Testo
VISTI:
- il D.lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 recante “Norme in materia ambientale”, in particolare la Parte III “Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche” e relativi allegati, con la quale è stata recepita la Direttiva 2000/60/CE e le cd. “Direttive figlie”;
- il D.lgs. n. 116 del 30 maggio 2008 di attuazione della Direttiva 2006/7/CE relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e abrogazione della Direttiva 76/160/CEE;
- il D.lgs. n. 30 del 16 marzo 2009 “Attuazione della Direttiva 2006/118/CE, relativa alla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento”;
- i tre decreti ministeriali attuativi predisposti ai sensi dell’art. 75, comma 3, del medesimo D.lgs. 152/2006:
a) D.M. 131/2008, cosiddetto “Decreto Tipizzazione”, recante “i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione corpi idrici, analisi delle pressioni)”;
b) D.M. 56/2009, cosiddetto “Decreto Monitoraggio”, recante “i criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l’identificazione delle condizioni di riferimento”;
c) D.M. 260/2010 cosiddetto “Decreto Classificazione”, recante “i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali”;
- il D.lgs. n. 172 del 13 ottobre 2015 che attua la Direttiva 2013/39/CE la quale modifica la Direttiva 2000/60/CE per quanto riguarda le sostanze prioritarie nel settore della politica delle acque;
- i DD 341/STA/2016 “Classificazione del potenziale ecologico per i corpi idrici fortemente modificati e artificiali fluviali e lacustri”; DD 29/STA/2017 “Linee guida per le valutazioni ambientali ex ante delle derivazioni idriche; DD 30/STA/2017 “deflusso ecologico”;
- il D.M. 6 luglio 2016 con la quale è recepita la Direttiva 2014/80/UE di modifica dell’All.n. 2 della Dir. 2006/118/CE sulla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento, nonché il D.M. 100/2016 “Regolamento recante criteri per il rilascio dell’autorizzazione al ravvenamento o all’accrescimento artificiale dei corpi idrici sotterranei al fine del raggiungimento dell’obiettivo di qualità;
- il D.lgs. 18 del 23 febbraio 2023 “Attuazione della Direttiva (UE) 2020/2184 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2020, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 6 marzo 2023, n. 55;
- il D. M. n. 350 del 25 ottobre 2022 di adozione delle modalità e dei criteri per la redazione e l’aggiornamento del “Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico”;
- la Legge 13 giugno 2023, n. 68 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 aprile 2023, n. 39, recante disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche”;
- la Strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile approvata con Delibera di Giunta n. 1840 del 8/11/2021 e il correlato patto per il lavoro e per il clima approvato con Delibera di Giunta n. 1899 del 14/12/2020;
- la Legge regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni”;
- la Legge regionale 18 luglio 2017, n. 16 “Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento regionale in materia ambientale e a favore dei territori colpiti da eventi sismici”;
- l’Ordinanza del Presidente della Giunta regionale del 28 luglio 2023, n. 125 “Disposizioni ulteriori sulla gestione dello smaltimento rifiuti a seguito degli eventi alluvionali del maggio 2023”;
RICHIAMATE:
- la Direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, dettando disposizioni ai fini della gestione delle risorse idriche e della tutela delle acque interne superficiali e sotterranee, delle acque di transizione e delle acque marino-costiere;
- la Direttiva 2006/118/CE che integra la Direttiva quadro 2000/60/CE relativamente alla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento e la Direttiva 2014/80/UE con la quale si è provveduto a modificare l’Allegato 2 della DQA;
- la Direttiva 2006/7/CE sulla gestione delle acque di balneazione;
- la Direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque;
- la Direttiva 86/278/CE sulla protezione dell’ambiente nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione;
- la Direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane;
- il Regolamento 1107/2009/CE e Direttiva 128/2009/CE sui prodotti fitosanitari;
- la Direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque da inquinamento da nitrati;
- la Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni;
- la Direttiva 2008/56/CE, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino (Direttiva quadro sulla Strategia per l’ambiente marino);
