Testo
L’Autorità competente del Comune di Villanova Sull’Arda - Settore Urbanistica Ambiente, comunica la decisione relativa alla procedura di Valutazione di impatto ambientale concernente il progetto polo estrattivo di sabbie e Ghiaie in località denominata Bella Venezia 8 settore “A” e “Bosi” settore “B” del PAE Variante 2008.
Il progetto è presentato dalle Società Guidotti Lelio S.c.a.r.l. Via Roma 24, Polesine Parmense Pr. e Sabbie di Parma Srl con sede in Polesine Parmense Via Ronchi.
Il progetto è localizzato a Soarza di Villanova Sull’Arda in località denominata “Bella Venezia” settori A e B del PAE variante 2008.
Ai sensi del Titolo III della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, e s.m. e i., l’Autorità competente del Comune di Villanova Sull’Arda, con deliberazione della Giunta comunale n. 47 del 30/5/2011 ha stabilito:
di esprimere parere favorevole alla valutazione di impatto ambientale relativa al POLO P.I.A.E. n. 1 “Bella Venezia” Settore “A” sottosettore “8” e settore B sottosettore “Bosi” per l’attività di escavazione inerti, attivata dalle società Lelio Guidotti S.C. a r.l. con sede in Polesine Parmense, Via Roma n. 24, e Sabbie di Parma Srl con sede in Polesine Parmense Via Ronchi nel rispetto delle condizioni poste nei seguenti pareri:
Parere dell’AUSL di Piacenza - Dipartimento di Sanità Pubblica, in data 14/2/2011, prot. 505, favorevole alle seguenti condizioni:
1) vengano messi in atto tutti gli idonei accorgimenti atti a ridurre la produzione di polveri all’interno della cava;
2) si provveda ad effettuare controlli periodici sulla eventuale ricaduta delle suddette polveri nelle zone limitrofe alla cava;
3) venga redatto al momento dell’entrata a regime dell’attività estrattiva un idoneo documento di valutazione dei rischi lavorativi degli addetti comprendente la misurazione dell’esposizione al rumore dei medesimi;
Parere dell’ARPA di Piacenza in data 10/5/2011, con protocollo n. PgPc/2011/4704/XXI.1/2, favorevole con la condizione che il progetto esecutivo dovrà tenere in considerazione le seguenti valutazioni e prescrizioni:
- gli interventi di rinaturazione ambientale dovranno essere effettuati per stralci, al fine di assicurare la contemporaneità di esecuzione fra le fasi dell’attività estrattiva ed il ripristino ambientale delle aree già esaurite. L’Accurato monitoraggio e la corretta gestione delle aree verdi dovranno essere garantiti dalla Committenza fino al collaudo finale da parte dell’Amministrazione comunale, fatti salvi ulteriori vincoli che la stessa Amministrazione riterrà di stabilire in merito,
- dovrà essere realizzato un idoneo sistema di canalizzazioni per l’allontanamento delle acque meteoriche provenienti dalle aree agricole circostanti la zona di cava;
- all’interno della zona di cava:
- non dovranno essere eseguite operazioni di lavaggio e di manutenzione ai mezzi aziendali e/o qualsiasi altra attività che possa provocare, anche accidentalmente, l’inquinamento del suolo o delle acque;
- il rifornimento dei mezzi d’opera nell’area di cantiere dovrà essere effettuato con cisterne dotate di presidi che impediscano il rilascio anche accidentale di combustibile nell’ambiente;
- dovranno comunque essere predisposte idonee procedure di intervento e di immediata bonifica nel caso si verifichino sversamenti accidentali di idrocarburi. A tal fine nelle aree di cantiere dovranno essere presenti i materiali di pronto intervento, debitamente allocati. Dette situazioni ambientali dovranno essere tempestivamente comunicate agli Enti competenti;
- dovranno essere eseguite idonee campagne di monitoraggio della qualità dell’aria del rumore ambientale e della qualità delle acque sia sotterranee che di superficie, così come definito nel capitolo “Piano di monitoraggio“ del SIA. Gli esiti di dette campagne dovranno essere comunicati agli Enti competenti. Specificatamente per la matrice rumore, nel caso in cui vi sia in futuro l’utilizzo di una casina ora dimessa, sita nella zona circostante l’area di cava, la stessa dovrà essere trattata come recettore sensibile e pertanto effettuate le necessarie valutazioni e realizzati gli eventuali interventi di mitigazione;
- dovranno essere utilizzati nelle fasi di cantiere e di gestione dell’attività, mezzi operativi e autoveicoli a basse emissioni inquinanti e conformi alle più recenti normative in materia di emissioni;
- per il recupero ambientale delle aree di cava dovrà essere impiegato esclusivamente il terreno agrario precedentemente asportato, tale terreno dovrà essere collocato in idonea area e non miscelato con altri materiali;
- nelle aree di recupero ambientale di tipo naturalistico, dovrà essere precluso:
- l’uso di fitofarmaci;
- lo spandimento agronomico di liquami provenienti da allevamenti zootecnici o altri residui organici a basso contenuto di sostanza secca;
- l’insediamento di allevamenti intensivi;
- il trattamento delle colture con antiparassitari chimici.
