Testo
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Viste:
- la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3 “Modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione”;
- la legge regionale 30 giugno 2003, n.12, “Norme per l’uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere per ognuno e per tutto l’arco della vita, attraverso il rafforzamento dell’istruzione e della formazione professionale, anche in integrazione tra loro”, ed in particolare gli articoli 2 “Principi generali”, 21 “Valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche”, 22 “Centri di servizio e consulenza per le istituzioni scolastiche autonome” e 23 “Integrazione fra le politiche scolastiche e le politiche sociali e sanitarie”;
Rilevato che l’articolo 22 della citata legge regionale prevede, fra l’altro, che la Giunta stabilisca gli standard minimi di funzionamento e di qualità che i centri di servizio e consulenza per le istituzioni scolastiche autonome dell’Emilia-Romagna devono possedere, al fine di rappresentare riferimenti qualificati al servizio delle scuole stesse;
Considerato che:
- il percorso di realizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche contiene la possibilità di creare sviluppo dell’offerta formativa ed innovazione nella didattica, attraverso la ricerca, la documentazione e la formazione, in quanto la singola scuola non solo trasmette, ma anche rielabora ed organizza il sapere affinché produca apprendimento;
- pur agendo sulla qualificazione della propria proposta, la scuola per esercitare pienamente l’autonomia deve interfacciarsi con i luoghi della cultura e con le altre realtà, scolastiche e non, che operano sul territorio;
- in Emilia-Romagna, il panorama dei servizi formativi è molto articolato e si caratterizza per modalità di intervento che agiscono contemporaneamente su due versanti: quello delle prestazioni all’utenza e quello della riflessione sull’esperienza e sul miglioramento continuo;
- tale situazione ha favorito nel tempo la costituzione di centri di supporto alle scuole, a livello locale, che si caratterizzano sia per specifici ambiti tematici di intervento, sia per particolare attenzione alle componenti del processo formativo;
- tali centri, nati secondo esigenze e consuetudini locali, in maggioranza fanno capo a scuole, Enti Locali, realtà associative, e comunque aventi vocazioni pubbliche per il tipo di servizio che viene svolto, con copertura di un ampio spettro territoriale, e rappresentano un importante patrimonio di risorse professionali per la documentazione, la formazione, e l’innovazione;
Valutato che tale disponibilità di risorse territoriali debba essere valorizzata a favore delle autonomie scolastiche, attraverso azioni di costruzione e diffusione di riferimenti certi sulle opportunità esistenti e sulle azioni svolte;
Ritenuto che la difficoltà di far conoscere l’esistenza e l’azione, nonché di ordinare la complessa regia dei tanti soggetti che operano come risorse per le scuole, può rappresentare un fattore di criticità per lo sviluppo dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, in termini di efficacia e di innovazione;
Rilevato che la Regione, nell’esercizio delle proprie competenze di governo del sistema formativo, intende svolgere un ruolo di coordinamento, impulso e sviluppo di tali realtà al fine di mettere a disposizione delle scuole dell’Emilia-Romagna, evitando sovrapposizioni e ridondanze, una rete di risorse qualificate, specializzate e diversificate;
Valutato pertanto opportuno individuare gli standard minimi di funzionamento e di qualità che, coerentemente con le finalità ed i compiti principali dei centri, essi devono possedere per ottenere, a richiesta, il riconoscimento regionale e poter conseguentemente aderire alla rete, secondo le finalità, i requisiti e le modalità contenuti nell’allegato parte integrante del presente atto;
Tenuto conto anche dei risultati del progetto di ricerca “Fuori registro”, finalizzato ad rilevare la consistenza dei centri risorse per le scuole attivi sul territorio regionale, nonché le caratteristiche comuni e le principali specificità tematiche e territoriali, realizzato dall’Associazione CDH di Bologna e dal Centro Memo di Modena con contributo regionale;
Considerato che gli standard minimi di funzionamento e di qualità sono individuabili nell’ambito dei seguenti macro indicatori, comuni ai centri esistenti:
- funzioni ed attività (documentazione, informazione, formazione, ricerca, consulenza);
- struttura ed organizzazione (con riferimento alla struttura del centro, alle sue diversificate risorse, agli strumenti disponibili e all’organizzazione amministrativa, economica e funzionale);
- collaborazioni interistituzionali (la parte più istituzionale dei centri, per coglierne i caratteri distintivi dal punto di vista formale, con riferimento ad esempio all’Ente o agli Enti cui il centro appartiene o fa riferimento);
Dato atto che il possesso degli standard minimi di funzionamento e di qualità, contenuti nell’allegato, parte integrante del presente atto, sarà verificato dalla Regione Emilia-Romagna sulla base delle autodichiarazioni, prodotte dai soggetti interessati ad ottenere il riconoscimento, e periodicamente verificate a campione;
Sentita la Conferenza regionale per il sistema formativo nella seduta del 9 dicembre 2008;
Richiamate le proprie deliberazioni, esecutive ai sensi di legge:
– n. 1057/2006 concernente “Prima fase di riordino delle strutture organizzative della Giunta regionale. Indirizzi in merito alle modalità di integrazione interdirezionale e di gestione delle funzioni trasversali e s.m.”;
– n. 1663/2006 concernente “Modifiche all’assetto delle Direzioni generali della Giunta e del Gabinetto del Presidente”;
- n. 1173/2009 “Approvazione degli atti di conferimento degli incarichi di livello dirigenziale (decorrenza 1.8.2009)”;
– n. 2416/2008 concernente “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e s.m.;
Dato atto del parere allegato;
su proposta dell’Assessore competente per materia
a voti unanimi e palesi,
delibera
per le motivazioni espresse in premessa, che si intendono qui integralmente richiamate, di
- approvare gli standard minimi di funzionamento e di qualità che i centri di servizio e consulenza per le istituzioni scolastiche autonome dell’Emilia-Romagna devono possedere per ottenere, a richiesta, il riconoscimento regionale, secondo quanto contenuto nell’allegato parte integrante del presente atto;
- stabilire che il possesso degli standard minimi di funzionamento e di qualità, contenuti nell’allegato, parte integrante del presente atto, sarà verificato dalla Regione Emilia-Romagna sulla base delle autodichiarazioni, prodotte dai soggetti interessati ad ottenere il riconoscimento e periodicamente verificate a campione;
- stabilire altresì che con atto del Dirigente regionale competente verrà approvato l’elenco dei centri che avranno ottenuto il riconoscimento regionale, elenco che sarà pubblicato sul sito della Regione Emilia-Romagna ScuolaER;
- pubblicare il presente atto sul BUR-ER affinché sia oggetto della più ampia diffusione e conoscenza.