n. 176 del 22.12.2010 periodico (Parte Seconda)

Protocollo d'intesa per prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici

 LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

- la Legge 31 maggio 1965, n. 575 “Disposizioni contro le organizzazioni criminali di tipo mafioso, anche straniere”;

- la Legge 7 agosto 1990, n. 241 “Nuove norme sul procedimento amministrativo” e in particolar modo l’art. 15 (Accordi fra Pubbliche Amministrazioni) che al comma 1 prevede che “Anche al di fuori delle ipotesi previste dall’articolo 14, le amministrazioni pubbliche possono sempre concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune”;

- decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 2000, n. 34 “Regolamento per l’istituzione di un sistema di qualificazione unico dei soggetti esecutori di lavori pubblici, a norma dell’articolo 8, comma 2, della legge 11 febbraio 1994, n. 109”;

- il decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa”;

- la Legge 22 novembre 2002, n. 266 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 settembre 2002, n. 210, recante disposizioni urgenti in materia di emersione del lavoro sommerso e di rapporti di lavoro a tempo parziale”;

 - decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 “Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30”;

 - decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68, “Regolamento recante disposizioni per l’utilizzo della posta elettronica certificata, a norma dell’articolo 27 della legge 16 gennaio 2003, n. 3.”;

decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell’Amministrazione digitale” e ss.mm.ii

- decreto ministeriale 2 novembre 2005, “Regole tecniche per la formazione, la trasmissione e la validazione, anche temporale, della posta elettronica certificata”;

- il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/17/CE” e ss.mm.ii;

- la Legge 3 agosto 2007, n. 123 “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia”;

- il DM 24 ottobre 2007 “Documento unico di regolarità contributiva”;

- il DPCM 17 dicembre 2007 Esecuzione dell’accordo del 1° agosto 2007, recante: “Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro”;

- il DPCM 21/12/2007 “Coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro”;

- il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”;

- la Legge 28 gennaio 2009, n. 2 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale”;

- la Legge 15 luglio 2009, n. 94 “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”;

- la Legge 13 agosto 2010, n. 136 “Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia.”;

Visti altresì:

- la deliberazione di Giunta 733/01 “Promozione della sicurezza, della regolarità e della qualità sociale delle condizioni di lavoro in Emilia-Romagna. Approvazione linee di intervento”;

- la deliberazione di Giunta n. 1181/2003Protocollo d’intesa per la qualità, la regolarità e la sicurezza del lavoro e delle prestazioni negli appalti, nelle forniture e servizi pubblici”;

- la Legge regionale 4 dicembre 2003, n. 24“Disciplinadella polizia amministrativa e promozione di un sistema integrato di sicurezza”;

- la Legge regionale 24 maggio 2004, n. 11 “Sviluppo regionale della società dell’informazione”;

- la Legge regionale 1 agosto 2005, n. 17 “Norme per la promozione dell’occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro”;

- la deliberazione dell’Assemblea legislativa 2 maggio 2007, n. 111 “Linee guida per la predisposizione del Piano Telematico dell’Emilia-Romagna - PITER (2007-2009), ai sensi dell’art. 6 della legge regionale n. 11 del 24 maggio 2004.”;

- la deliberazione di Giunta 778/07 “Programma operativo 2007 al piano telematico dell’Emilia-Romagna 2007-2009” relativa all’istituzione del Polo Archivistico Regionale; 

- la Legge regionale 2 marzo 2009, n. 2 “Tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile”;

Premesso che:

- il settore dei lavori pubblici è da tempo all’attenzione delle Istituzioni per le forti esposizioni ad esso connaturate al pericolo di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata;

- le organizzazioni criminali manifestano una crescente tendenza a ramificare la propria presenza anche in territori, come l’ Emilia-Romagna, tradizionalmente estranei al proprio ambito di operatività, richiedendo un monitoraggio assiduo sul territorio ed interventi preventivi preordinati ad impedire eventuali propagazioni;

- è stato riscontrato che spesso l’infiltrazione mafiosa tende ad annidarsi in particolari settori di attività che si pongono a valle dell’aggiudicazione, come quelle legate al ciclo degli inerti ed altri settori collaterali;

- proprio i contratti a valle dell’aggiudicazione di opere di importo pari o superiore alla soglia comunitaria, a meno che non assumano la forma del subappalto ed assimilati di cui all’art. 118 del DLgs 163/06 “Codice degli appalti”, sono sottratti al sistema delle verifiche antimafia;

- in data 10 maggio 2010 è stato sottoscritto dal Ministro dell’Interno e Confindustria un protocollo di legalità volto ad incrementare i meccanismi di contrasto alla criminalità organizzata;

