n.75 del 13.03.2024 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 8094 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo e il Parlamento a operare per la tutela degli interessi degli agricoltori e il sostegno del comparto agricolo. A firma dei Consiglieri: Bulbi, Rossi, Caliandro, Daffadà, Rontini, Costi, Zappaterra, Fabbri, Montalti, Sabattini, Dalfiume, Mori, Marchetti Francesca, Mumolo, Gerace
il settore agricolo rappresenta un pilastro fondamentale dell'economia e del patrimonio culturale della nostra regione, essendo una fonte vitale di sostentamento e di lavoro per molte comunità;
le politiche europee influenzano in modo significativo il settore agricolo, attraverso regolamenti, direttive e contributi economici che ne modellano le pratiche e le prospettive future;
i contributi provenienti dall'Unione Europea hanno un ruolo cruciale nel sostenere gli agricoltori, garantendo stabilità economica e promuovendo lo sviluppo sostenibile del settore;
in questa fase delicata, caratterizzata da sfide ambientali, economiche e sociali, in particolare dall’aumento dei costi di produzione, causati da fattori globali come la guerra in Ucraina, che hanno colpito duramente gli agricoltori, specialmente i più piccoli, incrementando i costi di energia, fertilizzanti e limitando l'acquisto di attrezzature moderne, gli agricoltori si trovano ad affrontare notevoli difficoltà nel mantenere la loro produttività e competitività.
gli agricoltori dell’Emilia-Romagna, gravemente colpiti dall’alluvione di maggio 2023, stanno affrontando una doppia sfida:
- da un lato, si dedicano con grande impegno al recupero dei terreni alluvionati, un processo che richiede risorse economiche considerevoli, tempo e lavoro per riportare i campi a una produttività ottimale. Tuttavia, questa attività si scontra con le difficoltà economiche accentuate dalle recenti politiche agricole e ambientali. La comunità agricola locale è particolarmente preoccupata per l’introduzione di nuove tassazioni, che aggiungono ulteriori oneri finanziari in un momento di grande vulnerabilità. Inoltre, la riduzione dei sussidi agricoli minaccia di privare gli agricoltori delle risorse essenziali necessarie sia per il normale funzionamento che per affrontare situazioni di emergenza;
- parallelamente, l’approvazione di leggi che promuovono nuove tendenze alimentari solleva interrogativi sul futuro della domanda di prodotti agricoli tradizionali. Questo avviene in un contesto già segnato da incertezze. Sebbene queste politiche possano rispondere alle esigenze di sostenibilità ambientale su scala globale, suscitano preoccupazioni tra gli agricoltori locali riguardo alle possibili ripercussioni sul mercato e all’accettazione dei loro prodotti.
in considerazione dell'evento alluvionale suddetto, evento senza precedenti, che ha colpito in particolare i territori della Romagna, causando danni estesi e profondi al settore agricolo e agroalimentare, con perdite dirette stimate oltre 1,5 miliardi di euro e impatti negativi duraturi sull'economia regionale e nazionale, sono necessarie misure straordinarie per il risarcimento e la ricostruzione;
la superficie agricola colpita da questa emergenza è il 42% di quella in disponibilità su tutto il territorio regionale. Le aziende agricole presenti sul territorio interessato da fenomeni estremi sono quasi 21mila, il 49% di quelle presenti in regione: oltre il 29% è collocata nei Comuni con allagamenti e il 19% in quelli con frane;
in questo scenario complesso, gli agricoltori dell'Emilia-Romagna richiedono un dialogo costruttivo con le autorità a tutti i livelli, affinché le misure adottate tengano conto delle specificità del territorio e delle sfide poste dall'emergenza alluvionale. La richiesta è quella di politiche che, pur perseguendo gli obiettivi di sostenibilità ambientale, non trascurino il sostegno economico e tecnico necessario per superare il momento critico e garantire la continuità della produzione agricola regionale, pilastro fondamentale dell'economia e della cultura locale In tale contesto è fondamentale incrementare il supporto finanziario a livello nazionale ed europeo, implementare politiche mirate alla prevenzione delle calamità naturali e al rafforzamento della resilienza del settore agricolo. Inoltre, è imperativo sostenere l'innovazione e l'adattamento delle pratiche agricole alle sfide poste dal cambiamento climatico, garantendo al contempo la sicurezza alimentare e il mantenimento dei livelli occupazionali.
