Testo

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

Con l’Accordo Stato-Regioni del febbraio 2009 è stato possibile garantire il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga ed il sostegno alle politiche attive per il lavoro grazie allo stanziamento di 8 mld € (5.350 mld € statali e 2.650 mld € regionali) sul biennio 2009-10;

questo, nella nostra Regione, ha permesso l’accesso alla cassa integrazione e all’indennità di mobilità a tutti i dipendenti a tempo determinato e indeterminato, agli apprendisti ed ai lavoratori somministrati occupati anche in imprese con meno di 15 dipendenti, che operano nei servizi, nel commercio, nell’artigianato e nelle cooperative, oltre che ai lavoratori delle grandi imprese che hanno già usufruito di tutte le possibilità di utilizzo stabilite dalla legislazione ordinaria.

Considerato che

la sottoscrizione del Patto per attraversare la crisi fra la Regione e le Autonomie Locali, le Parti sociali ed imprenditoriali ha permesso di ridurre gli effetti negativi della difficilissima congiuntura economica sia attraverso provvedimenti di sostegno al reddito e percorsi di reinserimento lavorativo che con l’elaborazione di misure strutturali di rilancio del sistema produttivo quali misure di accesso al credito (consolidamento e patrimonializzazione dei Consorzi Fidi, Fondo di Cogaranzia e Fondo capitale di rischio per lo start-up di imprese innovative), riorganizzazione delle reti d’impresa, sostegno all’internazionalizzazione, alla ricerca ed al trasferimento tecnologico;

tuttavia gli sforzi fin qui prodotti rischiano di venire pesantemente ostacolati da misure depressive quali è senz’altro stata la manovra correttiva varata dal Governo nazionale la scorsa estate che, lungi dal proporre misure strutturali di riqualificazione del sistema produttivo e di rilancio economico, ha agito attraverso tagli indiscriminati alle Regioni che si ripercuoteranno su lavoro, polizia amministrativa, incentivi alle imprese, protezione civile, energia, trasporti, salute, opere pubbliche, agricoltura, viabilità, ambiente, casa e altro ancora.

Valutato che

i lavoratori emiliano-romagnoli che a luglio 2010 avevano potuto beneficiare della CIGS sono stati più di 60.000 a fronte di 1.054 accordi sindacali, di cui quasi 42.000 in possesso dei requisiti d’accesso grazie all’Accordo sugli ammortizzatori in deroga;

le previsioni per il 2010, con una crescita del PIL e dei consumi estremamente contenuta e l’ulteriore aumento del tasso di disoccupazione, lasciano presumere la necessità di un massiccio ricorso agli Ammortizzatori sociali anche nel prossimo biennio.

Sottolineato che

a fronte della scadenza dell’accesso alla CIGS per molti lavoratori (19.457 quelli emiliano-romagnoli che perderanno il beneficio entro dicembre) e nonostante i ripetuti solleciti da parte delle Regioni, non è ancora stato avviato un percorso per il rinnovo dell’Accordo Stato-Regioni afferente al biennio 2011-12.

Invita la Giunta

a farsi portavoce presso il Governo della non più rinviabile necessità di rinnovare l’Accordo del febbraio 2009 anche per il biennio 2011-12, sia nella parte che riguarda le politiche attive a sostegno del lavoro e dell’impresa che in quella relativa al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali;

ad individuare in maniera concertata nuove modalità di erogazione che permettano di estendere ulteriormente l’accesso a detto sostegno economico anche alle categorie di lavoratori “atipici” oggi non garantiti;

a reimpiegare sul nuovo Accordo tutte le risorse che dovessero risultare non utilizzate sul biennio 2009-10. 

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 7 ottobre 2010

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ultima modifica 2010-10-27T08:12:07+01:00

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