n.281 del 21.09.2016 periodico (Parte Seconda)
Prime disposizioni regionali concernenti l'attuazione del Piano di gestione del rischio di alluvioni nel Settore Urbanistico, ai sensi dell'art. 58 Elaborato n. 7 (Norme di attuazione) e dell'art. 22 Elaborato n. 5 (Norme di attuazione) del progetto di variante al PAI e al PAI Delta adottato dal Comitato Istituzionale Autorità di Bacino del Fiume Po con deliberazioni n. 5/2015
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti:
- il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, "Norme in materia ambientale";
- la Legge 28 dicembre 2015, n. 221 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” ed in particolare l’art. 51 “Norme in materia di Autorità di bacino”;
- il Decreto Legislativo 23 febbraio 2010, n. 49, “Attuazione della Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni”;
- il Decreto Legislativo 10 dicembre 2010, n. 219, recante “Attuazione della direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 82/176/CEE, 83/513/CEE, 84/156/CEE, 84/491/CEE, 86/280/CEE, nonché modifica della direttiva 2000/60/CE e recepimento della direttiva 2009/90/CE che stabilisce, conformemente alla direttiva 2000/60/CE, specifiche tecniche per l'analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque”;
- il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po (in seguito PAI), adottato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino con deliberazione n. 18 del 26 aprile 2001, approvato con DPCM 4 maggio 2001;
- il Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico del Delta del fiume Po (in seguito PAI Delta), adottato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino con deliberazione n. 5 del 19 luglio 2007, approvato con DPCM 13 novembre 2008;
- l'Intesa per la definizione delle disposizioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Reggio Emilia relative all’attuazione del “Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po” (PAI), stipulata ai sensi dell’art. 57, comma 1, del decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998, dell’art. 21 della L. R. Emilia-Romagna n. 20 del 24 marzo 2000 e dell’art. 1, comma 11, delle norme di attuazione del PAI, sottoscritta il 15 giugno 2010 dall'Autorità di Bacino del fiume Po, dalla Regione e dalla Provincia di Reggio Emilia a far data dalla quale il PTCP assume il valore e gli effetti di piano settoriale di tutela e uso del territorio di propria competenza e trova applicazione in luogo del PAI vigente;
- l'Intesa per la definizione delle disposizioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Modena relative all’attuazione del “Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po” (PAI), stipulata ai sensi dell’art. 57, comma 1, del decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998, dell’art. 21 della L. R. Emilia-Romagna n. 20 del 24 marzo 2000 e dell’art. 1, comma 11, delle norme di attuazione del PAI, sottoscritta il 14 ottobre 2010 dall'Autorità di Bacino del fiume Po, dalla Regione e dalla Provincia di Modena a far data dalla quale il PTCP assume il valore e gli effetti di piano settoriale di tutela e uso del territorio di propria competenza e trova applicazione in luogo del PAI vigente;
- l'Intesa per la definizione delle disposizioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Parma relative all’attuazione del “Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po” (PAI), stipulata ai sensi dell’art. 57, comma 1, del decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998, dell’art. 21 della L. R. Emilia-Romagna n. 20 del 24 marzo 2000 e dell’art. 1, comma 11, delle norme di attuazione del PAI, sottoscritta il 14 giugno 2011 dall'Autorità di Bacino del fiume Po, dalla Regione e dalla Provincia di Parma a far data dalla quale il PTCP assume il valore e gli effetti di piano settoriale di tutela e uso del territorio di propria competenza e trova applicazione in luogo del PAI vigente;
- l'Intesa per la definizione delle disposizioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Piacenza relative all’attuazione del “Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po” (PAI), stipulata ai sensi dell’art. 57, comma 1, del decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998, dell’art. 21 della L. R. Emilia-Romagna n. 20 del 24 marzo 2000 e dell’art. 1, comma 11, delle norme di attuazione del PAI, sottoscritta il 12 aprile 2012 dall'Autorità di Bacino del fiume Po, dalla Regione e dalla Provincia di Piacenza a far data dalla quale il PTCP assume il valore e gli effetti di piano settoriale di tutela e uso del territorio di propria competenza e trova applicazione in luogo del PAI vigente;
Premesso che con deliberazione n. 5 del 17 dicembre 2015 il Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino del Fiume Po ha adottato il “Progetto di Variante al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI) – Integrazioni all'Elaborato 7 (Norme di Attuazione) e al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del Delta del fiume Po (PAI Delta) – Integrazioni all'Elaborato 5 (Norme di Attuazione)”, finalizzato al coordinamento tra tali Piani ed il Piano di Gestione dei Rischi di Alluvioni (PGRA), ai sensi dell’art. 7, comma 3 lett. a del D. lgs. 23 febbraio 2010, n. 49, successivamente indicato come Progetto di Variante;
