Testo
Il SAER, Servizio Regionale E.R del C.N.S.A.S, occupa da decenni un ruolo primario nello svolgimento del servizio pubblico di soccorso sanitario in ambiente impervio e di elisoccorso sanitario del 118 dell'Emilia-Romagna. Detto servizio pubblico è normato dalla Legge 74/2001 che individua inequivocabilmente il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico quale interlocutore esclusivo per l'attuazione del servizio sanitario (di soccorso in ambiente e di elisoccorso) sanitario del 118.
Il SAER, strutturato come ONLUS, risulta prettamente a base volontaria, dotato di personale altamente qualificato con alto grado di professionalità certificato da scuole nazionali riconosciute dalla Legge 74/2001. Esso opera in Regione Emilia-Romagna da oltre 20 anni nel contesto dei soccorsi sanitari e non sanitari in montagna, attraverso 410 tecnici dislocati sul territorio.
Il soccorso ai pericolanti ed agli infortunati sull’arco appenninico della Regione si articola attualmente su sette stazioni territoriali: Stazione Monte Alfeo (PC) Stazione Monte Orsaro (PR), Stazione Monte Cusna (RE), Stazione Monte Cimone (MO), Stazione Corno alle Scale (BO), Stazione Rocca di Badolo (BO) e Stazione del Monte Falco (FC).
Sussiste pertanto, per legge, un doppio binario di competenze istituzionali del SAER:
- lo stesso è componente della Protezione Civile ex L. 192/92 e come tale è certamente una struttura operativa dell'apicale autorità provinciale di Protezione Civile e quindi un riferimento stretto della Prefettura;
- lo stesso è anche competente del 118 e come tale è invece attivato direttamente dalla Centrale Operativa, che riceve la chiamata di soccorso, ed interviene a mezzo delle proprie squadre alpine e speleo-territoriali composte da tecnici e sanitari.
II SAER può oggi contare su di una sede regionale localizzata a Castelnovo ne' Monti (RE), oltre 50 mezzi fuoristrada distribuiti tra le stazioni per il trasporto delle attrezzature di soccorso, dei tecnici e dei sanitari, oltre a basi mobili di coordinamento ed un furgone logistico per il trasporto delle attrezzature della Stazione Speleologica. Nel SAER, inoltre, è sempre stato attivo un nutrito gruppo di cinofili che ha consentito al servizio regionale di utilizzare l'importante risorsa in diverse delicate operazioni di ricerca in superficie ed attualmente, di disporre di unità cinofile da valanga che turnano in servizio di picchetto presso la base di elisoccorso nei periodi a rischio.
in Emilia-Romagna, vi è in essere una convenzione tra l'Agenzia Regionale per la sicurezza del territorio e la protezione civile e il SAER. Il documento, sicuramente utile dal punto di vista operativo, individua nel Soccorso Alpino un'ulteriore forza in campo nel sistema di protezione civile emiliano-romagnolo, in grado di portare aiuto alle popolazioni in caso di calamità naturali intervenendo con uomini e mezzi in montagna, in contesti impervi e difficilmente raggiungibili.
La suddetta convenzione, oltre a quelle in essere con l'area sanitaria della Regione, consente al Soccorso Alpino Regionale di poter programmare attività, forniture di materiale e abbigliamento tecnico fondamentale per agire in ambiente impervio, garantendo la sicurezza degli operatori e la tempestività delle operazioni.
nella relazione consuntiva del 2022 i Tecnici del Soccorso Alpino Emilia-Romagna hanno operato un totale di 652 interventi e 573 persone soccorse: gli interventi sono caratterizzati nel 37% dei casi per Trauma, nel 22% dei casi per Disorientamento, nell’11% per Incapacità, nell'8% dei casi per Malore e nel restante 14% dei casi per altre motivazioni.
I dati sopra riportati certificano quanto sia importante favorire al Corpo del Soccorso Alpino mezzi, attrezzature e materiale adeguato ad intervenire in ogni tipo di ambiente impervio (principalmente montano).
Il SAER ha giocato un ruolo importante anche nei primi ed immediati soccorsi alle popolazioni e ai territori alluvionati in Romagna a maggio 2023, con particolare riguardo alle province di Ravenna e Forlì-Cesena. Vista la grave situazione emergenziale e le disomogeneità orografiche dei territori interessati, in accordo con le Prefetture locali, il personale del Servizio Regionale del Soccorso Alpino Emilia-Romagna è stato immediatamente impiegato per le missioni di soccorso ed assistenza alla popolazione. Il CNSAS, in quanto parte integrante del sistema di assistenza alla popolazione. Il CNSAS, in quanto parte integrante del sistema di Emergenza Territoriale 118 e di Protezione Civile, ha effettuato numerosi interventi di soccorso ed evacuazione pur in scenari d'intervento non specifici. Il personale si è coordinato con il Dipartimento di Protezione Civile, la Protezione Civile Regionale, il 118 ed i Vigili del Fuoco.
Nelle zone alluvionate sono state impiegate squadre SAER formate e specializzate nel soccorso in forra composte da tecnici e sanitari. A queste si sono unite squadre provenienti da altri Servizi Regionali CNSAS, che hanno effettuato interventi di evacuazione e soccorso nei contesti più critici. I tecnici del CNSAS hanno lavorato ininterrottamente intervenendo sia nelle aree montane dell'Appennino sia nelle zone di pianura dove i disagi e i danni sono stati ingenti: nel Faentino (Modigliana, Casola Valsenio e Brisighella), nel Forlivese (Rocca San Casciano, Santa Sofia e Predappio) e nel Cesenate (San Pietro in Bagno).
la Regione Emilia-Romagna negli anni ha sempre garantito il proprio sostegno al Soccorso Alpino regionale, in particolare attraverso l'assegnazione di risorse tramite Convenzione con l'Agenzia Regionale per la sicurezza del territorio e la protezione civile.
a proseguire nel sostegno finanziario nei confronti del Soccorso Alpino dell'Emilia-Romagna (SAER), attraverso gli strumenti di bilancio ritenuti più consoni, rimarcando in tal modo l'importanza della ODV in oggetto a favore del servizio regionale di emergenza-urgenza e soccorso sanitario in ambiente impervio.
Approvato all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 19 dicembre 2023