le associazioni agricole avanzano una serie di richieste per affrontare le sfide del settore, migliorare le condizioni di lavoro e produzione, e garantire la sostenibilità e la competitività dell'agricoltura a livello nazionale ed europeo, oltre a sollecitare un dialogo costruttivo con le autorità. Le istanze includono azioni volte a:
- aumentare i controlli sulle pratiche sleali, garantire il divieto di vendita sotto i costi di produzione, a tal fine sarebbe opportuno che Ismea calcoli e pubblichi tempestivamente i costi di produzione;
- difendere il reddito delle imprese agricole, colpite dall’aumento dei tassi di interesse e dall’inflazione, introducendo una moratoria sul credito che permetterebbe alle aziende di gestire meglio le loro finanze in un periodo di difficoltà economica, con l’introduzione di uno strumento specifico per ridurre l’esposizione delle imprese agricole agli elevati tassi di interesse nei percorsi di accesso al credito, fornendo un ulteriore sostegno alle aziende agricole e aiutandole a gestire meglio i rischi finanziari per mantenere la loro sostenibilità economica.
- implementare misure per la depopolazione controllata della fauna selvatica, inclusi i cinghiali, che danneggiano le produzioni agricole. La fauna selvatica, in particolare i cinghiali, possono causare danni significativi alle produzioni agricole e la trasmissione di malattie infettive al bestiame e agli allevamenti;
- semplificare il piano strategico nazionale dopo il suo primo anno di applicazione, correggendo le scelte che hanno penalizzato le imprese agricole;
- assicurazioni agevolate e pagamenti immediati alle aziende agricole per l'anno corrente;
- ridurre i costi indiretti del lavoro agricolo e la burocrazia, allineando i costi ai livelli di competitor internazionali come Francia e Spagna;
- velocizzare le procedure di rilascio dei visti di ingresso per i lavoratori stagionali agricoli da parte dei consolati italiani all'estero;
- emanare immediatamente un decreto attuativo per stanziare fondi di Fermare l'installazione indiscriminata di pannelli fotovoltaici a terra con un decreto che stabilisca le aree idonee, per prevenire la speculazione sulle terre agricole;
- affrontare l’emergenza per le filiere in crisi, come quella delle pere, utilizzando i fondi della legge di bilancio;
ulteriori richieste nazionali delle associazioni di rappresentanza degli agricoltori includono sgravi fiscali e contributivi per il settore agricolo, misure contro il rincaro dei costi, supporto al ricambio generazionale, utilizzo del Fondo per le emergenze in agricoltura, e l'aumento degli investimenti in ricerca, formazione e digitalizzazione per migliorare la sostenibilità e la resilienza.
a livello europeo in particolare chiedono di non ridurre i fondi PAC, tutelare il reddito agricolo, semplificare le regole della PAC, riconoscere il ruolo degli agricoltori nella biodiversità, introdurre deroghe per l'incolto e per i prodotti agroalimentari nei regolamenti UE, e fermare le frodi sull'origine dei prodotti;
propongono inoltre la convocazione di un tavolo ministeriale e incontri territoriali per ascoltare e definire soluzioni con gli agricoltori;
per quanto riguarda la pesca, è necessario opporsi alla riduzione delle giornate e delle zone di pesca per lo strascico, aumentare il supporto alle aziende danneggiate da specie invasive come il granchio blu e rivedere l'indennità di malattia per i pescatori, portandola al 75%;
propongono inoltre di equiparare la soglia del regime de minimis a quella del settore industriale e del commercio;
queste richieste sono una parte delle istanze degli agricoltori e delle loro associazioni che li rappresentano.
le riforme economiche e fiscali, insieme alle nuove normative ambientali e alimentari, possono creare ostacoli significativi per gli agricoltori, comportando sia un aumento dei costi di produzione che una crescente burocratizzazione;
la tutela della tradizione agricola delle tradizioni enogastronomiche uniche dell’Emilia-Romagna e dei suoi prodotti tipici è essenziale per mantenere l’eccellenza qualitativa riconosciuta a livello nazionale e internazionale;
è urgente intraprendere azioni concrete per affrontare queste sfide e sostenere il settore agricolo, in particolare la redditività delle aziende agricole, riconoscendo la giusta remunerazione dei prodotti per gli operatori agricoli.
