Testo

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

sin dal dicembre 2008 le industrie Fincuoghi SpA hanno presentato un progetto di ristrutturazione aziendale che prevede la chiusura dello stabilimento di Bedonia con la perdita graduale di circa 100 posti di lavoro su gli oltre 350 dislocati tra le sedi di Modena e Parma;

che successivamente è stata presentata una richiesta di concordato preventivo che va a modificare alcuni impegni contenuti nel precedente piano industriale;

che a tutt’oggi il Tribunale di Modena non si è ancora espresso sull’omologazione o meno di detto concordato preventivo.

Considerato che

l’eventuale rifiuto di omologazione significherebbe molto probabilmente la chiusura totale dell’attività dell’industria con ripercussioni sociali ed economiche devastanti per il territorio dell’Alta Val Taro dove tra gli stabilimenti di Borgotaro e Bedonia sono occupati circa 280 lavoratori;

chiudendo questa industria l’indotto occupazionale nel settore industriale e artigianale dell’Alta Val Taro si ridurrebbe del 50%;

è stato presentato da parte della Fincuoghi spa un progetto industriale per proseguire regolarmente l’attività industriale dello stabilimento di Borgotaro supportato da nuove garanzie della famiglia Cuoghi stessa;

è stato inoltre presentato da un gruppo di imprenditori del settore un piano di acquisizione, anche attraverso la società pubblico privata Soprip.SpA, dello stabilimento di Bedonia con la salvaguardia ratificata da accordo sindacale già sottoscritto, degli attuali posti di lavoro;

tale piano prevedrebbe inoltre l’inserimento di nuovi macchinari all’avanguardia e il recupero ambientale di tutta l’area per circa 20 milioni di euro.

Ritenuto che

in un periodo storico come quello attuale la perdita di ogni posto di lavoro produce gravi impatti sul tessuto sociale, a maggior ragione se questo si verifica in zone di montagna, nelle quali gli equilibri sono sempre molto labili;

la chiusura di questo stabilimento obbligherebbe inevitabilmente gli attuali lavoratori della Fincuoghi SpA, dopo un inizio di tentativo di pendolarismo, a trasferirsi definitivamente in città con le loro famiglie, dato che l’Alta Val Taro dista oltre 80 km dal Capoluogo di Provincia;

questa migrazione massiccia produrrebbe ripercussioni disastrose sul territorio dell’Alta Val Taro che risulterebbe incapace, per numeri, di poter garantire i servizi fondamentali quali ad esempio l’assistenza sanitaria e il servizio scolastico, aspetti fondamentali per la sopravvivenza di un luogo.

Dato atto inoltre che

la Provincia di Parma ha attivato da tempo un tavolo istituzionale per monitorare e dare sostegno a questa difficile trattativa.

Impegna la Giunta

a convocare un Tavolo regionale, convocando tutti gli attori interessati, affinché venga attivata ogni strategia possibile per un accoglimento positivo della richiesta di concordato della Fincuoghi spa, nella consapevolezza del disastro che si creerebbe in caso di risposta negativa;

a sollecitare il Governo a rimettere in campo quelle politiche per la Montagna, sostenute da idonee risorse, per incentivare le aziende a trasferirsi ed evitare la migrazione.

Approvata all’unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 26 ottobre 2011

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ultima modifica 2011-11-21T10:27:18+01:00

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