Testo

Illustrazione dei singoli articoli

Il progetto di legge è composta da quindici articoli ripartiti in cinque Titoli.

TITOLO I Disposizioni generali

Articolo 1

In coerenza con le competenze costituzionali in materia, gli ambiti di intervento del presente progetto si muovono tutti nella prospettiva della prevenzione, intesa come insieme di azioni delle politiche locali e regionali le quali, soprattutto quando ben coordinate tra di loro, possono agire da freno e da correzione allo sviluppo di fenomeni legati alla criminalità organizzata e mafiosa.

Gli interventi disciplinati dal presente progetto possono essere promossi, progettati e realizzati direttamente dalla Regione, oppure da altri enti pubblici e privati in collaborazione o con il sostegno della Regione

Poiché nell’ambito delle attività regionali esistono già iniziative, progetti, conoscenze ed attività, che rappresentano il punto di partenza imprescindibile, gli interventi di cui al presente progetto sono attuati in coerenza con quanto previsto dalla legge regionale 4 dicembre 2003, n. 24 “Disciplina della polizia amministrativa locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza” la quale, nel rispetto delle competenze costituzionali previste, ha regolato il sistema integrato di sicurezza a livello regionale ed ha attribuito alla Regione il compito di promuovere azioni “volte al conseguimento di una ordinata e civile convivenza nelle città e nel territorio regionale “ e con quanto previsto dalla recente legge regionale 26 novembre 2010 n. 11 “Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata” che è intervenuta a regolamentare un settore delicato ed importante, quale quello dei contratti pubblici e dell’edilizia, anche privata, introducendo nuove forme di controllo da un lato e di premialità dall’altro per le imprese virtuose.

Articolo 2

Al fine di offrire un quadro logico in cui collocare le diverse iniziative, l’art. 2 fornisce le definizioni dei concetti di prevenzione primaria, secondaria e terziaria a cui gli ambiti di intervento del progetto proposto fanno riferimento.

La prevenzione primaria si riferisce qui a quelle attività che possono contrastare il manifestarsi di un fenomeno illegale in una fase precoce, in contesti che ancora non evidenziano rischi conclamati. La prevenzione secondaria interviene quando invece in un’area si sono manifestati i primi segnali di rischio. In entrambi i casi si tratta di attività rivolte all’esterno del contesto criminale, sulle comunità di riferimento e sul tessuto sociale nel quale queste attività vanno ad innestarsi. Questo è il terreno di azione privilegiata delle regioni, in particolare della Regione Emilia – Romagna, territorio che non ha una tradizione di radicamento di questi fenomeni, poiché si tratta di intervenire sulle relazioni di cui crimine organizzato e mafia hanno bisogno per radicarsi ed espandersi in un territorio. Appartengono a queste tipologie gli interventi e le iniziative disciplinate nel Titolo II (artt. 3-7del progetto). La prevenzione terziaria, a cui sono dedicati gli articoli del Titolo III (artt. 8 e 9 del progetto), interviene infine a ridurre i danni provocati nel tessuto economico e sociale da fenomeni mafiosi gia radicati.

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ultima modifica 2011-03-03T11:39:09+02:00

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