Testo

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che

il granchio blu, la cui denominazione scientifica è Callinectes Sapidus, è una specie originaria dell’Oceano Atlantico occidentale, che dagli anni ’50 è apparsa e si è diffusa nel Mar Mediterraneo a causa degli effetti dei cambiamenti climatici che hanno comportato il surriscaldamento delle acque, facilitando l’adattamento e la proliferazione di specie aliene marine termofile.

Negli ultimi anni, in Italia, questo crostaceo insieme ad altre specie aliene ha trovato un habitat accogliente in prossimità di lagune ed estuari del Mar Adriatico, in particolare tra Chioggia e la Laguna di Venezia ma anche nelle coste tra Bari e Brindisi, arrivando recentemente anche nelle acque emiliano-romagnole ed in particolare nell’area nord di Goro.

Sottolineato che

in assenza di predatori marini a contrastare la diffusione del granchio blu, la sua riproduzione sta avanzando in maniera rapida e incontrollata e sta impattando sull’intero ecosistema marino e lacustre, causando preoccupanti squilibri tra le specie autoctone.

Da qualche tempo i pescatori segnalano l’incremento significativo di alcune specie alloctone, tra cui il granchio blu ma anche i murici (murice spinoso, denominato “Bolinus brandaris” – BOY e murice nero, “Hexaplex trunculus” – FNT, specie negletta — NMS) e la rapana (Rapana venosa – RPW — specie aliena — NIS). Si tratta di specie ad abitudine alimentare mista, sono infatti detritivore, ma anche predatrici.

Tali squilibri stanno iniziando a danneggiare l’attività dei piccoli pescatori locali, già in difficoltà come tutto il settore pesca e la filiera ad esso connessa a causa della pandemia da Covid-19 e delle conseguenze del rincaro del gasolio.

Rilevato che

nella Sacca di Goro e nei canali adduttori alle Valli di Comacchio sono presenti intensi allevamenti della Vongola verace Tapes Semidecussatus e vi sono oltre 50 società cooperative che, in regime di concessione demaniale marittima ed idrica, si dedicano all’allevamento di essa, impiegando circa 1800 persone locali.

L’allevamento della Vongola Tapes Semidecussatus nelle aree sopra menzionate è seriamente compromesso dalla presenza del Granchio blu, il quale, non avendo predatori marini, si riproduce in maniera rapida e incontrollata impattando sull’intero ecosistema marino.

Reso noto che

all’estero e nei paesi di provenienza il granchio blu è considerato un alimento pregiato e viene pescato e consumato in grandi quantità, prestandosi a molteplici utilizzi culinari. Il suo costo si aggira sui 150 euro al chilo (questi valori si differenziano per pezzatura e per area – da noi ha un valore di circa 5/7€).

In Italia e sulle coste dell’Emilia-Romagna solo di recente si stanno attivando progetti innovativi che coinvolgono giovani start-up, industrie alimentari, ristoratori e società cooperative del settore pesca con la finalità di pescare, lavorare ed utilizzare attraverso la cucina e la ristorazione questa particolare specie aliena. La pesca regolamentata di tale crostaceo rappresenterebbe un’efficace misura di contrasto all’eccessiva proliferazione dello stesso, oltre a costituire un nuovo settore economico.

L’obiettivo di questi progetti, oltre a incentivare la conoscenza della specie per aumentarne il consumo, è quello di ottenere un risultato benefico per l’ambiente e l’ecosistema, la fauna autoctona ed il Mar Adriatico, ma anche per tutelare il sistema socioeconomico ed imprenditoriale locale legato al turismo balneare ed alla ristorazione. A questo proposito risulta necessaria una calmierazione dei prezzi del prodotto.

Evidenziato che

per generare una risposta concreta alla proliferazione delle specie aliene sulle coste emiliano-romagnole, è necessario sostenere e sensibilizzare le imprese locali del comparto pesca che attualmente pescano solo in via accessoria tali specie, mettendole in rete con tutta la filiera di lavorazione e vendita del prodotto e sviluppando processi di pesca a target delle stesse.

L’inserimento del granchio blu tra le specie alloctone invasive di rilevanza per l’Unione Europea è al momento al vaglio della Commissione europea e del Commissario europeo alla Pesca; ma l’eventuale inclusione della specie “Callinectes Sapidus” tra le specie alloctone invasive ne precluderebbe la commercializzazione.

Tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta

a pubblicizzare l’esistenza, le problematiche e le potenzialità connesse al Granchio blu e alle altre specie marine alloctone, al fine di coniugare la tutela dell’ecosistema marino con la protezione e lo sviluppo economico del settore ittico in argomento.

Ad informare, promuovere la conoscenza e la sensibilizzazione sulle specie marine alloctone, nonché a mettere in rete le società cooperative, le imprese della pesca e tutti i possibili soggetti coinvolti nella filiera della pesca, lavorazione e riutilizzo culinario di tali specie nel Mar Adriatico e sulle coste emiliano-romagnole, promuovendo accordi tra loro con l’obiettivo di sviluppare progetti che ottengano risultati benefici per l’ambiente e l’ecosistema ed al contempo tutelino il sistema socioeconomico ed imprenditoriale locale, attraverso una calmierazione dei prezzi del prodotto.

A farsi portavoce della problematica relativa alla specie del Granchio blu presso le istituzioni competenti al fine di individuare tutte le azioni indispensabili a preservare gli equilibri del nostro ecosistema marino.

A coinvolgere in tempi brevi i dipartimenti delle università locali, le Associazioni della Pesca rappresentate nella Consulta Ittica regionale, le start-up ed ogni altro soggetto ritenuto utile al contrasto dello sconvolgimento dell’ecosistema marino in argomento.

A farsi, in particolare, promotrice di un’azione presso i competenti Ministeri (e, per quanto possibile, direttamente o mediatamente presso l’Unione Europea) volta a proporre possibili soluzioni di contrasto al granchio blu indispensabili a preservare gli equilibri del nostro ecosistema marino, evitando che sia classificata come specie alloctona invasiva, e mirando a chiederne il riconoscimento come specie dannosa di interesse commerciale.

A valutare la possibilità di mutuare per gli acquacoltori titolari di concessione demaniale marittima (in quanto imprenditori agricoli) un sistema analogo a quello previsto dalla Legge n. 157/1992 che, in attuazione dei piani di controllo, consente l’autodifesa dell’agricoltore dalle specie dannose e invasive e ne consente sia l’autoconsumo, sia lo sfruttamento commerciale, in modo da dare provvisoriamente agli acquacoltori uno strumento di difesa immediato.

Ad inviare il presente atto alle competenti istituzioni nazionali ed europee, per definire azioni a tutela dei nostri mari e delle attività che intorno ad essi si sviluppano, nonché sollecitare l’inserimento del granchio blu tra le specie alloctone di rilevanza per l’Unione Europea.

Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 21 novembre 2023

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ultima modifica 2023-11-30T09:53:33+02:00

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