- la Direttiva 2020/2184/CE concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano;
- la Direttiva 2013/39/CE con la quale si modificano le direttive 2000/60/CE e 2008/105/CE per quanto riguarda le sostanze prioritarie nel settore della politica delle acque;
- l’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile del 25 settembre 2015 e i relativi obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS o Goal);
- la Delibera 22 dicembre 2017, n. 108 del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) “Approvazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile” periodo 2017 – 2030 e i relativi aggiornamenti triennali;
- la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e Sociale europeo e al Comitato delle regioni “Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee” del 14 novembre 2012 che ha l’obiettivo, a lungo termine, di assicurare la sostenibilità di tutte le attività che hanno un impatto sulle risorse idriche in modo tale da garantire la disponibilità di acqua di qualità per un uso sostenibile ed equo. COM(2012) 673;
- la Strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici del 2013 - COM(2013) 216 final - e successivamente l’Accordo di Parigi del 2015 adottato con la decisione 1/CP.21 e ratificato in Italia con la L. n. 204/2016 che interessa, a vari livelli, tutti i settori economici, i sistemi ambientali ed i cittadini declinata in Emilia-Romagna con la sottoscrizione (delibera di Giunta n. 1629 del 29/10/2015) dell’ Under2 Memorandum of Understanding che impegna la Regione a una riduzione del 80% delle proprie emissioni al 2050, nonché la Strategia per la mitigazione e l’adattamento della Regione Emilia-Romagna (delibera dell’Assemblea Legislativa n.187 del 20 dicembre) che costituisce l’inizio di un percorso di consapevolezza, integrazione e rafforzamento delle politiche regionali per la mitigazione e l’adattamento;
- il rapporto della European Environment Agency intitolato “European waters - Assessment of status and pressures 2018” che riporta considerazioni sullo stato delle acque, i progressi fatti e le sfide future;
- il Green Deal europeo adottato dalla Commissione europea in data 11 dicembre 2019, (COM(2019) 640 final), la nuova strategia di crescita che riformula su nuove basi l'impegno della Commissione ad affrontare i problemi legati al clima e all'ambiente e che contiene nel suo piano di azione per contrastare il cambiamento climatico entro il 2050, alcune azioni chiave che riguardano la gestione delle risorse idriche;
- la Strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 - Riportare la natura nella nostra vita COM(2020) 380 final, milestone del piano d’azione del Green Deal la quale elenca tra gli obiettivi prioritari l’aumento di estensione delle foreste dell’Unione, il ripristino degli ecosistemi di acqua dolce, la riduzione dell’inquinamento attraverso un piano di azione per l'inquinamento zero di aria, acqua e suolo, un piano d'azione integrato di gestione dei nutrienti per promuovere anche l'"inquinamento zero" causato dai flussi di azoto e fosforo contenuti nei fertilizzanti come minimo dimezzando le perdite di nutrienti, senza però compromettere la fertilità del suolo, e ottenendo così una riduzione dell'uso dei fertilizzanti di almeno il 20%;
- il Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza, c.d. Next Generation EU;
- il Regolamento (Ue) 2021/783 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 aprile 2021 che istituisce un programma per l'ambiente e l'azione per il clima (LIFE) per il periodo del quadro finanziario pluriennale dal 2021 al 2027;
- la decisione di esecuzione del Consiglio UE del 13 luglio 2021 relativa all’approvazione del Piano per la Ripresa e la Resilienza dell’Italia (PNRR), in particolare la Missione 2, componente 4 “Tutela del territorio e della risorsa idrica” e i successivi decreti-legge e le relative leggi di conversione approvati dal Governo italiano;
- il Regolamento delegato (UE) 2021/2106 della Commissione del 28 settembre 2021 che integra il Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, istituendo il dispositivo per la ripresa e la resilienza;
RICHIAMATI ALTRESI’:
- il Piano di Tutela delle Acque, approvato in via definitiva con Delibera n. 40 dell'Assemblea legislativa il 21 dicembre 2005;
- il D.lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, in particolare gli articoli 117 (Piano di gestione del distretto geografico) e 121 (Piani di tutela delle acque) che, in attuazione della DQA, introducono due livelli di pianificazione delle risorse idriche, uno distrettuale e uno regionale;
