Testo
Il Comune di Talamello (RN) comunica la decisione relativa alla procedura di verifica (screening) concernente il progetto di “Ampliamento in variante del giacimento di calcare sito in località Possessione – Case Monti”.
Il progetto è presentato da: Ditta EMIR SpA con sede legale a Ravenna in Via Trieste n. 76.
Il progetto è localizzato: in Talamello – località Possessione.
Il progetto interessa il territorio del seguente comune: comune di Talamello, provincia di Rimini.
Ai sensi del Titolo II della Legge regionale 18 maggio 1999, n. 9, come modificata dalla Legge regionale 16 novembre 2000, n. 35, l’Autorità competente: Comune di Talamello (RN), con deliberazione G.C. n. 35 del 29/4/2011, ha valutato:
a) dal punto di vista generale che:
- Gli elaborati prescritti per l’effettuazione della procedura di verifica (screening) relativi al progetto in esame appaiono ampiamente definiti ed approfonditi per consentire un’adeguata individuazione e valutazione degli effetti sull’ambiente connessi alla realizzazione del progetto di ampliamento del giacimento di calcare autorizzato;
- Il progetto in oggetto prevede la realizzazione del seguente intervento: “La società EMIR SpA ha in disponibilità un’area totale (vedi planimetria descrittiva della situazione attuale – Tav.8) che si estende per circa 18,09 ha, nella quale la Società sta svolgendo attività estrattiva in base all’autorizzazione rilasciata dal Comune di Talamello in data 30/09/2006 ed in linea con i contenuti del PPAE della Provincia di Pesaro e Urbino. Attualmente la ditta sta svolgendo, in tale aree, attività estrattive in linea con i contenuti progettuali approvati. Con l’attuale proposta progettuale si chiede l’ampliamento dell’attività nell’area de La Possessione estendendo la coltivazione del calcare residuo verso la zona più a sud del giacimento (lato verso il Fiume Marecchia), al fine di ottimizzare lo sfruttamento della risorsa mineraria, creando profili finali che si raccordino con le scarpate attigue. Il progetto inoltre tende a garantire la stabilità delle superfici di abbandono ed una corretta regimazione idraulica. Il progetto di ampliamento prevede la coltivazione di 141.073 mc. di materiale utile, rientrando con i 126.294 mc. di calcare previsti nel progetto autorizzato, nei limiti di cubatura (423.500 mc.) dettati dal PPAE e relativa al polo estrattivo SMN002 e all’UMI SMN 002-1. Ad escavazione ultimata, realizzate le pendenze finali di progetto e completati i lavori di regimazione delle acque superficiali si provvederà a riportare terreno vegetale al fine di mettere a dimora le specie vegetali.”;
b) da punto di vista programmatico che:
- La seconda variante parziale al Programma Provinciale Attività Estrattive (PPAE) e al Programma Esecutivo Attività Estrattive (PEAE) della Provincia di Pesaro e Urbino, approvata dal Consiglio della Provincia di Rimini con delibera n. 3 del 15/2/2001, allinea il progetto in oggetto alla pianificazione e programmazione per l’esercizio dell’attività estrattiva;
- Nell’ambito dello stesso polo estrattivo è già stato presentato ed autorizzato, secondo le procedure previste dalle norme di settore e dalle NTA del Piano Paesistico Ambientale Regionale Marche, apposito progetto di coltivazione e recupero del giacimento presente in località Possessione; lo stesso progetto a seguito delle previste procedure di VIA (Valutazione impatto ambientale) ai sensi della L.R. Marche 7/04 e con successiva valutazione istruttoria da parte della Conferenza dei Servizi di cui all’art. 13 della L.R. Marche 71/1997, ha ottenuto parere positivo con prescrizioni e la relativa attività è stata autorizzata dal Comune con provvedimento prot. n. 3135 del 30/9/2006;
- Dal PRG del Comune di Talamello (approvato con delibera di Consiglio comunale n. 10 del 16/6/2005), pubblicato nel BUR della Regione Marche n. 54 del 16/6/2005, si evince la compatibilità urbanistica dell’area soggetta all’intervento (con infrastrutture ed attività del resto già esistenti) per lo svolgimento dell’attività estrattiva – Area F1.3, normata dall’art. 38 delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG;
