n.374 del 28.10.2020 periodico (Parte Seconda)

Approvazione accordo di collaborazione inter-istituzionale con il Comune di Terre del Reno, l'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio nazionale delle ricerche, il Dipartimento di ingegneria civile e meccanica dell'Università degli studi di Cassino e del Lazio meridionale per la definizione di una strategia multilivello di valutazione del rischio di liquefazione in siti con situazioni geologiche e topografiche complesse

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Premesso che:

– la sequenza sismica di maggio-giugno 2012 ha interessato un esteso settore della Pianura Padana centrale (78 comuni ricadenti nelle regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto) causando 28 vittime e danni stimati per oltre 13 miliardi di euro;

– le scosse principali del 20 e 29 maggio (rispettivamente di magnitudo MW=6.1 e MW=5.9) hanno provocato anche diffusi fenomeni di liquefazione nella bassa pianura modenese, nell’Oltrepò Mantovano e nel settore occidentale della provincia di Ferrara;

– in particolare, la scossa del 20 maggio ha causato nei territori degli ex Comuni di S. Agostino e Mirabello (oggi Comune di Terre del Reno), oltreché risentimenti di intensità macrosismica del VI-VII grado, diffusi fenomeni di liquefazione che hanno causato l’interruzione dei servizi e l’inagibilità di interi settori nelle aree urbane di S. Agostino, S. Carlo e Mirabello, centri abitati sviluppati in epoca storica in corrispondenza del sistema canale-argini, oggi abbandonato, del fiume Reno;

– tutti gli studi geotecnici e di microzonazione sismica successivamente effettuati hanno evidenziato che il rischio di liquefazione nella pianura emiliana e romagnola è ampiamente diffuso e che nelle aree emiliane interessate dalla liquefazione nel 2012 è ancora presente un’elevata probabilità che il fenomeno, in caso di nuove forti scosse, possa ripetersi;

– grazie al progetto LIQUEFACT “Assessment and mitigation of liquefaction potential across Europe: a holistic approach to protect structures / infrastructures for improved resilience to earthquake-induced liquefaction disasters”, concluso nell’ottobre 2019, sono stati analizzati in maniera approfondita i fenomeni e gli effetti di liquefazione osservati nella pianura emiliana in occasione del sisma 2012 e sono stati evidenziati alcuni aspetti che necessitano di ulteriori verifiche e valutazioni per una corretta valutazione del rischio di liquefazione, quali ad esempio le condizioni di pericolosità locale determinate da contesti naturali e antropici geologicamente e topograficamente complessi come i rilevati arginali;

Considerato che:

– conoscere il comportamento dei terreni e dei manufatti in condizioni sismiche in aree esposte al rischio di liquefazione è fondamentale per attuare un’efficace politica di prevenzione e mitigazione del rischio sismico sia in fase di programmazione territoriale e pianificazione urbanistica che di progettazione e realizzazione delle costruzioni;

– la microzonazione sismica, cioè la suddivisione dettagliata del territorio in base alla propensione del suolo a subire effetti di amplificazione del moto sismico e fenomeni di instabilità sismoindotta (ad es. liquefazione), è uno degli strumenti più efficaci per la riduzione del rischio sismico, in quanto permette, sin dalle prime fasi della programmazione territoriale di indirizzare le scelte urbanistiche verso le zone a minore pericolosità e/o programmare interventi di riduzione della vulnerabilità delle costruzioni nelle zone in cui sono presenti particolari criticità;

– normative regionali (L.R. n. 24/2017 “Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio”; L.R. n. 19/2008 “Norme per la riduzione del rischio sismico”) e nazionali (D.M. 14/1/2018 “Aggiornamento delle «Norme Tecniche per le Costruzioni») richiedono studi di risposta sismica locale e microzonazione sismica per la redazione dei piani urbanistici e la progettazione delle costruzioni, affinché gli interventi urbanistici e le opere siano dimensionati e realizzati in maniera compatibile con la pericolosità sismica locale attesa;

– la Regione Emilia-Romagna (di seguito Regione) con deliberazione dell’Assemblea Legislativa n. 112/2007 ha approvato gli “Indirizzi per gli studi di microzonazione sismica in Emilia-Romagna per la pianificazione territoriale e urbanistica” e con successive proprie deliberazioni n. 2193/2015 e n. 630/2019 ha approvato l’aggiornamento dei suddetti indirizzi;

– il Dipartimento della Protezione Civile e la Conferenza delle Regioni e Province Autonome in data 13 novembre 2008 hanno approvato gli “Indirizzi e criteri per la microzonazione sismica” (ICMS 2008);

– la Commissione Tecnica per la microzonazione sismica (ai sensi dell’art. 5, c. 7, OPCM n. 3907/2010) del Dipartimento della Protezione Civile nel 2017 ha pubblicato le “Linee guida per la gestione del territorio in aree interessate da liquefazione (LQ)”, documento di aggiornamento e integrazione dei suddetti ICMS 2008;

– il territorio di Terre del Reno è caratterizzato, in maniera diffusa, dalla presenza di condizioni predisponenti la liquefazione e le principali aree urbane si sono sviluppate proprio in corrispondenza di rilevati geologicamente e topograficamente complessi, in parte di origine naturale in parte di natura antropica, che in epoca storica costituivano il sistema canale/argini, oggi abbandonato, del fiume Reno;

Visto che:

– l‘Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche (di seguito CNR IGAG), e il Dipartimento di Ingegneria Civile e Meccanica dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale (di seguito UniCAS-DICeM), nell’ambito delle loro attività istituzionali di ricerca, utili anche al perseguimento delle finalità di protezione civile, hanno in programma approfondimenti finalizzati alla definizione di una strategia multilivello per valutare il rischio da liquefazione in siti con situazioni geologiche e topografiche complesse, nonché fornire indicazioni aggiornate per studi di microzonazione sismica di livello 3, anche realizzando uno studio pilota in un’area test significativa;

– la Regione, nell’espletamento dei propri compiti istituzionali, promuove e favorisce la ricerca scientifica nel settore delle scienze geologiche, della geotecnica e dell’ingegneria, anche ai fini della prevenzione e mitigazione del rischio sismico;

– l’Amministrazione Comunale di Terre del Reno (di seguito Comune) intende procedere all’aggiornamento degli studi di microzonazione sismica e analisi della condizione limite per l’emergenza degli ex Comuni di S. Agostino e Mirabello e produrre uno studio unico per la redazione del P.U.G., ai sensi della L.R. n. 24/2017;

– nel territorio di Terre del Reno, in particolare nei centri abitati di S. Carlo e Mirabello, sono presenti le condizioni ideali per realizzare i suddetti approfondimenti e lo studio pilota;

Dato il comune interesse di CNR IGAG, UniCAS-DICeM, Regione e Comune di approfondire le conoscenze sulla pericolosità sismica locale e le tecniche di microzonazione sismica in centri abitati in situazioni geologiche e topografiche complesse, come i rilevati arginali, anche realizzando uno studio pilota che permetta di definire indicazioni aggiornate per studi di microzonazione sismica di livello 3;

Verificato che CNR IGAG, UniCAS-DICeM, Regione e Comune sono interessati a realizzare una collaborazione per tale studio e fornire indicazioni per l’aggiornamento delle linee guida per studi di microzonazione sismica;

Visto l’art. 15, comma 1 della L. 241/90 e ss.mm.ii., che prevede che le amministrazioni pubbliche possano concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento, in collaborazione, di attività di interesse comune;

Considerato che, sulla base delle valutazioni effettuate, l'attività oggetto del presente atto non rientra nell’ambito di applicazione dell'art. 11, della Legge n. 3/2003, in quanto non configurabile come progetto di investimento pubblico e pertanto non è stato acquisito il Codice Unico di Progetto (CUP);

Visti:

- il D.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 recante “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e successive modifiche, ed in particolare gli artt. 23 e 26, comma 2;

- la propria deliberazione n. 83 del 21 gennaio 2020 avente ad oggetto "Approvazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza 2020-2022";

Richiamati infine, quali atti posti a base della disciplina amministrativa ed organizzativa:

- la L.R. 26 novembre 2001, n.43 “Testo Unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e ss.mm.ii;

- la propria deliberazione del 29 dicembre 2008 n. 2416 “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera n.450/2007” e suc.mod. ed integrazioni;

- la propria deliberazione n. 468 del 10/04/2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;

- la propria deliberazione n. 1059 del 3 luglio 2018 concernente “Approvazione degli incarichi dirigenziali rinnovati e conferiti nell'ambito delle Direzioni Generali, Agenzie e Istituti e nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT), del Responsabile dell'Anagrafe per la Stazione Appaltante (RASA) e del Responsabile della Protezione dei dati (DPO)”;

- la propria deliberazione n. 733 del 25 giugno 2020 concernente “Piano dei fabbisogni di personale per il triennio 2019/2021. Proroga degli incarichi dei Direttori Generali e dei Direttori di Agenzia e Istituto in scadenza il 30/06/2020 per consentire una valutazione d'impatto sull'organizzazione regionale del programma di mandato alla luce degli effetti dell'emergenza COVID-19. Approvazione”;

Dato atto che il responsabile del procedimento nel sottoscrivere il parere di legittimità, attesta di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta dell'Assessore all’ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile, Irene Priolo;

A voti unanimi e palesi

delibera

1. di approvare l’accordo di collaborazione inter-istituzionale con il Comune di Terre del Reno, l‘Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Dipartimento di Ingegneria Civile e Meccanica dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, allegato parte integrante e sostanziale al presente atto, finalizzato alla definizione di una strategia multilivello per valutare il rischio di liquefazione in siti con situazioni geologiche e topografiche complesse, nonché fornire indicazioni aggiornate per studi di microzonazione sismica di livello 3, tramite approfondimenti specifici, realizzazione di uno studio pilota e con microzonazione sismica sperimentale di terzo livello dell’area test;

2. di dare atto che il Direttore Generale alla Cura del Territorio e dell’Ambiente provvederà alla sottoscrizione dell’Accordo di collaborazione inter-istituzionale ai sensi della propria deliberazione n. 2416/2008 e ss.mm.ii., e che lo stesso avrà la durata di mesi ventiquattro con decorrenza dalla data di stipula;

3. di dare atto che il presente Accordo non comporta impegni finanziari di ciascun Ente nei confronti dell’altro e che la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Terre del Reno, l‘Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il Dipartimento di Ingegneria Civile e Meccanica dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale contribuiranno allo svolgimento delle attività previste mettendo a disposizione ognuno le proprie competenze, i dati in proprio possesso e il proprio personale;

4. di provvedere, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, ad eseguire gli adempimenti dettati nelle disposizioni normative e amministrative richiamate in parte narrativa;

5. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico.

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