- le proprie deliberazioni n. 2293 del 27 dicembre 2021 “Attuazione della Direttiva 2000/60/CE: contributo della Regione Emilia-Romagna ai fini dell'aggiornamento del quadro conoscitivo di riferimento per il riesame dei Piani di Gestione Distrettuali 2021-2027” e n. 992 del 20 giugno 2022 “REPORTING 2022 DIRETTIVA QUADRO ACQUE 2000/60/CE - Informazioni ai sensi del D.M. 17 luglio 2009 da trasmettere ai fini della reportistica WISE - Water Information System for Europe in applicazione dell’Art.15 DQA” con le quali la Regione Emilia-Romagna ha fornito i propri contributi, come previsto dall’art.61 del D.Lgs 152/06, alle Autorità di Distretto ai fini della redazione dei Piani Di Gestione attuando, in questo modo, le politiche regionali di gestione e tutela delle risorse idriche coerenti con le nuove strategie e metodologie richieste dall’Unione Europea e con gli obiettivi individuati nei PdG stessi;
- il Piano di Gestione del Fiume Po 2021-2027 che ha recepito i suddetti contributi, adottato con delibera CIP n.4/2021 il 20 dicembre 2021, approvato dal Consiglio dei Ministri il 7 giugno 2023 e il cui DPCM è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.214 del 13 settembre 2023;
- il Piano di Gestione dell’Appennino Centrale 2021-2027 che ha recepito i suddetti contributi, adottato con delibera CIP n.26/2021 il 20 dicembre 2021, approvato dal Consiglio dei Ministri il 7 giugno 2023 e il cui DPCM è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.214 del 13 settembre 2023;
- l’articolo 121 del D.lgs. 152/2006 che prevede espressamente la redazione del Piano di Tutela delle Acque;
- l’articolo 34 della Legge regionale n. 16 del 2017 che disciplina l’iter procedurale di formazione e approvazione degli strumenti di pianificazione di competenza della Regione, previsti dalle normative in materia ambientale, da integrarsi con l’art. 122 del D.lgs. 152/2006 per quanto concerne l’informazione e consultazione pubblica;
- il comma 2 di tale articolo 34 che prevede, quale primo passaggio procedurale, la predisposizione da parte della Giunta regionale del Documento Strategico (DS)contenente gli obiettivi strategici che si intendono perseguire e le scelte generali di piano da presentare all'Assemblea legislativa che su di esso si esprime attraverso l'approvazione di un ordine del giorno;
- il comma 1 lettera a) dell’art.122 del D.lgs. 152/2006 che prevede la pubblicazione del Calendario, programma di lavoro e misure consultive (CPM);
- il comma 1 lettera b) dell’art.122 del D.lgs. 152/2006 che prevede la Valutazione globale provvisoria (VGP) dei problemi di gestione delle acque identificati nel territorio regionale, ovvero un documento tecnico, propedeutico all'aggiornamento del Piano di Tutela che individua le questioni principali e gli aspetti più significativi connessi alla gestione delle risorse idriche nel territorio della regione su cui dovranno concentrarsi le azioni del PTA, l’attenzione del pubblico e la discussione dei portatori di interesse, costituendo un punto di avvio della procedura di informazione e di consultazione pubblica delle attività di elaborazione di Piano ed una prima e provvisoria valutazione di carattere generale dei principali problemi di gestione delle acque;
- il punto 7 dell’Ordinanza del Presidente della Giunta regionale del 28 luglio 2023, n.125 “Disposizioni ulteriori sulla gestione dello smaltimento rifiuti a seguito degli eventi alluvionali del maggio 2023” il quale prevede che i tempi endo-procedimentali dei Piani le cui previsioni possono incidere sul miglioramento della gestione degli interventi connessi all’alluvione possano essere compressi dalla Regione dandone specifica evidenza nel relativo provvedimento;
DATO ATTO:
- che l’avvio del percorso del nuovo Piano di Tutela delle Acque 2030 è stato illustrato ai sottoscrittori del Patto per il lavoro e per il clima in data 11 maggio 2023;
- che nell’ottica di promuovere la partecipazione attiva di tutte le parti interessate, con Determinazione dirigenziale n. 11303 del 23 maggio 2023 sono stati pubblicati e resi disponibili per osservazioni da parte del pubblico per un periodo minimo di 6 mesi ai sensi di quanto previsto dall’art. 122, c.2 del D.lgs. 152/2006, i seguenti due documenti, al fine di contribuire al processo di elaborazione del Progetto di Piano:
a) il Calendario, programma di lavoro e misure consultive (CPM), di cui all’art. 122, c.1, lett. a), che illustra il percorso di informazione, consultazione pubblica e partecipazione ideato per accompagnare la elaborazione del PTA 2030, durante tutte le sue complesse fasi;