- L’area oggetto di intervento risulta soggetta al rilascio del nulla osta al vincolo per scopi idrogeologici di cui al R.D. 3267/1923, ma non ad autorizzazione paesaggistica (DLgs 42/04);
- Il PPAR della Regione Marche individua l’area come ricadente all’interno del sottosistema geologico “GB” di rilevante valore e nell’area “V” che caratterizza le aree ad alta percettività visiva;
- Il Piano di Assetto Idrogeologico non identifica problemi di rischio nella zona di intervento;
- L’area proposta per l’intervento non ricade all’interno di parchi, o aree Bio-Italy, SIC o ZPS;
- Il progetto in oggetto appare, dunque, coerente con i vincoli e le destinazioni d’uso previste dal PTCP della Provincia di Pesaro e Urbino, dal PPAR della Regione Marche e dal PRG del Comune di Talamello;
c) da un punto di vista progettuale:
- L’intervento prevede la coltivazione della risorsa mineraria costituita dai calcari del Montefeltro: i volumi di progetto prevedono l’estrazione di mc. 141.073 di materiale utile;
- Il metodo di coltivazione prevede una escavazione per splateamenti discendenti fino al completo sfruttamento del giacimento e conseguente ritombamento della cava per una cubatura di riporto pari a mc. 239.230; questa metodologia di escavazione ed abbattimento limita al minimo gli impatti ambientali;
- La Società EMIR dispone di un quantitativo di materiali argillosi derivanti dall’attività estrattiva pari a mc. 54.464 mc a cui vanno assommati mc 15.600 di scarto provenienti dalla realizzazione del progetto già autorizzato nella stessa area per un totale di 70.064 mc.;
- La restante volumetria, necessaria al completamento delle operazioni di ripristino dell’area estrattiva in ampliamento (169.166 mc), sarà costituita in parte, da materiali limo argillosi di risulta del ciclo di lavaggio degli stessi inerti scavati e, in parte, da movimenti di terra provenienti da cantieri esterni;
- L’abbattimento prevede sia l’utilizzo di esplosivi che di mezzi meccanici;
- L’attività di estrazione avrà una durata complessiva di poco più di tre anni prevedendo una produzione di circa 45.000,00 mc/anno; un ulteriore periodo di circa tre anni è previsto per completare le operazioni di ritombamento e di recupero e riqualificazione ambientale dell’area;
- Il progetto prevede, successivamente alle fasi di scavo, interventi di recupero, ricomposizione ambientale, il recupero del fabbricato esistente e la creazione di percorsi che si inseriscono nell’obiettivo generale di realizzazione di un parco pubblico;
d) da un punto di vista ambientale:
- L’ampliamento in progetto si inserisce in un’area in cui l’attività estrattiva è presente da anni, risultando l’area stessa decentrata rispetto ai centri urbani principali dei Capoluoghi di Novafeltria e di Talamello, a quelli urbani minori ed alle vie di comunicazione;
- L’intervento non ha quindi impatti diretti ne con la popolazione ne con gli utenti della strada di fondovalle “Marecchiese” definita dal PPAR “ad alta percettività visuale”;
- E’ motivata dall’esigenza di intervenire nelle zone di reale estensione del giacimento, accertato sulla base di apposite indagini geologiche di dettaglio svolte nelle fasi di analisi e studio propedeutiche alla predisposizione del progetto di coltivazione di cava;
- Con l’ampliamento delle superfici, al termine dell’attività, si garantirà un inserimento più armonico delle aree oggetto di attività estrattiva nel contesto territoriale circostante con profili di raccordo più naturali e meno acclivi;
- Non modifica in modo significativo la morfologia della sistemazione finale prevista nel progetto autorizzato;
- Prevede, al termine dell’attività estrattiva, una destinazione futura ad uso pubblico come parco ambientale;
Ritenuto:
- che il progetto di ampliamento consente alla Società EMIR SpA di riavviare l’attività estrattiva per potere fare fronte alla continuità della domanda di materiale inerte del locale mercato;
- di condividere le valutazioni condotte dai progettisti e cioè che il progetto di ampliamento del giacimento della località Possessione non innesca significative variazioni agli impatti ambientali già valutati;
- che, al fine di consentire una corretta e trasparente gestione delle procedure di utilizzo delle soprarichiamate volumetrie di materiale da destinare alla fase di riempimento, la cui origine potrebbe in teoria derivare non solamente dalla categoria dei materiali naturali da scavo, si ritiene di suggerire una serie di indicazioni che potrebbero confluire in uno specifico allegato alla convenzione Comune-Impresa-Prorietà, da sottoscrivere prima del rilascio dell’autorizzazione per l’esercizio del’attività estrattiva, che contenga:
1) Un Piano di gestione operativa, comprendente i seguenti elementi:
- modalità di conferimento dei materiali, della tipologia degli automezzi impiegati, dei sistemi utilizzati per assicurare il contenimento delle emissioni originate dalla dispersione eolica e delle perdite di eventuale percolato nel corso del conferimento;
- procedure di accettazione dei materiali conferiti (controllo della documentazione, ispezione visiva del materiale, eventuali prelievi di campioni e relative modalità di campionamento ed analisi);
- modalità e criteri di deposito;
- criteri di riempimento e chiusura con l’indicazione delle misure da adottare per la riduzione della produzione di eventuale percolato;
- procedura di chiusura;
- piano di intervento per condizioni straordinarie quali:
- allagamenti;
- incendi;
- esplosioni;
- raggiungimento dei livelli di guardia di indicatori di contaminazione;
- dispersioni accidentali di nell’ambiente;
2) Un Piano di sorveglianza e controllo costituito da un documento unitario, comprendente le fasi di realizzazione, gestione e post-chiusura, relativo a tutti i fattori ambientali da controllare, i parametri ed i sistemi unificati di prelevamento, trasporto e misura dei campioni, le frequenze di misura ed i sistemi di restituzione dei dati. Il piano è finalizzato a garantire che:
a) tutte le sezioni impiantistiche assolvano alle funzioni per le quali sono progettate in tutte le condizioni operative previste;
b) vengano adottati tutti gli accorgimenti per ridurre i rischi per l’ambiente ed i disagi per la popolazione;
c) venga assicurato un tempestivo intervento in caso di imprevisti;
d) venga garantito l’addestramento costante del personale impiegato nella gestione;
e) venga garantito l’accesso ai principali dati di funzionamento nonché ai risultati delle campagne di monitoraggio.
Il controllo e la sorveglianza devono essere condotti avvalendosi di personale qualificato ed indipendente con riguardo ai parametri ed alle periodicità su:
- acque sotterranee;
- percolato;
- acque di drenaggio superficiale;
- qualità dell’aria;
- parametri meteoclimatici;
- stato del corpo della cava.
I prelievi e le analisi devono essere effettuati da laboratori competenti, preferibilmente indipendenti, secondo le metodiche ufficiali.
Acque sotterranee
Obiettivo del monitoraggio è quello di rilevare tempestivamente eventuali situazioni di contaminazione delle acque sotterranee sicuramente riconducibili alla cava, al fine di adottare le necessarie misure correttive.
Nei punti di monitoraggio individuati deve essere rilevato il livello di falda. È opportuno installare una sonda per il rilevamento del livello della falda.
Il piano di monitoraggio deve comprendere almeno due esami per il controllo dei parametri fondamentali.
In caso di superamento dei livelli minimi previsti dalla vigente normativa è necessario adottare il piano d’intervento prestabilito, così come individuato nell’autorizzazione; è necessario altresì ripetere al più presto il campionamento per verificare la significatività i dati.
