Testo
La I Commissione “Bilancio, Affari Generali e Istituzionali”
dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Visto l’articolo 38, comma 4, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, nonché l’art. 6, comma 2, della Legge regionale n. 16 del 2008;
Visto l’articolo 5, comma 3, della Legge 11/05;
Vista la Risoluzione dell’Assemblea legislativa n. 512 del 7 ottobre 2010 contenente “Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell’Unione Europea - Sessione comunitaria 2010”, in particolare le lettere a), b), c), f), g);
Vista la lettera del Presidente dell’Assemblea legislativa (prot. n. 11007 del 5/4/2011);
Vistoil Libro Bianco “Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti - Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile” – COM(2011) 144 definitivo del 28 marzo 2011;
Visto il parere reso dalla III Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità nella seduta del 21 aprile 2011 prot. n. 13372 del 21 aprile 2011;
Vistala Legge regionale 2 ottobre 1998, n. 30 “Disciplina generale del trasporto pubblico locale”;
Consideratoche il Libro bianco “Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti”, è una strategia di ampio respiro finalizzata alla creazione, entro il 2050, di uno Spazio europeo dei trasporti concorrenziale e integrato, in grado di incrementare mobilità, concorrenza, efficienza e favorire l’incremento di crescita e occupazione;
Considerato che il Libro bianco fa parte dell’Iniziativa faro “Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse”, e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 attraverso la realizzazione di un sistema di trasporti in grado di sostenere il progresso economico europeo, rafforzare la competitività e offrire servizi di mobilità di elevato livello, garantendo, allo stesso tempo, un uso più efficace delle risorse e la riduzione delle emissioni di anidride carbonica nel settore dei trasporti del 60% entro il 2050;
Considerato inoltre, che la Regione Emilia-Romagna è dotata di strumenti legislativi, di programmazione e pianificazione degli interventi nel settore dei trasporti che hanno già consentito di intervenire e avviare progetti, in linea con le indicazioni già contenute nel Libro bianco sui trasporti del 2001, e con la strategia delineata dal presente Libro bianco sino al 2050, in vari settori, quali: lo sviluppo del mercato dei servizi ferroviari; la sicurezza stradale; la mobilità sostenibile, sia attraverso politiche di ricerca e innovazione finalizzate alla creazione di veicoli “puliti”, sicuri e silenziosi, che con lo sviluppo di infrastrutture innovative; le politiche volte, in generale, alla transizione verso un sistema di trasporti efficiente e sostenibile, attraverso ad esempio la riduzione delle emissioni di CO2 e la razionalizzazione e gestione del traffico merci nelle aree urbane;
Si esprime in senso favorevole osservando quanto segue:
- Si condividono, in linea generale, principi ed obiettivi del Libro bianco, che vanno sostenuti e rappresentano una sfida importante per le politiche dei trasporti, ma si rileva la necessità di porre maggiore attenzione, a livello europeo, alla governace complessiva del sistema, anche attraverso l’individuazione di meccanismi di condivisione in grado di consentire una effettiva integrazione tra tutti i livelli istituzionali coinvolti (europeo, nazionale e locale) sottolineando maggiormente il ruolo delle Regioni e delle comunità locali già nella fase di pianificazione delle strategie;
- Con riferimento al tema dello sviluppo sostenibile dei trasporti, si condivide il richiamo del Libro bianco alla necessità di favorire una migliore pianificazione della mobilità, in particolare in ambito urbano, promuovendo piani di mobilità urbana integrati con le politiche tariffarie. Si ribadisce, pertanto, che, soprattutto in funzione dell’attuale ruolo delle Regioni, la pianificazione integrata e la governance sono temi importanti che andrebbero maggiormente valorizzati;
- Sempre con riferimento allo sviluppo sostenibile del settore, il Libro bianco pone particolare attenzione alla ricerca tecnologica e all’innovazione, come mezzi per la creazione di veicoli “puliti”, sicuri e silenziosi per tutte le modalità di trasporto; di combustibili alternativi e filiere di produzione, ma necessarie anche per la definizione di sistemi di informazione, tariffazione e pedaggio efficienti, in particolare nelle aree urbane. Sul punto si rileva che le Regioni possono svolgere un ruolo importante, soprattutto con riferimento ai sistemi locali produttivi e di ricerca, nonché ponendo maggiore attenzione al miglior uso (non solo economico) delle risorse territoriali e sociali regionali, ma che, dal punto di vista della qualità e vivibilità dei territori, è necessario accompagnare la promozione delle nuove tecnologie nel settore dei trasporti, a politiche e interventi finalizzati a evitare il più possibile la creazione di nuovi spostamenti;
