n.73 del 17.03.2021 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 2701 - Risoluzione sul sostegno alle campagne di profilassi per prevenire i rischi alla salute arrecati dalla processionaria. A firma del Consigliere: Mastacchi
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
la processionaria è un insetto appartenente al gruppo dei lepidotteri ed è diffusa in tutta la nazione nelle aree dove sono presenti le specie arboree, quali il pino nero, il pino silvestre, il pino marittimo e i cedri e sulle quali compie il suo ciclo;
a prima vista la processionaria del pino può sembrare soltanto un curioso lepidottero innocuo, ma in realtà può rappresentare un pericolo per l’uomo e gli animali, a causa dei suoi peli urticanti, inoltre questi insetti di taglia media defogliano le piante su cui vivono, ed è alla fine dell'inverno nei mesi di febbraio-marzo che le larve, ripresa in pieno l'attività trofica, producono i danni maggiori.
Rilevato che
gli effetti sull’uomo dei peli urticanti, presenti sulle larve di processionaria, provocano reazioni epidermiche più o meno persistenti e le conseguenze che possono registrarsi a carico di soggetti particolarmente sensibili o sensibilizzati, a causa di reiterati contatti, possono portare reazioni allergiche importanti;
i peli urticanti hanno un’elevata capacità di penetrazione negli occhi e, dopo un iniziale ancoraggio superficiale, possono migrare in profondità e permanere anche a distanza di anni, inoltre a livello delle vie respiratorie superiori, le reazioni infiammatorie sono particolarmente gravi in occasione di inalazioni massive quantitativamente importanti.
Atteso che
sono stati segnalati dai privati cittadini diversi focolai di processionaria del pino e che dalla presenza delle forme larvali di tale lepidottero possono derivare effetti sanitari negativi sulle persone che frequentano, risiedono o si soffermano in aree interessate dalle loro infestazioni;
la lotta alla processionaria del pino si basa su diverse tipologie di interventi che, se applicate su base territoriale, consentono di contenere le infestazioni e, quindi, di limitare l’azione dannosa del lotofago;
in pieno inverno è indispensabile l’eliminazione meccanica dei nidi, ed è proprio nel periodo tra novembre e febbraio che i nidi larvali vanno tagliati e bruciati così da eliminare dall’ambiente sia le larve che il pericoloso carico di peli urticanti;
in questi giorni i comuni stanno allertando le proprie comunità, circa la presenza della processionaria, invitando la popolazione a procedere con le operazioni di distruzione dei nidi nelle piante infestate, di loro proprietà, con la massima cautela e indossando un abbigliamento protettivo adeguato.
Considerato che
il controllo di questo insetto è regolamentato dal Decreto Ministeriale 30 ottobre 2007 (“Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino”) il cui articolo 4 disciplina il caso in cui la presenza dell’insetto sulle piante in ambiente urbano provoca rischi per la salute delle persone e degli animali;
in ambito urbano l’articolo 4 del DM stabilisce dunque che, al fine di prevenire i rischi per la salute delle persone e degli animali, sia l’Autorità Sanitaria competente sul territorio a disporre eventuali interventi di profilassi. In questi casi, di norma, è il Sindaco che ordina gli interventi necessari quando la presenza di nidi in aree frequentate dalla popolazione può provocare rischi per la salute dei cittadini. Purtroppo, negli ultimi anni, il problema processionaria in ambito urbano è in crescita in quasi tutti i Comuni dell’area collinare nonostante gli interventi di lotta effettuati dalle amministrazioni comunali nelle alberature pubbliche; questi interventi sono spesso vanificati o comunque notevolmente compromessi, dalla mancanza di interventi sulle alberature private che mantengono elevata l’infestazione.
Tutto ciò premesso,
impegna il Presidente e la Giunta regionale
a verificare tramite i servizi regionali preposti, la promozione e il sostegno di campagne di profilassi da parte dei Comuni, che ad oggi sono le autorità sanitarie competenti, per prevenire rischi per la salute delle persone o degli animali domestici, secondo un piano d’azione che preveda interventi diretti sul patrimonio pubblico e coadiuvi e supporti i privati cittadini nella lotta al parassita, anche con l’eliminazione meccanica dei nidi.
Approvata all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 24 febbraio 2021