3) Un disciplinare per l’utilizzo delle terre e rocce da scavo
Documentazione progettuale e certificazioni circa la provenienza
Al fine di dimostrare il rispetto dei requisiti necessari per la corretta gestione dei materiali naturali da scavo, ai sensi dell’art. 186 del DLgs 152 del 3/4/2006 e s.m.i., la documentazione progettuale presentata per il rilascio dell’autorizzazione o per l’ottenimento dei titoli abilitativi necessari all’esecuzione dell’opera o intervento nell’ambito del quale sono previste attività che originano o riutilizzano detti materiali (Permessi di Costruire, Dichiarazioni di Inizio Attività, progetti di opere pubbliche realizzati dagli Enti competenti,...), anche eventualmente contenuti nell’esito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e/o di Autorizzazione Ambientale Integrata, dovrà essere corredata da:
a) Relazione tecnica che riporti:
- l’inquadramento generale del sito di produzione dei materiali naturali da scavo, completo di cartografia ed elaborati grafici;
- la descrizione dell’opera/intervento di produzione dei materiali naturali da scavo;
- l’entità volumetrica di materiali naturali da scavo prodotta e quella destinata a successivo riutilizzo;
- le modalità e i tempi dell’eventuale deposito dei materiali naturali da scavo;
- i cronoprogrammi delle attività di produzione, riutilizzo ed eventuale riutilizzo posticipato;
- i metodi attivati per garantire la rintracciabilità del materiale, con particolare riferimento al riutilizzo in sito diverso da quello di produzione;
- la descrizione delle indagini effettuate e dei metodi analitici utilizzati per accertare l’idoneità qualitativa dei materiali naturali da scavo in relazione alla destinazione d’uso del sito in cui è previsto il riutilizzo;
- l’attestazione dell’idoneità qualitativa dei materiali naturali da scavo basata sulle risultanze dell’analisi storica del sito di produzione, delle verifiche analitiche eseguite e allegate e della destinazione d’uso del sito in cui è previsto il riutilizzo.
b) Idonea modulistica riguardante la provenienza e la qualità dei materiali da scavo che si intende conferire
Per le motivazioni sopra riportate in narrativa ha assunto la seguente decisione:
- Di richiamare tutto quanto espresso in narrativa come parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
- Di escludere, ai sensi dell’art. 10 comma 1 della Legge regionale n. 9 del 18 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni, dalla ulteriore procedura di VIA (Valutazione di impatto ambientale), in considerazione che lo stesso non innesca significativi impatti in un contesto già interessato dall’attività estrattiva, il “Progetto estrattivo di ampliamento in variante del giacimento di calcare sito in località Possessione – Case Monti in Comune di Talamello (RN)”, con prescrizione di adottare in fase di convenzionamento ed autorizzazioni uno specifico disciplinare che contempli le indicazioni relative all’utilizzo dei materiali da destinare alla fase di riempimento riportate in narrativa e nell’allegato 1 alla presente delibera;
- Il progetto che verrà presentato per la richiesta di autorizzazione dovrà inoltre precisare nel piano di gestione dei rifiuti contenuto nella tavola di progetto E1 la percentuale dei materiali limo-argillosi derivanti dalla attività estrattiva da svolgersi nel solo sito de “La Possessione”, distinguendoli da limi provenienti da altri siti;
- Dovranno essere rispettati i limiti fissati dal Piano di classificazione acustica del territorio comunale, approvato con delibera di Consiglio comunale n. 40 del 28/11/2007;
- Resta fermo che tutte le autorizzazioni, necessarie per la realizzazione delle opere in oggetto della presente valutazione, dovranno essere rilasciate dalle autorità competenti ai sensi delle vigenti leggi;
- Di pubblicare il presente provvedimento per estratto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna e all’Albo Pretorio del Comune;
- Di trasmettere la presente delibera al proponente Soc. EMIR SpA con sede legale a Ravenna in Via Trieste n. 76, alla Provincia di Rimini – Servizio Politiche di Coordinamento Territoriale e di Piano;
- Di inviare il presente atto, per lo svolgimento dei compiti di controllo e vigilanza previsti dagli artt. 24 e 25 della L.R. 35/00, alla Sezione provinciale dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente dell’Emilia-Romagna;
- Di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4 del Testo unico 18/8/2000, n. 267.