Preso atto che:
- il Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino del Fiume Po, con Deliberazione n. 4 del 17 dicembre 2015, ha adottato il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni del Distretto Idrografico Padano (PGRA), come previsto dall’art. 7, comma 8, del D.lgs. n. 49/2010, operante sul territorio del Distretto Idrografico Padano così come definito dall’art. 64 del D.lgs. 152/2006 vigente al momento dell’adozione della suddetta deliberazione;
Rilevato che:
- l’art. 51 della L. 221/2015 dispone che dalla data di adozione del decreto previsto dall’art. 63 del D.Lgs. n. 152/2006 le Autorità di bacino di cui alla L. n. 183/1989 sono soppresse e in fase di prima attuazione, dalla data di entrata in vigore della medesima legge n. 221/2015, le funzioni di Autorità di bacino distrettuale di cui al D.Lgs. n. 152/2006 sono esercitate dalle Autorità di bacino di rilievo nazionale di cui all’art. 4 del D.lgs. n. 219/2010, che a tale fine si avvalgono delle strutture, del personale, dei beni e delle risorse strumentali delle Autorità di bacino regionali e interregionali comprese nel proprio distretto;
- il comma 3 dell’art. 68 del D.Lgs. 152/2006 dispone che le Regioni convochino una Conferenza programmatica articolata per sezioni provinciali o per altro ambito territoriale deliberato dalle Regioni stesse, cui partecipano province e comuni interessati al fine di esprimere un parere sulla coerenza tra pianificazione di distretto e pianificazione territoriale dei Progetti di variante ai PAI;
Dato atto che la Regione ha indetto la suddetta Conferenza programmatica articolata in tre sedute, il 14 luglio 2016 a Bologna, per i comuni e le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara, il 22 luglio a Parma, per i comuni e le province di Parma e Piacenza, come previsto dalla deliberazione di Giunta regionale n. 1078 del 11/07/2016, e il 29 luglio a Bologna la seduta conclusiva per tutti i comuni e le Province suddette;
Rilevato che il Progetto di variante:
- ha lo scopo precipuo di garantire il pieno coordinamento tra i contenuti conoscitivi risultanti dall’elaborazione del PGRA e quelli dei vigenti strumenti della pianificazione di bacino per l’assetto idrogeologico e, in particolare, di associare le specifiche disposizioni di PAI e PAI Delta alle aree individuate nell’ambito degli elaborati del PGRA e a tal fine introduce il Titolo V nelle Norme del PAI e la Parte III nelle Norme del PAI Delta;
- nel Titolo V e nella Parte III, integra il quadro conoscitivo del PAI e del PAI Delta con gli elaborati cartografici rappresentati dalle Mappe della pericolosità e del rischio di alluvione, predisposte ai sensi dell’art. 6 della Direttiva 2007/60/CE e del D.Lgs. 49/2010, articolate, per la Regione Emilia-Romagna, per i seguenti ambiti territoriali:
- Reticolo principale di pianura e di fondovalle (RP);
- Reticolo secondario collinare e montano (RSCM);
- Reticolo secondario di pianura (RSP);
- Aree costiere marine (ACM);
per i quali ambiti sono stati individuati i seguenti scenari di pericolosità:
- aree interessata da alluvione rara (P1);
- aree interessate da alluvione poco frequente (P2);
- aree interessate da alluvione frequente (P3);
- introduce, quindi, due nuovi ambiti, il Reticolo secondario di pianura (RSP) e le Aree costiere marine (ACM) non contenuti nel PAI e nel PAI Delta vigenti;
- fornisce indicazioni alle Regioni in merito all’aggiornamento agli indirizzi alla pianificazione urbanistica concernenti l’attuazione del PGRA, da attuarsi con l’emanazione di disposizioni specifiche, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del Titolo V e della Parte III;
- all’articolo 58 del Titolo V e all’art. 22 della Parte III, prevede che le suddette disposizioni, per la parte relativa agli ambiti Reticolo Principale e Reticolo secondario collinare-montano, associno alle diverse tipologie di aree potenzialmente inondabili norme coerenti rispetto ai riferimenti normativi propri delle fasce fluviali del PAI e del PAI Delta e delle aree soggette ad esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio, mentre viene demandato alle Regioni e agli Enti locali del distretto di regolamentare, attraverso gli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, le attività consentite, i limiti e i divieti per gli ambiti Reticolo secondario di pianura (RSP) e Aree costiere marine(ACM);
- da quanto si evince dalla deliberazione di adozione n. 5/2015, non ha associate specifiche misure di salvaguardia, essendo richiamate le misure previste dall'“Atto di indirizzo e coordinamento per l’individuazione dei criteri relativi agli adempimenti di cui all’art. 1, commi 1 e 2, D.L. 11 giugno 1998, n. 180” adottato con DPCM 29 settembre 1998 per le aree di cui all'art. 1, comma 1, lett. b del D. L. n. 279/2000, convertito, con modificazioni, nella legge n. 365/2000, valide fino all’adozione definitiva della Variante al PAI e PAI Delta in oggetto;