b) la Valutazione globale provvisoria (VGP) corredata di Atlante cartografico, redatta ai sensi dell’art. 122 c. 1, lett. b), che evidenzia i problemi di gestione delle acque identificati nel territorio regionale e costituisce un documento tecnico nel quale sono individuate le questioni principali e gli aspetti più significativi connessi alla gestione delle risorse idriche nel territorio della Regione su cui dovranno concentrarsi le azioni del PTA 2030, l’attenzione del pubblico e la discussione dei portatori di interesse;
CONSIDERATO:
- che la pianificazione regionale dispone attualmente di un Piano di Tutela delle Acque vigente, approvato nel 2005 (DAL n. 40 il 21 dicembre 2005), elaborato secondo quanto prevedeva la disciplina dell’ormai abrogato D.lgs. 152/99, che si configurava prevalentemente come piano di indirizzi e demandava le varianti attuative alla pianificazione di rango provinciale, ora venuta meno a seguito del nuovo assetto di competenze stabilito dalla L.R. 13/2015 con particolare riferimento alla materia ambientale;
- che con l’adozione della Direttiva 2000/60/CE (DQA), i Paesi membri hanno dovuto rivedere gli obiettivi, gli strumenti e le metodologie per la politica di tutela delle risorse idriche;
- che lo strumento operativo e gestionale previsto dalla DQA per attuare una politica coerente e sostenibile della tutela delle acque è il Piano di Gestione del distretto idrografico (PdG). Il processo di attuazione della DQA, delineato dal D.lgs. 152/06, ha previsto due livelli di pianificazione: a scala distrettuale con il Piano di Gestione (art. 117) e a scala regionale attraverso il Piano di Tutela delle Acque (art. 121);
- che alla luce degli aggiornamenti normativi, il PTA si configura come uno “specifico piano di settore” e rappresenta lo strumento principale di governo e gestione della risorsa idrica a scala regionale, sotto il duplice profilo della tutela qualitativa e quantitativa della risorsa, al fine di raggiungere gli obiettivi fissati per ogni corpo idrico dai PdG secondo quanto previsto dalla DQA;
- che dall’approvazione del D.lgs.152/2006 sono stati effettuati 2 cicli di pianificazione distrettuali ed è in corso il terzo (2021-2027), durante i quali la Regione ha fornito i propri contributi alle Autorità di Distretto ai fini della redazione dei PdG attuando, in questo modo, le politiche regionali di gestione e tutela delle risorse idriche coerenti con le nuove strategie e metodologie richieste dall’Unione Europea e con gli obiettivi individuati nei PdG stessi;
- che si rende pertanto necessaria la predisposizione di un nuovo Piano di Tutela delle Acque per perseguire l’obiettivo strategico di migliorare la qualità e la disponibilità delle acque che dovrà confrontarsi con le principali questioni legate al susseguirsi di fenomeni siccitosi frequenti ed intensi e precipitazioni abbandonanti e di diversa variabilità spaziale, particolarmente gravosi nel territorio regionale, alla disponibilità di acqua pulita e sicura oggi e per le generazioni future, al recupero dell’equilibrio tra acqua e biosfera e alla valorizzazione dei luoghi dell’acqua;
- che il processo di elaborazione del PTA 2030 è ideato e concepito al fine di integrare, in una procedura il più possibile snella, sia quanto previsto dagli art. 121 e 122 del D.lgs. 152/2006 che dall’art. 34 della L.R. 16/2017 che stabilisce che, ai fini della formazione e approvazione degli strumenti di pianificazione di competenza della Regione previsti dalle normative in materia ambientale, si applica la procedura disciplinata nei titoli I e II della parte seconda del D.lgs. 152/2006, relativa alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS); VALUTATO:
- altresì che il Piano può contribuire al miglioramento della gestione degli interventi e delle azioni connessi agli eventi alluvionali, in particolare a quello che ha recentemente colpito il territorio regionale, e al conseguente aggiornamento della pianificazione di settore, sia nella fase di elaborazione dello stesso che una volta approvato;
- che si rende pertanto necessario accelerare la fase di approvazione del Piano in applicazione dell’Ordinanza 125/23 prevedendo che i tempi per le osservazioni del Piano adottato sia ricondotto a quello ordinariamente previsto per i piani regionali in materia ambientale di 45 giorni, ai sensi dell’art.34 della L.R. 16/2017; Ritenuto opportuno corredare il “Documento Strategico” (DS) con l’allegato “Atlante cartografico” quale elaborato della fase di avvio del percorso di adozione e approvazione del PTA 2030; Richiamati per gli aspetti organizzativi e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni, i seguenti atti:
- la Legge regionale n.43 del 26 novembre 2001 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e ss.mm.;
- la propria deliberazione n. 468 del 10 aprile 2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna” da applicare in combinato disposto e coerenza con quanto previsto successivamente dalla citata deliberazione n.324/22;
- la propria deliberazione n. 325 del 07/03/2022, “Consolidamento e rafforzamento delle capacità amministrative: riorganizzazione dell'ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale”, con decorrenza dal 1/4/2022;
- la propria deliberazione n. 426 del 21/3/2022 “Riorganizzazione dell’Ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale. Conferimento degli incarichi ai Direttori generali e ai Direttori di Agenzia”;
- la determinazione del Direttore Cura del Territorio e dell’Ambiente n. 5615 del 25/3/2022 “Riorganizzazione della Direzione Generale Cura del Territorio e dell’Ambiente. Istituzione Aree di lavoro. Conferimento incarichi dirigenziali e proroga incarichi di posizione organizzativa”;
- la determinazione del 30 novembre 2022, n. 23659 “Conferimento incarichi dirigenziali presso la Direzione Generale Cura del Territorio e dell’Ambiente”, con la quale è stata attribuita la titolarità dell’Area Tutela e Gestione dell’Acqua all’Ing. Patrizia Ercoli a decorrere dal 1 dicembre 2022;
- la propria deliberazione n. 289 del 28 febbraio 2023 “Approvazione delle "Linee guida per l'applicazione nell'ordinamento regionale del D.lgs. n. 39 del 2013, dell'art. 35 bis del D.lgs. n. 165 del 2001, degli artt. 6 e 13 del D.P.R. n. 62 del 2013 e dell'art. 18 bis della L.R. n. 43 del 2001";
- la propria deliberazione n. 380 del 13 marzo 2023 “Approvazione Piano Integrato delle attività e dell’organizzazione 2023-2025”;
- la propria deliberazione n. 719 dell’8 maggio 2023 “Piano Integrato delle Attività e dell’Organizzazione 2023 – 2025 – Primo aggiornamento”;
- la propria deliberazione n. 474 del 27 marzo 2023 “Disciplina organica in materia di organizzazione dell'ente e gestione del personale. aggiornamenti in vigore dal 1 aprile 2023 a seguito dell'entrata in vigore del nuovo ordinamento professionale di cui al titolo iii del CCNL funzioni locali 2019/2021 e del PIAO 2023/2025.”;
Richiamati altresì:
- la propria deliberazione n. 771 del 24/05/2021 che conferisce fino al 31/05/2024 l’incarico di Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) per le strutture della Giunta della Regione Emilia-Romagna e degli Istituti e Agenzie regionali, di cui all’art. 1 comma 3 bis, lett. b) della L.R. n. 43 del 2001;
- il D.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;
- la determinazione dirigenziale n. 2335/2022 “Direttiva di indirizzi interpretativi degli obblighi di pubblicazione previsti dal decreto legislativo n.33 del 2013. Anno 2022.”;
Viste le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;
Dato atto che il responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interesse;
Dato atto dei pareri allegati;
Su proposta della Vicepresidente Assessore alla transizione ecologica, contrasto al cambiamento climatico, ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile;
D E L I B E R A
per le ragioni espresse in premessa che qui si intendono integralmente richiamate:
1. di approvare il Documento Strategico (DS) contenente gli obiettivi strategici e le scelte generali del Piano di Tutela delle Acque (PTA 2030), con relativo Atlante Cartografico, riportato nell’allegato parte integrante e sostanziale del presente atto e di presentarlo all’Assemblea legislativa affinché su di esso si esprima attraverso l’approvazione di un ordine del giorno;
2. di individuare in 45 giorni i tempi di deposito, pubblicazione e consultazione pubblica del Piano a seguito dell’adozione, in coerenza con i tempi del procedimento individuati ai sensi dell’articolo 34 della L.R. n. 16 del 2017;
3. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico;
4. di pubblicare altresì la presente deliberazione, il Documento Strategico e l’Atlante Cartografico sul sito web della Regione al link dedicato:
https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/acque/temi/piano-di-tutela-delle-acque;
5. di dare atto che, per quanto previsto in materia di pubblicità trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà alle pubblicazioni ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte narrativa.