l’Assessore regionale all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Mammi, ha evidenziato l’importanza strategica dell’agricoltura, sottolineando le difficoltà attuali del settore dovute al cambiamento climatico, all’aumento dei costi, alla competizione con i prodotti esteri e alle scelte politiche sbagliate a livello europeo, e ha sottolineato la necessità di ascoltare le proteste degli agricoltori, di raccogliere le loro proposte, di mantenere un’agricoltura produttiva in Italia e in Europa, e di fornire maggiori risorse per un’agricoltura più sostenibile dal punto di vista ambientale, avvertendo che senza un intervento strutturale, l’agricoltura europea sarà in grave difficoltà in futuro;
l’Emilia-Romagna, è riconosciuta per il suo approccio inclusivo e collaborativo nelle politiche agricole, pone alla base delle proprie politiche la condivisione e il dialogo costante con gli agricoltori e le loro organizzazioni di categoria, ha implementato negli anni una varietà di strumenti di ascolto e condivisione che vanno ben oltre le iniziative come il Patto per il Lavoro e il Clima, dimostrando l’intento della regione di integrare le esigenze e le proposte del settore agricolo nelle sue strategie di sviluppo, tra cui l’istituzione di forum permanenti e tavoli di consultazione tematici, lo sviluppo di piattaforme digitali di partecipazione, l’organizzazione di incontri periodici sul territorio, la promozione del Patto per il Lavoro e il Clima e la promozione di programmi di formazione e aggiornamento, tutti strumenti che consentono di discutere le politiche regionali, raccogliere feedback, proporre soluzioni condivise su temi specifici, condividere documenti, ricerche, bandi e aggiornamenti normativi, oltre a raccogliere proposte e osservazioni direttamente dagli interessati, dimostrando un impegno costante nel valorizzare il dialogo con gli agricoltori e le loro organizzazioni come fondamento per lo sviluppo di politiche agricole inclusive e partecipative;
il Governo ha manifestato la disponibilità a rivedere le proprie scelte di incrementare la tassazione per gli agricoltori. Con la Legge di Bilancio 2024, ha aggravato la situazione degli agricoltori disponendo la fine delle agevolazioni fiscali per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, creando ripercussioni negative sulla sopravvivenza di molte imprese agricole, che già lottano per rimanere competitive in un mercato sempre più globalizzato. La mancata proroga dell’esonero dall’IRPEF per questi soggetti, insieme all’obbligo di versare i contributi previdenziali anche per i giovani agricoltori, scoraggia l’ingresso di nuovi attori nel settore creando un impatto negativo sulla vitalità del settore agricolo italiano;
la Commissione Europea di recente ha accolto parte delle rivendicazioni degli agricoltori. Tuttavia, ancora restano inascoltate parte delle rivendicazioni.
Tutto ciò premesso e considerato,
a sollecitare il Governo ed il Parlamento:
ad agire per tutelare gli interessi degli agricoltori, avviando un dialogo con le istituzioni europee affinché le loro istanze siano ascoltate, per la revisione delle politiche agricole, con l’obiettivo di introdurre maggiore flessibilità e adattabilità alle diverse realtà territoriali e produttive, promuovendo iniziative legislative e operative che consentano un uso più efficace dei terreni agricoli, fornendo risorse aggiuntive per un’agricoltura ambientalmente sostenibile, attuando gli interventi strutturali necessari per garantire un reddito stabile agli agricoltori, la redditività delle aziende agricole, riconoscendo un giusto compenso per i prodotti agricoli e disponendo che l’Ismea calcoli e pubblichi tempestivamente i costi di produzione;
a introdurre una tutela specifica per gli agricoltori emiliano-romagnoli anche per la particolare situazione in cui si trovano a causa dell’alluvione e di tutte le calamità naturali che ci sono state purtroppo negli ultimi anni, con misure aggiuntive e straordinarie per il risarcimento e la ricostruzione, quali l’incremento del sostegno finanziario, l’adozione di politiche che bilancino sostenibilità ambientale e supporto economico-tecnologico, azioni preventive contro future calamità e l’innovazione per l’adattamento ai cambiamenti climatici, al fine di garantire la sicurezza alimentare e la stabilità occupazionale nel settore agricolo.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 29 febbraio 2024