L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
il decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito dalla legge 31 luglio 2005, n. 155 (c.d. legge Pisanu), all’art. 7, prevede una regolamentazione particolarmente restrittiva, senza eguali nelle democrazie occidentali, che vincola l’accesso in Internet sul territorio nazionale alla registrazione dell’identità di chi utilizza la connessione;
a fine anno, il 31 dicembre 2010, scade questo divieto che vincola l’accesso libero al Wi-Fi e non sono ancora note le intenzioni del Governo in merito a un suo eventuale rinnovo;
è già avvenuto nel 2007, 2008 e 2009 che, nel c.d. decreto “milleproroghe” di fine anno, sia stata inserita una norma che prolungava, di ulteriori 12 mesi, questo divieto;
la stessa legge n. 155/2005 assoggetta anche la concessione dell’accesso a Internet, nei pubblici esercizi, ad una serie di obblighi quali la richiesta di una speciale licenza al questore, obbligando i gestori di tutti gli esercizi pubblici che offrono accesso a Internet all’identificazione degli utenti tramite documento d’identità.
Rilevato che
in nessun altro paese europeo esistono vincoli di questo tipo;
le limitazioni contenute nel decreto Pisanu oggi non hanno nessuna valenza in termini di sicurezza e possono essere, quindi, eliminate senza per questo abbassare la guardia sulla prevenzione degli attentati terroristici;
questa norma crea una burocratizzazione dell’accesso a Internet;
anche la polizia postale ha reso noto come l’identificazione obbligatoria non è uno strumento dei più efficaci nella lotta al terrorismo;
gli oneri e i vincoli causati dall’obbligo di identificare i fruitori del servizio sono un gigantesco disincentivo a creare reti wireless aperte a cui possano collaborare enti, istituzioni pubbliche, associazioni, soggetti privati e semplici cittadini e, inoltre, pregiudicano le potenzialità di crescita tecnologica e culturale di un paese già in ritardo su tutti gli indici internazionali della connettività a Internet.
Considerato che
queste limitazioni penalizzano anche le politiche degli enti locali di incentivazione all’accesso in rete, libero e gratuito, attraverso la diffusione di Internet point gratuiti, rendendole inutilmente onerose dal punto di vista finanziario;
è possibile in poco tempo creare una infrastruttura funzionante come dimostra la positiva esperienza di paesi come l’Inghilterra e la Francia in Europa, gli USA nel mondo, di città come Tokyo e della rete FON inizialmente diffusa in Spagna e poi in tutto il mondo.
L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna
invita
il Governo e il Parlamento, in vista della nuova scadenza del 31 dicembre 2010, a non prorogare l’efficacia delle disposizioni in scadenza ed abrogare la previsione relativa all’obbligo di identificazione degli utenti, contribuendo così a promuovere la diffusione della Rete senza fili per tutti.
L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna
impegna la Giunta regionale
ad attivarsi presso tutte le sedi e le istituzioni competenti affinché si provveda ad allinearsi alla libertà di connessione e allo sviluppo della rete Wi-Fi presente negli altri stati europei.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 26 ottobre 2010