SUPPLEMENTO SPECIALE n. 23 - 22.07.2010

Relazione

L’accresciuta attenzione da parte dei cittadini-elettori nei confronti della trasparenza amministrativa, unitamente ad una sempre maggiore necessità di rigore nel contenimento e qualificazione della spesa pubblica, volta alla riduzione dei “costi della politica”, sono aspetti importanti e fondamentali di cui con attenzione occorre tenere conto. Molti cittadini, purtroppo, influenzati anche da vicende politiche e giudiziarie che vedono casi di corruzione o poco controllo da parte delle amministrazioni, rischiano di allontanarsi dalla vita politica e dalla partecipazione democratica.

Lo Statuto della Regione Emilia Romagna mette la trasparenza e l’informazione al cittadino tra i valori fondamentali e, all’articolo 14, recita: “L’attività della Regione si ispira al principio di massima trasparenza e circolazione delle informazioni, anche al fine di garantire ai cittadini e ai residenti una effettiva partecipazione. La Regione riconosce, favorisce e promuove il diritto dei residenti singoli o associati all’informazione sull’attività politica, legislativa ed amministrativa regionale”.

La promozione della trasparenza della vita istituzionale corrisponde alla precisa scelta politica dell’Amministrazione regionale di ampliare gli spazi per l’esercizio della democrazia partecipativa, come dimostrato dall’approvazione unanime della legge 3/2010 “Norme per la definizione, riordino e promozione delle procedure di consultazione e partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali”;

L’ampliamento degli spazi di conoscenza e informazione al cittadino è inoltre un punto essenziale del programma di mandato di Vasco Errani per il 2010-2015 che, a tal proposito, recita: “Crediamo che ai cittadini debbano essere resi noti i principi sulla base dei quali si genera l’azione amministrativa, in particolare l’attenzione all’interesse pubblico, alla partecipazione, alla trasparenza, alla semplificazione delle procedure, all’efficacia degli interventi, al rigore con il quale vengono utilizzate le risorse pubbliche e ai controlli che competono all’Ente. Elementi, questi, che da sempre guidano l’azione della Regione Emilia-Romagna. Per questo rivisiteremo il sistema dei controlli dell’Ente per renderlo sempre più efficace, per garantire un uso delle risorse pubbliche sempre più trasparente”.

Seguendo l’esempio di altre democrazie (specie quelle anglosassoni), ogni istituzione dovrebbe rendere disponibile sul web il proprio bilancio interno, le presenze e il comportamento di voto degli eletti, gli atti presentati, il loro iter e la conclusione.

A sua volta, ciascun eletto dovrebbe pubblicare i dati anagrafici; il codice fiscale; gli incarichi elettivi ricoperti nel tempo; la dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari relativi all’anno precedente l’elezione, degli anni in cui ricopre l’incarico e di quello successivo; la dichiarazione dei finanziamenti ricevuti, dei doni e dei benefici; il quadro delle presenze ai lavori e i voti espressi sugli atti adottati dall’istituzione cui appartiene.

L’insieme di questi dati dovrebbe essere fornito in modalità tale da far sì che possano essere facilmente elaborati ed incrociati. Va detto che molte informazioni sono già disponibili sul portale della Regione Emilia-Romagna, pertanto si tratterebbe per lo più di integrare la sezione “Regione trasparente” del portale, rendendola il punto di riferimento esclusivo della massima trasparenza possibile e della totale pubblicità della vita istituzionale, all’insegna del “conoscere per deliberare”. Questa riforma potrebbe partire subito dopo l’approvazione a costi limitatissimi.

La crescente pressione di sfiducia nei confronti della politica e di disaffezione alla partecipazione alla vita democratica e delle istituzioni, spesso si basano su una distanza reale o percepita da parte dei cittadini. Questa attività normativa intende porsi a contrasto di questa distanza e fungere da ponte tra i cittadini-elettori e la Regione.

La proposta di legge regionale si compone di 8 articoli:

Con l’articolo 1 si determinano le finalità della legge atte a valorizzare, attraverso la trasparenza, la partecipazione e il controllo da parte dei cittadini sull’attività della Regione e degli eletti.

L’articolo 2 definisce gli obiettivi della legge.

L’articolo 3 istituisce la creazione di un’anagrafe degli eletti. Per ciascun eletto al Consiglio Regionale, per il Presidente della Regione e ogni componente della Giunta dovranno essere indicati i dati anagrafici, patrimoniali, le cariche ricoperte, le indennità, i rimborsi e/o gettoni di presenza percepiti a qualsiasi titolo dalla Regione; gli atti presentati con relativi iter fino alla loro conclusione; il quadro delle presenze ai lavori della Giunta, dell’Assemblea Legislativa, delle Commissioni di cui fa parte e i voti espressi sui provvedimenti adottati dagli stessi.

L’articolo 4 stabilisce le azioni da intraprendere per perseguire gli obiettivi di maggiore trasparenza sulle attività della Regione (patrimonio, immobili, personale);

L’articolo 5 concerne la modalità di informazione e comunicazione dei suddetti dati sul portale della Regione.

L’articolo 6 concerne la tutela dei dati personali.

L’articolo 7 stabilisce a quali cariche è estesa la presente legge.

L’articolo 8 concerne la norma finanziaria.

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