- il 23 giugno scorso, il Ministro dell’Interno, On.le Roberto Maroni ha adottato la direttiva ai Prefetti recante “Controlli antimafia preventivi nelle attività a rischio di infiltrazione da parte delle organizzazioni criminali” nella quale si pone l’accento sulla necessità di estendere i controlli e le informazioni antimafia in tali ambiti di attività, attraverso la sottoscrizione di specifici protocolli di legalità che impegnino le stazioni appaltanti ad estendere la richiesta delle verifiche antimafia a tutti i contratti esclusi per limiti di valore (cosiddetti sottosoglia) ovvero a tutte quelle attività che, nell’ambito dei contratti soprasoglia, finiscono per essere di fatto esenti da ogni forma di controllo in quanto assegnate in forme diverse da quelle del subappalto e assimilati, per le quali non è prevista alcuna forma di controllo in tema di antimafia;

Considerato che

- il Programma di Governo 2010-2015 del Presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, presentato all’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna il 3 giugno 2010, prevede di attivare un Osservatorio nell’ambito di un nuovo progetto per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata e mafiosa nonché di utilizzare la potestà legislativa regionale per premiare le imprese che lavorano nella legalità e colpire chi è fuori dalla legalità per quanto riguardi la sicurezza sul lavoro, le norme contrattuali, le norme sugli appalti e subappalti;

- la Regione Emilia-Romagna promuove la realizzazione di interventi diretti alla tutela della salute e della sicurezza nei cantieri, alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, al contrasto dell’irregolarità delle condizioni di lavoro, alla diffusione della cultura della sicurezza, della qualità del lavoro, e della legalità; favorendo la piena e più efficace applicazione, anche in sede locale, dei relativi strumenti normativi ed attuativi;

- la Regione Emilia-Romagna, nell’ambito delle proprie competenze legislative, intende affrontare i temi dell’edilizia pubblica e privata, estremamente complessi, e che in tale ambito la Giunta Regionale, con propria deliberazione 1141/10 si è fatta promotrice di un Progetto di legge regionale “Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata”, attualmente all’esame dell’Assemblea legislativa regionale che prevede i seguenti punti:

 l’adeguatezza delle imprese che operano nel mercato;

  • la trasparenza delle procedure di appalto e di rilascio dei titoli abilitativi;
  • il potenziamento dell’attività di controllo dei cantieri;
  • il rispetto del sistema di norme nei contratti pubblici;
  • la semplificazione dei procedimenti e degli endoprocedimenti, ivi compresa la dematerializzazione delle procedure di gara, di presentazione delle pratiche edilizie per il rilascio dei titoli abilitativi, nonché degli eventuali certificati o comunicazioni previste dalle disposizioni normative vigenti sul fronte dell’edilizia privata;
  • l’attività di controllo e monitoraggio dei contratti e degli investimenti pubblici, dei titoli abilitativi edilizi, ivi comprese funzioni specifiche di segnalazione agli enti competenti;
  • la formazione e il supporto di tipo organizzativo e tecnico dei committenti pubblici e dei committenti privati (cd. qualificazione della committenza);

 Valutato che:

 - vi è l’esigenza da parte della Regione Emilia-Romagna in materia di regolarità del lavoro a operare a tutela della trasparenza negli appalti di lavori, della sicurezza e regolarità dei lavoratori nei cantieri di lavori pubblici e privati attualmente caratterizzati da:

  • un’eccessiva presenza del subappalto;
  • il frequente ricorso, nei rapporti di subappalto, ad imprese non adeguatamente strutturate;
  • l’utilizzo troppo elevato del criterio del prezzo più basso;
  • la scarsa attività di controllo rispetto ai numeri elevati di cantieri sia pubblici, sia privati;
  • le difficoltà nel giungere alla conclusione dell’iter di realizzazione degli interventi edilizi;
  • una bassa qualità delle prestazioni rese (ovvero dei lavori realizzati);
  • un elevato tasso di incidenti, anche mortali, sui luoghi di lavoro;
  • un’alterazione del mercato delle costruzioni;
  • la diffusione di comportamenti illegali e di infiltrazioni della criminalità organizzata;

 - vi è la necessità per la Regione Emilia-Romagna di affrontare, nell’ambito delle proprie competenze, queste gravi problematiche sociali, cooperando con lo Stato, con le altre amministrazioni pubbliche e le parti sociali, per la promozione dell’ordinata convivenza e della legalità contro i fenomeni di infiltrazione mafiosa, del lavoro irregolare, dell’usura e dei comportamenti illegali che, in questa situazione caratterizzata da una grave crisi economica diffusa, alterano in misura rilevante il mercato e la libera concorrenza così come emerge dalle relazioni annuali al Parlamento della Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture nonché dalle relazioni semestrali del Ministero dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia;

