Testo
ad oggi, i cittadini e le aziende colpite dai tragici eventi alluvionali di maggio scorso, al di là del contributo di immediato sostegno e di quello di autonoma sistemazione, avviati nella prima fase dalla Regione di concerto con la Protezione civile nazionale, non hanno ancora ricevuto alcun contributo o indennizzo da parte dello Stato.
le risorse stanziate dal Governo per gli ammortizzatori sociali (900 milioni di euro) e quelle per le aziende vocate all'export (300 milioni di euro), finora utilizzate in minima parte (complessivamente circa 42 milioni di euro), rischiano di rientrare nella contabilità dei rispettivi Ministeri, invece di arrivare alle comunità colpite.
di fronte al rischio che più di 1 miliardo di euro di risorse conteggiate per il capitolo alluvione, tra cui le misure inutilizzate per ammortizzatori sociali e quelle per le aziende che esportano, tornino alla spesa generale dello Stato e vengano così sottratte alla ricostruzione in Romagna, sono state elaborate tre proposte, condivise con le parti sociali e gli Enti locali al tavolo del Patto per il Lavoro e per il Clima, poi presentate in sede di Conferenza unificata lo scorso 18 settembre ed ora all'esame delle Commissioni del Senato;
il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e i Sindaci dei Comuni alluvionati, infatti, per assicurare e accelerare l'arrivo di risorse a famiglie e imprese danneggiate, hanno presentato ufficialmente tre proposte volte a recuperare, in un'ottica di reale e fattiva collaborazione istituzionale, fondi per 1 miliardo di euro: attraverso un emendamento all'articolo 23 del Decreto-legge 104, attraverso la proposta di riproporre il meccanismo dei crediti di imposta triangolato dalle banche per velocizzare i rimborsi, ed infine proponendo di rafforzare con assunzioni a tempo le strutture tecniche degli Enti pubblici deputati ad attuare gli interventi di ripristino su fiumi, canali, strade, frane ed edifici lesionati.
la prima proposta di emendamento della Regione Emilia-Romagna al Decreto legge n. 104 del Governo ("Disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici"), nella parte sulla ricostruzione post alluvione (articolo 23), è quella di destinare risorse già stanziate dal Governo - e sinora utilizzate solo in piccola parte - per ristorare i danni a cittadini e imprese, come i 900 milioni di euro destinati agli ammortizzatori sociali (di cui finora ne sono stati richiesti 30) e i 300 milioni per aiutare le imprese dell'export (di cui ne sono stati attualmente impiegati circa 12-13): oltre 1 miliardo di euro che resta inutilizzato e che rischia di tornare nella disponibilità dei Ministeri, anziché andare a famiglie e imprese alluvionate;
la seconda proposta prevede l'introduzione del credito d'imposta per risollevare le zone colpite dall'alluvione, seguendo lo schema adottato per il terremoto del 2012: le banche anticipano le risorse necessarie a cittadini, famiglie e aziende per ripristinare i danni subiti e poi lo Stato le ristora attraverso detrazioni fiscali. Uno strumento snello che semplificherebbe la vita alle popolazioni colpite, assicurando tutte le risorse necessarie e consentendo allo Stato di spalmare l'impatto finanziario su 25 anni, anche attraverso il ponte di Cassa Depositi e Prestiti;
infine, il terzo emendamento formalizzato nei giorni scorsi al Senato, prevede la possibilità di rafforzare le strutture tecniche di tutti gli Enti pubblici, individuati dal Commissario Figliuolo come soggetti attuatori per gli interventi su fiumi, canali, strade, frane e edifici danneggiati - dai Comuni alle Province, dall'Agenzia regionale di sicurezza territoriale e protezione civile ai Consorzi di bonifica - con assunzioni a tempo determinato.
il senso dei 3 emendamenti è propositivo e collaborativo: chiede che le risorse non spese possano essere messe velocemente a disposizione del Commissario Figliuolo, nell'ottica di una vera e leale collaborazione nell'esclusivo interesse dei territori e delle persone colpite;
il progetto di legge oggi in approvazione, "Misure urgenti a sostegno delle comunità e dei territori della regione Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi emergenziali", è volto a sostenere le comunità ed i territori della Regione Emilia-Romagna colpiti, dettando misure urgenti per fronteggiare le conseguenze derivanti dalle calamità naturali e dagli altri fenomeni meteorologici avversi che, a causa della loro eccezionale intensità, hanno determinato gravi danni a persone, beni ed attività, anche economiche.
Tutto ciò premesso e considerato,
a continuare a sollecitare il Governo, in tutte le sedi istituzionali opportune, affinché tutti i fondi stanziati per l'alluvione e non utilizzati, oltre 1 miliardo di euro, vengano al più presto messi a disposizione del Commissario Figliuolo per indennizzare cittadini e imprese;
a sensibilizzare tutte le forze politiche, locali e nazionali, sulle citate proposte emendative e a collaborare in modo costruttivo per garantire che vengano approvate in Parlamento, al fine di contribuire in modo rapido e concreto alla ricostruzione, nell'ottica di una concreta leale collaborazione istituzionale nell'unico interesse di aiutare le popolazioni colpite dai fenomeni alluvionali di maggio 2023.
Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 27 settembre 2023