Rilevato inoltre che:
- con propria deliberazione n. 126 del 4/02/2002 sono state approvate le “Disposizioni regionali concernenti l’attuazione del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico per il bacino idrografico del fiume Po (PAI)”;
- l’Autorità di bacino ha pubblicato, nel febbraio 2009, il documento “Edifici in aree a rischio di alluvione – Come ridurne la vulnerabilità”;
- l’Autorità di bacino con nota n. 5896 del 12/08/2014 ha comunicato a tutti Comuni del proprio territorio che le Mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni, elaborate ai sensi della Direttiva 2007/60/CE e del D.Lgs. 49/2010, erano state approvate il 23/12/2013 dal proprio Comitato Istituzionale e li invitava a procedere ad una ricognizione dei propri strumenti urbanistici in relazione ai contenuti delle Mappe pubblicate e, sulla scorta di tale ricognizione, fornire ai soggetti attuatori delle previsioni di detti strumenti urbanistici, adeguate informazioni circa le situazioni di pericolosità e rischio rappresentate nelle Mappe, ma non comprese nei vigenti strumenti della pianificazione di bacino;
- l’Autorità di bacino con specifiche note (prot. 1874/31/CM e 1875/31/CM del 23/03/2016 e prot. 3861/42/CM del 22/06/2016) ha fornito indicazioni operative per l’applicazione delle misure di salvaguardia alle aree individuate nell'ambito delle Mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni del PGRA, in cui sono riportate una serie di casistiche per le quali le misure di salvaguardia possono non essere applicate e in cui viene suggerito di verificare la coerenza della pianificazione urbanistica con il PTCP e il PAI vigenti, valutando la compatibilità dell’intervento con le condizioni di pericolosità;
Considerato che nelle sedute della Conferenza programmatica del 14 e 22 luglio sono emersi i seguenti elementi:
- la difficoltà, manifestata da una parte dei comuni presenti, appartenenti alla provincia di Modena, di operare per quegli ambiti di pericolosità dove la variante fornisce un quadro conoscitivo ma non anche un apparato normativo, quale l’ambito del reticolo secondario di pianura, e pertanto la necessità di avere indicazioni operative a tale riguardo, anche con riferimento all’applicazione delle misure di salvaguardia alle aree individuate nell’ambito delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni del PGRA;
- da parte della Provincia di Piacenza e di alcuni comuni della medesima provincia, poiché vi sono varie aree a pericolosità P2 e P3 derivanti dal reticolo principale, in particolare dal torrente Arda, introdotte dal PGRA e non presenti nel PAI e PTCP vigenti, l’opportunità di modificare la normativa del progetto di variante al fine di attenuare l'equivalenza tra le aree a pericolosità idraulica P3, P2 e P1 e le fasce fluviali del PAI indicata nel Progetto di variante e di demandare agli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica la costituzione di un sistema di tutela aggiornato e adeguato al PGRA e condiviso tramite Intesa;
Valutato necessario, in accordo con l’Autorità di bacino, fornire una rapida risposta alle istanze emerse nella suddetta Conferenza programmatica attraverso indicazioni operative adeguate alle diverse pericolosità dei vari ambiti del Progetto di variante, valide fino all’emanazione delle disposizioni specifiche, previste entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del Titolo V e della Parte III;
Dato atto pertanto che:
- è stata convocata una riunione il 20/07/2016 da parte del Servizio Difesa del suolo, della costa e bonifica, a cui hanno preso parte il Servizio Pianificazione territoriale e urbanistica, dei trasporti e del paesaggio, l’Autorità di bacino e le Province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza (assenti la Città Metropolitana di Bologna e la Provincia di Ferrara);
- è stato valutato, da parte di tutti gli enti presenti alla suddetta riunione, opportuno redigere prime indicazioni e indirizzi di carattere generale rivolti alla pianificazione territoriale e urbanistica concernenti l’attuazione del PGRA nel settore urbanistico, intese a regolamentare le attività delle Province e dei Comuni nel periodo intercorrente tra la loro approvazione e i novanta giorni successivi alla data di entrata in vigore del Titolo V e della Parte Terza, momento in cui verranno emanate dalla Regione le disposizioni complete e definitive, come richiesto dagli artt. 58 e 22 del Progetto di Variante;
