Enti di ricerca e Università depositari di specifiche conoscenze specialistiche e interessati all’aggiornamento delle conoscenze sulla biodiversità;

Considerato che:

- la Regione ha i seguenti interessi prioritari:

Ø la definizione e la redazione di un Piano Regionale di Monitoraggio (PRM), che consideri, oltre alle specie di cui alle due direttive europee “Habitat” e “Uccelli”, tutte le specie di interesse conservazionistico della biodiversità regionale;

Ø l’adeguamento del sistema di monitoraggio regionale al Piano Nazionale di Monitoraggio (PNM) per le specie della Direttiva “Habitat”, tenuto conto degli obblighi di rendicontazione derivanti dalla Direttiva “Habitat”;

Ø contribuire alla definizione delle Linee guida per il monitoraggio delle specie di Direttiva “Uccelli” in Italia, tenuto conto degli obblighi di rendicontazione previsti dalla direttiva stessa;

Ø l’implementazione di un network per il monitoraggio delle specie, che coinvolga in primis i settori regionali e le altre istituzioni pubbliche che a vario titolo si occupano di studio e monitoraggio della biodiversità regionale (musei scientifici, aree protette, università, centri di ricerca, ecc.);

- gli Enti pubblici coinvolti nel progetto COMBI condividono con la Regione gli obiettivi del progetto finalizzato all’aggiornamento delle conoscenze sulle specie di interesse conservazionistico in Emilia-Romagna e sono rappresentati da:

Ø Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) - Dipartimento per il monitoraggio e la tutela dell'ambiente e per la conservazione della biodiversità;

Ø Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali;

Ø Università degli Studi di Ferrara - Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione;

Ø Università degli Studi di Parma - Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale;

Ø Università degli Studi dell’Insubria – Dipartimento di Scienze tecniche ed applicate;

Ø Museo Civico di Storia Naturale del Comune di Ferrara;

Preso atto che:

- l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) è un ente pubblico di ricerca che svolge attività conoscitiva, di controllo, monitoraggio e valutazione, nonché le correlate attività di ricerca e sperimentazione, di consulenza strategica, di assistenza tecnica e scientifica, di informazione, divulgazione, educazione e formazione, anche post-universitaria, in materia ambientale, con riferimento, tra l’altro, alla tutela della biodiversità marina e terrestre. Quale organo scientifico e tecnico di ricerca e consulenza, collabora con lo Stato, le Regioni e con gli Enti da questi delegati, tra l’altro, alle attività di conservazione e gestione della flora e della fauna nell’ambito dell’attuazione della Direttiva “Habitat”. ISPRA, inoltre, fornisce dal 2011 supporto al Ministero della Transizione Ecologica (MITE) nell’ambito dell’attuazione della Direttiva “Habitat”. L’Istituto ha elaborato, infine, con il supporto di vari esperti e ricercatori nazionali, i “Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia” che forniscono strumenti metodologici per l’implementazione dei programmi di monitoraggio ai diversi livelli, ha infine elaborato il disegno strategico del Piano Nazionale di Monitoraggio della biodiversità (PNM). Nello specifico, nell’ambito del progetto COMBI, ISPRA avrà il compito/ruolo di coordinare con la Regione tutte le attività previste e di realizzare le attività inerenti ai mammiferi non volatori e agli uccelli;

- l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna - Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (BiGeA), ha maturato una consolidata esperienza ed elevata competenza sullo studio della biodiversità in ambito macroecologico e biogeografico, in particolare sulle comunità vegetali e sul loro ruolo funzionale e strutturale negli ecosistemi terrestri. Il Dipartimento, inoltre, collabora con ISPRA alla definizione del Piano Nazionale di Monitoraggio della biodiversità. Nello specifico, nell’ambito del progetto COMBI l’Università di Bologna avrà un ruolo prevalente nell’impostazione, la sperimentazione, il coordinamento e la revisione dell’indagine campionaria su alcuni taxa di tutti i gruppi tassonomici (animali e vegetali) e nella realizzazione delle attività inerenti alle specie vegetali;

