n.111 del 24.04.2013 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 3840 - Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Ferrari, Mumolo, Pagani, Alessandrini, Zoffoli, Mazzotti, Serri, Barbati, Defranceschi, Pariani, Barbieri, Donini, Moriconi, Montanari, Bonaccini, Fiammenghi, Marani, Piva, Mandini, Casadei, Mori, Garbi, Luciano Vecchi, Naldi, Sconciaforni e Carini per affrontare con sollecitudine l’attuale fase relativa al dissesto idrogeologico per l’eccezionale ondata di piogge degli ultimi mesi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

l’eccezionale ondata di piogge che da mesi imperversa sulla nostra Regione, unita agli effetti del disgelo, ha messo in evidenza tutta la fragilità del nostro Appennino, che sta franando in più punti, da Piacenza a Rimini, minacciando le strade, le case ed intere comunità;

il Presidente Vasco Errani ha richiesto al Governo lo scorso 5 aprile il riconoscimento dello stato di emergenza per far fronte ai danni subiti che, sebbene ancora in via di conteggio, ammontano ad oggi a 63 milioni di euro solo per affrontare la prima emergenza. Si tratta di un costo altissimo, e non solo in termini economici, perché alcune delle ferite inflitte al territorio lasceranno comunque cicatrici indelebili.

Evidenziato che

il fenomeno del dissesto idrogeologico, che riguarda l’intero Paese, è la conseguenza prevedibile e prevista di anni di allarmi inascoltati dal Governo centrale, che ha fatto cassa anche tagliando sulle risorse per la prevenzione e ai quali, a peggiorare la situazione, si sono aggiunti i protratti disservizi ed i mancati investimenti sulla montagna, che nel tempo hanno portato allo spopolamento dei piccoli comuni montani, all’abbandono delle attività agricole nelle zone di crinale - dove svolgono una funzione essenziale di tenuta del territorio - e ad una scarsa manutenzione dei boschi;

diventa dunque fondamentale ed urgente una programmazione integrata di interventi tesi alla salvaguardia del territorio attraverso la manutenzione costante al fine di non dovere sempre intervenire in emergenza e per valorizzare la "risorsa montagna", partendo dalla considerazione che la manutenzione del territorio è la prima e prioritaria opera infrastrutturale di cui il Paese ha bisogno. 

Sottolineato che

le misure messe in atto nel tempo dalla Regione Emilia-Romagna, che ha cercato di arginare gli effetti dei tagli centrali attraverso risorse proprie ed europee investendo sia sulla permanenza delle popolazioni montane - attraverso il Piano di sviluppo rurale - che sulla manutenzione necessaria a scongiurare il dissesto idrogeologico - per il quale l’ultimo Piano triennale 2011-13 ha stanziato 183mln€ - si stanno mostrando insufficienti, perché prive di un contesto nazionale capace di offrire risorse adeguate e costanti ed una programmazione integrata di più ampio respiro;

mentre nello scorso settembre la nostra Regione, d’intesa con le Autorità di Bacino, ha avviato le consultazioni per la redazione del Piano di gestione del rischio di alluvioni che riguardi tutti gli aspetti (dalla prevenzione alla protezione del territorio e della popolazione, dalle previsioni di alluvioni al sistema di allertamento nazionale, tenendo conto delle caratteristiche specifiche dei singoli bacini idrografici), a livello nazionale il Piano di adattamento dell’Italia ai cambiamenti climatici e alla difesa del territorio, presentato a fine 2012 dal Ministero, dovrà essere approvato dal CIPE entro l’anno prossimo;

ma fin da subito c’è bisogno di interventi e risorse per la manutenzione ordinaria e continuativa del territorio, senza la quale si continuerà impotenti ad assistere al dissesto del territorio italiano.

Mentre esprime il proprio ringraziamento alle istituzioni, alle forze dell’ordine, alle forze di volontariato, ai servizi tecnici ed a tutti coloro che si sono prodigati e tutt’ora sono impegnati nella gestione dell’emergenza

invita la Giunta

ad affrontare con sollecitudine l’attuale fase reperendo tutte le risorse economiche, umane e logistiche disponibili;

a proseguire nell’elaborazione di programmazioni di lungo respiro che insistano sulla manutenzione, il recupero ed il presidio del territorio quali strumenti necessari di prevenzione del dissesto idrogeologico;

a sollecitare il Governo ad approntare strategie nazionali integrate e garantire le risorse necessarie a tutelare, proteggere e conservare il territorio italiano, con particolare riguardo per gli ecosistemi più fragili come quello montano;

a chiedere al Governo e al Parlamento che fin da subito, anche nelle more dell’approvazione del Piano nazionale, vengano garantite alle Regioni le risorse necessarie all’ordinaria manutenzione del territorio per la prevenzione del rischio idrogeologico. 

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 9 aprile 2013

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