- Con riferimento specifico alla sostenibilità ambientale del settore dei trasporti, si rileva che, il tema è affrontato dal punto di vista dell’applicazione di corrette regole di mercato, attraverso “l’internalizzazione dei costi esterni” e il richiamo dei principi “chi inquina paga” e “chi utilizza paga”. Questi principi, definiti di pricing sono di forte interesse regionale e sono già ripresi nell’ambito degli atti regionali di pianificazione, ma richiedono un intervento legislativo statale per consentire alle Regioni la loro concreta applicazione;
- Con riferimento alle politiche europee in tema di mobilità, premesso che, la strategia proposta nel Libro bianco, riprendendo tematiche già da tempo oggetto di discussione e approfondimento, considera come non perseguibili soluzioni finalizzate alla riduzione della mobilità stessa (“La riduzione della mobilità non è un’opzione praticabile”, vedi paragrafo 2.1 del Libro bianco, punto 18), si rileva, invece, l’importanza, a livello locale (regionale e urbano), dell’attuazione di politiche di riduzione della mobilità, intesa come riorganizzazione del sistema, e, più in generale, governo della domanda, in quanto assolutamente possibili e auspicabili;
- Con riferimento alla valorizzazione dell’apertura dei mercati al trasporto stradale, il Libro bianco considera necessaria, tra le altre misure, l’eliminazione delle attuali restrizioni in materia di cabotaggio e sottolinea l’importanza di rivedere, soprattutto per il trasporto merci, il grado di convergenza europeo su aspetti quali la legislazione sociale e la sicurezza, aumentando le possibilità dei controlli su strada. Si sottolinea l’importanza di questo tema per paesi, come l’Italia, dove le merci viaggiano soprattutto su strada, e il suo grande rilievo per il territorio regionale, attraversato da mezzi pesanti provenienti da paesi a minor controllo. Si sottolinea, inoltre, che il tema del trasporto professionale è strettamente collegato alla competitività delle imprese, alla tutela dei posti di lavoro, e alla sicurezza stradale, e di conseguenza, si rileva la necessità, a livello europeo, di aumentare i controlli, ponendo agli Stati membri obiettivi quantitativi, e di responsabilizzare, su questa tematica, anche i committenti, ad esempio attraverso il miglioramento dei meccanismi di certificazione delle imprese di trasporto;
- Con riferimento al trasporto marittimo, infine, si apprezza l’impostazione del Libro bianco che pone grande attenzione alla necessità di promuovere condizioni eque di concorrenza e individua le autostrade del mare come fulcro della dimensione marittima della rete TEN-T essenziale. Questa strategia è di forte interesse per la Regione, ma si rileva la necessità di garantire, concretamente, a livello europeo, la sussistenza delle condizioni indispensabili per una concorrenza realmente equa tra gli Stati, anche attraverso un’azione incisiva del Governo nazionale nelle sedi istituzionali appropriate, onde evitare il prevalere di alcuni interessi (locali) a discapito di altri come, ad esempio, nel caso della procedura in atto per la definizione del nuovo corridoio baltico-adriatico (BAT).
a) Sulla base di quanto precede rileva l’opportunità di trasmettere la presente Risoluzione al Governo, per il tramite della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, quali osservazioni ai sensi dell’articolo 5, comma 3, della legge 11/2005, ai fini della formazione della posizione italiana.
b) Dispone l’invio della presente Risoluzione alla Giunta della Regione Emilia-Romagna, per garantire il massimo raccordo tra gli organi della Regione nello svolgimento delle rispettive attività e competenze, assegnate dalla legge e dal regolamento.
c) Dispone l’invio della presente Risoluzione, per opportuna conoscenza, al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati ai fini dell’inoltro alle competenti Commissioni parlamentari, ai parlamentari europei eletti in Emilia-Romagna e ai membri emiliano-romagnoli del Comitato delle Regioni, al Network sussidiarietà del Comitato delle Regioni, alle Assemblee legislative regionali italiane ed europee per favorire la massima circolazione delle informazioni sulle attività di partecipazione alla fase ascendente.
Approvata all’unanimità nella seduta del 21 aprile 2011, ai sensi dell’articolo 38, comma 4 del Regolamento interno e dell’articolo 6, comma 2 della Legge regionale n. 16 del 2008.