- con proprie note del 30 luglio 2010 Prot. n. 237/2010/NC e n. 52/NC/2010 la Prefettura di Bologna e la Prefettura di Forlì-Cesena hanno richiesto alla Regione Emilia-Romagna di addivenire alla sottoscrizione di un “Protocollo d’intesa per prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici”;

 - con proprie note del 16 settembre 2010 Prot. n. PG/2010/226913 e PG/2010/226901 l’Assessore regionale alle Attività produttive. Piano energetico e sviluppo sostenibile. Economia verde. Autorizzazione unica integrata manifestava l’interesse da parte della Regione Emilia-Romagna di addivenire alla sottoscrizione di tale accordo;

Ritenuto pertanto che la realizzazione del preminente interesse pubblico alla legalità e alla trasparenza nel settore suindicato possa meglio essere perseguita mediante la sottoscrizione tra pubbliche amministrazioni, enti pubblici e/o concessionari di opere e servizi pubblici e tutte le nove Prefetture della Regione Emilia-Romagna del presente “Protocollo di legalità” - sul quale il Ministero dell’Interno ha espresso il proprio nulla-osta- finalizzato alle attività di prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, attraverso l’estensione delle cautele antimafia - peraltro nella forma più rigorosa delle informazioni del Prefetto - all’intera filiera degli esecutori e dei fornitori anche negli appalti di lavori pubblici sottosoglia, in base alla normativa generale in tema di antimafia di cui al DLgs 490/94 ed al DPR 252/98, nonché attraverso il monitoraggio costante dei cantieri e delle imprese coinvolti nell’esecuzione delle opere tramite i Gruppi Interforze di cui al D.M. 14/3/2003.

 Condiviso con le Prefetture la necessità di definire un ulteriore protocollo dopo l’approvazione del progetto di legge “Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata”, per completare l’azione di lotta alla criminalità organizzata con gli strumenti previsti dalla relativa normativa regionale;

 Richiamate le seguenti proprie deliberazioni, esecutive ai sensi di legge:

 - n. 1057 del 24/7/2006, concernente “Prima fase di riordino delle strutture organizzative della Giunta Regionale. Indirizzi in merito alle modalità di integrazione interdirezionale e di gestione delle funzioni trasversali” e s.m.;

 - n. 1663 del 27/11/2006, concernente “Modifiche all’assetto delle Direzioni Generali della Giunta e del Gabinetto del Presidente” e s.m.i.;

 - n. 1720 del 4/12/2006 concernente “Conferimento degli incarichi di responsabilità delle Direzioni Generali della Giunta Regionale”;

 - n. 2416 del 29/12/2008, concernente “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e s.m.;

 - n. 1173 del 27/7/2009 concernente “Approvazione degli atti di conferimento degli incarichi di livello dirigenziale (decorrenza 1/8/2009)”;

 - n. 2220 del 28 dicembre 2009, concernente “Istituzione di un servizio presso la Direzione Generale “Programmazione Territoriale e Negoziata, Intese. Relazioni Europee e Relazioni Internazionali”;

Dato atto del parere allegato;

 Su proposta dell’Assessore regionale alle Attività produttive. Piano energetico e sviluppo sostenibile. Economia verde. Autorizzazione unica integrata, Gian Carlo Muzzarelli;

 A voti unanimi e palesi

delibera:

1. di approvare lo schema di collaborazione con le nove Prefetture-Uffici Territoriali del Governo della Regione Emilia-Romagna ad oggetto:“Protocollo d’intesa per prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici” e le clausole contrattuali ivi richiamate ed allegate (Allegati A e B) entrambi parti integranti e sostanziali della presente deliberazione;

2. di demandare la stipula di detto accordo, anche apportando in sede di sottoscrizione modifiche non sostanziali al testo, che si approva con il presente provvedimento, all’Assessore alle “Attività produttive. Piano energetico e sviluppo sostenibile. Economia verde. Autorizzazione unica integrata”, Gian Carlo Muzzarelli;

3. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

COMUNICATO DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO LAVORI PUBBLICI ED OSSERVATORIO DEI CONTRATTI E DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI. EDILIZIA E SICUREZZA DEI CANTIERI EDILI

Si comunica che in data 30 novembre 2010, in Bologna, è stato sottoscritto dalle Parti il “Protocollo di Intesa per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici” approvato con la deliberazione della Giunta regionale n. 1715 del 15 novembre 2010.

Il Responsabile del Servizio

Leonardo Draghetti 

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