Testo

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che

il D.Lgs. 22/6/99, n. 230 “Riordino della medicina penitenziaria, a norma dell’art. 5 della L. 30 novembre 1998, n. 419”, stabilisce che le persone detenute e internate hanno diritto, al pari dei cittadini in stato di libertà, all’erogazione delle prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, efficaci e appropriate, sulla base degli obiettivi generali e speciali di salute e dei livelli essenziali di assistenza individuati dal Piano sanitario nazionale, nei piani sanitari regionali e in quelli locali.

L’art. 3 del D.Lgs. 22/6/99 n. 230 attribuisce al Ministero della Salute le competenze in materia di programmazione, indirizzo e coordinamento del Servizio sanitario nazionale negli istituti penitenziari, alle Regioni le competenze in ordine alle funzioni di organizzazione e programmazione dei Servizi sanitari regionali negli istituti penitenziari e il controllo sul funzionamento dei servizi medesimi e alle Aziende sanitarie la gestione e il controllo dei servizi sanitari negli istituti penitenziari.

Premesso inoltre che

nell’allegato “C” del D.P.C.M. 01/04/2008 è indicato che «il successo del programma specifico dell’O.P.G. è strettamente connesso […] all’attivazione di specifiche sezioni o reparti», che in Regione Emilia-Romagna sono denominati A.T.S.M. (Articolazione tutela salute mentale) istituiti ai sensi dell’art. 65 O.P. Detti reparti, in cui sono attivi servizi specialistici multi-professionali integrati, hanno una duplice funzione: osservazione psichiatrica (ex art. 112 co.1 del DPR n. 230/2000) e presa in cura di detenuti con diagnosi psichiatrica certificata. In particolare, i soggetti condannati a pena diminuita per vizio parziale di mente per l'esecuzione della pena o minorazioni psichiche quando le loro condizioni siano incompatibili con la permanenza negli Istituti ordinari (ex art. 111 co.5 del DPR 230/00) o con malattia mentale sopravvenuta nel corso della detenzione (ex art. 148 C.P.).

Nell’Accordo in conferenza unificata n. 95 del 13/11/2011, al fine dell’implementazione della tutela della salute mentale intramuraria, si prevede, entro il 30/06/12, l’istituzione di almeno uno per ogni Regione di tali reparti per la presa in carico degli assistiti con problematiche psichiatriche residenti nella regione stessa, per rispondere alle esigenze di assistenza specialistica e per il raccordo con i servizi territoriali di riferimento.

In particolare, l’ATSM di Reggio Emilia è stata creata con un decreto ministeriale del maggio 2015 in due sezioni dell'ex OP (in totale erano sei, le altre quattro sono state destinate al carcere) e dispone tuttora, a distanza di 8 anni dalla sua istituzione, di 50 posti letto. Si tratta di detenuti che non possono essere accolti nelle residenze sanitarie per l'esecuzione delle misure di sicurezza istituite dopo la chiusura degli OPG, perché le Rem sono destinate a chi è stato giudicato incapace di intendere e volere al momento del reato.

Alla data dell’11 luglio 2023, i pazienti presenti nella ATSM di Reggio Emilia erano 40 e di questi solo 19 provengono dall’Emilia-Romagna, mentre i rimanenti da altre regioni del nostro Paese, poiché l’individuazione della sede penitenziaria di trasferimento del detenuto per motivi di salute è affidata alla discrezionalità/interpello effettuato dall’Amministrazione penitenziaria.

Evidenziato che

si può ritenere che la ATSM di Reggio Emilia abbia concluso la sua funzione di supporto alla rete penitenziaria extraregionale.

Con nota del 15/05/23 prot. n. 470636 della Regione Emilia-Romagna il ROP (Reparto di osservazione psichiatrica) di Piacenza ha cessato le funzioni di livello regionale e ricondotto dette funzioni di osservazione psichiatrica ai servizi psichiatrici interni di ogni istituto penitenziario, dando piena attuazione alle previsioni di cui all’art. 112 DPR 230/00.

Coerentemente al fabbisogno regionale, ai sensi dell’accordo n. 3 del 22/01/2015, l’ATSM dell’istituto penitenziario di Reggio Emilia con capienza 20 posti è ritenuto adeguato alla tutela della salute mentale intramuraria degli istituti penitenziari della Regione Emilia-Romagna.

Ricordato che

allo stato attuale, all’interno degli istituti di pena le Articolazioni per la tutela della salute mentale sono presenti in 34 istituti penitenziari, insufficienti a garantire la tutela della salute mentale ai reclusi, e per questo motivo la Direzione generale detenuti e trattamento svolge una continua opera di promozione per la realizzazione delle suddette strutture detentive con le Regioni e con le Aziende sanitarie locali, che procedono alla definizione del relativo presidio e alla dotazione di personale sanitario (Fonte: Relazione del Ministero sull'amministrazione della giustizia 2022).

Tutto ciò premesso, considerato e ricordato,

impegna la Giunta regionale e l’assessore competente

a comunicare al Dipartimento amministrazione penitenziaria l’esigenza di una maggiore territorializzazione dei percorsi, per evitare che in ATSM vengano costantemente trasferiti pazienti da penitenziari fuori regione per l’assenza di ATSM nelle regioni di provenienza o per altri motivi.

A perseguire il progetto di riduzione da due a un reparto della ATSM di Reggio Emilia, con 20 posti letto, sufficienti per i bisogni della regione: una decisione che, dimezzando i posti letto, consentirebbe al personale sanitario e non sanitario di occuparsi di pazienti per cui ci siano maggiori possibilità di creare progetti terapeutico-riabilitativi individualizzati, attuabili e concreti anche per vicinanza geografica.

Approvata all’unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 21 novembre 2023

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ultima modifica 2023-11-30T09:55:06+02:00

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