- l’Università degli Studi di Ferrara - Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione (DiSAP), ha maturato una consolidata esperienza ed elevata competenza sulla realtà ittiologica delle acque planiziali (zone ittiche omogenee “A” e “B” ai sensi della L.R. n. 11/2012), con particolare riferimento alla distribuzione e al controllo delle specie alloctone invasive. Per quanto qui di interesse, il Dipartimento ha aderito, come partner, nell’ambito del Programma LIFE (il principale strumento dell’Unione europea in materia di ambiente e azioni per il clima), ai progetti di tutela e conservazione dello storione e dell'anguilla, coordinati da Regione Lombardia (rispettivamente LIFE 11 NAT/IT/188; LIFE 19 NAT/IT/000851). Nello specifico, nell’ambito del progetto COMBI l’Università di Ferrara avrà il compito di realizzare le attività inerenti ai pesci e ad alcuni invertebrati acquatici delle acque di categoria A e B;

- l’Università degli Studi di Parma - Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale (S.C.V.S.A.), ha maturato una consolidata esperienza ed elevata competenza sulla realtà ittiologica delle acque collinari e montane (zone ittiche omogenee “C” e “D” ai sensi della L.R. n. 11/2012), con particolare riferimento alla distribuzione e alla caratterizzazione genetica delle popolazioni di ciprinidi e di salmonidi e delle specie ittiche di acque fredde a queste associate. Il Dipartimento, tra l’altro, ha coordinato il progetto LIFE 13 NAT/IT/001129, che si pone come obiettivo primario la conservazione e il recupero delle popolazioni autoctone di barbo in Emilia-Romagna e come strumento di tutela della naturalità fluviale ai sensi delle Direttive 1992/43/CE e 2000/60/CE. Nello specifico, nell’ambito del progetto COMBI l’Università di Parma avrà il compito di realizzare le attività inerenti ai pesci e ad alcuni invertebrati acquatici delle acque di categoria C e D;

- l’Università degli Studi dell’Insubria – Dipartimento di Scienze tecniche ed applicate (DiSTA), ha maturato una consolidata esperienza ed elevata competenza nell’ambito delle attività di ricerca e sperimentazione sulla tutela e la conservazione di specie animali rare o minacciate, in particolare di piccoli e medi Mammiferi, tra cui i Chirotteri. Nello specifico, nell’ambito del progetto COMBI l’Università dell’Insubria avrà il compito di realizzare le attività inerenti ai chirotteri;

- il Museo Civico di Storia Naturale del Comune di Ferrara ha un’esperienza ormai trentennale sullo studio in campo delle comunità e popolazioni di invertebrati, anfibi, rettili e micro-mammiferi. In virtù delle proprie competenze, il Museo ha già collaborato con diversi Enti pubblici regionali e nazionali per la gestione e la conservazione di popolazioni animali di interesse conservazionistico, e con l’Unione Europea nell’ambito dei progetti Interreg Climaparks, Adriatic Model Forest, HICAPS. Il Museo ha altresì già collaborato con la Regione Emilia-Romagna con compiti di ricerca, documentazione, coordinamento, divulgazione e sensibilizzazione sui temi della biodiversità, in particolare nell’ambito del progetto “BioItaly” e per adempimenti connessi alla Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna". Nello specifico, nell’ambito del progetto COMBI il Comune/Museo di Ferrara avrà il compito di realizzare le attività inerenti agli invertebrati, agli anfibi e ai rettili.

Visti gli Statuti e i Regolamenti dei sopra richiamati Enti partner;

Preso atto che il progetto COMBI, condiviso fin dall’inizio della sua impostazione tra tutte le Parti interessate, ha i seguenti obiettivi specifici:

Ø aggiornare il quadro conoscitivo regionale di specie animali e vegetali di interesse conservazionistico per attuare in Emilia-Romagna le Direttive 92/43/CEE “Habitat” e 2009/147/CE “Uccelli”;

Ø elaborare un Piano Regionale di Monitoraggio (PRM) a lungo termine per le specie vegetali e animali terrestri e delle acque interne con riferimento alle Direttive 92/43/CEE “Habitat” e 2009/147/CE “Uccelli”, nonché per le specie di interesse conservazionistico della biodiversità regionale al fine di raccogliere i dati, in forma standardizzata, omogenea e coerente con l’impianto metodologico del Piano Nazionale di Monitoraggio;

