n.240 del 08.07.2020 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 452 - Risoluzione sul rilancio dell’attività del mobility manager regionale; promozione di azioni e progetti a supporto della mobilità sostenibile negli spostamenti casa-lavoro del personale aziendale e negli spostamenti casa-scuola sull'intero territorio regionale; realizzazione di un nuovo Piano della mobilità aziendale regionale nelle varie fasi dell'emergenza Coronavirus. A firma dei Consiglieri: Zamboni, Taruffi, Amico

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il Decreto interministeriale Mobilità sostenibile nelle aree urbane del 27/3/1998 (conosciuto come decreto Ronchi) ha introdotto la figura professionale del responsabile della mobilità: il Mobility Manager;

gli enti pubblici con più di 300 dipendenti per "unità locale" e le imprese con complessivamente oltre 800 dipendenti devono individuare un responsabile della mobilità del personale. Nell'ambito del decreto si delineano due figure professionali: Mobility Manager di azienda/di ente pubblico e Mobility Manager di area;

il Mobility Manager di azienda ha l'incarico di ottimizzare gli spostamenti sistematici dei dipendenti, con l'obiettivo di ridurre l'uso dell'auto privata adottando, tra l'altro, strumenti come il Piano spostamenti casa-lavoro (PSCL), con cui si favoriscono soluzioni di trasporto alternativo a ridotto impatto ambientale (car pooling, car sharing, bike sharing, trasporto a chiamata, navette, ecc.).

Considerato che

l’approccio tipico del mobility management consiste nell’affrontare congiuntamente i problemi della mobilità e dell’inquinamento conseguente, tentando di coniugare il rispetto degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici e dell’impatto ambientale, sociale ed economico con il soddisfacimento, al contempo, della domanda e delle necessità di mobilità delle persone e trasporto delle merci;

il processo di riforma in senso federalista dello Stato ha assegnato alla Regione ampi poteri normativi e programmatori in materia di tutela ambientale, di miglioramento dei livelli di qualità dell’aria, di programmazione dei trasporti;

come ente, la Regione muove quotidianamente migliaia di dipendenti, ma anche visitatori e fornitori, i cui spostamenti hanno ricadute in termini di congestione, inquinamento atmosferico e acustico;

la Regione ha approvato alcuni anni fa un Piano della mobilità aziendale che prevedeva azioni per migliorare l'accessibilità alle sedi regionali e incentivi ai collaboratori mirati a ridurre la necessità di utilizzare l'auto privata;

tra le varie azioni del Piano, una ha riguardato l’effettuazione di un’indagine svolta tramite un questionario distribuito ai dipendenti regionali. L’analisi aveva messo in evidenza le percentuali di utilizzo da parte dei dipendenti regionali delle varie tipologie dei mezzi di trasporto (treno, bus, auto, moto, bici), mentre non si teneva conto delle nuove tecnologie di micromobilità elettrica disponibili oggi (hoverboard, segway, monopattini elettrici, ecc.);

l’Art. 14 “Sviluppo e diffusione del mobility management”, della L.R. n. 10 del 5 giugno 2017, “Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità”, prevede in capo al mobility manager della Regione Emilia-Romagna “attività di promozione e coordinamento, da espletare insieme ai mobility manager d'area; azioni e progetti concernenti la mobilità sostenibile casa-lavoro e casa-scuola, con attenzione anche alle problematiche legate al trasporto disabili; supporto alla predisposizione del Piano degli spostamenti casa-lavoro e della mobilità del personale aziendale, di competenza dei mobility manager operanti sull'intero territorio regionale, compresi quelli scolastici”.

Visto che

l’emergenza Covid-19 cambierà radicalmente il nostro modo di spostarci sul territorio nella cosiddetta fase 2 a causa della necessità di mantenere la distanza di almeno un metro tra le persone, per cui anche il TPL su gomma e su ferro dovrà tenerne conto.

Ribadito che

l’emergenza climatica, pur passata in secondo piano nell’agenda politica occupata in primis dal contrasto dell’epidemia, non è stata superata e avrà pesanti ricadute ambientali, sociali ed economiche se non affrontiamo con misure e provvedimenti adeguati i cambiamenti climatici nei vari settori coinvolti dall’emissione di gas serra, tra i quali mobilità e trasporti.

Impegna la Giunta regionale

ad attivarsi affinché:

venga potenziato quanto stabilito all’art. 14 della L.R. 10 del 2017 concernente l’attività, in capo al mobility manager regionale, di promuovere e coordinare, insieme ai mobility manager d’area, azioni e progetti a supporto della mobilità sostenibile negli spostamenti casa-lavoro del personale aziendale, e casa-scuola, sull'intero territorio regionale;

venga realizzato un nuovo “Piano della mobilità aziendale regionale post Coronavirus” sulla base di una nuova indagine svolta tra i dipendenti regionali che evidenzi la tipologia dei mezzi di trasporto usati per gli spostamenti casa-lavoro fino ai giorni precedenti il lockdown e dopo l’allentamento delle misure di distanziamento sociale nella cosiddetta fase 2, ciò al fine di predisporre misure a sostegno di una mobilità ambientalmente, socialmente ed economicamente sostenibile che soddisfi, al contempo, sia le necessità di spostamento delle persone e del trasporto delle merci, sia il drastico abbattimento delle emissioni inquinanti e di gas serra e la riduzione della congestione da traffico motorizzato.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 24 giugno 2020

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