n.449 del 29.12.2020 (Parte Prima)
Oggetto n. 2285 - Ordine del giorno n. 2 collegato all'oggetto 2068 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: " Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2021-2023". A firma dei Consiglieri: Pillati, Rontini, Costi, Caliandro, Taruffi, Bulbi, Marchetti Francesca, Rossi, Costa, Zamboni, Zappaterra, Pigoni, Daffadà, Montalti, Tarasconi, Bondavalli, Amico (
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
l'emergenza sanitaria da Covid-19, fin dai primi mesi del 2020, ha imposto l'adozione di stringenti misure per la riduzione del contagio e tra queste la sospensione delle attività in presenza delle scuole.
Durante il lungo lockdown della primavera scorsa, le scuole non si sono mai fermate e attraverso la tecnologia digitale hanno realizzato attività didattiche e formative a distanza, cercando di coinvolgere tutti gli studenti ed evitare il loro isolamento in un tempo in cui è stata azzerata improvvisamente la loro socialità.
Nonostante le scuole si siano adoperate, con le risorse messe a disposizione, per colmare il più possibile le carenze di tecnologie e connettività di alunni e famiglie, la didattica a distanza non è riuscita a coinvolgere comunque tutti gli studenti.
Considerato che
con la seconda ondata, la scuola è tornata a distanza per un grande numero di studenti in Italia, quegli stessi che lo scorso anno non hanno potuto frequentare la propria scuola per più di tre mesi.
ln tutto il Paese sono state sospese, con la sola eccezione dei laboratori e delle attività per ragazzi con disabilità, le attività in presenza della scuola superiore e in alcune regioni anche delle seconde e terze medie.
Anche gli alunni degli altri ordini di scuola hanno dovuto e devono fare i conti con una scuola che funziona "a intermittenza" e che cambia continuamente la sua organizzazione a causa delle frequenti interruzioni dovute alla presenza di studenti o insegnanti positivi al Covid e alle misure precauzionali da adottare conseguentemente.
Nonostante la didattica a distanza e l'impegno straordinario del mondo della scuola, il perdurare della pandemia sta facendo pagare a questa generazione di studenti un prezzo molto alto sotto diversi profili.
Rilevato che
studi internazionali hanno già stimato in diversi paesi la perdita di apprendimenti nei diversi gradi di scuola per l'emergenza Covid nello scorso anno scolastico.
Come era prevedibile gli stessi studi hanno sottolineato come sia ancora maggiore l'effetto per i ragazzi che provengono da famiglie con minori risorse economiche e culturali, che non sempre riescono a disporre di contesti abitativi e mezzi adeguati per far seguire le lezioni ai figli e ad aiutarli nell'apprendimento.
Per il nostro Paese è il 54° Rapporto Censis a mettere in evidenza, attraverso l'esito di un'indagine che ha coinvolto 2800 dirigenti, come già in avvio di questo anno scolastico i docenti abbiano dovuto fare i conti con livelli di apprendimento inferiori a quelli di un normale anno scolastico.
La chiusura prolungata dell'attività in presenza nella scuola produce non solo costi psicologici sui ragazzi, ma anche una perdita di apprendimenti, che potrà avere effetti negativi sugli studi futuri e sull'ingresso nel mercato del lavoro, contribuendo ad aumentare le diseguaglianze.
Tenuto conto che
la Giunta regionale nel suo programma di mandato definisce la scuola come il secondo pilastro da cui è necessario partire per la ricostruzione post Covid, "un volano di crescita insostituibile per alimentare quelle conoscenze e per formare quelle competenze necessarie ad un sistema territoriale fortemente evoluto come il nostro, che vede nell'investimento sulle persone e sul capitale umano il principale fattore di competitività".
La chiusura prolungata della scuola indebolisce le competenze delle nuove generazioni nell'intero paese, ma l'effetto sarà ancora più evidente in una regione che ha fatto dell'investimento sulla formazione del capitale umano una delle leve della qualità del suo sviluppo.
Al problema di sviluppo nel medio e lungo periodo, si aggiunge una questione di equità, poiché uno degli aspetti più preoccupanti della chiusura delle scuole è la penalizzazione maggiore degli studenti disabili o con bisogni educativi speciali, così come di quelli provenienti da contesti socio-economici più svantaggiati.
Valutati positivamente
l'impegno della Regione Emilia-Romagna, insieme al sistema delle autonomie locali, a creare tutte le condizioni perché gli studenti possano rientrare in classe al più presto, garantendo tutto quanto necessario a dare stabilità alla scuola e a limitare qualunque ulteriore sospensione delle attività didattiche in presenza.
La richiesta del Ministero alle Regioni di rimodulare, per quanto di competenza e in raccordo con gli uffici scolastici regionali, il calendario scolastico delle scuole secondarie di secondo grado oltre la data del termine delle attività didattiche.
Il Bilancio di previsione per il triennio 2021-2023, in cui la Regione rafforza le risorse sul diritto allo studio.
Tenuto altresì conto che
in alcuni territori della regione negli anni scorsi si sono sviluppate iniziative estive di "Scuole aperte" nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, che hanno consentito durante l'estate di realizzare, con il supporto dell'ente locale e del ricco tessuto associativo e culturale del territorio, attività educative, culturali e di riallineamento delle competenze di base, per accompagnare i ragazzi con maggiori fragilità alla ripartenza dell'anno scolastico, rafforzando in modo proficuo l'interazione scuola-comunità-territorio.
La realizzazione di queste attività, che ciascuna scuola ha progettato tenendo conto delle specificità della propria comunità scolastica e delle opportunità del proprio territorio, ha consentito di offrire risposte ai bisogni educativi e formativi dei ragazzi al di fuori dell'orario e del calendario scolastico, favorendo la partecipazione dei ragazzi con maggiori fragilità.
Tutto ciò premesso e considerato,
impegna la Giunta e l'Assemblea legislativa per quanto di competenza
ad avviare con urgenza una riflessione con il mondo della scuola e della formazione, con il coinvolgimento dell'Ufficio scolastico regionale e degli enti locali, per individuare azioni straordinarie da mettere in campo, già a partire dalla prossima estate, per ridurre gli effetti negativi che l'emergenza Covid sta producendo sugli apprendimenti di adolescenti e preadolescenti, con particolare attenzione ai ragazzi con maggiore fragilità, mettendo in valore le buone pratiche di cui i nostri territori hanno fatto esperienza.
A chiamare a raccolta attorno a questo progetto i tanti attori dei nostri territori che dentro e fuori la scuola si occupano di educazione, di formazione e di cultura e che hanno consentito di sviluppare in molte parti della nostra regione quello stretto rapporto tra scuola e territorio, che ha contribuito alla qualità del sistema formativo e che ancora oggi ci aiuta a costruire la scuola dell'incontro e delle pari opportunità.
Ad attivarsi in tutte le sedi istituzionali perché, partendo dalle criticità che l'emergenza Covid ha evidenziato, si raccolgano tutte le risorse economiche e le competenze necessarie per guardare oltre l'emergenza e ripensare spazi, tempi e modi del fare scuola, investendo sulla formazione dei docenti e su edifici scolastici moderni in cui tutti gli spazi interni ed esterni siano ripensati per consentire una didattica innovativa e un nuovo modo di vivere la scuola oltre l'orario e il calendario scolastico. Un'opportunità che le risorse del Next Generation EU dovrebbero mettere a disposizione.
Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 22 dicembre 2020