Ø rappresentare lo strumento base a cui fare riferimento per tutte le attività di ricerca previste e che sono meglio dettagliate negli specifici accordi bilaterali da stipularsi nel rispetto delle peculiari competenze di ogni singola Parte;

Preso atto, inoltre, che le azioni da intraprendere e i risultati da conseguire, tramite l’attuazione di accordi bilaterali, sono articolati nelle seguenti fasi:

˗ l’aggiornamento, attraverso indagini bibliografiche e di campo, del quadro conoscitivo regionale su specie vegetali e animali target di interesse conservazionistico presenti in Emilia-Romagna;

˗ l’impostazione, la prima applicazione e il perfezionamento di un Piano Regionale di Monitoraggio (PRM) a lungo termine della biodiversità regionale per tutte le specie animali e vegetali target di interesse conservazionistico terrestri e delle acque interne;

˗ il contributo alla definizione di Linee guida nazionali per il monitoraggio delle specie della Direttiva “Uccelli”;

˗ la disseminazione dei risultati del progetto COMBI;

Ritenuto che ricorrano i presupposti per la stipula di Accordi bilaterali tra la Regione e i singoli Enti sopra richiamati, ai sensi dell’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241 nel rispetto, inoltre, di quanto previsto dall’art. 5, commi 6 e 7, del D.lgs. 50/2016, finalizzati alla realizzazione del progetto COMBI – Conoscere e monitorare la biodiversità, in quanto:

- gli accordi bilaterali tra la Regione e i singoli Enti partner sopra citati ricadono nell’ambito di una cooperazione tra amministrazioni pubbliche, stante le finalità istituzionali perseguite, mediante una sinergica convergenza finalizzata al raggiungimento di obiettivi comuni quali il monitoraggio di specie vegetali e animali di interesse conservazionistico, con particolare riguardo alle specie di interesse comunitario, come previsto dalle Direttive “Habitat” e “Uccelli”;

- l’attuazione di tale collaborazione è retta esclusivamente da considerazioni inerenti all’interesse pubblico;

- tra gli interessi da conseguire si evidenzia, oltre a quello condiviso in modo paritario tra tutte le Parti coinvolte e finalizzato all’aggiornamento delle conoscenze sulle specie di interesse conservazionistico in Emilia-Romagna, quello preponderante della Regione legato alla predisposizione e realizzazione di un Piano regionale per il monitoraggio a lungo termine della biodiversità al fine di adempiere ai propri compiti istituzionali connessi agli obblighi derivanti dall’applicazione delle già richiamate Direttive “Habitat” e “Uccelli”;

- gli Enti coinvolti hanno dichiarato la disponibilità a realizzare una collaborazione istituzionale, finalizzata alla realizzazione degli obiettivi del progetto, ai sensi dell’art. 15 della L. 241/90 e ss. mm. ii. e nel rispetto dell’art. 5 commi 6 e 7 del D.lgs. n. 50/2016 (con note conservate agli atti del Settore);

- gli accordi bilaterali prevedono una reale e concreta divisione di compiti e responsabilità tra la Regione e il singolo Ente partner coinvolto;

- le attività oggetto degli accordi bilaterali rientrano appieno nelle pubbliche finalità affidate dal legislatore alle Parti interessate e le stesse soddisfano pubblici interessi in materia di tutela dell’ambiente e conservazione della biodiversità;

- le attività tecnico-scientifiche previste dal progetto COMBI saranno realizzate in un arco temporale compreso tra la firma dell’Accordo bilaterale e il 30 giugno 2024;

- la conclusione dei singoli Accordi bilaterali è prevista per il 31 dicembre 2024 con la rendicontazione finale di tipo tecnico ed economico, salvo eventuali proroghe previste;

- la copertura dei costi complessivi per la realizzazione delle attività previste dal Progetto, stimati in € 861.116,00, è garantita in parte dalla compartecipazione finanziaria da parte dei singoli Enti partner con propri fondi e in parte dai fondi FEASR relativi all’Operazione 7.6.01 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 complessivamente pari a euro 532.250,00 (cinquecentotrentaduemiladuecentocinquanta/00), f.c. IVA ai sensi dell’art. 4 del DPR 633/72 di cui la Regione è beneficiaria, senza interferire con gli interessi salvaguardati dalla normativa sugli appalti pubblici;

