Testo
La I Commissione “Bilancio, Affari generali ed istituzionali”
dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Visto l’articolo 38, comma 4 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, nonché l’art. 6, comma 2 della Legge regionale n. 16 del 2008;
Visto l’articolo 5, comma 3 della Legge 11/05;
Vista la Risoluzione dell’Assemblea legislativa n. 512 del 7 ottobre 2010 contenente “Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell’Unione Europea - Sessione comunitaria 2010”, in particolare le lettere a), b), c), f), g);
Vista la lettera del Presidente dell’Assemblea legislativa (prot. n. 32680 dell’8 novembre 2010);
Vista la Comunicazione della Commissione Europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni “Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015” – COM (2010) 491 def., del 21 settembre 2010;
Visto il parere reso dalla IV Commissione “Politiche per la salute e Politiche sociali” nella seduta del 16 novembre 2010 (prot. n. 34060 del 17 novembre 2010);
Visto il parere reso dalla V Commissione “Turismo Cultura Scuola Formazione Lavoro Sport” nella seduta del 17 novembre 2010 (prot. n. 34078 del 17 novembre 2010);
Visti gli articoli 2 e 4 dello Statuto regionale;
Visto il Piano interno integrato delle azioni regionali in materia di pari opportunità di genere (delibera di Giunta n. 1550 del 22 settembre 2008);
Considerato che la Strategia per la parità tra donne e uomini 2010–2015, traduce in azioni concrete gli impegni assunti dalla Commissione Europea con l’adozione della “Carta delle donne” avvenuta lo scorso 5 marzo ed individua i cinque settori prioritari in cui la Commissione svilupperà le azioni previste;
Considerata l’importanza della Strategia sotto il profilo della tutela dei diritti fondamentali e alla luce dei principi su cui si fonda l’azione dell’Unione, come enunciato dal Trattato sull’Unione Europea agli articoli 2 e 3 e dal Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea all’articolo 8;
Considerato il consolidamento della strategia di mainstreaming nell’ambito dell’approccio duale, confermato nella Strategia con l’intenzione di potenziare la parità di genere in tutte le politiche;
Considerato il contributo che l’attuazione della Strategia potrà dare agli obiettivi posti dalla Strategia Europa 2020 e che, pertanto, tra le azioni chiave della Commissione Europea è prevista la promozione della parità di genere nell’attuazione di tutti gli aspetti e delle iniziative faro della Strategia Europa 2020;
Considerato inoltre, per quanto riguarda gli aspetti legislativi, che l’Unione Europea dispone da tempo di un importante quadro giuridico in materia di parità di trattamento, in particolare le direttive: 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica; 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro; 2004/113/CE del Consiglio, del 13 dicembre 2004, che attua il principio della parità di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda l’accesso a beni e servizi e la loro fornitura; 2006/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, riguardante l’attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego (rifusione); 2010/18/UE del Consiglio, dell’8 marzo 2010, che attua l’accordo quadro riveduto in materia di congedo parentale concluso da BUSINESSEUROPE, UEAPME, CEEP e CES e abroga la direttiva 96/34/CE; 2010/41/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 luglio 2010, sull’applicazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un’attività autonoma e che abroga la direttiva 86/613/CEE del Consiglio, e che rispetto a tale quadro normativo la Commissione Europea si impegna a monitorare l’attuazione;
Premesso che la trasversalità delle azioni appare una condizione di efficienza e di efficacia delle politiche di genere a tutti i livelli, garantendone la coerenza e pertanto la maggiore incisività rispetto al raggiungimento degli obiettivi;
Premesso inoltre, che il potenziamento della prospettiva di genere in tutte le politiche, così come si rinviene nella Strategia europea, prosegue nell’approccio trasversale già proprio della tabella di marcia 2006–2010 della Commissione Europea, rispetto alla quale il Piano interno integrato delle azioni regionali in materia di pari opportunità di genere della Regione Emilia-Romagna risulta già allineato, proprio con l’obiettivo di affrontare con un approccio coerente, anche con le indicazioni comunitarie, le politiche di genere in modo integrato e globale;
a) Si esprime in senso favorevole, accogliendo positivamente la nuova Strategia della Commissione Europea per la parità tra donne e uomini 2010–2015 e rilevando l’opportunità di trasmettere la presente Risoluzione al Governo, per il tramite della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, quali osservazioni ai sensi dell’articolo 5, comma 3 della Legge 11/05.
b) Dispone l’invio> della presente Risoluzione alla Giunta della Regione Emilia-Romagna, per garantire il massimo raccordo tra gli organi della Regione nello svolgimento delle rispettive attività e competenze, assegnate dalla legge e dal regolamento.<p>
c) Dispone l’invio> della presente Risoluzione, per opportuna conoscenza, al Senato della Repubblica e alla Camera dei Deputati ai fini dell’inoltro alle competenti Commissioni parlamentari, ai parlamentari europei eletti in Emilia–Romagna e ai membri emiliano-romagnoli del Comitato delle Regioni, al Network Sussidiarietà del Comitato delle Regioni, alle Assemblee legislative regionali italiane ed europee per favorire la massima circolazione delle informazioni sulle attività di partecipazione alla fase ascendente.<p>
Approvata all’unanimità nella seduta del 23 novembre 2010, ai sensi dell’articolo 38, comma 4 del Regolamento interno e dell’articolo 6, comma 2 della Legge regionale n. 16 del 2008