L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
nell'Adriatico non si ferma l'invasione dei granchi blu e dopo le vongole filippine di allevamento, di cui hanno fatto strage dal delta del Po alla laguna veneta, ora potrebbero andare a caccia di quelle di mare autoctone del Mediterraneo (venus gallina), il cosiddetto "lupino";
nei giorni scorsi colonie di granchi blu sono state avvistate in maniera massiccia davanti alle nostre coste sino alla battigia confermando un'incontrollata proliferazione avvenuta nel giro di qualche giorno.
Considerato che
il rischio, infatti, è che dopo avere razziato reti e allevamenti, il granchio blu possa predare anche altre specie ittiche, a cominciare proprio dalla vongola di mare, già alle prese con una fase delicata della stagione, caratterizzata tra l'altro da una recrudescenza del costo del gasolio;
il rischio è che se non si torna a seminare da subito, le aree oggetto di allevamento diventino fortemente improduttive con la conseguenza che si rendano necessari, nei prossimi anni, ingenti investimenti che dovranno trovare sostegno per vincere questa battaglia economica, sociale e ambientale che coinvolge non solo il comparto ittico ma anche tutto il suo indotto con una ricaduta occupazionale che interesserà moltissimi addetti;
ormai è diventato endemico e dobbiamo imparare a conviverci pescandolo e cercando di ottenere dall'Ue anche una deroga per catturarlo con attrezzi idonei nella prima fascia costiera, l'area più frequentata dai granchi blu e zona di riproduzione della specie.
Tenuto conto che
sarà indispensabile anche bonificare le aree produttive di vongole e acquistare nuovo seme perché quello che avevano la totalità degli allevatori è andato distrutto e poi recintare e proteggere le aree di semina;
di fronte all'allarme del mondo della pesca, all'inizio di agosto il Governo ha inserito la lotta al granchio blu nel decreto Omnibus, stanziando 2,9 milioni a favore di consorzi e imprese che lo catturano e smaltiscono;
oggi siamo veramente in una situazione di emergenza che vedrà il suo apice non nell'immediato ma nelle prossime annualità, probabilmente infatti mancherà il fatturato di novembre, dicembre, per mancanza di semina di tutto il 2024 e probabilmente anche per l'anno successivo.
Impegna la Giunta regionale
nell'erogazione di eventuali misure di sostegno al comparto a confrontare il fatturato 2023 con quello dell'annualità 2022 con riferimento alle quantità raccolte per le cooperative concessionarie, al fine di non creare squilibri a vantaggio di chi si è attivato quest'estate a raccogliere tutto il prodotto fatturando in taluni casi anche cifre considerevoli, rispetto a chi già nel 2023 ha perso l'intera produzione
Approvato all’unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 27 settembre 2023