- la compartecipazione finanziaria delle Parti coinvolte è pari a € 357.848,00, riconducibile alla sommatoria degli importi parziali stimati dai singoli Accordi bilaterali, come di seguito riportato:

Ø € 183.800,00 relativo al cofinanziamento della Regione;

Ø € 43.700,00 relativo al cofinanziamento dell’ISPRA;

Ø € 36.107,00 relativo al cofinanziamento dell’Università di Bologna;

Ø € 30.598,00 relativo al cofinanziamento dell’Università di Parma;

Ø € 32.440,00 relativo al cofinanziamento dell’Università di Ferrara;

Ø € 17.000,00 relativo al cofinanziamento dell’Università dell’Insubria;

Ø € 14.203,00 relativo al cofinanziamento del Comune di Ferrara (Museo civico di storia naturale).

- i movimenti finanziari previsti si configurano solo come ristoro delle spese vive (eccetto le spese per il personale strutturato, le quali rientrano tra gli importi cofinanziati) che, sommando i singoli importi stimati dagli Accordi bilaterali, sono complessivamente pari a € 503.268,00, da rimborsare attraverso il ricorso a una quota parte dei sopraccitati fondi destinati all’Operazione 7.6.01 del Programma di Sviluppo Rurale a fronte di una dettagliata rendicontazione;

Considerato che:

- il dettaglio degli importi stimati per la realizzazione delle attività previste da ogni singolo Accordo bilaterale è riportato nella Scheda sulla stima dei costi elaborata dalle diverse Parti;

- tali costi sono stati verificati sotto il profilo dell’analisi di congruità come da relazione sulla congruità dei costi (prot. n. 646165 del 19/7/2022), che qui si intende integralmente richiamata;

- le spese relative alle attività previste da ogni singolo Accordo bilaterale dovranno corrispondere a pagamenti effettivamente e definitivamente sostenuti dall’Ente interessato (uscita monetaria supportata da idonei documenti giustificativi di spesa);

- ogni singola spesa dovrà essere chiaramente identificabile e distinguibile dalle spese per le attività istituzionali (tenuta di contabilità separata o utilizzo di un codice che permetta di identificare in maniera chiara la contabilità delle attività previste dall’accordo bilaterale (comma 1, lett. c), co. i) dell'art. 66 del Reg. (UE) n. 1305/2013);

Ritenuto che, ai fini della rendicontazione delle spese:

­ ogni singola Parte dovrà sottoscrivere una specifica dichiarazione in cui sarà riportato l’elenco delle spese effettivamente sostenute, riferite esclusivamente alla realizzazione delle attività previste dall’Accordo bilaterale e riscontrabili tramite i relativi giustificativi di spesa e la correlata documentazione attestante l’avvenuto pagamento allegati alla relazione stessa;

­ sarà utilizzato uno specifico schema precedentemente approvato dal Responsabile del Settore Aree protette, foreste e sviluppo zone montane;

­ per quelle tipologie di spesa per le quali si chiede il rimborso sarà allegata la seguente documentazione:

Personale

1. Personale non strutturato (borse/assegni di ricerca, ecc.)

- contratto di lavoro/incarico ufficiale contenente la descrizione dell’incarico, esplicito riferimento al progetto, durata della prestazione, corrispettivo economico;

- report mensile delle attività svolte firmato dall’incaricato e controfirmato dal referente;

- busta paga, ricevuta/fattura quietanzata;

- mandato di pagamento, estratto conto, contabile bancaria, ecc.

2. Per quanto riguarda il personale strutturato (a cofinanziamento) è sufficiente una dichiarazione in cui siano esplicitati i ruoli e l’impegno sostenuto, in termini di tempo, sulle diverse attività.

