n.121 del 08.05.2013 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 3811 - Risoluzione proposta dai consiglieri Alessandrini, Monari e Zoffoli circa le azioni da porre in essere, a livello nazionale, regionale e comunale, per normare e regolamentare il gioco d'azzardo, contrastare la diffusione delle connesse ludopatie, informare e sensibilizzare circa tali patologie, ricercando inoltre effettiva copertura finanziaria per la cura, da parte del Servizio Sanitario

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il gioco d’azzardo in Italia rappresenta la terza industria del Paese, con un fatturato annuo di 80 mld€ nel 2011 ed una crescita costante e significativa negli ultimi anni, di pari passo all’intensificarsi della crisi economica che ha eroso risparmi e cancellato un gran numero di attività imprenditoriali.

Il giro d’affari nella sola Emilia-Romagna è stato nel 2011 di 6,4 mld€, con una spesa pro capite di 1.442 euro, più alta della media nazionale.

Evidenziato che

la ludopatia è una patologia rientrante fra i disturbi mentali affine ai disturbi ossessivo-compulsivi e con i comportamenti d’abuso e le dipendenze. Essa caratterizza i soggetti affetti da sindrome da gioco con vincite in denaro. Recentemente, con D.L. 158/12, il Governo ha stabilito che la ludopatia dovrà rientrare fra i LEA da garantirsi a cura del Servizio Sanitario a partire dalla prossima revisione degli stessi.

In Italia sono 15 milioni i giocatori abituali, spesso giovani e giovanissimi, di cui 3 milioni a rischio patologico e circa 800.000 già patologici. Gli studi sul fenomeno dimostrano inoltre che il gioco d’azzardo riguarda in maniera più consistente le fasce deboli della popolazione, con una bassa scolarizzazione e situazioni economiche e lavorative precarie.

 Sottolineato che

le dimensioni assunte dal fenomeno ne fanno una vera e propria piaga che ha ricadute distruttive sulla vita di singoli cittadini e delle loro famiglie, ma ha anche un enorme costo sociale, calcolato in 5-6 miliardi l’anno solo per la cura di queste dipendenze.

A queste considerazioni va poi aggiunto il fatto che spesso il mercato del gioco è gestito in maniera diretta o indiretta dalla criminalità organizzata, che da questo giro ricava 50 miliardi di euro all’anno; inoltre il gioco è legato ad altre attività criminali quali usura, estorsione e riciclaggio.

Reso noto che

già diverse regioni, fra cui l’Emilia-Romagna, hanno avviato percorsi sperimentali di presa in carico delle persone con questa dipendenza.

Molti sono gli atti ispettivi e di indirizzo presentati dai consiglieri regionali emiliano-romagnoli sul tema e nell’ottobre scorso è stato inoltre depositato un progetto di legge regionale d’iniziativa consiliare che reca Norme per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, nonché delle problematiche e delle patologie correlate.

Parallelamente a livello comunale si moltiplicano le iniziative di sindaci ed amministratori che chiedono che Stato e Regioni legiferino per contenere l’offerta, investire sulla formazione e sull’informazione, supportare la prevenzione e la cura.

I sindaci inoltre chiedono maggiori poteri sulla regolamentazione di distanze ed orari degli esercizi che ospitano dispositivi per il gioco d’azzardo e di potere esprimere un parere vincolante sull’insediamento di queste attività, oggi completamente in capo ai Monopoli di Stato.

Invita

- i Comuni della regione a portare avanti campagne di informazione e sensibilizzazione sulla scorta di analoghe iniziative adottate in altre parti d’Italia; 

- l’Assemblea a proseguire nell’iter di approvazione del progetto di legge;

- la Giunta a riferire sul fenomeno in Emilia-Romagna;

- il Parlamento ad emanare velocemente una normativa nazionale tesa a limitare la diffusione del gioco d’azzardo, che riconosca ampio potere ai sindaci sulla regolamentazione di dette attività sul territorio e che destini parte del ricavato dal mercato del gioco d’azzardo ai Comuni ed al Servizio Sanitario per la copertura dei costi sociali e sanitari legati alle ludopatie;

- il Parlamento a dare idonea ed effettiva copertura ai LEA individuati dal Decreto Balduzzi attraverso ulteriori stanziamenti in Sanità.

Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 23 aprile 2013

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