n.317 del 10.11.2021 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 3867 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per esprimere contrarietà all’attività di ricerca mineraria nell’area compresa tra i comuni di Berceto e Borgo Val di Taro (PR). A firma dei Consiglieri: Rainieri, Occhi
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
una società italo australiana ha presentato istanza al Ministero per la Transizione Ecologica per avviare attività di ricerca di sostanze minerali, tra le quali oro, argento, rame, nickel, cobalto, zinco e piombo, in un’area dell’Appennino parmense occidentale compresa nei territori dei comuni di Berceto e Borgo Val di Taro.
Evidenziato che
tale area si estende per 3534 ettari di territorio appenninico ed è per la maggior parte ricompresa all’interno di due siti Rete Natura 2000 (ZSC Groppo di Goro – IT4020011 e ZSC Belforte, Corchia, Alta Val Manubiola – IT4020013) con caratteristiche di tutela e salvaguardia fortemente incentrate sugli aspetti geologici e sulle specie vegetazionali uniche presenti in tali ambienti ofiolitici.
Considerato che
pur prevedendo l’istanza un programma di lavori per il periodo 2021-2023 con tecniche poco o per nulla invasive e che comportano interferenze minime con il territorio e l’ambiente, la natura economica privatistica della società richiedente comporta che tale attività di ricerca non verrebbe effettuata a soli scopi speculativi ma per prevalenti finalità di lucro da inquadrarsi nell’opportunità di sfruttamento di zone della stessa area per l’estrazione dei minerali che risulteranno eventualmente presenti a seguito delle dette ricerche.
Evidenziato che
l’attività di estrazione mineraria avrebbe inevitabilmente un forte impatto invasivo sulla stessa area montana oggetto dell’istanza e sull’areale dell’Appenino parmense occidentale in cui è ricompresa, caratterizzato da un’importante e prevalente vocazione ambientale indirizzata, anche con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, al turismo ed all’agricoltura sostenibile.
Osservato che
preoccupa anche il possibile impatto negativo che l’attività di estrazione mineraria potrebbe avere sulle risorse idriche sotterranee e sul conseguente approvvigionamento idropotabile di quel territorio.
Ricordato che
nell’area più ridotta corrispondente alla località di Corchia e rientrante in quella oggetto dell’istanza è stata già sviluppata tra il 1834 e il 1941 l’attività di estrazione di rame che ha avuto vita stentata, saltuaria e risultati modesti tanto da essere stata appunto abbandonata e mai più riattivata da ormai ottanta anni.
Rilevato che
la Regione Emilia-Romagna ha trasmesso al Ministero competente un parere sul progetto oggetto dell’istanza che, pur rilevando varie e forti perplessità, non è preclusivo rispetto all’attività di ricerca e non esclude l’eventuale attività di estrazione mineraria in futuro, comunque nel rispetto di prescrizioni e indirizzi per le attività che prevedono trasformazioni del suolo e sottosuolo e al di fuori delle zone di interesse storico-archeologico, di tutela naturalistica e site a quote superiori ai 1.200 m s.l.m. nelle quali la pianificazione territoriale locale e regionale vietano espressamente tali attività.
Impegna la Giunta regionale
ad attivarsi, anche come capofila di tutti gli enti locali e gli altri soggetti pubblici e privati interessati, per esprimere una più ferma contrarietà all’attività di estrazione mineraria nell’area compresa tra i comuni di Berceto e Borgo Val di Taro, al fine di evitare che possa essere compromessa la vocazione ambientale ed ecoturistica di quella stessa area e dell’intero comprensorio montano che la ricomprende.
Approvata all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 26 ottobre 2021