Missioni/trasferte

1. titoli di viaggio (es. ricevute dei pedaggi autostradali, ecc.);

2. fatture o ricevute fiscali attestanti la fruizione di vitto e/o alloggio, ecc.;

3. foglio di calcolo del chilometraggio o fatture, se viene utilizzata un'auto personale o aziendale. Deve includere una dichiarazione della distanza coperta, il costo per unità in base a regole nazionali o istituzionali dell’Ente (se applicabile) e costo totale;

4. prova del pagamento dei costi direttamente pagati dal beneficiario e/o prova del rimborso al dipendente/collaboratore (ad es. estratto da un sistema contabile affidabile del beneficiario, dichiarazione della banca).

Acquisto strumenti/attrezzature (diverse da quelle coperte dalle spese generali). Questa tipologia di spesa deve essere rendicontata in base al costo reale attraverso:

­ Fatture di acquisto (o documento giustificativo con valore probatorio equivalente), che devono riportare il CUP di progetto ed essere quietanzate, o fornitura di prova dell’avvenuto pagamento (ad es. estratto dal sistema contabile, dichiarazione della banca). La fattura deve fornire tutte le informazioni rilevanti in linea con i contenuti dell’accordo.

Spese generali

Anche questa tipologia di spese deve essere rendicontata tramite specifici giustificativi di spesa e correlata documentazione attestante l’avvenuto pagamento (es. fatture quietanzate).

Considerato altresì che:

- gli Accordi bilaterali non comportano alcun onere finanziario a carico del bilancio regionale in quanto il previsto importo complessivo trova copertura su fondi delle singole Parti, disponibili come cofinanziamento, e in parte su fondi FEASR e afferisce, pertanto, alle risorse pubbliche mobilitate dal PSR 2014-2020 per l’Operazione 7.6.01;

- all’erogazione dei rimborsi delle spese vive, ivi compreso l'importo corrispondente al costo dell'IVA quando questa rappresenta un costo, provvede l'Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura (AGREA) per l’Emilia-Romagna, quale Organismo pagatore riconosciuto dalla Commissione Europea, secondo le procedure definite dall’Agenzia stessa per la gestione dei fondi destinati al finanziamento del PSR 2014-2020;

- le eventuali spese vive possono essere rimborsate secondo le indicazioni descritte nei paragrafi relativi agli Accordi tra pubbliche amministrazioni del Programma operativo, approvato con Delibera di Giunta regionale n. 2218 del 20/12/2021, che qui si intende integralmente richiamato;

Visti:

la nota del Settore Aree protette, foreste e sviluppo zone montane – Area Biodiversità (Prot. 0407496 del 26 aprile 2022), con cui sono stati inviati ai singoli partner, via PEC, i testi, precedentemente condivisi informalmente, del progetto tecnico-scientifico COMBI e degli schemi degli Accordi bilaterali, nonché il modello di scheda della proposta economica da compilare da parte di ciascun Ente partner;

il riscontro, da parte dei singoli partner (prot. nn. 419684.E/2022, 420980.E/2022, 424567.E/2022, 429191.E/2022, 439403.E/2022, 443047.E/2022, 443057.E/2022, 452108.E/2022, 466568.E/2022, 546270.E/2022, 595846.E/2022, 602303.E/2022, 600669.E/2022, 600651.E/2022, 604500.E/2022, 607092.E/2022, 618383.E/2022), alla nota di cui al precedente punto 1 e successive integrazioni, con cui vengono condivisi formalmente i documenti ad essa allegati;

Ritenuto opportuno attivare, per il raggiungimento dei comuni obiettivi nell’ambito della tutela e della conservazione della biodiversità regionale, una collaborazione tra la Regione e i seguenti Enti: Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Università degli Studi di Ferrara, Università degli Studi di Parma, Università degli Studi dell’Insubria, Museo di Storia Naturale del Comune di Ferrara, attraverso la stipula di appositi accordi bilaterali, conformi agli schemi allegati (Allegati da 2 a 7) quale parte integrante e sostanziale del presente atto, a partire dalla data di sottoscrizione dei singoli accordi bilaterali fino al 31 dicembre 2024;

Considerato che ogni singolo accordo bilaterale individua l’oggetto, le finalità e i referenti dell’accordo stesso, nonché i diversi impegni tecnici ed economici delle Parti coinvolte nella realizzazione delle attività meglio dettagliate nell’allegato 1 Progetto tecnico-scientifico – COMBI;