- il 26/07/2016 si è svolta una seconda riunione a cui hanno preso parte i Servizi Difesa del Suolo e Pianificazione territoriale della Regione, l’Autorità di bacino, la Città Metropolitana di Bologna e le Province di Modena, Reggio Emilia, Parma in cui è stato discusso e rielaborato il documento tecnico ”Prime disposizioni regionali concernenti l’attuazione del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni nel settore urbanistico, ai sensi dell’art. 58 Elaborato n. 7 (Norme di Attuazione) e dell’art. 22 Elaborato n. 5 (Norme di Attuazione) del Progetto di Variante al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI) – Integrazioni all'Elaborato 7 (Norme di Attuazione) e al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del Delta del fiume Po (PAI Delta) – Integrazioni all'Elaborato 5 (Norme di Attuazione) adottato dal Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino del Fiume Po con deliberazione n. 5 del 17/12/2015”;
- la versione finale del documento, come integrata a seguito di un ulteriore incontro in data 27/07/2016 con il Segretario Generale dell’Autorità di bacino e con i contributi forniti via email dalle Province di Modena e Piacenza, è stata trasmessa all’Autorità di bacino del fiume Po, con lettera PG.20126.0555630 del 28/07/2016 a firma del Direttore generale Cura del Territorio e dell’Ambiente, al fine di un’esplicita condivisione che il Segretario generale dell’Autorità ha espresso con nota prot. n. 4594/CM del 28/07/2016;
- il documento tecnico è stato infine presentato nella seduta conclusiva della Conferenza programmatica, tenutasi il 29 luglio 2016 a Bologna, che si è espressa positivamente su di esso, con richiesta da parte di alcuni comuni e province di ulteriori specifiche e miglioramenti;
Ritenuto pertanto:
- che il documento tecnico ”Prime disposizioni regionali concernenti l’attuazione del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni nel settore urbanistico, ai sensi dell’art. 58 Elaborato n. 7 (Norme di Attuazione) e dell’art. 22 Elaborato n. 5 (Norme di Attuazione) del Progetto di Variante al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI) - Integrazioni all'Elaborato 7 (Norme di Attuazione) e al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del Delta del fiume Po (PAI Delta) - Integrazioni all'Elaborato 5 (Norme di Attuazione) adottato dal Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino del Fiume Po con deliberazione n. 5 del 17/12/2015”, che è condiviso dall’Autorità di bacino e ha avuto parere favorevole da parte degli enti presenti alla Conferenza programmatica del 29 luglio, costituisce una prima risposta idonea per l’attuazione del PGRA nel settore urbanistico, valevole nel periodo intercorrente tra la sua approvazione e i novanta giorni successivi alla data di entrata in vigore del Titolo V e della Parte Terza, momento in cui verranno emanate dalla Regione le disposizioni complete e definitive, come richiesto dai rispettivi artt. 58 e 22;
- di demandare la valutazione delle specifiche e dei miglioramenti richiesti da parte di alcuni enti nella seduta conclusiva della Conferenza programmatica del 29 luglio alla fase di redazione delle disposizioni definitive concernenti l’attuazione del PGRA nel settore urbanistico, che la Regione deve emanare secondo quanto disposto all’articolo 58 del Titolo V e all’art. 22 della Parte III delle norme del Progetto di variante, in quanto necessitano di valutazioni tecniche di maggior dettaglio;
- opportuno approvare il suddetto documento tecnico quale Allegato, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
Richiamate:
- la L.R. n. 43 del 26 novembre 2001 avente ad oggetto "Testo Unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna";
- le proprie deliberazioni:
- n. 2416 del 29 dicembre 2008 "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera n. 450/2007";
- n. 2189 del 21 dicembre 2015 “Linee di indirizzo per la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale”;
- n. 56 del 25 gennaio 2016 avente ad oggetto “Affidamento degli incarichi di Direttore Generale della Giunta regionale, ai sensi della L.R. n. 43/2001”;
- n. 270 del 29 febbraio 2016 "Attuazione prima fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015";
- n. 622 del 28 aprile 2016, "Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015";
Dato atto del parere allegato;
Su proposta dell'Assessore alla Difesa del suolo e della Costa, Protezione Civile, Politiche ambientali e della montagna, Paola Gazzolo,
A voti unanimi e palesi
delibera:
- di approvare, per quanto espresso in narrativa, il documento tecnico ”Prime disposizioni regionali concernenti l’attuazione del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni nel settore urbanistico, ai sensi dell’art. 58 Elaborato n. 7 (Norme di Attuazione) e dell’art. 22 Elaborato n. 5 (Norme di Attuazione) del Progetto di Variante al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI) – Integrazioni all'Elaborato 7 (Norme di Attuazione) e al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del Delta del fiume Po (PAI Delta) – Integrazioni all'Elaborato 5 (Norme di Attuazione) adottato dal Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino del Fiume Po con deliberazione n. 5 del 17/12/2015”, quale Allegato parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
- di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.