Testo

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

Nel 1975 un verdetto della Corte di giustizia dell’ONU stabiliva il diritto all’autodeterminazione degli abitanti del Sahara occidentale definendo illegale l’occupazione delle forze straniere.

Nello stesso anno le truppe del Marocco erano entrate nel paese dividendolo in due e costringendo gran parte degli abitanti di etnia Saharawi a rifugiarsi in campi profughi gestiti dall’ONU presso la città algerina di Tindouf, oggi popolati da decine di migliaia di persone.

Nel 1976 veniva proclamata la Repubblica Democratica Araba Saharawi (RASD), riconosciuta alcuni anni dopo dall’Unione africana, cui seguì una lunga e sanguinosa guerra tra l’esercito marocchino e il movimento di liberazione nazionale Saharawi (detto Fronte Polisario).

Nel 1992, grazie alla scelta della RASD di non ricorrere più alla violenza, cessata formalmente la guerra, sotto l’egida delle Nazioni Unite, svariati piani sono stati predisposti per risolvere la questione attraverso progetti di referendum, dichiarazioni di autonomia e negoziati, senza che ad oggi si sia pervenuti ad alcuna soluzione e nemmeno ad un percorso condiviso.

La Commissione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite ha più volte accertato la repressione e la violazione dei diritti umani subita dalla popolazione Saharawi nel Sahara Occidentale da parte degli occupanti marocchini.

Sono numerose le risoluzioni approvate all’unanimità dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna di solidarietà e sostegno alla causa del popolo Saharawi e, così come richiesto in maniera reiterata dall’ONU, di impegno per la soluzione della questione del Sahara occidentale, illegalmente occupato dal Marocco 35 anni fa.

Constatato che

E’ stato lanciato in questi giorni un nuovo appello alla comunità internazionale a intervenire per salvare la vita di migliaia di civili saharawi accampati per protesta dall’inizio del mese di ottobre in una zona desertica a est di El Aaiun.

Gli osservatori internazionali testimoniano che la situazione dei profughi installati a Gdeim Izik (12 km a est di El Aaiun) si aggrava di giorno in giorno in ragione dell’assedio posto dall’esercito marocchino, che impedisce l’approvvigionamento di generi di prima necessità quali cibo, acqua e medicinali.

Non è dato di conoscere con esattezza il numero delle persone presenti nel campo di Gdeim Izik, che si stimano comunque tra le quindici e le ventimila persone.

Un giovane di 14 anni è stato ucciso ed altre sette persone sono state ferite nella notte tra il 24 ed il 25 ottobre nel campo di esilio della città di El Aaiun, a causa del mitragliamento dell’automezzo su cui viaggiavano per rifornire il campo di acqua, cibo e medicinali.

Ritenendo opportuni e necessari

La continuità dell’informazione e del monitoraggio sul rispetto dei diritti umani ed il sostegno e rispetto delle risoluzioni ONU nel Sahara Occidentale.

Ribadisce

Il rifiuto netto della Regione Emilia-Romagna nei confronti delle reiterate azioni di violazione dei diritti umani e la condanna di ogni iniziativa contro la vita e la dignità delle popolazioni saharawi.

Invita la Giunta e la Presidenza dell’Assemblea

- Nel rispetto delle prerogative istituzionali, a intervenire verso il Regno del Marocco per chiedere il rispetto dei diritti umani nei territori del Sahara Occidentale e per le popolazioni saharawi;

- a continuare l’impegno della Regione Emilia-Romagna per la pace e la solidarietà tra i popoli nel Sahara Occidentale e nell’area del Mediterraneo;

- a continuare nell’impegno per aiuti e azioni di solidarietà nei confronti dei profughi saharawi;

- a operare in sede nazionale ed europea per promuovere iniziative per il rispetto delle Risoluzioni dell’ONU e per il sostegno ai profughi saharawi;

- a operare per favorire la conoscenza di quanto accade nei territori contesi.

Approvata all’unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 26 ottobre 2010

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ultima modifica 2010-11-08T11:12:17+01:00

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