Valutato che:

- possano essere disposte apposite proroghe, per cause di forza maggiore, per opportunità di natura tecnica o, ancora, per differimento dei tempi di chiusura del PSR, al fine di assicurare le migliori condizioni per la realizzazione delle attività previste, tenendo in considerazione in ogni caso la compatibilità tra i tempi di ultimazione delle attività e quelli di rendicontazione delle spese sostenute e per le quali si chiede il rimborso;

- possano essere consentite eventuali modifiche non sostanziali agli Accordi bilaterali quando legate alla tempistica, a specifiche precisazioni tecniche a chiarimento di quanto indicato nel progetto tecnico-scientifico COMBI. Sono consentite anche variazioni compensative tra le voci di spesa a condizione che l’entità dello spostamento sia inferiore al 20% rispetto a quanto stimato in fase preliminare. Nel caso in cui queste ultime superino il 20% di quanto previsto dalle schede di stima dei costi si provvederà a recepire la variazione con atto motivato del dirigente competente. Le modifiche proposte, tuttavia:

Ø non dovranno contrastare con le finalità generali previste dall’Accordo, dal progetto COMBI e dal Programma operativo dell’Operazione 7.6.01 del PSR;

Ø non dovranno comportare il superamento dell’importo complessivo individuato;

Ø dovranno essere supportate da una relazione tecnica che descriva la natura e le motivazioni delle modifiche e dovrà contenere un prospetto comparativo delle voci soggette a variazione;

Atteso che:

- all'attuazione del Tipo di Operazione 7.6.01 provvede la Direzione Generale Cura del Territorio e dell'Ambiente, fermo restando che l’Autorità di Gestione resta rappresentata dal Direttore Generale Agricoltura, Caccia e Pesca;

- la responsabilità dei procedimenti amministrativi e le relative procedure per l’attuazione dell’Operazione 7.6.1 del PSR 2014-2020 è stata assegnata, con la determinazione n. 14014 del 30 luglio 2019, alla Dott.ssa Monica Cerquetella Palazzini;

- la responsabilità dei controlli amministrativi previsti all’art. 48 del Regolamento (UE) n. 809/2014 del 17 luglio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il sistema integrato di gestione e di controllo, le misure di sviluppo rurale e la condizionalità, nonché dei controlli in loco di cui all’art. 49 del medesimo Regolamento, è individuata in capo al Settore Difesa del territorio, come previsto dalla determinazione di AGREA n. 1448 del 26 ottobre 2021;

- l’Organismo pagatore dei finanziamenti compresi nel PSR 2014-2020, presso il quale confluiscono tutte le risorse pubbliche mobilitate nel PSR stesso, è rappresentato dall’Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura (AGREA) per l’Emilia-Romagna istituita con L.R. 23 luglio 2001, n. 21;

Vista la determinazione dirigenziale n. 5615 del 25/3/2022 avente oggetto “Riorganizzazione della Direzione Generale Cura del Territorio e dell'Ambiente. Istituzione aree di lavoro. Conferimento incarichi dirigenziali e proroga incarichi di posizione organizzativa”, con la quale, tra l’altro, è stato conferito l’incarico di Responsabile del Settore Aree Protette, Foreste e Sviluppo Zone Montane al Dr. Gianni Gregorio;

Dato atto che:

- alla liquidazione dei rimborsi delle spese sostenute provvederà il Responsabile del Settore Aree protette, foreste e sviluppo zone montane, previa verifica della corrispondenza fra le attività svolte e quanto convenuto, con le modalità previste nell’Accordo;

- considerate le finalità istituzionali degli Enti coinvolti, poiché trattasi di trasferimento di risorse per il rimborso delle spese sostenute e non di corrispettivo, l’operazione è considerata fuori campo applicazione IVA, ai sensi degli artt. 1 e 4 del DPR 633/72 e ss.mm.;

- all'erogazione delle somme, ivi compreso l'importo corrispondente al costo dell'IVA nel caso in cui questa rappresenti un costo, provvederà AGREA secondo le procedure definite dall’Agenzia stessa per la gestione dei fondi destinati al finanziamento del PSR 2014-2020;

Visti:

- il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e successive modifiche;

- la propria deliberazione n. 111 del 31 gennaio 2022 “Piano triennale di prevenzione della corruzione e trasparenza 2022-2024, di transizione al Piano integrato di attività e organizzazione di cui all’art. 6 del D.L. n. 80/2021”;

- la determinazione dirigenziale n. 2335 del 9 febbraio 2022 “Direttiva di indirizzi interpretativi degli obblighi di pubblicazione previsti dal decreto legislativo n. 33 del 2013. Anno 2022.";

Vista la Legge Regionale 26 novembre 2001, n. 43 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e successive modifiche ed integrazioni, ed in particolare l’art. 37, comma 4;

Richiamate le proprie deliberazioni:

- n. 324 del 7 marzo 2022 “Disciplina organica in materia di organizzazione dell’Ente e gestione del personale”;

- n. 325 del 7 marzo 2022 “Consolidamento e rafforzamento delle capacità amministrative: riorganizzazione dell’Ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale”;

- n. 426 del 21 marzo 2022 “Riorganizzazione dell’Ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale. Conferimento degli incarichi ai Direttori Generali e ai Direttori di Agenzia”;

- n. 2416 del 29 dicembre 2008 “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e successive modifiche ed integrazioni, per quanto applicabile;

Richiamate inoltre le determinazioni dirigenziali:

- n. 5514 del 24 marzo 2022 “Riorganizzazione della Direzione Generale Politiche finanziarie, conferimento di incarichi dirigenziali, assegnazione del personale e proroga delle posizioni organizzative”;

- n. 5615 del 25 marzo 2022 “Riorganizzazione della Direzione generale Cura del Territorio e dell'Ambiente. Istituzione aree di lavoro. Conferimento incarichi dirigenziali e proroga incarichi di posizione organizzativa”;

Viste altresì:

- la propria deliberazione n. 468 del 10 aprile 2017, avente ad oggetto “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;

- le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative a indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposto in attuazione della suddetta propria deliberazione n. 468/2017;

Dato atto che il Responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale di interessi;

Dato atto inoltre dei pareri allegati;

Su proposta dell'Assessore alla montagna, aree interne, programmazione territoriale, pari opportunità, Barbara Lori

A voti unanimi e palesi

delibera

  1. di richiamare integralmente le considerazioni formulate in premessa che costituiscono parte integrante del presente dispositivo;
  2. di approvare il progetto tecnico-scientifico denominato COMBI – COnoscere e Monitorare la BIodiversità (2022/2024) - (CUP E43C22000600006), ai fini dell’aggiornamento del quadro conoscitivo regionale di specie animali e vegetali di interesse conservazionistico e per l’attuazione in Emilia-Romagna delle Direttive 92/43/CEE “Habitat” e 2009/147/CE “Uccelli”, riportato all’Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente atto;
  3. di attivare una collaborazione, ai sensi dell'art. 15 della Legge n. 241/1990 e ss.mm.ii. e dell’art. 5 del D.lgs. 50/2016, tra la Regione Emilia-Romagna e i soggetti pubblici partner: Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Università degli Studi di Ferrara, Università degli Studi di Parma, Università degli Studi dell’Insubria, Museo Civico di Storia Naturale del Comune di Ferrara per la realizzazione di attività di interesse comune individuate nel progetto COMBI di cui al precedente punto 2;
  4. di approvare a tal fine gli Schemi degli Accordi bilaterali come riportati negli Allegati da 2 a 7, parte integrante e sostanziale del presente atto, la cui efficacia decorrerà dalla data di sottoscrizione delle Parti fino al 31 dicembre 2024, valutando la possibilità di disporre apposite proroghe, per cause di forza maggiore, per opportunità di natura tecnica o, ancora, vista la possibilità di un differimento dei tempi di chiusura del PSR, al fine di assicurare le migliori condizioni per la realizzazione delle attività previste, in ogni caso tenendo in considerazione la compatibilità tra i tempi di ultimazione delle attività e quelli di rendicontazione all’Organismo pagatore (AGREA) delle spese sostenute;
  5. di dare atto che il costo stimato per attuare complessivamente il progetto COMBI è stimato in € 861.116,00 come da schede di analisi dei costi elaborate dai partner coinvolti;
  6. di precisare che i costi sono stati verificati sotto il profilo dell’analisi di congruità come da relazione richiamata in premessa (prot. n. 646165 del 19/07/2022) contenenti le schede di cui al precedente punto;
  7. di precisare che le attività del progetto dovranno essere realizzate nel rispetto del Programma operativo dell’Operazione 7.6.01 del PSR 2014-2020 di cui alla deliberazione n. 2218 del 20 dicembre 2021, che qui si intende integralmente richiamato;
  8. di stabilire che per la realizzazione delle attività previste dal progetto si è stimato un importo complessivo pari a € 861.116,00, di cui € 357.848,00, è riconducibile alla sommatoria degli importi relativi alla compartecipazione finanziaria delle Parti coinvolte nei singoli Accordi bilaterali e l’importo residuo, pari a € 503.268,00 trova copertura con una quota parte dei fondi, complessivamente pari a € 532.250,00 (cinquecentotrentaduemiladuecentocinquanta/00), destinati all’Operazione 7.6.01 del PSR;