Parere della Provincia di Piacenza espresso in fase seduta conclusiva di Conferenza dei Servizi, in modo favorevole richiamando per la realizzazione della cava il rispetto della seguente prescrizione del vigente PIAE:
- “Nel progetto di sistemazione finale con riferimento all’allegato 6.2 del PIAE,”criterio2”: zonizzazione della fascia tampone”, let. b) “zona a canneto” e figg. 1a), 1b) e 1c), occorre attestare nel progetto di sistemazione finale che lo sviluppo di tale zona interessi almeno il 50% dello sviluppo lineare del confine di transizione tra il bacino lacustre e la zona riparia a vegetazione arboreo arbustiva e che la sezione trasversale ortogonale della fascia a vegetazione elofitica sia maggiore di 10 metri. Le figure citate illustrano come il gradino della berma, collocato alla quota idonea ad ospitare tale tipologia di vegetazione, debba essere di ampiezza di almeno 10 metri.”;
- verificare la possibilità da un punto di vista idraulico di effettuare la chiusura del canale (di collegamento tra i due lotti) con il mantenimento però della quota altimetrica tipica della zona a canneto di cui al punto precedente.
Parere dell’AIPO di Piacenza espresso successivamente alla chiusura della conferenza dei servizi, in data 18/5/2011, con nota prot. 18692, alle seguenti prescrizioni:
1. limitatamente all’aspetto afferente il collegamento del comparto B al comparto A, quest’ufficio scrivente preso atto della migliore condizione di verifica idraulica scaturita dal modello numerico di confronto tra le due soluzioni, rappresenta ai soli fini di carattere strettamente idraulico, che nulla ha da eccepire in merito fatte salve le debite approvazioni degli organi provinciali e comunali deputati al controllo, pianificazione e gestione delle attività estrattive.
2. Lo scrivente organi idraulico, il cui personale tecnico, per i controlli istituzionali di rito, dovrà sempre avere libero accesso alle aree di cava, anche al fine di monitorare l’assetto idraulico per valutare eventuali interventi atti alla garanzia della pubblica incolumità.
3. Nell’eventualità di anomali deflussi di piena ingenerassero vie preferenziali e/o canalizzazioni verso le latitanti opere maestre di presidio idraulico, con conseguente rischio di erosione/budri in direzione dei manufatti arginali ivi presenti, le imprese esecutrici dell’intervento in esame sono tenute ad attivarsi immediatamente, senza indugio alcuno, con proprie maestranze e mezzi d’opera al fine del ripristino delle condizioni di sicurezza idraulica e senza nulla successivamente pretendere dall’Amministrazione Pubblica dandone immediatamente comunicazione all’Ufficio scrivente e al personale tecnico di zona.
4. Nel piano di coltivazione dovranno essere esattamente individuati i percorsi per il trasporto dei materiali scavati e, ove previsto che la movimentazione venga effettuata via fiume le motonavi all’uopo impiegate dovranno essere dotate di strumentazione satellitare approvate dall’AIPO settore navigazione (già ARNI).