9. di specificare che l’attuazione degli Accordi bilaterali non comporta alcun onere finanziario a carico del bilancio regionale in quanto il previsto importo complessivo trova copertura su fondi delle singole Parti e in parte su fondi FEASR e afferisce, pertanto, alle risorse pubbliche mobilitate dal PSR 2014-2020 per l’Operazione 7.6.01;

10. di stabilire che alla liquidazione dei rimborsi provvederà il responsabile del Settore Aree protette, foreste e sviluppo zone montane, previa verifica della corrispondenza fra le attività svolte con quanto convenuto, secondo le modalità previste nell’Accordo;

11. di precisare che:

- all'erogazione delle somme per i rimborsi delle spese vive, ivi compreso l'importo corrispondente al costo dell'IVA quando questa rappresenta un costo, provvede l'Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura (AGREA) per l’Emilia-Romagna, quale Organismo pagatore riconosciuto dalla Commissione Europea, secondo le procedure definite dall’Agenzia stessa per la gestione dei fondi destinati al finanziamento del PSR 2014-2020;

- al progetto di investimento pubblico è stato assegnato, ai sensi dell’art. 11 della Legge n. 3/2003, il Codice Unico di Progetto (CUP) n. E43C22000600006;

12. di delegare il Direttore generale Cura del territorio e dell’ambiente alla sottoscrizione degli Accordi bilaterali in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna;

13. di stabilire che possono essere consentite eventuali modifiche non sostanziali agli Accordi bilaterali quando legate alla tempistica, a specifiche precisazioni tecniche a chiarimento di quanto indicato nel progetto tecnico-scientifico COMBI nonché variazioni compensative tra le voci di spesa a condizione che l’entità dello spostamento sia inferiore al 20% rispetto a quanto stimato in fase preliminare; nel caso in cui queste ultime superino il 20% di quanto previsto dalle schede di stima dei costi si provvederà a recepire la variazione con atto motivato del dirigente competente a condizione che tali modifiche:

Ø non contrastino con le finalità generali previste dall’Accordo, dal progetto COMBI e dal Programma operativo dell’Operazione 7.6.01 del PSR;

Ø non comportino il superamento dell’importo complessivo individuato;

Ø siano supportate da una relazione tecnica che descriva la natura e le motivazioni delle modifiche che dovrà contenere un prospetto comparativo delle voci soggette a variazione;

14. di disporre la pubblicazione in forma integrale della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna;

15. di provvedere agli obblighi di pubblicazione previsti dall’art. 23 del D.lgs. 33/2013 e alle ulteriori pubblicazioni previste dal Piano Triennale di prevenzione della corruzione ai sensi dell’art. 7 bis, comma 3 del medesimo decreto.

application/pdf allegato 1 - 2.9 MB
application/pdf allegato 2 - 747.3 KB
application/pdf allegato 3 - 783.9 KB
application/pdf allegato 4 - 727.5 KB
application/pdf allegato 5 - 780.8 KB
application/pdf allegato 6 - 730.4 KB
application/pdf allegato 7 - 724.2 KB

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina